Feed RSS

Archivi del mese: novembre 2012

Sesta Gazzetta consecutiva in cui non c’è traccia del bando delle Terme


Il bando per la privatizzazione delle Terme di Sciacca e di Acireale non è stato pubblicato in GURS nemmeno questa settimana. Clicca qui per consultare il documento

gursn51

 

Sos Terme e Carnevale. Garozzo scrive a Crocetta


L’articolo apparso oggi 29 novembre sul quotidiano La Sicilia. Clicca qui per visualizzare l’intera pagina (CT2911-CP02-40)

 

Emulando il collega di Sciacca, il Sindaco di Acireale scrive a Crocetta per Terme e Carnevale. Ma si scorda di menzionare il Forum.


Riceviamo dall’Ufficio Stampa del Comune di Acireale la lettera che ieri sera il sindaco di Acireale, Nino Garozzo, ha inviato al Presidente della Regione, on. Rosario Crocetta, con cui si pongono all’attenzione del Governatore due spinosissime questioni.

Da un lato la perdurante chiusura delle Terme di Acireale e dei due alberghi termali in cui si sottolinea come, al di là delle garanzie ricevute, la Regione non abbia ancora oggi emanato il bando per la manifestazione di interesse alla gestione.

Dall’altro lato, il Carnevale di Acireale, tra le prime manifestazioni nazionali carnascialesche, tra i pochissimi eventi turistici che “portano” turismo in Sicilia con contestuale sold out per gli alberghi non solo di Acireale, ma il cui contributo regionale si è ridotto nel giro di qualche anno da 200 mila euro ai 99 mila attuali, peraltro neppure erogati al Comune per l’edizione 2012.

 Leggi qui la lettera (lettera sindaco a presidente crocetta su terme e carnevale)

Anche nella GURS n.50 non c’è il bando per privatizzare le Terme


Ancora un altro numero (il n.50) della Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana senza che vi sia traccia alcuna del bando per la privatizzazione delle Terme di Acireale e di Sciacca. Dopo l’annuncio dell’ex assessore Armao a fine ottobre, sulle GURS n.46, 47, 48 e 49 non è stato mai pubblicato l’annunciato bando.

Terme, Di Paola scrive a Crocetta. E’ attivissimo il Sindaco di Sciacca


dal sito del Corriere di Sciacca richiamato pure dal Forum delle Terme di Sciacca

SCIACA – POLITICA
TERME, DI PAOLA SCRIVE A CROCETTA

21/11/2012 09.43

 Il sindaco Fabrizio Di Paola ha scritto una lettera al nuovo presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta. Dopo avergli augurato un buon lavoro per l’inizio del suo mandato, il sindaco Fabrizio Di Paola ha tratteggiato la situazione attuale degli Enti Locali e focalizzato l’attenzione su alcune questioni ritenute di fondamentale importanza per il territorio quali le Terme di Sciacca. Il sindaco Fabrizio Di Paola ha in particolare chiesto notizie sull’annunciato bando di valorizzazione e rilancio delle Terme per il quale, sottolinea, anche il Comune di Sciacca ha dato il suo determinante contributo ma che, inspiegabilmente, non è ancora stato pubblicato.

Il sindaco Fabrizio Di Paola ha chiesto quindi la convocazione di un incontro a Palermo per discutere su questo e altri argomenti. “Siamo chiamati ad amministrare – scrive il sindaco Di Paola nella lettera al Presidente della Regione Crocetta – con una situazione finanziaria senza precedenti. Ogni giorno siamo chiamati ad affrontare grandi e piccole emergenze con i Comuni che, dopo i drastici tagli ai trasferimenti, non sono più nelle condizioni di pagare fornitori, dipendenti ed a garantire i servizi. Ma nel contempo dobbiamo pensare allo sviluppo, facendo leva sulle nostre migliori risorse, riattivando processi virtuosi di crescita, di produttività e trasformando in ricchezza ciò che la storia, la cultura e la natura ci ha donato”. “Lei ha avuto modo di visitare la nostra splendida Città – continua il sindaco Fabrizio Di Paola. Sciacca ha una risorsa che tutto il mondo ci invidia: le terme. Per non parlare dei suoi monumenti, dei suoi paesaggi, dei tanti settori produttivi, della pesca, della ceramica, del carnevale, delle strutture ricettive. Un patrimonio di storia e di storie unico in Sicilia”. Il sindaco Fabrizio Di Paola ha quindi chiesto notizie sul bando e “l’impegno del nuovo governo per la valorizzazione e il rilancio delle terme di Sciacca, manifestando grande disponibilità a dare in qualsiasi momento un contributo per questa ed altre importanti questioni che riguardano la rinascita e lo sviluppo della nostra terra”.

