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Archivi del mese: agosto 2011

Il “doppio cappio” delle liquidazioni incomplete. Un articolo su Eco delle Aci


Sta per iniziare la quarta fase della storia delle Terme di Acireale, quella del ritorno (della gestione) ai privati. Le tre precedenti sono state contrassegnate dall’avvio per mano privata – su iniziativa del barone Pennisi di Floristella – dello stabilimento di Santa Venera (1873) e dalla sua crescita “di nicchia” fino a dopo la seconda guerra mondiale; dalla successiva demanializzazione regionale delle acque termali (1951) con la conseguente creazione dell’azienda autonoma (1954) fino alla inaugurazione dello stabilimento di Santa Caterina (1987): un periodo di grande sviluppo del termalismo pubblico sociale; infine, da un lungo periodo di “governance” frammentata, un quindicennio di commissariamenti straordinari ed “ad acta” che ha preceduto la trasformazione in società per azioni pubblica della vecchia azienda autonoma (1999) con l’insediamento di un consiglio di amministrazione (2006-2009) ridotto successivamente ad amministrazione unica (2009-2010) prima della messa in liquidazione della stessa società per azioni. Clicca qui per proseguire la lettura.

A quota 25.000 le visualizzazioni della pagina del Forum su Facebook


Facebook ha reso noti i dati relativi alle visualizzazioni complessive della pagina del Forum sulla sua piattaforma, come si evince dall’immagine riportata in basso. Dalla data di pubblicazione della pagina (ai primi di giugno) fino ad oggi, la pagina del Forum è stata visualizzata complessivamente oltre 25.000 volte. L’utenza attiva è prevalentemente giovane, dato che il 50,2% dei visitatori è di età compresa fra i 18 e 34 anni. La pagina su Facebook, accessibile pubblicamente a chiunque chi si colleghi ad Internet, stabilmente collegata al sito del Forum, annovera 115 “fan” stabili e naturalmente un numero superiore di visitatori occasionali. Un fenomeno di informazione, divulgazione ed interazione sociale di cui è si è perfino occupato il sito del Corriere della Sera che il 18 luglio scorso ha dedicato la foto del giorno alle iniziative del Forum.

Sul sito del Forum una sezione dedicata ad Analisi & Progetti. Pubblicati il progetto di Saturnia, il Piano industriale del CdA Angiolucci e la relazione della Ferro.


E’ stata inserita sul sito del Forum una sezione dedicata ad Analisi e Progetti.

La sezione del sito contiene studi, relazioni di analisi e progetti che sono stati svolti, per conto delle Terme Regionali di Acireale (azienda autonoma e società per azioni), negli anni precedenti l’attuale liquidazione. Si tratta di copia dei documenti originali che, direttamente da parte dei committenti o dai commissionari per conto delle Terme  (consulenti, esperti, commercialisti, etc..), sono stati trasmessi alla Regione Siciliana e segnatamente all’Assessorato al Turismo, competente in materia fino al 2010, quando, in esecuzione della legge n.11 del 12 maggio, decretandosi la liquidazione e la successiva privatizzazione della società di gestione, le competenze sono state trasferite all’Assessorato all’Economia. In particolare, sono stati pubblicati i seguenti documenti:

 

Nel 2001 due studi di Saturnia Spa Services (Terme di Saturnia) per conto delle Terme di Acireale.


Tra aprile e giugno 2001, quando era commissario delle Terme l’architetto Leonarda Mangiaracina, l’Azienda Autonoma delle Terme di Acireale, in vista della trasformazione in società per azioni e di una possibile privatizzazione, commissionò alle Terme di Saturnia, attraverso la sua partecipata Saturnia Spa Services, uno studio che si articolò in due relazioni del dott. Riccardo Tognocchi: una relazione di analisi e il progetto di recupero. I due documenti, di cui si anticipa in questo post la prima di copertina (nelle immagini riportate in basso), saranno pubblicati nei prossimi giorni sul sito del Forum. 

“Dal cuore di un vulcano attivo”. Le Terme di Acireale saranno le nuove Terme dell’Etna?


“Dal cuore di un vulcano attivo. Acque Termali dell’Etna”. Questo è il motivo dominante della comunicazione pubblicitaria sulle Terme regionali di Acireale durante gli anni ottanta e novanta. Riportiamo in basso il frontespizio della mappa della Sicilia che le Terme Regionali di Acireale erano solite donare ai propri ospiti. Redatta in quattro lingue (italiano, inglese, francese e tedesco), la mappa – una cartina geografica della Sicilia – conteneva pure informazioni sui servizi offerti dalle Terme, sull’Acqua Pozzillo, sulla città di Acireale e sull’intero comprensorio. E’ interessante sottolineare come il logo richiamasse esplicitamente la dizione acque termali dell’Etna, attribuendo alle Terme Regionali una connotazione geografica ben più ampia della città di Acireale.

