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Archivi del mese: marzo 2014

Da monumento a luogo sacro

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L’articolo su La Sicilia del 30/3/2014

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La quarantottesima Charter del Lions di Acireale

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L’articolo pubblicato dal periodico AKIS

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Sciacca riparte. L’imprenditore Mangia interessato alle Terme?

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L’articolo sull’edizione agrigentina del quotidiano La Sicilia del 29/3/2014

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Nasce l’ufficio speciale per le liquidazioni. Le Terme di Acireale e di Sciacca verso la fine?

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dal sito LiveSicilia

PALERMO- La giunta regionale ha deliberato la costituzione dell’ufficio speciale per le liquidazioni delle partecipate, come previsto dalla Finanziaria 2014. A capo dell’ufficio è stata designata Rossana Signorino che già gestiva il servizio partecipate, servizio che adesso dovrà essere assegnato ad altro dirigente dal direttore generale.

Guerra a Geraci per le acque minerali

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dal sito di Economia Sicilia

Continua la guerra tra Comune di Geraci e la società produttrice di Acqua Geraci. In una nota l’amministratore della società Giuseppe Spallina contesta la volontà del comune guidato dal sindaco Bartolo Vienna di opporsi alle istanze della società presso la Regione per la concessione di altre sorgenti di acqua minerale. Un braccio di ferro che dura ormai da anni e che ha avvitato il comune madonita in una ragnatela di carta bollata che non fa bene a nessuno. All’azienda produttrice di Acqua minerale viene impedita una naturale espansione e al Comune di cogliere tutte le opportunità di sviluppo legate alla valorizzazione delle sorgenti e del territorio in chiave turistica. Sulla scena, in concorrenza con l’azienda Acqua minerale Geraci, entrano due imprenditori del territorio ma che hanno ormai assunto notevoli dimensioni imprenditoriali: il tour operator Antonio Mangia e il gruppo Giaconia attivo nella grande distribuzione con diversi supermercati in portafoglio. Gente che il proprio mestiere lo sa fare. Ma in questa storia tutti i protagonisti sembrano avviluppani in una specie di eterno duello rusticano all’obra del castello dei Ventimigila. Una contesa strapaesana? Nemmeno per sogno! In questo braccio di ferro ci sono tutti i vizi della classe politica e imprenditoriale siciliana e molti dei perché che hanno impedito in Sicilia l’impianto di una sana iniziativa industriale. Le intercettazioni reciproche sono all’ordine del giorno e la carta bollata pure. Non dimentichiamo che siamo nel paese di don Lollò di pirandelliana memoria.

Ma è mai possibile che una contesa che tiene in ostaggio la comunità di Geraci e il possibile sviluppo di una attività industriale e turistica per tutto il territorio madonità debba essere confinata sulle  montagne di Geraci? Come fa chi deve gestire la politica industriale e lo sviluppo economico di questa Sicilia a pensare che a Geraci si possa tranquillamente continuare a litigare mentre stormi di giovani alla ricerca di un lavoro passeggiano annoiati per le vie dei paesini di quel comprensorio? Se a Geraci non riescono a trovare un accordo, una sintesi politica e imprenditoriale che intervenga direttamente il presidente Crocetta aprendo un tavolo per la risoluzione definitiva della questione. E ciò non a beneficio di questa o di quella parte ma solo a garanzia dei posti di lavoro che un’attività imprenditoriale come Acqua Geraci ha finora creato e delle nuove iniziative di sviluppo che gli altri imprenditori vorranno avviare nel territorio.

Andrea Naselli

Si dimette l’Assessore Bianchi. Si perde ancora una volta la guida politica del processo di privatizzazione e di liquidazione delle Terme