Le Terme di Acireale. Il sito, la società di gestione e le procedure di privatizzazione. Una storia infinita


Dal settimanale I Vespri, n.44, da sabato in edicola, il lungo articolo di Saro Faraci (pag.12-14) che riportiamo integralmente

Le Terme di Acireale. Il sito, la società di gestione e le procedure di privatizzazione

Ripercorriamo una storia infinita, con la speranza che il nuovo governo regionale di Rosario Crocetta possa accelerare la soluzione di tante vicende aperte e mai finalizzate dal predecessore Lombardo

*****

Terme Regionali. Cronaca di una storia infinita. A Sciacca come ad Acireale. Ci fermiamo a parlare di quest’ultima, adesso che è cambiato il governo alla Regione Siciliana e il nuovo presidente Rosario Crocetta sembra intenzionato ad andare dritto sulla strada della privatizzazione degli stabilimenti termali. Così almeno ha dichiarato in campagna elettorale proprio ad Acireale, nel corso di una convention elettorale del PD. A Crocetta e al nuovo assessore all’Economia spetterà il compito di riprendere il controllo di una situazione che ai predecessori è sfuggita completamente di mano. Per riepilogare, a beneficio di quanti volessero accostarsi adesso a questa vicenda, gli ingredienti principali di questa strana storia sono tre: il sito termale, la società di gestione, le procedure di affidamento ai privati. I personaggi che vi ruotano intorno sono tanti e tutti gravitanti nell’orbita della politica regionale.

Iniziamo dal sito, ovvero le Terme, il luogo ove insistono gli stabilimenti di Santa Venera (dal 1873) e di Santa Caterina (dal 14 novembre 1987). Attualmente è in stato di forte decadimento per buona parte delle strutture ed è, limitatamente ad alcuni plessi e a pochi servizi termali, poco funzionante per le funzioni che gli sono riconosciute, ovvero le cure termali. Come si sia arrivata ad una tale situazione, non è facile spiegarlo. Ci sono almeno vent’anni di “mala gestio”, di approssimazione nel governo aziendale, con diversi commissariamenti da parte della Regione, molte interferenze della politica e dei politici, progressivamente anche uno svuotamento dei ranghi del personale.

Si potrebbe scrivere un libro, forse prima o poi qualcuno lo farà, perché per tutto questo tempo, a partire dagli anni ’50 quando le Terme vennero vendute alla Regione dai privati Pennisi di Floristella, la responsabilità è stata unica, cioè della proprietà pubblica regionale; tale proprietà non è stata mai identificabile con nome e cognome (come per i titolari di molte aziende nel nostro Paese), ma con diverse soggettività tutte gravitanti nel mondo della politica. L’elenco è lungo. Le colpe (culpa in eligendo e culpa in vigilando) sono tantissime.

Andiamo adesso alla società di gestione. E’ quella che dal 2006 ha rimpiazzato la vecchia azienda autonoma (nel frattempo posta in liquidazione), sostituendola con una società per azioni, privata nella logica di funzionamento, ma pubblica nella proprietà. Ebbene, questa società di gestione ha lavorato per alcuni anni continuando ad accumulare debiti; è stata successivamente svuotata di buona parte del personale che aveva in carico (in virtù di una legge regionale del 2004); ha provato ad abbozzare un nuovo piano industriale, interloquendo con una proprietà pubblica molto disinteressata e alla fine è stata messa in liquidazione, con una legge del 2010; tuttora opera all’interno delle procedure di legge previste per la liquidazione.

In questo periodo in cui ha operato la società di gestione (2006-2009) al governo c’era la destra (quindi Cuffaro); poi dal 2009, subentrando il MPA ed iniziando l’era Lombardo, la società Terme di Acireale SpA ha visto in campo i fedeli e diretti collaboratori del Presidente, tra i quali Margherita Ferro, prima come amministratore unico (2009-2010) e poi come liquidatore (2010-2012) insieme al commercialista palermitano Michele Battaglia. E’ normale, dunque, che la controparte politica, in particolare il PD, si senta di attribuire prima alla destra (governo Cuffaro) e poi alla coalizione governativa di Lombardo (MPA ed alterni alleati) le principali responsabilità di tale situazione di disastro. Tra i più convinti sostenitori di questa linea di pensiero Salvatore La Rosa, dirigente locale del PD di Acireale, che alla fine del 2009 ha dato vita, insieme ad altri compagni di partito, ad un comitato civico Terme di Acireale che non ha mancato di fare puntuali denunce sullo stato di abbandono delle Terme. Alcune di queste denunce sono finite anche in Procura della Repubblica, come in altra parte del giornale si riporta. Per il PD, senza mezzi termini, c’è un disegno ben preciso che la politica di destra e una parte della società civile hanno perpetrato ai danni delle Terme. Però La Rosa e compagni non fanno nomi e cognomi e chiedono alle autorità competenti di accertare fino in fondo.