Segnaliamo che, nel corso della Conferenza delle idee organizzata dal Lions Club di Acireale il 6 marzo 2010, intervenendo al dibattito, il giovane acese Giuseppe Ferlito (autore di una tesi di laurea sulle Terme di Acireale e Premio Lions Augusto Ajon 2007), nel suo ricco ed articolato contributo, ha rilanciato l’idea di trasformare il nome Terme di Acireale in Terme dell’Etna. Una intelligente e provocatoria idea che, riletta a distanza di qualche anno dalla sua proposta, appare in linea con i più recenti orientamenti in materia di promozione turistica ed è compatibile con la più recente mission turistica di Acireale, che si ricava dai documenti di accompagnamento al progetto sul Distretto turistico di cui è capofila il Comune di Acireale è denominato “Mare dell’Etna”. Nella graduatoria di merito sui Distretti turistici che l’Assessorato al Turismo esiterà nei prossimi giorni, il progetto sul Distretto turistico “Mare dell’Etna”, originato da un’intuizione dell’Università di Catania insieme alla locale Camera di Commercio (nel corso dell’VII Giornata sull’Economia) e trasformato da idea in progetto dal Prof. Benedetto Puglisi nel giugno 2010, si è piazzato al primo posto. Peccato, tuttavia, che fra le azioni previste nel documento programmatico del Distretto turistico non sia prevista alcuna misura per la valorizzazione della zona termale di Acireale.

Realizzazioni presenti e future delle Terme Regionali di Acireale. Un contributo di Vito Finocchiaro del 1957


Pubblichiamo un interessante contributo del compianto Vito Finocchiaro, scrittore e giornalista, già direttore dell’Azienda di Cura e Soggiorno di Acireale, apparso nel 1957 in una pubblicazione interna della Stazione di Cura di Acireale. Il contributo è del 1957 e fa riferimento alla regionalizzazione delle Terme di Acireale avvenuta qualche anno prima, dopo il lungo periodo in cui, dalla loro istituzione, le Terme di Santa Venera erano appartenute alla Famiglia Pennisi di Floristella. Nel rendere omaggio alla memoria di uno dei più amati intellettuali di Acireale, alleghiamo – oltre al contributo – due immagini, tratte dalla medesima pubblicazione, che ritraggono le locandine dell’Acqua Pozzillo e delle Terme Regionali.

La demanializzazione dei complessi idrotermominerali del bacino di Acireale, avvenuta nel 1951 grazie alla legge voluta dall’attuale Presidente della Regione on.le La Loggia, ha dotato la Sicilia e la città di una nuova positiva attività nel campo economico industriale. Le Terme Regionali di Acireale, infatti, da che sono state rilevate alla iniziativa privata, lodevole ed apprezzabile finchè si vuole (specie per quanto attiene alla gestione dello stabilimento idrotermale) ma nel caso specifico certamente inadeguata in relazione alle possibilità di un effettivo potenziamento, sono basate su criteri industriali veri e propri che hanno permesso all’Isola di raggiungere un posto di primissimo piano fra tutte le zone di cura dell’Europa. Clicca qui per proseguire la lettura del contributo (vitofinocchiaro1957)

Termecittà già in marcia. L’articolo del Gazzettino del Sud sull’inaugurazione delle Terme di Santa Caterina nel 1987


Pubblichiamo l’articolo e alcune foto riguardanti l’inaugurazione delle Terme di Santa Caterina avvenuta sabato 14 novembre 1987. I materiali sono tratti dal settimanale Il Gazzettino del Sud (edizione di mercoledì 18 novembre 1987). L’articolo esordiva con questa frase: “Le Terme di Acireale hanno cambiato casa, ma il trasferimento più che come ampliamento, innovazioni nelle strutture e negli impianti, accrescimento delle potenzialità deve intendersi quale importante svolta lungo la strada intrapresa dallo stabilimento regionale caratterizzata da scelte e programmi fondanti sulla qualità e sulla efficienza dei servizi”. Clicca qui per proseguire la lettura dell’articolo (santacaterina(gazzettinodelsud)-1987).

Quando nel 2000 e nel 2001 i deputati regionali e il Consiglio comunale prendevano le distanze dal Governo regionale sulla questione Terme di Acireale


Pubblichiamo due documenti del 2000 e del 2001, disponibili in archivio.

