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Acque, ruote e mulini nella terra di Aci

Dall’introduzione del libro di Saro Bella Acque, ruote e mulini nella terra di Acireale, pubblicato nel 1999 a cura del Comune di Acicatena.

“Parlare d’acqua oggi può sembrare strano, abituati come siamo a considerarla un elemento tanto usuale da non meritare eccessiva attenzione. Ma per una città il cui nome rievoca miti e leggende che dal fiume Aci traggono origine, è come riappropriarsi delle radici in una sorta di reminiscenza onirica. La sublimazione di paure che da sempre l’Etna suscita è probabilmente all’origine del mito di Aci e Galatea. E’ infatti, col dualismo fuoco/acqua – l’acqua che vince la lava e riporta nuova vita – che viene esorcizzato il terrore di una coesistenza uomo/vulcano mai pacifica. La storia dell’acqua e del suoi impieghi nel territorio che da questo fiume prende il nome si dimostra, alla fine di un sottile ed utile filo rosso che, svolgendosi durante più di sei secoli, permette di individuare e comprendere nodi e strutture di una storia che è ambientale, economica, finanziaria, demografica, istituzionale e della cultura materiale del nostro territorio”

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