Al di là della dialettica politica fra parti contrapposte che poi, per l’inevitabile gioco delle alleanze, finiscono per mettersi d’accordo (vedi il PD e l’MPA nel governo Lombardo), c’è stata oggettivamente una situazione molto difficile per la gestione aziendale delle Terme. Sia quando ad amministrare erano gli esponenti nominati dalla destra (e tra questi, il presidente Claudio Angiolucci, un imprenditore vicino all’on.Basilio Catanoso), sia quando tale compito è stato demandato a Margherita Ferro (un’insegnante di teologia, da sempre in politica, e negli ultimi anni vicina all’on.Lombardo, candidata per ben due volte senza successo alle elezioni regionali), la situazione amministrativa delle Terme, cioè della società di gestione, si è complicata maledettamente.

Si sono moltiplicati i debiti, si è fatta fatica a recuperare i crediti esistenti, si sono chiusi reparti e strutture, non si sono più generati ricavi perché le prestazioni sono cessate; dunque la società di gestione, adesso in liquidazione, si trova aggredita da tutti i lati, con decine e decine di contenziosi, ricorsi, decreti ingiuntivi e provvedimenti di pignoramento. Uno di questi riguarda l’immobile che ospitava l’albergo Excelsior Palace che nel frattempo (dicembre 2011) è stato chiuso perché i vecchi gestori (Zappalà e Fesco) erano morosi e non pagavano l’affitto alla proprietà, cioè alla società di gestione delle Terme e dunque alla Regione. Margherita Ferro è andata via a fine settembre, per candidarsi ancora una volta alle regionali, a fianco di Lombardo. Ha lasciato una situazione molto ingarbugliata, senza nemmeno approvare il bilancio al 31 dicembre 2011, un adempimento di legge dovuto per tutte le società commerciali come le Terme di Acireale SpA. Dunque la palla adesso passerà al nuovo liquidatore, nel frattempo nominato in sostituzione della professoressa.

Ultimo punto della storia, le procedure di privatizzazione, la parte più spinosa e difficile, che si interseca inevitabilmente con la liquidazione in atto. Per mille motivi, anche ideologici e non solo pratici, ci saranno sempre detrattori e sostenitori della privatizzazione delle Terme; sta di fatto che il percorso per l’affidamento ai privati è segnato da una serie di provvedimenti di legge e per cambiare rotta bisognerà modificare le leggi vigenti. Dunque se nel 1999 fu deciso che le Terme andavano gestite da una società di gestione e non più dall’azienda autonoma (e ciò è avvenuto a partire dal 2006), è con una legge del 2010 che si è deciso di affidare la gestione degli stabilimenti termali ai privati mediante una gara ad evidenza pubblica. Allo stato attuale, le procedure per avviare la selezione dei potenziali privati non sono state ancora esperite. Il precedente governo Lombardo ha gestito in modo molto approssimativo e in maniera molto politicizzata l’intera faccenda e non sarà facile nemmeno per l’energico Crocetta dipanare il bandolo della matassa.

Come I Vespri hanno raccontato nell’ultimo numero, se infinita è la storia delle Terme, altrettanto lunga e indefinita è la faccenda del bando pubblico con cui si dovrebbe procedere a selezionare i privati interessati alla gestione delle Terme, sperando nel frattempo che i privati non se ne vadano via per sempre, infastiditi da tali incertezze. Il bando, come abbiamo detto, avrebbe dovuto essere pubblicato già a partire dalla Gazzetta ufficiale regionale del 26 ottobre e a tutt’oggi non si sa nulla. Evidentemente l’assessore uscente all’Economia Gaetano Armao ha perso completamente il controllo della situazione.

Vi abbiamo raccontato una storia, triste a nostro avviso, di come mala gestio, cattiva politica, approssimazione ed incompetenza si intrecciano buttando al vento una grossa opportunità di valorizzazione di una risorsa, le Terme, che poche Regioni possono vantarsi di avere, come la Sicilia. In tutta questa storia riguardante il sito (gli stabilimenti termali), la società di gestione (Terme di Acireale SpA in liquidazione) e le procedure di privatizzazione (ancora non avviate), si intersecano le storie e i protagonismi di tante figure tutte gravitanti intorno alla politica. Vi risparmiamo di raccontarveli per evitare di scadere nel gossip. Acireale in ciò è profondamente diversa da Sciacca che la questione delle Terme l’ha presa a cuore seriamente e ha un sindaco, il giovane Fabrizio Di Paola, che fin dall’inizio del suo mandato si è intestata la vicenda, dialogando talora a muso duro con la Regione.