Il primo documento è la lettera del 6 giugno 2000 indirizzata dall’ on. Giuseppe Pignataro al Presidente della Regione Angelo Capodicasa, e sottoscritta da altri 16 deputati, con la quale si evidenziava la gravità della situazione economico-finanziaria ed amministrativa delle Terme di Acireale. Clicca qui per la lettura della missiva (pignataro2000). Significativo il brano della lettera in cui si prendono di fatto le distanze dal Governo regionale, pur appartenendo l’on.Pignataro e l’on.Capodicasa alla medesima coalizione politica. “L’ultimo nostro rimedio che ci è dato esprimere, per chi tra i firmatari appartiene alla maggioranza parlamentare, è quello di scindere le nostre responsabilità istituzionali da quelle del Governo, a prescindere dunque dalla nostra collocazione politica e di fare l’ultimo appello alla Tua sensibilità affinchè si superino le inadempienze dell’assessore competente e si ricerchino le soluzioni volte a salvare e a rilanciare le Terme di Acireale”.

Il secondo documento, del 2 aprile 2001, è la lettera con la quale il Presidente del Consiglio Comunale Gioacchino Ferlito invitava parlamentari nazionali, regionali, consiglieri ed assessori provinciali a partecipare alla riunione del Consiglio comunale, appositamente convocato qualche giorno dopo per discutere in ordine alla situazione gestionale delle Terme Regionali.  In quella occasione, il civico consesso di Acireale, allargando la partecipazione di altri politici ai propri lavori, di fatto mobilitava l’intero territorio per sollecitare alla Regione Siciliana una maggiore attenzione alle vicende delle Terme.

Turismo in crescita ad Acireale. All’appello mancano Terme e Perla Jonica


Pubblichiamo in basso due articoli apparsi oggi sulle edizioni provinciali dei quotidiani La Sicilia (a firma di Nello Pietropaolo) e Giornale di Sicilia (a firma di Raffaele Musumeci) contenenti il commento del Sindaco di Acireale ai dati sul turismo diffusi nei giorni scorsi. In uno dei due articoli, richiamato pure da Meridiana Magazine, l’avvocato Garozzo riferisce “Dalla collana mancano ancora alcuni gioielli di famiglia: la Perla Jonica, fondamentale per il turismo congressuale e le Terme che, di fatto, sono oggi ferme, fatta eccezione per alcuni settori. Nonostante questi due handicap, possiamo però parlare adesso di un consistente aumento di presenze turistiche“.

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Sulle Terme vale la pena ricordare che il Sindaco, come annunciato in un precedente post pubblicato su questo sito, ha scritto il 14 luglio scorso all’assessore regionale Gaetano Armao per sollecitargli la costituzione di un tavolo di confronto permanente Regione-Comune sulle Terme. Ad oggi, tuttavia, nulla è dato sapere sugli esiti di quella missiva, poichè non si sa se l’assessore Armao abbia accolto o meno la richiesta del primo cittadino acese. Allo stesso modo, nonostante la sollecitudine con cui l’Avvocato Filetti si era attivato per sollecitare l’impegno dell’Amministrazione Comunale dopo la richiesta formale del Forum di dare seguito all’ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale il 1 febbraio scorso, non si conoscono le iniziative che il civico consesso intende portare avanti per assicurare il controllo della città su atti, iniziative, e strumenti di piano rilevanti per il futuro dell’area termale.

L’Eco delle Aci: “Terme di Acireale. Pronto il bando per la selezione dell’advisor della privatizzazione”


Frammenti di termalismo durante la “calda estate” del 2011. Pochi i fatti di rilievo durante questa stagione estiva, in cui – a regimi ridottissimi e limitatamente a poche prestazioni non specialistiche – lo stabilimento di Santa Caterina sta funzionando a singhiozzo col poco personale rimasto in organico e con un’infinità di problemi tecnici e strutturali irrisolvibili se non arriveranno denari freschi. Clicca qui per proseguire la lettura dell’articolo.

Danni agli albergatori acesi per la ridotta attività delle Terme


Sebbene l’attività delle Terme sia a regimi ridottissimi, limitata alle prestazioni non specialistiche di otorinolaringoiatria e di fisioterapia, continuano ad arrivare agli albergatori acesi richieste di soggiorni termali, provenienti sia da singoli utenti che da operatori turistici specializzati, evidentemente ignari del fatto che gli stabilimenti termali di Acireale attualmente non sono in grado di erogare prestazioni specialistiche associate allo sfruttamento delle acque. La procedura di liquidazione in atto, infatti, è inidonea a garantire l’ordinaria amministrazione dell’azienda, per quanto, a norma di legge, vi è piena compatibilità fra le due situazioni. Di seguito riportiamo il brano di una mail, inoltrataci da un albergatore acese, al quale un tour operatore laziale si è rivolto per organizzare, con un anno di anticipo, un pacchetto-viaggi.  “[…] io  ho  bisogno   di  fare  il soggiorno   termale  il prossimo   anno  però  in  Sicilia  non  saprei  regolarmi  x  il periodo; penserei  di  farlo a  Settembre  cosa  ne  dici? Le  cure devono  essere  di  12  giorni , noi  faremmo   da  te  14 notti   e  13  pensioni  complete  e  una  mezza […]”. In che modo dovrebbe rispondere l’albergatore di Acireale?

