Uno stralcio dell’articolo pubblicato dal settimanale I Vespri, domani in edicola
Si va in ferie, per la seconda volta in due anni, senza arrivare al dunque della vicenda Terme.
L’anno scorso di questi tempi, l’assessore Armao esitava la proposta di affidare l’incarico di advisor per la privatizzazione attraverso una gara ad evidenza pubblica, ma, quando il provvedimento era in dirittura d’arrivo e il settimanale “I Vespri” era stato fra i primi ad annunciarlo, agli inizi di settembre la Presidenza della Regione lo bocciava ed optava per l’affidamento in house a Sviluppo Italia Sicilia, una società partecipata dalla stessa Regione. In ambienti vicini alla Presidenza, si disse allora, non fu particolarmente gradita la “fuga di notizie” dall’Assessorato all’Economia, come se in un’istituzione pubblica ad un provvedimento governativo in itinere non si dovesse dare adeguata pubblicità.
Quest’anno, invece, il lavoro dell’advisor regionale è stato completato, ma le conclusioni, in attesa di conoscerle formalmente, sono molto forti: a bocce ferme, sic stantibus rebus, mentre a Sciacca ci sono margini per procedere alla gara ad evidenza pubblica per l’affidamento ai privati della gestione degli stabilimenti termali, ad Acireale invece non è possibile avviare il percorso di privatizzazione, almeno per il momento. Ci sarebbero, come abbiamo chiarito nelle scorse settimane, numerose lacune, soprattutto sul piano delle autorizzazioni, che vanno colmate prima di pensare a rivolgersi ai privati. Sembra che le conclusioni del lavoro di Sviluppo Italia Sicilia non siano state gradite ai vertici dell’amministrazione regionale.
Ciò che temevamo, pertanto, si è verificato.