I conti al 2012 non ancora noti, mentre tra PD e CambiAmo Acireale si infiamma il dibattito sulle Terme
TERME DI ACIREALE: BILANCIO NON APPROVATO MA CAMPAGNA ELETTORALE IN FERMENTO
Le Terme entrano ufficialmente dentro la campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale e l’elezione del Sindaco di Acireale. Il segretario del PD Antonio Raciti, che sullo slogan Terme-Natura-Cultura costruirà il programma politico del suo partito, ha animato nei giorni scorsi una querelle col Sindaco Nino Garozzo, reo di non avere chiesto l’adesione del Comune ad un’associazione delle città termali d’Europa (la Ehtta). L’avv.Garozzo, dalla penna facile, ha replicato accusando il Pd di voler strumentalizzare la vicenda a fini elettorali; dimenticando forse però che, prima attraverso il comitato civico e poi direttamente col circolo cittadino, alcuni militanti del PD si preoccupano delle Terme di Acireale fin dalla fine del 2010. A sua volta, il movimento civico CambiAmo Acireale promosso dall’on. Nicola D’Agostino ha esitato un documento sullo sviluppo turistico al cui interno ci sono alcune indicazioni sommarie sullo sviluppo della città termale che spetterà al candidato sindaco uscito dalle primarie (uno fra i quattro: Francesco Fichera, Adele D’Anna, Roberto Barbagallo e Venerando Ardita) interpretare all’interno del proprio progetto politico di sviluppo per la città. Per il momento si sa soltanto che CambiAmo Acireale considera un punto fermo la privatizzazione delle Terme, come prevista dalla legge regionale del 2010, in attesa che sia pubblicato a Palermo il bando per l’affidamento della gestione degli stabilimenti ai privati. Per il PD, invece, questa non è una pregiudiziale, poiché si confida molto nel riesame dell’intera legislazione regionale in materia di termalismo. Nessuna parola sulle Terme, invece, è emersa dai primi discorsi del candidato sindaco di centro-destra Marcello Monaco che, però, dalla sua parte politica potrebbe non essere il solo in corsa, dato che l’ex componente di AN sta pensando ad un proprio candidato sindaco.
Le Terme, dunque, inevitabilmente dentro la campagna elettorale. Bagarre, polemiche inutili e promesse di impegno distolgono l’attenzione dallo stato degli stabilimenti termali, funzionanti a metà nonostante le promesse di rilancio del liquidatore Luigi Bosco e il clamore suscitato dal frettoloso entusiasmo di Salvo La Rosa e di una esigua componente del PD acese, e senza che ancora sia stato approvato il bilancio al 31 dicembre del 2012. Siamo quasi arrivati alla fine del 2012 mentre un obbligo di legge, ovvero l’approvazione delle risultanze contabili dell’esercizio precedente, è stato disatteso, superando i 180 giorni previsti dal codice civile. Nessuno ne parla, perché apparentemente è una questione tecnica. Il problema è però politico e risiede nei delicati e conflittuali rapporti fra burocrazia regionale e governo Crocetta. Stessa sorte del bilancio non approvato è toccata a pure a Sciacca, ma a differenza di Acireale lì almeno il processo per l’affidamento della gestione ai privati è iniziato. Ad Acireale, col contenzioso ancora aperto con Unicredit in merito all’albergo Excelsior Palace e al centro polifunzionale, e con un bando che di conseguenza tarda ad essere pubblicato (se ne parlava già dall’ottobre del 2012), le Terme stanno naufragando con la complicità della burocrazia e della politica regionali.
Saro Faraci