Il Parco delle Terme sulla Guida di SiciliAntica


Pubblichiamo, tratta da “La Città di Acireale – Guida di SiciliAntica anno 2010” a cura di Guido Leonardi, Pinella Musmeci e Rodolfo Puglisi, la scheda su Parco delle Terme (pagg.129-130), specificamente redatta da Rodolfo Puglisi. Anche in questo importante contributo storico-culturale, si evidenzia l’incommensurabile valore patrimoniale delle Terme di Acireale.

Pochi anni dopo l’Unità d’Italia, nel 1873, apparve in tutte le città del Regno un manifesto che reclamizzava l’apertura prevista per il 1°maggio dei Bagni termo-minerali delle acque di Santa Venera in Acireale. “Il grandioso Stabilimento dei nuovi Bagni termo-minerali, proprietà del Sig. Agostino Pennisi, Barone di Floristella, è condotto a termine”, questo l’incipit della locandina. Lo Stabilimento sorse all’ingresso della Città, lato sud, vicino la vecchia stazione ferroviaria dall’elegante pensilina. Il B.ne Pennisi fece convogliare le acque che sgorgavano a Santa Venera al Pozzo in una sua proprietà facendole arrivare ad Acireale per lo sfruttamento industriale. Acque sulfuree e salsobromoiodiche, che vengono impiegate nella cura delle malattie reumatiche, osteoarticolari, otorinolaringoiatriche, dell’apparato respiratorio e dermatologiche sotto forma di bagni, fanghi ed inalazioni. Il grande edificio a quattro piano, “appositamente costrutto”, opera dell’arch. Mariano Falcini di Firenze, era fornito di ben 40 vasche, 24 delle quali in marmo. La sua imponenza la si coglie passando dalla Strada Statale 114 Orientale Sicula, aperta negli anni 60 del XX secolo ad est delle terme. Il quarto piano dello stabile, grazie al dislivello esistente, è visibile soltanto dall’entrata principale attraverso il Parco e presenta uno stile neoclassico con un vestibolo a colonne dal quale si procede nel salone di aspetto. Al terzo piano vi è un ampio salone usato per conferenze a tematiche culturali. A circondare lo Stabilimento un bellissimo giardino inglese, oggi purtroppo in decadenza, con ampi viali, fontane e statue, tra cui una dedicata a Santa Venera, recentemente restaurata in occasione della festa alla Santa Patrona del 2010. Il viale d’ingresso è coperto da un intreccio di rami e foglie di alberi annosi che non lasciano passare i raggi del sole, ed è piacevole sostarvi durante i mesi estivi per ripararsi dalla calura. Annessa al parco è una piscina utilizzata, oltre che da moltissimi cittadini, anche dalle società di pallanuoto Acese e di Pozzillo. Dal 2001 vi si disputa ogni anno il Torneo Internazionale “24 Giugno 2000”, uno dei più importanti a livello europeo, con la partecipazione delle migliori rappresentative giovanili di pallanuoto. Da qualche anno una tensostruttura montata nei periodi invernali consente l’utilizzo della piscina anche nei mesi più freddi. Nel 1951 le Terme, sia come attività industriale che come patrimonio, vennero acquistate dalla Regione Siciliana. Vissero periodi di grande sviluppo a cavallo tra gli anni 60 ed 80, che coincisero anche con favorevoli convenzioni stipulate con parti dell’Amministrazione dello Stato, tra cui il Ministero della Difesa. Nel 1987 aprì il nuovo complesso nel quartiere di Santa Caterina. Oggi le Terme attraversano un periodo di crisi in attesa che venga rilanciata l’attività magari affidandola a privati. Tra gli immobili appartenenti all’azienda delle Terme (che in caso di privatizzazione dovrebbero restare nel patrimonio regionale) anche un edificio che doveva ospitare un centro benessere, mai entrato in funzione, che si trova in via delle Terme, dirimpetto il Grand Hotel Excelsior. Oggi alcuni suoi locali sono occupati dal Club Scherma Acireale. Nei decenni scorsi le amministrazioni delle Terme di Santa Venera hanno promosso anche varie attività di carattere culturale; tra queste la Rassegna Internazionale d’Arte “Acireale Turistico-Termale”, nata nel 1967, che si segnalò come una delle manifestazioni più importanti nel panorama dell’arte contemporanea, mentre per molti anni il Parco ha ospitato un festival di musica jazz.