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dal blog Economia Sicilia

Regione: assessore all’Economia Bianchi si dimette e traccia bilancio di un anno

19 marzo 2014
“Io mi fermo qui. Nessuno e’ indispensabile. Non voglio e non posso permettere che la mia fuoruscita da questa esperienza possa essere legata da un biglietto staccato per qualche altra destinazione. Non me ne vado per altri incarichi”. Lo ha annunciato l’assessore regionale all’Economia, Luca Bianchi, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo d’Orleans, a Palermo. “Non cerco paracaduti e me ne torno a fare il lavoro che ho sempre fatto”, ha aggiunto.
L’assessore regionale all’Economia, Luca Bianchi, lascia “irrevocabilmente” l’esecutivo guidato dal presidente Rosario Crocetta. Dimissioni ormai nell’aria, che arrivano al termine di una conferenza stampa convocata dallo stesso Bianchi per fare chiarezza. Un’opportunita’ per rivendicare quanto finora fatto dall’esecutivo e per sottolineare anche che, “nonostante i buoni risultati conseguiti in questo primo anno di Governo, ancora molto altro resta da fare”. Bianchi parla di azioni che “richiedono tempi rapidi” ma “che sono disallineati con quelli della politica”. E proprio avvertendo questo impasse, fa riferimento ad “un’azione appesantita” da un dibattito politico impegnato sul rimpasto di giunta “invece che sulle reali problematiche della Regione”. Poi, lo stop di ieri all’Ars al dl pagamenti. Tutti segnali di stallo, che hanno convinto l’Assessore a mettere la parola fine al suo incarico: “Io mi fermo qui – dice -, nessuno e ‘ indispensabile. Non vado via contro nessuno”. La conferenza stampa affollata anche da esponenti politici come il segretario regionale del Pd Fausto Raciti, il capogruppo del Pd all’Ars Baldo Gucciardi, l’assessore al Turismo Michela Stancheris, e’ stata anche l’occasione per tracciare un bilancio di un anno di attivita’ ed una linea netta di demarcazione sulla prima fase dell’esecutivo che ha visto conseguire in tempi rapidi dei risultati e poi una successiva fase di galleggiamento andata avanti finora.
“Il lavoro fatto e’ stato un lavoro importante che ha potuto contare su una lunga fase di consenso – sottolinea Bianchi -. Partivamo da un disavanzo strutturale che oscillava tra i due miliardi del 2011 e 1,5 miliardi del 2012, il rating era in picchiata con la permanenza di un outlook che voleva dire una prospettiva di peggioramento per il futuro”. Questo il punto di partenza per Bianchi, che non teme di definire “oltre il baratro”. E partendo proprio da qui, l’assessore ha illustrato alcuni dei risultati raggiunti: “Il disavanzo strutturale e’ stato ridotto di un miliardo di euro, e’ stata ridotta di 800 milioni la spesa corrente nel 2013 ovvero del 6% e c’e’ una riduzione programmata nel 2014 di un miliardo. Abbiamo fatto questo cercando di non incidere sui trasferimenti sociali e cercando di ridurre gli sprechi”. “Abbiamo ridotto la spesa sui forestali, abolito la tabella H introducendo il sistema dei bandi – sottolinea -. Azioni che hanno ricevuto il consenso dei gruppi parlamentari, della societa’ e della politica. Abbiamo avviato anche un percorso di riforma delle partecipate”. Risultati che per Bianchi sono anche sul piano della credibilita’ “il rating dopo tre downgrade si e’ stabilizzato e abbiamo migliorato l’outlook da negativo a stabile ed azzerato l’indebitamento regionale”.
Una serie di passi compiuti che l’Assessore dimissionario rivendica cosi’ come quelli che invece, proprio recentemente, hanno cominciato a far vacillare il consenso sul Governo regionale, non ultima la manovra finanziaria impugnata dal Commissario dello Stato che Bianchi “rivendica” vedendo nell’impugnativa “un momento di rottura”, “un ingiusto stop a quanto finora fatto, che ci ha costretti ad una manovra correttiva diversa, un documento comunque che io considero incompleto”. Da qui l’attenzione si sposta all’oggi e allo stop all’Ars al dl pagamenti per le imprese, ritenuto “punto di forza sui tavoli nazionali”: “Su dl pagamenti si e’ portata avanti una battaglia demagogica – dice -. La mancata approvazione costera’ a tutti i cittadini siciliani ed ha dimostrato la nostra debolezza a rappresentare in realta’ come stanno le cose”. Una caduta che ha trovato il Pd in qualche modo complice, infatti, per Bianchi “trascurare un passaggio fondamentale come questo, perche’ impegnati in legittime discussioni sul rimpasto, ha rappresentato un passo falso”. Da qui la decisione di lasciare “non per un altro incarico. Ritorno al lavoro che ho sempre fatto. Mi sono sentito profondamente irritato da quanti hanno detto che il mio andare via fosse subordinato al trovarmi un altro incarico”. (ITALPRESS)

