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La liquidazione delle Terme di Acireale. Possibile trovare imprenditori interessati


L’intervento di Mario Scandura, Co-coordinatore del Forum sul quotidiano La Sicilia del 23 giugno 2013

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  1. Costruire un pensiero positivo per la città.
    Lo scempio del territorio a tutti visibile ha certamente una paternità o meglio una linea di continuità precisa e identificabile nella classe dirigente e politica che dal dopoguerra ad oggi (sottraendo una brevissima discontinuità con la giunta Pennisi) ha usato Acireale e i suoi cittadini per costruire potentati che agiscono indisturbati sul territorio.
    La bella Acireale sotto i colpi dei vecchi diccì che tutto araffavano e spartivano, che tutto lottizzavano e che davano le briciole ai raccomandati leccaculo. Acireale che durante la consiliatura dell’ex gerarca Filetti azzera l’idea termale della città per votarla al cemento. Acireale che dopo il crollo della diccì e lo sdoganamento dei piccoli fascisti cresciuti sotto il simbolo del “baronato” si sono spartiti la città senza mettere in campo un minimo di progettualità ma, al contrario, lasciando tutto all’improvvisazione per poi usare una scientifica gestione dei luoghi di potere e di sottopotere sempre con la precisa intenzione di radere al suolo il verde e le bellezze naturali per “regalarli” a privati compiacenti e a prestanomi di seconda categoria.
    Una città sonnolenta che non ha mai voluto e saputo rivendicare i propri diritti, una città sempre prona davanti al potere di turno sempre “pronta a leccar le ossa al più ricco ed ai suoi cani”.
    Ad assistere a questo scempio una minoranza di volontari politici e di liberi pensatori si sono dimenati come hanno potuto, senza caf, senza organizzazione, senza rimborso spese. Una lotta combattuta con le armi degli argomenti per dare battaglia ai media schierati sempre dalla parte del potere e a quei quattro tromboni acesi che si sono erroneamente auto storicizzati come intellettuali ma che, di fatto, sono stati e sono complici e i più strenui sostenitori dello status quo.
    Per tante ragioni ma anche per mettere giù un pensiero pulito, ambientalista, ecologico e di vivibilità diffusa, partecipata e gratuita giorno 7 luglio dalle 18.00 vogliamo il Parco delle Terme di Acireale ricco di gente, di sorrisi, di bambini, di famiglie, di musica e di speranza. Non mancare all’evento.

    https://www.facebook.com/events/1379537325595040/?ref=2

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  2. L’autore del commento (mAd) che non si firma per esteso e, nel promuovere un evento, rinvia ad una pagina Facebook si assume ovviamente la responsabilità delle dichiarazioni rilasciate che, nel rispetto del pluralismo dell’informazione, abbiamo ugualmente pubblicato poichè il dibattito sul futuro del termalismo acese va sicuramente animato e vivificato col contributo di tutti. L’amministratore del sito.

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