Un articolo su Akis.Altervista


Le Terme chiuse, accuse del Pd: “E’ un processo di distruzione”. Leggi di seguito.

Piano sviluppo Provincia: Terme presenti


L’inserimento in extremis permetterà di ricevere finanziamenti in ambito europeo, articolo su La Sicilia dell’11 agosto 2011 di Nello Pietropaolo.

Il rilancio del territorio delle Aci

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Su La Sicilia del 9 agosto 2011 un intervento del sindaco di Acicatena, in cui si parla tra l’altro di termalismo all’interno del piano di sviluppo socio-economico della Provincia di Catania. Clicca qui per la lettura (lasicilia9agosto2011)

Thermalbad Santa Venera

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La guida alla Sicilia (Sizilien) pubblicata in lingua tedesca da Allianz Reisefuhrer menziona le Terme di Santa Venera (Thermalbad Santa Venera), note per le sorgenti di acque radioattive e sulfuree, tra i luoghi da visitare e frequentare ad Acireale, città cui é dedicata l’apposita scheda alle pagine 148 e 149. La guida é molto diffusa nei Paesi di lingua tedesca che rimangono, nonostante la crisi, tra i principali visitatori dell’isola. Vi riportiamo qualche foto della guida che abbiamo personalmente consultato in una libreria in Austria.
Duole il cuore sapere che nell’immaginario collettivo dei turisti stranieri e degli estensori delle guide turistiche si continui ancora a far menzione delle Terme, ignari del declino delle strutture di Acireale. Duole ancor di più il cuore constatare che un incerto governo della liquidazione, con responsabilità gestionali parimenti condivise fra i liquidatori e gli uffici regionali, e una attività aziendale ordinaria ridotta al lumicino stiano progressivamente depauperando il nome delle Terme di Acireale (un ‘marchio’ che ha ancora un suo rilevante valore commerciale) anche in ambito internazionale. E pensare che Richard Wagner, tanto per citare i tedeschi, trascorse alle Terme di Acireale, a fine Ottocento, uno dei periodi più tranquilli della sua esistenza.

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Sul sito vdj.it un articolo sulle Terme

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Clicca qui per la lettura dell’articolo, dal titolo “Terme di Acireale, per salvarle nasce una Fondazione”, pubblicato sul sito web del settimanale La Voce dell’Jonio.

I tasselli di un mosaico

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Una nota del Forum permanente sulle Terme

Si va lentamente ricomponendo il mosaico delle Terme, quattro mesi dopo il convegno del Lions Club che ha avuto il merito di rilanciare la questione in ottica propositiva. Diversi i tasselli del mosaico. Primo tassello, in settimana l’Assessorato all’Economia dovrebbe pubblicare il bando per la selezione dell’advisor con procedura ristretta. Cruciale sarà il contenuto tecnico dell’incarico per i futuri sviluppi della privatizzazione; sembra tuttavia che la Regione, rispetto ad una prima versione del bando, abbia recepito le osservazioni dell’on.Nicola D’Agostino che puntualizzava la duplice esigenza di vedere i principali attori del territorio coinvolti nella fase propositiva del progetto e di vincolare le proposte dei potenziali acquirenti ad un preciso piano degli investimenti da effettuare. Ne sapremo di più quando il bando sarà pubblicato. Già questo comunque è un buon segnale, coerente all’impegno assunto dal deputato acese all’atto dell’approvazione della legge del 2010, maturata per porre fine alla disastrosa esperienza della Regione imprenditrice del termalismo. Altro tassello importante del mosaico è la previsione di interventi sul termalismo in seno al piano di sviluppo socio-economico della Provincia di Catania, su interessamento del consigliere dott. Santo Primavera. Un altro fattivo segnale di attenzione del territorio (in questo caso la Provincia) che fa da contraltare ad un impegno più sbiadito dell’amministrazione comunale di Acireale. Nelle scorse settimane, il sindaco Avv.Garozzo, pressato dal Presidente del consiglio comunale avv.Filetti e dal Forum sulle Terme, ha indirizzato una missiva all’Assessore Gaetano Armao perorando la causa della costituzione del tavolo di confronto tra Regione e Comune di Acireale. Non si è saputo più nulla di cosa sia successo, dopo quella lettera. Il Sindaco, comunque, continua a sembrare infastidito da tutto il dibattito che si é sollevato sulla vicenda delle Terme. Nei prossimi giorni la Regione renderà noti gli esiti della graduatoria di merito sui distretti turistici. Il Distretto “Mare dell’Etna”, di cui è capofila il comune di Acireale, pare si sia piazzato al primo posto, ma duole il cuore sapere che all’interno delle progettualità previste non sia menzionato un solo intervento in favore delle Terme. E non certo per demerito dei tecnici che l’hanno redatto, ma per ben precise responsabilità della classe politica locale, distratta e disattenta sull’intera vicenda, e stranamente remissiva alle decisioni palermitane maturate nelle stanze degli Assessorati competenti. Un altro tassello è il ragionamento di sistema proposto dal PD, su input dei locali dirigenti acesi, con l’ipotesi di costituzione di un distretto termale regionale che diventerebbe il contenitore di diversi interventi sul termalismo sanitario e del benessere. La proposta del PD è un disegno di legge che verrà discusso quanto prima, ma è necessaria una forte azione di raccordo politico fra le componenti della maggioranza governativa ( di cui il PD è parte integrante) per verificarne fino in fondo la praticabilità. Una strada difficile, ma non impossibile, dato che i percorsi di privatizzazione sono compatibili ad un progetto di più ampio respiro sul rilancio del termalismo (privato) in Sicilia. Last but not least, il tassello più delicato, la liquidazione. Andrebbe monitorata più attentamente da parte di tutti, al di lá dei tatticismi politici. Una liquidazione ben condotta è garanzia di una procedura di privatizzazione più credibile che attrae solo seri progetti di rilancio. Una liquidazione mal gestita rischia di tramutarsi in una liquefazione del patrimonio. Come a dire, oltre alla beffa, anche il danno!