“Io mi fermo qui. Nessuno e’ indispensabile. Non voglio e non posso permettere che la mia fuoruscita da questa esperienza possa essere legata da un biglietto staccato per qualche altra destinazione. Non me ne vado per altri incarichi”. Lo ha annunciato l’assessore regionale all’Economia, Luca Bianchi, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo d’Orleans, a Palermo. “Non cerco paracaduti e me ne torno a fare il lavoro che ho sempre fatto”, ha aggiunto.    L’assessore regionale all’Economia, Luca Bianchi, lascia “irrevocabilmente” l’esecutivo guidato dal presidente Rosario Crocetta. Dimissioni ormai nell’aria, che arrivano al termine di una conferenza stampa convocata dallo stesso Bianchi per fare chiarezza. Un’opportunita’ per rivendicare quanto finora fatto dall’esecutivo e per sottolineare anche che, “nonostante i buoni risultati conseguiti in questo primo anno di Governo, ancora molto altro resta da fare”. Bianchi parla di azioni che “richiedono tempi rapidi” ma “che sono disallineati con quelli della politica”. E proprio avvertendo questo impasse, fa riferimento ad “un’azione appesantita” da un dibattito politico impegnato sul rimpasto di giunta “invece che sulle reali problematiche della Regione”. Poi, lo stop di ieri all’Ars al dl pagamenti. Tutti segnali di stallo, che hanno convinto l’Assessore a mettere la parola fine al suo incarico: “Io mi fermo qui – dice -, nessuno e ‘ indispensabile. Non vado via contro nessuno”. La conferenza stampa affollata anche da esponenti politici come il segretario regionale del Pd Fausto Raciti, il capogruppo del Pd all’Ars Baldo Gucciardi, l’assessore al Turismo Michela Stancheris, e’ stata anche l’occasione per tracciare un bilancio di un anno di attivita’ ed una linea netta di demarcazione sulla prima fase dell’esecutivo che ha visto conseguire in tempi rapidi dei risultati e poi una successiva fase di galleggiamento andata avanti finora.   “Il lavoro fatto e’ stato un lavoro importante che ha potuto contare su una lunga fase di consenso – sottolinea Bianchi -. Partivamo da un disavanzo strutturale che oscillava tra i due miliardi del 2011 e 1,5 miliardi del 2012, il rating era in picchiata con la permanenza di un outlook che voleva dire una prospettiva di peggioramento per il futuro”. Questo il punto di partenza per Bianchi, che non teme di definire “oltre il baratro”. E partendo proprio da qui, l’assessore ha illustrato alcuni dei risultati raggiunti: “Il disavanzo strutturale e’ stato ridotto di un miliardo di euro, e’ stata ridotta di 800 milioni la spesa corrente nel 2013 ovvero del 6% e c’e’ una riduzione programmata nel 2014 di un miliardo. Abbiamo fatto questo cercando di non incidere sui trasferimenti sociali e cercando di ridurre gli sprechi”. “Abbiamo ridotto la spesa sui forestali, abolito la tabella H introducendo il sistema dei bandi – sottolinea -. Azioni che hanno ricevuto il consenso dei gruppi parlamentari, della societa’ e della politica. Abbiamo avviato anche un percorso di riforma delle partecipate”. Risultati che per Bianchi sono anche sul piano della credibilita’ “il rating dopo tre downgrade si e’ stabilizzato e abbiamo migliorato l’outlook da negativo a stabile ed azzerato l’indebitamento regionale”.   Una serie di passi compiuti che l’Assessore dimissionario rivendica cosi’ come quelli che invece, proprio recentemente, hanno cominciato a far vacillare il consenso sul Governo regionale, non ultima la manovra finanziaria impugnata dal Commissario dello Stato che Bianchi “rivendica” vedendo nell’impugnativa “un momento di rottura”, “un ingiusto stop a quanto finora fatto, che ci ha costretti ad una manovra correttiva diversa, un documento comunque che io considero incompleto”. Da qui l’attenzione si sposta all’oggi e allo stop all’Ars al dl pagamenti per le imprese, ritenuto “punto di forza sui tavoli nazionali”: “Su dl pagamenti si e’ portata avanti una battaglia demagogica – dice -. La mancata approvazione costera’ a tutti i cittadini siciliani ed ha dimostrato la nostra debolezza a rappresentare in realta’ come stanno le cose”. Una caduta che ha trovato il Pd in qualche modo complice, infatti, per Bianchi “trascurare un passaggio fondamentale come questo, perche’ impegnati in legittime discussioni sul rimpasto, ha rappresentato un passo falso”. Da qui la decisione di lasciare “non per un altro incarico. Ritorno al lavoro che ho sempre fatto. Mi sono sentito profondamente irritato da quanti hanno detto che il mio andare via fosse subordinato al trovarmi un altro incarico”. (ITALPRESS)

Terme di Sciacca, vandali in azione

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Terme di Sciacca: tutto sbagliato, tutto da rifare. Ad Acireale invece si attende ancora

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dal settimanale I Vespri n.10 del 22 marzo 2014

Terme di Sciacca: tutto sbagliato, tutto da rifare. Ad Acireale invece si attende ancora

