Riceviamo e pubblichiamo dal gruppo parlamentare PD
Interrogazione
Iniziative volte a garantire la prosecuzione delle attività termali della società Terme di Acireale
All’Assessore all’economia.
Premesso che:
la Termedi Acireale S.p.A è stata posta in liquidazione compito conferito anche alla ex amministratrice unica, Dott.ssa Margherita Ferro, oggi co-liquidatrice;
dal mese di marzo di quest’anno l’impianto termale ha chiuso i battenti interrompendo tutte le prestazioni sanitarie e trasferendo i dipendenti rimasti in forza occupandoli presso altre amministrazioni regionali senza tenere conto delle specializzazioni anche peculiari di alcuni di essi in materia di cure termali.
Rilevato che:
in una nota del Ragioniere Generale della Regione, Dott.Vincenzo Emanuele, in data 11 novembre 2011, prot n°61249, si comunica che “al verificarsi di una causa di scioglimento gli amministratori conservano il potere di gestire la società ai soli fini della conservazione dell’integrità e del valore del patrimonio sociale. Gli amministratori sono personalmente e solidalmente responsabili dei danni arrecati alla società, ai soci ed ai terzi, per atti od omissioni compiuti in violazione del precedente comma”;
la nota sopracitata è direttamente riconducibile alla necessità, già deliberata dall’assemblea societaria nel marzo 2011, che i liquidatori proseguissero nell’attività termale per evitare ogni possibile criticità sul territorio sul quale gravitano le attività sociali;
i liquidatori non hanno dunque provveduto al compito conferitogli di conservare il valore dell’impresa che invece è stato depauperato e disperso;
specificamente la decisone di chiudere tutte le strutture, comprese quelle erogatrici di cure, ha aggravato considerevolmente il loro stato strutturale con un danno conseguente sul piano sanitario e di immagine dell’intero comprensorio acese con il rischio di rendere irreversibile ogni possibile collocazione mercantile del prodotto termale e di disperdere definitivamente l’avviamento di natura socio-sanitario-commerciale dell’Azienda.
fatto grave, ai fini della conservazione dell’integrità del patrimonio societario, la mancata utilizzazione dell’edificio polifunzionale (secondo le risultanze del piano industriale redatto dal dott. Pogliese si stimavano possibili ricavi annui per 1.300.000,00 €), parzialmente concesso gratuitamente in uso a terzi, oggetto di procedura esecutiva per il mancato pagamento del mutuo, il cui rateo annuo è pari a circa 400 mila euro.
le disfunzioni prima e la chiusura adesso degli impianti termali, nonché di ogni possibile dialogo in ordine alla vicenda giudiziaria che ha visto convalidare lo sfratto per morosità da parte del Giudice di Acireale su istanza dei liquidatori, hanno compromesso gravemente le sorti del struttura alberghiera Excelsior Palace Terme con il rischio per la perdita del posto di lavoro per circa 40 persone.
Ritenuto che:
in alcune aree della Sicilia anche a minore vocazione termale si sono sviluppati interessanti percorsi tesi a coniugare sviluppo del territorio e benessere della persona mediante un investimento mirato proprio nel settore del termalismo socio-sanitario;
a tal fine sono state avanzate e apprezzate idonee proposte che puntano alla valorizzazione del comparto termale in sinergia con il territorio mentre, ad oggi, si assiste unicamente al disfacimento di un patrimonio che ha contribuito a rappresentare l’immagine della Sicilia e della città di Acireale;
Per sapere:
se i liquidatori hanno provveduto a redigere la relazione inerente eventuale azione di responsabilità ex art. 2393 c.c. come deliberato nell’Assemblea orinaria dei soci del 23/11/2010 e per quali motivi eventualmente non vi hanno provveduto stante il notevole tempo trascorso ed i termini di prescrizione delle eventuali azioni;
quali iniziative urgenti sono state intraprese o si intende assumere per consentire, seppur nella fase liquidatoria della società, il proseguimento dei servizi termali garantendo così un presidio sanitario al comprensorio acese;
se non ritenga necessario porre in essere adeguate misure atte ad accelerare le procedure di liquidazione della società per azioni garantendo contestualmente il proseguo dell’attività, l’integrità del patrimonio pubblico delle Terme, nonché il rispetto delle norme a tutela dei creditori e non ultimo il recupero delle professionalità lavorative disperse in altre amministrazioni pur sempre a carico della Regione;
se non ritenga opportuno, anche alla luce delle proposte avanzate negli ultimi mesi, promuovere rapidamente un percorso di riordino e programmazione del settore termale che possa determinarne non solo una leva strategica dello sviluppo turistico dell’isola, ma anche il rilancio del termalismo in seno al sistema sanitario regionale finalizzato, oltre che alle terapie termali, alla prevenzione e alla riabilitazione nell’ambito della medicina del territorio.
Palermo, 29 novembre 2011
Raia
Barbagallo