“La notizia di stampa secondo la quale la Regione starebbe per cedere il pacchetto azionario delle Terme di Acireale attraverso una sorta di “trattativa privata” desta seria preoccupazione”. A dichiararlo è Fausto Raciti, segretario regionale del Partito Democratico e parlamentare acese che trova un nuovo terreno di scontro nella ormai eterna disputa con il governo di Palazzo d’Orleans.

Negli ultimi due anni – prosegue Raciti – avevamo più volte sollecitato la Regione a realizzare un credibile piano di rilancio delle Terme. Dopo il timido impegno per la riapertura portato avanti (con scarsi mezzi) dal commissario Bosco, la risposta del Governo regionale è stata il solito immobilismo che ha aggravato la già precaria situazione patrimoniale della struttura”.

Raciti è durissimo quando ipotizza che l’ “immobilismo”  risulterebbe “di fatto funzionale a chi ha l’obbiettivo della svendita della preziosa risorsa termale e del patrimonio immobiliare dell’Azienda” e preannuncia la netta opposizione del Partito Democratico.

Il segretario regionale democratico invita la Regione ad indicare i responsabili del mancato pagamento dei ratei di mutuo “che ha determinato il contenzioso con Unicredit e si attivi per la tutela del proprio patrimonio immobiliare anche attraverso la rinegoziazione delle condizioni a suo tempo stipulate ed oggi a dir poco fuori mercato. Con il mantenimento della proprietà pubblica degli immobili disinnescherebbe gli appetiti di chi mira solo ad operazioni speculative”.

Secondo il parlamentare acese la Regione dovrebbe, anche attraverso la programmazione dei fondi europei 2014-2020, immaginare un piano di sviluppo del termalismo in Sicilia e la riqualificazione dei territori e delle strutture termali pubbliche e private.

Ieri anche il Movimento 5 Stelle aveva sollevato la questione preannunciando una mozione ed un disegno di legge sia per le terme acesi che per quelle di Sciacca.

“Se le terme rappresentano esclusivamente un peso per la Regione e questa non riesce a gestirle – scrivono i deputati Matteo Magiacavallo e Angela Foti – che la proprietà transiti verso i territori in cui insistono, e quindi ai loro Comuni. Se la Regione vuole dismettere le quote azionarie delle società termali di Acireale e Sciacca, che lo faccia attraverso una campagna di azionariato popolare che punti ad assegnarle in maniera esclusiva ai cittadini acesi e saccensi, senza possibilità di speculazione.Presenteremo una mozione per evitare ulteriori scempi a danno dei beni termali e un disegno di legge per rilanciare il termalismo”.

“Il presidente Crocetta e la sua giunta – concludono – se non riescono ad amministrare le terme, come la Sicilia, smettano di far danno e tolgano il disturbo”.