Tutto sbagliato, tutto da rifare. A Palermo, la Regione Siciliana sta pensando di rivedere le procedure di affidamento ai privati della gestione delle Terme di Sciacca. Andata deserta la gara pubblica per la privatizzazione, si ipotizza adesso il ricorso alla sollecitazione di manifestazioni di interesse di gruppi ed imprenditori privati disponibili ad assumersi il rischio d’impresa nella gestione degli stabilimenti termali. Come questo potrà avvenire non è chiaro, perché la legge regionale n.11 del 2010 fa espressamente riferimento “allo svolgimento di una gara ad evidenza pubblica”. Ma alla Regione Siciliana, ormai lo si è capito da tempo, funzionari e dirigenti sono maestri nel ritardare i tempi delle decisioni; l’andirivieni di carte e pratiche da un ufficio all’altro è diventata la pratica sportiva più ricorrente. Ad Acireale, ad esempio, le procedure di privatizzazione non sono nemmeno incominciate, in attesa di risolvere il contenzioso con Unicredit a proposito degli immobili (albergo e centro polifunzionale) di via delle Terme. Se non fosse perché mancano i presupposti giuridici – l’esistenza di una lesione personale, diretta, concreta ed attuale da parte delle amministrazioni e dei concessionari dei servizi pubblici – la Regione Siciliana sarebbe stata di sicuro oggetto di una “class action” da parte delle comunità di Sciacca e di Acireale, così gravemente penalizzate sul piano economico (lucro cessante e danno emergente) dai ritardi con cui l’amministrazione regionale sta gestendo ormai da anni l’intera vicenda, badando più alla forma delle carte che alla sostanza dei fatti. Ovviamente, anche la politica ha le proprie responsabilità. Ad esempio, leggendo le dichiarazioni degli ultimi giorni, dice la sua anche l’assessore Vancheri, solo perché il suo dicastero ha la responsabilità dei distretti produttivi e uno di questi, approvato all’epoca del governo Lombardo, è quello sul termalismo. Prima di lei hanno parlato pure la Stancheris, come assessore al Turismo interessata al binomio termalismo-turismo, ovviamente il presidente Crocetta, che ha rassicurato tutti, e l’assessore all’Economia Bianchi che, alla fine della fiera, è l’unico cui spetterebbe la parola in questa complessa vicenda. E’ dal suo dicastero, infatti, che dipendono sia la liquidazione delle società di gestione (Terme di Sciacca e Terme di Acireale SpA) sia la privatizzazione della gestione. E se la privatizzazione richiede un bando per affidare la gestione degli stabilimenti ad eventuali investitori ed imprenditori, la liquidazione necessita di procedure certe per comprendere che fine faranno i due contenitori giuridici dai quali allo stato attuale dipendono le sorti delle Terme. Fino ad oggi, sono società interamente partecipate dalla Regione, costantemente in perdita, considerate non più strategiche rispetto ai settori nei quali la Regione ha deciso di rimanere come imprenditore, etichettate per legge come in liquidazione, non più beneficiarie di risorse pubbliche (perché, anche nell’ultimo bilancio approvato alle Terme di Acireale, si invita il liquidatore a non chiedere al socio pubblico alcuna risorsa finanziaria). Eppure, ancora oggi sono due società nel limbo, perché non si capisce se rientrano in possibili interventi di ricapitalizzazione (la scorsa settimana il presidente Crocetta ha dichiarato di aver trovato 290 milioni di euro per interventi straordinari sulle partecipate) oppure se andranno verso lo scioglimento, con la conseguente restituzione dell’attivo residuo al socio pubblico, cioè la Regione, che poi sarà libera di sceglierne cosa fare. Tuttavia, passano i giorni, aumentano i debiti, si assottigliano i crediti, si stratificano le perdite economiche e c’è il rischio concreto che anche il patrimonio aziendale sia depauperato. Con chi se la prenderanno dunque i cittadini di Sciacca e di Acireale?

Saro Faraci

ivespri22marzo2014

A Sciacca chiedono alla Regione di valorizzare le Terme

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dal sito del Corriere di Sciacca

SCIACCA – POLITICA
SANTANGELO (FI): “LA REGIONE ACCELERI VALORIZZAZIONE TERME”

14/03/2014 12.15Il Presidente del Club Forza Silvio “Sciacca Terme”, Pippo Santangelo, plaude all’iniziativa del Deputato Regionale Vincenzo Figuccia di Forza Italia, che ieri ha sollecitato il Governo della Regione Siciliana ad accelerare i tempi per la predisposizione e pubblicazione di un nuovo bando per la privatizzazione delle Terme di Sciacca.

L’Onorevole Figuccia ha colto, in occasione del I Meeting regionale “Forza Silvio”, il senso dell’intervento di Pippo Santangelo, che ha sollecitato lo stesso Figuccia ed il Deputato Nazionale Gabriella Giammanco, ad inserire la problematica Terme tra le priorità dell’agenda politica di Forza Italia e delle iniziative delle varie Commissioni interne al partito.

Santangelo auspica adesso che la Regione Sicilia rimetta in moto l’iter burocratico relativo alle procedure di valorizzazione delle Terme di Sciacca.

