Intervista di Salvo Cutuli su OraTg delle ore 13.40 al Prof.Rosario Faraci, co-coordinatore del Forum delle Terme di Acireale. Clicca qui
Il docente universitario catanese, co-coordinatore del Forum permanente promosso dal Lions, ha sottolineato l’importanza dal punto di vista sociale della riapertura parziale delle Terme (reparti di inalazione e insufflazione) ma ne ha ribadito la sostanziale inutilità dal punto di vista aziendale, poichè nè i liquidatori nè la Regione Siciliana proprietaria si sono finora espressi sull’alternativa tra continuità aziendale o scioglimento della società nella gestione della procedura liquidatoria. I pochi ricavi conseguibili dalle prestazioni sanitarie convenzionate non sono sufficienti, secondo Faraci, a riequilibrare i costi e a fronteggiare le perdite (complessivamente di oltre dieci milioni di euro) accumulate dal 2007 ad oggi. Interrogato sulla possibilità di una partnership pubblico-privata nella gestione delle Terme, il co-coordinatore delle Terme ha dichiarato che esiste una legge regionale del 2010 che prevede la privatizzazione della gestione e, pertanto, ogni ipotesi diversa può valutarsi soltanto in presenza di una modifica legislativa. Piuttosto, secondo Faraci, sono essenziali due questioni. La prima è capire cosa la Regione Siciliana vorrà fare del termalismo, se un ambito sanitario, specialistico, turistico, etc.. e come intenderà sostenerlo economicamente. La seconda è capire come il territorio, ovvero Acireale, intenderà valorizzare le Terme di Santa Venera e Santa Caterina dato che, negli ultimi quindici anni, la città si è dimostrata politicamente, e in buona parte pure socialmente, impreparata ad affrontare una vicenda così complessa come il termalismo.
Smania di privatizzare. Necessità di riaprire tutto e che sia gestita in maniera pubblica. Interamente pubblica. Troppa smania di spezzatino a buon mercato.