Dalle Terme alla ricerca della giovinezza (e della credibilità)

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L’editoriale de L’Eco delle Aci a firma di Davide Quattrocchi (anno IV n.32)

Le Terme di Acireale sono al centro della discussione politica acese grazie all’infaticabile Saro Faraci, professore dell’Università di Catania, che, quasi da solo, ha sollevato la questione ed evidenziatone l’importanza, anche e soprattutto, in chiave futura per la città di Acireale.Non si tratta di un argomento nuovo: da anni varie forze politiche locali ne avevano trattato con svariata fortuna. Perchè allora si risveglia questa attenzione? Cosa è cambiato? La gravità della questione era chiara già in passato: la vera novità sta negli attori. Il messaggio veicolato non è partito dalla politica e non ha avuto, nelle orecchie dei cittadini, il suono di una delle tante promesse elettorali che delle Terme di Acireale si sono cibate in tempi nemmeno troppo antichi. Vedere un professore d’università, un ottimo professionista, spendersi in prima persona per quello che una volta era il vanto di Acireale ha acceso una nuova spia nelle teste pensanti acesi: “Questa volta possiamo fare qualcosa, possiamo davvero salvare ciò che resta perchè non è un politico a parlare ma uno stimato professionista”. Questa novità sembra essere stata sottovalutata dalla classe politica locale che non si rende conto del messaggio devastante (per sè stessa): la politica, agli occhi dei cittadini, non è credibile. Nessuno crede alle promesse, siano esse elettorali o lontane dalle scadenze. La politica, e il discorso si allarga ovviamente al contesto nazionale, perde credibilità a vista d’occhio: Berlusconi posticipa un discorso alla Camera a dopo la chiusura delle Borse internazionali per timore dei contraccolpi che il messaggio può lanciare ai mercati. Il messaggio, tirando le somme, invece è chiaro: l’Italia, ma anche la Regione e Acireale (ma il discorso è valido per qualunque realtà politica) ha bisogno di una nuova classe dirigente seria e credibile, formata da professionisti del proprio settore che abbiano esperienza e che riescano a veicolare un messaggio di novità di cui la gente ha bisogno. Non basta nominare in giunta un giovane “vecchio” avvezzo ai giochi di partito: non è di questa giovinezza che abbiamo bisogno.

Provincia, sí alla tradizione termale nel piano di sviluppo socio-economico

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La zona di Santa Caterina, ora sottoposta a vincolo di programmazione, si candida a futuri investimenti. Articolo sulla edizione odierna del Giornale di Sicilia a cura di Raffaele Musumeci, che riferisce dell’interessamento alla vicenda da parte del consigliere provinciale dott.Santo Primavera.

L’intervento di C.Angiolucci su La Sicilia di oggi 5 agosto

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L’intervento dell’imprenditore Claudio Angiolucci, già presidente del consiglio di amministrazione delle Terme di Acireale SpA nel periodo 2006-2009, pubblicato su La Sicilia del 5 agosto 2011. Clicca qui per la lettura dell’articolo (lasicilia5agosto2011) e per la visualizzazione dell’intera pagina (CT0508-CP02-40)

L’intervento del Forum su La Sicilia del 3 agosto

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L’articolo sul Giornale di Sicilia di oggi 3 agosto

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L’articolo di Raffaele Musumeci sull’edizione del 3 agosto 2011 del Giornale di Sicilia, a proposito dello scontro istituzionale fra PD e il commissario liquidatore delle Terme Margherita Ferro.