Acqua Geraci e Geraci Siculo in guerra tra loro

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L’articolo tratto dal blog Economia Sicilia

Acqua Geraci contesta l’opposizione del comune alla proroga della sua concessione

13 marzo 2014

L’Acqua Geraci contesta con una nota inviata agli organi di stampa il comunicato che preannuncia l’opposizione del Comune di Geraci Siculo alla proroga e al potenziamento della sua concessione di acqua minerale asserendo che pregiudicherebbero l’approvvigionamento idrico e l’economia della città. “Ancora una volta” dice l’amministratore Giuseppe Spallina, “il Comune si oppone ingiustamente alle attività dell’Acqua Geraci con affermazioni dichiarate infondate dall’Autorità Giudiziaria in una recente sentenza che ha accertato le gravi inadempienze dell’Ente ai danni della nostra azienda e il diritto della stessa di chiederne il risarcimento. Tale sentenza ha inoltre confermato: che il Comune ha ostacolato ingiustamente tutte le nostre iniziative col dichiarato fine di costituire una società mista con altri privati e farle acquisire e utilizzare per fini imprenditoriali sorgenti di acqua minerale ricadenti nelle aree oggetto della concessione dell’Acqua Geraci e del prodromico permesso di ricerca. Tale boicottaggio è culminato nell’illecita delibera della Giunta Municipale che ha intimato all’Acqua Geraci di consegnare gratuitamente il proprio stabilimento al Comune e di cessare l’attività”.

Una querelle legale tra il comune di Geraci e l’azienda di Acqua minerale che si trascina da molti anni con un contenzioso sfociato nelle aule dei tribunali e che spacca il paese madonita in due. “E’ evidente!”, prosegue Spallina, “che il Comune, da un canto, si è prodigato per far ottenere sorgenti a future società miste a prevalente capitale privato, dall’altro, asserisce che la proroga e il potenziamento della nostra concessione non gli permetterebbero di dissetare Geraci e rovinerebbero la sua economia. Questa affermazione è priva di fondamento in quanto gli enti preposti hanno accertato, con sopralluoghi specifici, che la sorgente Calabrò assicura al Comune una portata media di acqua di 27 litri al secondo, mentre il Piano delle Acque Regionale assegna a Geraci Siculo un fabbisogno di 6,9 litri di acqua al secondo. Né può sottacersi che altre società hanno chiesto il permesso di ricercare sorgenti di acqua minerale in terreni confinanti con quelli oggetto della concessione dell’Acqua Geraci e che il Comune non ha obiettato nulla. Pertanto l’opposizione preannunciata dal Comune è infondata e susciterà tutte le azioni legali per ottenere la tutela dei diritti della nostra azienda e i risarcimenti che le sono dovuti da coloro che l’hanno danneggiata”.

Terme di Sciacca e di Acireale. Una “class action” contro la Regione Siciliana?

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Un’anticipazione dell’articolo sulle Terme di Acireale e di Sciacca che sarà pubblicato nel prossimo numero del settimanale I Vespri, in edicola sabato.

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Bando Terme. A Sciacca sono arrabbiati

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dal sito del Corriere di Sciacca

TERME, FIGUCCIA (FI): “SUBITO UN NUOVO BANDO. GOVERNO CROCETTA AL RALLENTATORE PENALIZZA IL TURISMO SICILIANO”

13/03/2014 16.27

 “La burocrazia e i tempi bradipici del governo Crocetta penalizzano enormemente il turismo nella nostra Sicilia. Un esempio lampante è dato dalle terme di Sciacca, che necessitano di essere rilanciate e valorizzate, messe a disposizione del mercato turistico, attraverso l’affidamento a soggetti privati”.

Lo afferma il deputato regionale di Forza Italia, Vincenzo Figuccia che aggyunge: “A distanza quindici anni dall’entrata in vigore della legge sulla privatizzazione delle terme regionali gli impianti della località agrigentina rischiano di essere sopraffatti dal degrado. Serve subito un nuovo bando, visto l’insuccesso di quello precedente, e la determinazione ad individuare il soggetto assegnatario”.

Le attività del Forum sulle Terme di Acireale in un prossimo studio dell’Associazione dei Geografi Italiani

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Un importante riconoscimento all’attività di documentazione, sensibilizzazione e di coordinamento svolta dal Forum permanente sulle Terme di Acireale proviene dall’Associazione dei Geografi Italiani, in particolare dal gruppo di lavoro sul tema “Dai luoghi termali ai poli e sistemi locali di turismo integrato” coordinato dal prof. Giuseppe Rocca, dell’Università di Genova. Nel mese di maggio 2013 (dal 20 al 22 maggio), l’associazione tenne a Catania il convegno di studi “I processi di riqualificazione ecosostenibile nei luoghi e sistemi turistici locali wellness-oriented” dedicato al termalismo e organizzato dal prof. Salvatore Cannizzaro dell’Università di Catania. A seguito di quel convegno, l’A.GE.I. realizzerà una collettanea di studi, in uno dei quali – dedicato alle Terme di Acireale – sarà menzionata l’attività del Forum promosso dal Lions Club di Acireale il 1 giugno del 2011, con un’intervista al suo co-ordinatore prof. Rosario Faraci.

