Il governatore della Regione Piemonte, Roberto Cota, intervenendo ad un incontro presso il Grand Hotel Nuove Terme di Acqui, ha chiarito la sua posizione su ciò che bisogna fare del patrimonio termale cittadino. “La Regione – ha spiegato – non può permettersi di mantenere società partecipate in perdita ma, allo stesso modo, non può nemmeno permettere che un bene prezioso come le terme acquesi vadano allo sfascio>. Da qui l’idea di privatizzare la gestione di stabilimenti e alberghi ma solo attraverso una lunga concessione che dovrebbe essere intorno ai 50 anni. Nel documento c’è l’intenzione di specificare bene che il nuovo gestore dovrà investire capitali ad Acqui, ma anche che il controllo sull’acqua termale continuerà ad essere pubblico.
E questo in virtù del principio che l’acqua è un bene prezioso che non può essere venduto. Deve appartenere ai cittadini. “Acqui Terme deve diventare un importante polo d’attrazione turistico – ha detto Cota – qui c’è molto da vedere, c’è buon cibo e ci sono le Terme che posseggono un’acqua terapeutica tra le migliori in Italia>.
Per il sindaco Enrico Bertero, la gestione pubblica: non dovrà riguardare solo il controllo dell’acqua ma dell’intero sottosuolo. A giudizio del primo cittadino, “non va infatti sottovalutato il discorso della geotermia che la città può decidere di sfruttare>.