L’articolo su La Sicilia del 3 agosto

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Culla di tradizioni artistiche, pittoriche, musicali e cinematografiche di prestigio che nel tempo hanno vivificato l’immagine della città in Italia e nel mondo, le Terme di Acireale sono in lenta agonia.
Passano i giorni e si va sempre più deteriorando un grande patrimonio sanitario, culturale, turistico ed economico che, per la sua specificità, rende Acireale, e per estensione Sciacca, uniche nel panorama del termalismo nazionale.
Un tempo vanto per la città e fonti di benessere per la salute e per il territorio date le proprietà delle sue acque, le Terme, la cui attività sanitaria è adesso ridotta al lumicino, sono diventate qualcosa di diverso. Rappresentano motivo di fastidio e di imbarazzo per la politica; sono argomento di second’ordine per gli intellettuali, stranamente silenti sulla vicenda; diventano questione molto spinosa per gli uffici dell’amministrazione regionale che stanno orchestrando la privatizzazione, mentre vigilano attentamente sugli esiti di una liquidazione che sta trasformandosi in liquefazione del patrimonio.
Per via della negligenza di diverse generazioni di politici locali, e a motivo pure di una buona dose di incompetenza aziendale, si è persa nel tempo la possibilità di apprezzare un’importante risorsa non soltanto per Acireale, ma anche per l’intero territorio. Una risorsa che, se opportunamente valorizzata, sarebbe potuta diventare, come è accaduto altrove nel Paese, un importante “fattore di attrazione” in grado di rivitalizzare i circuiti dell’offerta sanitaria, turistica e culturale.
Oggi le Terme sono soltanto un’azienda gravemente ammalata e mal gestita; per una parte di proprietà della Regione, per un’altra parte di proprietà della vecchia azienda autonoma, anch’essa un organo della Regione e le due parti non dialogano fra loro; piena di debiti e incapace di produrre reddito; posta in liquidazione dalla stessa amministrazione regionale che presto intende affidarne la gestione ai privati. Cosa arriverà nelle mani dei privati, a compimento della liquidazione, e cosa i privati riusciranno a valorizzare del patrimonio non è minimamente immaginabile al momento.
L’amministrazione regionale, nell’ottica di “far cassa” e dismettere una partecipazione societaria non più strategica, confida molto nel ruolo che eserciterà l’advisor nel rendere più attrattiva l’offerta dei beni ai potenziali acquirenti; a questi ultimi sarà chiesto, in cambio di una concessione di affidamento più lunga nel tempo, di farsi carico degli investimenti necessari per rilanciare le strutture termali. Ma si prevede anche la possibilità di ulteriori dismissioni o riconversioni delle strutture. Speriamo bene, perché in testa al momento frullano solo cattivi pensieri.
Nel frattempo, piena di insidie e di trappole che espongono a grande responsabilità amministrativa i protagonisti, va avanti la procedura di liquidazione che non è sempre affrontata in ottica aziendale, ma in modo approssimativo si tinge di coloriture e dispetti politici che non giovano a nessuno.
Il patrimonio culturale, costituito da immobili di pregio (le Terme di Santa Venera ne sono un esempio) e da asset intangibili dal valore incommensurabile (tra tutti il nome delle Terme!), si va progressivamente depauperando. Se vi sono responsabilità nei comportamenti della Regione che negli ultimi venti anni ha “palermitanizzato” di fatto le Terme di Acireale, non c’è però un solo concreto segno di attenzione del territorio e degli enti locali che in esso vi insistono.
Nei documenti di programmazione negoziata e strategica esitati dal Comune di Acireale negli ultimi dieci anni, non vi è una sola iniziativa di comunicazione o di fruizione che sia stata prevista a tutela del patrimonio termale. Identico atteggiamento da parte dei comuni limitrofi, a partire da Acicatena che con Acireale condivide l’enorme patrimonio storico del termalismo, e della Provincia Regionale che solo recentemente e per iniziativa di qualche singolo consigliere ha manifestato una timida attenzione al riguardo.
Per il resto, un silenzio di tomba, reso ancor più assordante dalla reticenza degli intellettuali.
A dicembre scorso è sorto un comitato civico promosso da alcuni dirigenti del locale circolo del PD che adesso si è intestata la vicenda della liquidazione, facendone motivo di battaglia politica contro il liquidatore Ferro e il centrodestra.
Ad aprile, il Lions Club ha avviato una imponente campagna di sensibilizzazione che ad oggi, anche attraverso il Forum permanente, ha mobilitato ventuno associazioni della società civile, raccogliendo simpatie ed adesioni fra centinaia di persone. Il Forum, con continuità di impegno quasi giornaliero, ha scritto note, pubblicato articoli, raccolto materiali di studio, promosso incontri di approfondimento, pungolato la classe politica. Adesso, a settembre, intensificherà la sua azione con ulteriori iniziative di informazione, di studio e di sensibilizzazione, per tenere alta e continua l’attenzione sulle Terme. E lancerà una proposta: la costituzione di una Fondazione culturale, di iniziativa pubblica, alla quale potranno partecipare istituzioni pubbliche e soggetti privati, cui affidare il compito di ricostruire l’enorme patrimonio storico-culturale creatosi intorno alle Terme nel corso dei decenni.
Un tempo, le Terme ospitavano la rassegna internazionale d’arte, che ad Acireale tenne a battesimo il movimento di transavanguardia di Achille Bonito Oliva; il Parco di Santa Venera accoglieva le serate dell’Acireale Estate Jazz promosse dal Bass Group; il cinema, sia quello più commerciale che d’autore, sceglieva le Terme come ideale “set location” per le proprie produzioni; e così via. Oggi non c’è più nulla, come se non fosse esistito nulla. Tutto ciò non è possibile per una città, che nell’arte e nella cultura aveva il suo punto di forza. Scriveva Cristoforo Cosentini nel 1973, a proposito delle Terme: “Sono […] opere animate dal soffio dello spirito, che resistono inalterabili al tempo, che possono conoscere decadenza, ma non morte, perchè l’amore che la ha ispirate le ha rese partecipi della sua natura immortale”.
La creazione di una Fondazione, indipendentemente dal fatto che a gestire per intero o parzialmente il complesso termale saranno in futuro i privati, è il minimo che il territorio potrà fare per farsi perdonare, dinanzi alla storia, disinteresse, noncuranza e approssimazione dimostrati in venti anni di “de-termalismo” ad Acireale.