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Celebrata la 48° Charter del Lions Club di Acireale

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Alcuni momenti della 48^ Charter Night del Lions Club Acireale, alla presenza del governatore prof. avv. Gianfranco Amenta, con ammissione nuovi soci, riconoscimento dei 40 anni del Leo Club e la conferenza del dott. Paolo Rapisarda su “Il Limone dell’Etna. Il lungo cammino dall’Indocina a Bruxelles … passando da Acireale”  (foto di Giovanni Vecchio)

Colpo di scena a Sciacca. Nessun bando, ma solo manifestazione di interesse per la privatizzazione delle Terme

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L’articolo pubblicato dal Corriere di Sciacca

SCIACCA – CRONACA
TERME: BANDO PUBBLICO COSTOSO, SI RIPETE MANIFESTAZIONE DI INTERESSE
Dopo tanta attesa, si apprende dalla Regione che non c’è bisogno del parere legale

07/03/2014 19.39

Niente bando pubblico, si torna alla manifestazione di interesse. La individuazione del privato che deve gestire le Terme di Sciacca avverrà attraverso un avviso pubblico che tecnicamente ripete quanto fatto nel precedente atto, quello andato praticamente a vuoto. Si tratta di “Manifestazione di interesse per l’affidamento a soggetti privati della gestione e valorizzazione dei complessi cremotermali e idrominerali di Sciacca”.

Da mesi si parlava di decisione da adottare tra bando e manifestazione di interesse, ora si è appreso che non c’era bisogno del parere dell’ufficio legale della Regione. Lo hanno detto i tecnici della Regione, riuniti dopo tutta una serie di sollecitazione arrivate da Sciacca e soprattutto dopo la magra figura di qualche giorno fa, quando nell’ufficio di presidenza della Regione ci si è accorti che non c’era un raccordo tra i vari uffici degli assessorati competenti. A darne notizia oggi della riattivazione del percorso (dopo quasi quattro mesi di stop) è stato il consigliere comunale Filippo bellanca, che è anche componente dell’ufficio di gabinetto dell’assessorato regionale al turismo.

Ora è previsto un altro incontro per definire la problematica della rete fognaria e poi si passerà alla stesura del testo della manifestazione d’interesse. Sarà necessario ritoccare quello già pronto: “Saremo vigili – dice Bellanca – io, l’assesore Stancheris e il sindaco Di Paola siamo impegnati a tenere viva l’attenzione sulla quesione Terme per non pwerdere ulteriore tempo”.

Terme. Se solo funzionassero bene…

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L’articolo pubblicato dal Corriere di Sciacca

SCIACCA – ECONOMIA
TERME, SE FUNZIONASSERO AVREBBERO UN EFFETTO MOLTIPLICATORE SULLA RICCHEZZA LOCALE
“Significa che se un ospite spende un euro alle terme, poi ne spende altri dieci sul territorio tra alberghi, ristoranti e negozi”

09/03/2014 08.21

Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, partecipando l’altro giorno ad un convegno sul termalismo, ha detto che «il termalismo in sé ha numeri piccoli, ma ha un grande effetto moltiplicatore sulla ricchezza locale, con una leva di un euro a 10-11».

Significa che se un ospite spende un euro alle terme, poi ne spende altri dieci sul territorio tra alberghi, ristoranti e negozi. Noi in Sicilia abbiamo la potenzialità delle migliori terme d’Europa, eppure siamo fermi al palo, non riusciamo a sfruttare questa risorsa perché è stato finora un settore trascurato e usato solo come bacino di voti.

Risale a 15 anni fa (era Presidente della Regione Angelo Capodicasa), quando si decise che le terme regionali dovessero essere privatizzate. Risultato? Sono rimaste dei carrozzoni regionali che perdevano dieci miliardi di lire ogni anno, mentre nelle altre regioni italiane le terme portavano ricchezza. Poi venne la volta della Presidenza di Raffaele Lombardo, e l’assessore Gaetano Armao, venne pure a Sciacca a promuovere la sua idea, decise finalmente di avviare l’iter per un bando di gara che assegnasse la gestione delle terme regionali di Acireale e di Sciacca, da sempre sottoutilizzate e in costante perdita di esercizio. Sono passati quattro anni e non è accaduto nulla.

Per Sciacca è stato pubblicato il bando di gara, ma è andato deserto per cui l’appalto non è stato assegnato.

Per Acireale il bando sarebbe pronto, ma il commissario straordinario ing. Luigi Bosco dice: «In questi giorni siamo in contatto con l’assessore regionale al Bilancio, Luca Bianchi. C’è da superare un ostacolo rappresentato dal creditore Unicredit per quanto riguarda l’albergo Excelsior e il centro polifunzionale per i quali furono stipulati dei mutui, poi non pagati. La pubblicazione del bando di gara è fortemente connessa al nostro debito con Unicredit di circa 8 milioni”.

