L’articolo pubblicato sul n.22 del settimanale I Vespri
Terme di Acireale, cosa succederà dopo le elezioni a Catania?
Chiuso il capitolo delle elezioni comunali a Catania, si può tornare a parlare di Terme di Acireale. Che c’entrano le elezioni nella città dell’Elefante con le vicende degli stabilimenti termali nella città delle cento campane? Un collegamento esiste ed è nella persona dell’ing.Luigi Bosco, il liquidatore delle Terme, vicino a Crocetta, che il nuovo sindaco di Catania Enzo Bianco aveva già indicato nella rosa degli assessori che lo affiancheranno durante il suo mandato. A questo punto, l’ing.Bosco potrebbe lasciare l’incarico e la società di gestione delle Terme di Acireale si troverebbe di nuovo senza un vertice, in attesa di nuove nomine regionali. Una vera iattura! Negli ultimi tempi, a dire il vero, l’ing.Bosco si è premurato per far ripartire alcuni dei servizi in convenzione con il servizio sanitario nazionale che da qualche tempo erano stati sospesi, dopo i provvedimenti di chiusura (frettolosamente o forzatamente?) adottati dall’allora liquidatore Margherita Ferro. Si tratta delle prestazioni specialistiche di inalazione ed insufflazione cui presto si potrebbero aggiungere i servizi di fangoterapia. In questo modo, pur non risolvendo completamente gli annosi problemi finanziari, le Terme di Acireale riprenderebbero a generare ricavi da prestazioni utili a rivalutare l’azienda nella prospettiva del trasferimento della gestione ai privati. Ma la privatizzazione, a dire il vero, ritarda per intoppi burocratici (c’è la questione dell’albergo Excelsior Palace e delle rate di mutuo non corrisposte ad Unicredit dalla Regione proprietaria delle Terme) e nel frattempo in città si riapre il dibattito se sia o meno conveniente favorire la transizione della gestione ai privati, come invece prevede la legge regionale del 2010, a valere sulla quale a Sciacca il processo di privatizzazione è appena iniziato (anche se non con gli esiti da tutti auspicati). Il dibattito su fautori e contrari alla privatizzazione si è arricchito di contenuti politici, tatticamente ispirati dalle elezioni e dalla recente sintonia di vedute fra Il Megafono di Crocetta e il PD. Così, ad esempio, i dirigenti della sezione locale del Partito Democratico, supportati da tutto lo schieramento di parlamentari regionali e nazionali, hanno ufficialmente plaudito all’operato dell’ing.Bosco, ingraziandosi ulteriormente il Presidente Crocetta, tornando a rilanciare interessanti ipotesi di pubblicizzazione ed ospedalizzazione dei servizi termalistici, attualmente però non contemplati dai provvedimenti regionali, a meno di modificarli rapidamente e riportare la gestione delle Terme, totalmente o parzialmente, nell’alveo del soggetto pubblico regionale. Anche il comitato civico Terme, quasi totalmente formato dagli stessi dirigenti locali del PD, si è schierato a favore di questa ipotesi. Più cauto e prudente come sempre il Forum promosso dal Lions che si limita a registrare le diverse posizioni, non mancando di far osservare tuttavia come il dibattito cittadino sia debole e comunque inficiato da forte emotività e colorite suggestioni e poco ancorato ai provvedimenti vigenti e soprattutto all’agenda di impegni che gli uffici regionali dovrebbero rispettare. Nello sviluppo di questo dibattito l’ing.Bosco, sia per ragioni di prudenza politica sia per assenza di un chiaro quadro di riferimento regionale, ha deciso di non intervenire. Negli ultimi giorni, attraverso il sito del Forum, le discussioni hanno coinvolto gli ex direttori sanitari delle Terme di Acireale e Sciacca Linda Grimaldi e Baldassare Segreto, apertamente favorevoli alla continuità dell’esperienza pubblica nel termalismo nonché alcuni privati, favorevoli invece ad un modello misto, sulla scia dell’esperienza di Budapest, dove il core business del termalismo sanitario è presidiato dal pubblico, mentre il resto (le altre forme di termalismo del business, i servizi alberghieri, quelli commerciali ed accessori) sono esternalizzati ad imprenditori privati.
Saro Faraci