Rosario Faraci, coordinatore Forum permanente sulle Terme di Acireale.

L’articolo su Eco delle Aci. Il PD attacca: Terme di Acireale ancora chiuse. Perchè?

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Il Partito Democratico di Acireale tiene alta l’attenzione sulle Terme di Acireale. Dopo i sopralluoghi e gli incontri delle scorse settimane cambia strategia e decide così di diffondere una lettera aperta per tornare a denunciare la mancata riapertura della struttura. Clicca di seguito per proseguire la lettura su Eco delle Aci.

Il titolo V del codice civile

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La prof.ssa Ferro, nelle dichiarazioni rese alla stampa, fa riferimento ai “confini giuridici” del suo mandato, definiti dal titolo V del codice civile, di seguito riportato. I poteri dei liquidatori sono richiamati anche nel Fascicolo storico delle Terme SpA, depositato presso gli organi camerali, e di seguito riportato (fascicolo storico al 2011)

Terme, attività ancora sospese. Il Pd: “Un danno per città”.

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Articolo di Raffaele Musumeci su Giornale di Sicilia del 31 luglio 2011.

Attività termali sospese ed il segretario del Pd acese Antonio Raciti chiede chiarimenti. “Contrariamente a quanto dichiarato dal commissario liquidatore Margherita Ferro, in ordine alla riapertura delle Terme di Acireale, a tutt’oggi le attività termali, interrotte nello scorso mese di marzo, risultano inspiegabilmente sospese – dichiara Raciti – . Chiediamo ai liquidatori di dare conto all’opinione pubblica sulle reali motivazioni di tale disservizio nel periodo di alta stagione, proprio quando si registrano numerose richieste di terapie termali presso i nostri stabilimenti, con conseguente danno economico, commerciale e d’immagine inferto all’Azienda. In tal modo – aggiunge il segretario del PD – si sta colpevolmente portando a compimenti il processo di distruzione delle Terme di Acireale secondo il disegno perpetrato negli ultimi dieci anni dal centro destra siciliano”. “Forse il segretario Raciti non ricorda che l’azienda è stata posta in liquidazione con voto unanime in Assemblea regionale e quindi anche dal Partito democratico – risponde il commissario Margherita Ferro – condivido le preoccupazioni esternate ma voglio ricordare che mi devo attenere al titolo V del codice civile e quelle che sono le procedure di liquidazione, tant’è che abbiamo chiesto di poter mantenere i minimi servizi”. E aggiunge Ferro ricordando “che l’azienda termale è stata consegnata all’attuale collegio dei liquidatori in condizioni disastrose”: “Abbiamo già aperto il dialogo con il Pd e saremo pronti e disponibili a venire incontro alle loro perplessità”.