Per l’assessore regionale alle Attività produttive, Linda Vancheri, rimettere in moto le terme dovrebbe essere la priorità delle priorità. E in effetti sta cercando di mettere a sistema il settore, con un Distretto delle terme partito da quest’anno con sede legale il Comune di Alì Terme. «L’intento è di mettere insieme tutte le località termali della Sicilia. Io mi sto impegnando al massimo – dice – perché abbiamo le migliori terme del mondo, basta pensare anche a quelle di Vulcano e di Lipari, oltre ad Acireale e Sciacca. Tutti gli anziani d’Europa dovrebbero venire in Sicilia per le cure del corpo e dell’anima, invece siamo ai minimi termini. Se l’Emilia Romagna avesse avuto la qualità delle nostre acque sulfuree avrebbe fatto il botto. Occorrono dei manager del settore, e tra questi con tutta evidenza non ci sono siciliani, altrimenti non ci sarebbe stato il fallimento che abbiamo sotto gli occhi. Quindi, se sarà possibile affidarsi a gente del mestiere, già sperimentata altrove, possiamo andare avanti, altrimenti, se vedo i soliti giochetti sono pronta a chiudere il Distretto. Abbiamo sul nostro territorio dei tesori e dobbiamo metterli in mano a persone in grado di farli fruttare. Al momento il Distretto delle terme è ai primissimi passi, io credo nelle sue potenzialità, ma sono sempre stata contraria alla corsa alle poltrone».

La Regione stanzia risorse per le partecipate. Ce ne saranno anche per le Terme?

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L’articolo pubblicato da Economia Sicilia

Regione. 290 mln in più per partecipate, teatri e associazioni

8 marzo 2014

La giunta regionale siciliana ha deciso – nell’ambito della manovra di variazione di bilancio – di destinare 290 milioni di euro in piu’ per incrementare i capitoli necessari a garantire il fabbisogno di partecipate, enti, associazioni, teatri. “L’approvazione definitiva e’ prevista per la prossima settimana, dopo il confronto definitivo con tutti i soggetti sociali e istituzionali previsti dalla legge”, spiega Palazzo d’Orleans, “ed e’ legata anche alla preventiva approvazione del dl pagamenti, attraverso il quale potranno entrare nel bilancio della regione ulteriori risorse. Con la variazione di bilancio si dara’ una risposta sociale concreta alle difficolta’ di gestione che vi sono attualmente in alcuni enti”.

Terme: l’assessore Vancheri parla del Distretto

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Articolo su La Sicilia del 7/3/2014

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La delusione di Sciacca dopo l’incontro palermitano sulle Terme

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L’articolo sul Corriere di Sciacca del 28 febbraio

SCIACCA – ECONOMIA
TERME, L’ALTRASCIACCA: “PAROLE, PAROLE, PAROLE…SOLTANTO PAROLE”

28/02/2014 14.54

“Trascorrono giorni, mesi, anni, ma di concretizzare una volontà politica che risolva definitivamente la questione delle Aziende Termali di Sciacca e di Acireale, non se ne vede neanche l’accenno. Ascoltiamo praticamente un disco rotto: “Siamo tutti impegnati a…”, “Siamo in attesa di…”, “Gli uffici stanno lavorando per…” il cui suono è divenuto veramente sgradevole”.

E’ il duro commento dell’associaziuone l’AltraSciacca che fa seguito all’incontro di ieri a Palermo per discutere la questione termale.

C’è la reale intenzione di voler recuperare e rilanciare le nostre aziende termali oppure no?  Si tratta di incapacità o manca proprio la determinazione politica?Sono gli interrogativi de l’AltraSciacca.

“I Saccensi- continua la nota-  non sanno cosa farsene, sono stufi di ricevere rassicurazioni che si concludono puntualmente con il classico “buco nell’acqua”, anche se termale. La Città di Sciacca non vuole e non può aspettare all’infinito il rimbalzo delle responsabilità e chiede a gran voce al Governo della Regione di smetterla con inutili proclami e infruttuosi annunci e di passare finalmente alla concretezza dei fatti”.

“Questa volta noi Saccensi non ce ne staremo immobili ad ascoltare ancora le sterili favole che intendono raccontarci”, conclude l’AltraSciacca.

L’articolo del Corriere di Sciacca del 28/2/2014

SCIACCA – CRONACA
TERME, PER DI PAOLA “SCONFORTANTE IL RITARDO DELLA REGIONE”
“Non è più il tempo dell’attesa e non possiamo ancora girare attorno a un parere che, secondo il mio giudizio, non serve a niente”

28/02/2014 11.59

Per il sindaco Fabrizio Di Paola è confortante l’impegno dell’assessore regionale al Turismo Stancheris, sconfortante tutto il resto.

Il riferimento è alla riunione di ieri a Palermo convocata dall’assessore al Turismo Michela Stancheris sulle Terme di Sciacca e a cui il sindaco ha partecipato assieme al liquidatore delle Terme Carlo Turriciano, al presidente di Sviluppo Italia Vincenzo Paradiso, al capo di gabinetto del presidente della Regione Giovanni Silvia, al parlamentare Matteo Mangiacavallo e al consigliere comunale Filippo Bellanca, componente dello staff dell’assessore al Turismo, il direttore generale del Turismo Rais.

“Ancora – dice il sindaco Fabrizio Di Paola – si discute del parere che l’Ufficio Legale della Regione Siciliana deve esprimere per sciogliere il nodo sulla strada da percorrere tra la manifestazione di interesse e il bando per la privatizzazione delle Terme. E se ne discute in assenza del presidente della Regione Siciliana e senza che un rappresentante dell’assessorato all’Economia sappia qualcosa del parere di cui si parla ormai da mesi. Questa superficialità mi ha molto irritato. Il governo della Regione deve prendere atto che la valorizzazione del termalismo e delle Terme di Sciacca è una scelta politica strategica per lo sviluppo e la crescita del territorio”

“Solo dopo aver preso atto delle mie lamentele, – aggiunge il sindaco Di Paola – è stata sollecitata la presenza del capo di gabinetto del presidente della Regione, Giovanni Silvia il quale si è impegnato a darci una risposta nelle prossime ore. Non è più il tempo dell’attesa e non possiamo ancora girare attorno a un parere che, secondo il mio giudizio, non serve a niente. Anche perché sul contenuto e sul merito delle modalità di affidamento a privati della gestione e valorizzazione dei complessi cremotermali e idrominerali di Sciacca, come sempre vorremo dire la nostra quali rappresentanti del territorio”.

L’articolo del Corriere di Sciacca del 28 febbraio 2014

SCIACCA – CRONACA
TERME, BELLANCA: “INCONTRO DI PALERMO ULTERIORE OCCASIONE DI SOLLECITAZIONE”

28/02/2014 08.36

“L’incontro di ieri presso la Presidenza della Regione, alla presenza, oltre che dell’assessore al turismo Michela Stancheris e dei delegati del presidente Rosario Crocetta e dell’assessore all’economia Luca Bianchi, convocato per fare il punto della situazione relativa al bando per la privatizzazione delle Terme, è stata un ulteriore momento di confronto con le autorità regionali e una ulteriore occasione di sollecitazione per completare un percorso chesi è rivelato più intricato del previsto”.

Lo aferma oggi il consigliere comunale Filippo Bellanca, che ha partecipato a tale riunione dopo avere sollecitato le autorità regionali a promuovere un tavolo tecnico. “

E’ vero che nopn ci sono state novità concrete – dice Bellanca – ma era giusto fare arrivare alla Regione la voce di una città, di un territorio, desiderosi di vedere rilanciata la grande risorsa rappresentata dalle Terme. Abbiamo appreso che si è ancora in attesa del parere da parte degli uffici legali della Regione in ordine alle procedure per la pubblicazione del nuovo bando ed abbiamo solecitato con forza la necessità di accelerare i tempi. Saremo vigili come lo siamo stati fino ad oggi, spero che l’incontro di ieri sia stato un ulteriore tassello nella definizione di un iter che deve completarsi al più presto”.

L’articolo del Corriere di Sciacca del 27/2/2014

SCIACCA – TERME
VERTICE TERME A PALERMO: PER MANGIACAVALLO NULLA DI NUOVO
Il parlamentare pentastellato invita i saccensi a fornire un contributo di idee, buoni propositi, suggerimenti, rilievi, obiezioni, critiche costruttive e riflessioni

27/02/2014 15.52

Si è svolto a Palermo l’incontro organizzato presso la presidenza della Regione Sicilia per discutere di problematiche riguardanti le Terme di Sciacca.

Erano presenti l’assessore al Turismo, il sindaco di Sciacca, il commissario liquidatore della società termale, un funzionario dell’assessorato all’Economia e una rappresentanza di Sviluppo Italia Sicilia. Non c’era, come annunciato, il presidente della Regione Rosario Crocetta e tutto è ancora fermo in attesa dell’esito di un parere legale richiesto dall’assessorato all’Economia.

Il deputato regionale di Cinque Stelle, Matteo Mangiacavallo, ha partecipato all’incontro, durante il quale sono state fornite rassicurazioni rispetto allo sblocco immediato di tale situazione.

Secondo Mangiacavallo è però necessario avviare ulteriori processi che coinvolgano l’intera popolazione saccense: “Occorre – dice – a prescindere dall’esito della nuova manifestazione di interesse, ridare slancio e promuovere il termalismo in Sicilia attraverso l’inserimento dello stesso tra le aree strategiche regionali, in modo che si possa finalmente accedere a forme di finanziamento comunitarie previste per quel settore. In attesa che il governo regionale ci chiarisca i propri intendimenti rispetto al futuro delle aziende termali siciliane e relative società in liquidazione – aggiunge l’esponente grillino – è necessario avviare un dibattito pubblico con la cittadinanza, sulla proprietà e sulla gestione del nostro bacino idrotermale, separando i due contesti e favorendo la partecipazione di tutte le forze politiche e sociali”.

Mangiacavallo invita i saccensi a fornire un contributo di idee, buoni propositi, suggerimenti, rilievi, obiezioni, critiche costruttive e riflessioni.

 

 

E’ “trasparente” il sito delle Terme di Acireale

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