La storia delle Terme noi la conosciamo bene perché – mentre facevamo informazione sulla vicenda della liquidazione e della privatizzazione – nella società civile di Acireale abbiamo iniziato, per impulso del Lions Club che sta coordinando l’iniziativa, un percorso di raccordo fra associazioni, movimenti e gruppi di impegno (tra cui il comitato civico Terme di Acireale) che è riconosciuto con il nome di Forum permanente. Un’esperienza civica unica nel suo genere, menzionata anche nelle assisi regionali del Distretto 108Y del Liosn, che è diventata una sorta di buona prassi adottata persino a Sciacca.

E’ alla società civile, a questo punto, che spetterà il compito di farsi carico di pressare il governo Crocetta perché le tre questioni prima menzionate – il sito, la società di gestione e le procedure di privatizzazione – possano essere riportate ad armonia, avviando senza indugio e prima che sia troppo tardi un serio programma di rilancio del termalismo in Sicilia. Sul quale non c’è bisogno che alcuno ci metta il cappello sopra, perché ormai non è più tempo di cappelli, ma è necessario solo olio di gomito per risolvere i problemi.

Saro Faraci

Terme. Il PD di Acireale si rivolge alla Procura della Repubblica


Dal settimanale I Vespri, n.44, da sabato in edicola, si apprende che Antonio Raciti, segretario del circolo PD di Acireale, ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Catania. Il testo è riportato dal settimanale e lo alleghiamo di seguito

Il circolo di Acireale negli ultimi anni ha monitorato da un punto di vista civico e politico la situazione che si è venuta a creare alle Terme Regionali di Acireale.

Come è noto le Terme, proprietarie tra l’altro di due alberghi – l’Hotel delle Terme e Il Grande albergo Excelsior Palace – hanno subito un tracollo, più politico che finanziario, che ha portato prima al trasferimento di quasi tutti i dipendenti presso l’amministrazione regionale – ruolo speciale – e conseguentemente, proprio per la mancanza dei dipendenti, alla chiusura di tutte le attività medico specialistiche proprie della struttura di Acireale.

Ed invero dopo anni di gestione commissariale i dipendenti tutti specializzati nelle attività proprie termali,  sono stati prima presi a modello dello sperpero del denaro pubblico, poi, sempre pagati dalla regione, trasferiti ad altri enti disperdendo il patrimonio di grande professionalità acquisito nel tempo sempre a carico della regione andando a svolgere mansioni non proprie ( ad esempio fanghini utilizzati come uscieri).

Come è facilmente immaginabile la chiusura delle Terme non solo ha fatto venire meno una “unica” risorsa del territorio (l’uso curativo delle acque termali) in termini sanitari e di offerta turistica, peculiare rispetto ad altri territori, ma ha causato un danno all’indotto che sulle terme poggiava gran parte della propria attività ( Vd. Attività ricettive alberghiere ed extra alberghiere) per non parlare del danno “commerciale” per la perdita della clientela in un settore in cui la domanda è estremamente cristallizzata.

Ad ultimo, a fronte di una dissennata scelta politica del governo regionale, è stata nominata una coppia di commissari che non solo ha continuato a perpetrare lo scempio gestionale, ma ha determinato la chiusura della struttura alberghiera principale adoperandosi per uno sfratto per morosità del gestore della struttura con l’ovvia conseguenza del licenziamento dei dipendenti, ma principalmente il conseguente degrado  (attualmente in corso) della struttura.

Nella nostra città si sono costituiti nel tempo una serie di comitati spontanei a difesa delle terme di Acireale i quali hanno cercato di interloquire con le amministrazioni dell’Ente e con le parti politiche interessate, ma da parte di queste ultime, specialmente quelle regionali, v’è stata solo chiusura rispetto sia ai provvedimenti che potevano salvare almeno in parte gli stabilimenti e l’avviamento delle attività termali che rispetto a normative certe che potessero salvaguardare l’ingente patrimonio.

Scelta diversa è stata operata per le terme di Sciacca ( tutt’ora funzionanti e salvaguardate nelle strutture e nel valore intrinseco dell’attività economica) malgrado si trovino nella medesima situazione giuridico-legislativa.

Da ultimo, tramite notizia di stampa, è stata diffusa una nota da parte di uno dei commissari dell’Azienda Autonoma delle Terme di Acireale,  che si è dimesso dall’incarico, con il quale non solo conferma la scellerata gestione del consiglio di amministrazione in carica dal 21/12/2005  al  23/09/2009   (nei confronti del quale già la dott.ssa Ferro, nominata Amministratore Unico in sostituzione del consiglio di amministrazione in data 23/09/2009 ed attuale liquidatrice, ha avuto modo di relazionare rilevando irregolarità che non hanno solo carattere amministrativo, ma potrebbero avere rilevanza anche penale – Vedi Relazione del marzo 2010 allegata-), ma attacca duramente anche la gestione della stessa prof.ssa Ferro, insegnante di religione, insignita dal 03/12/2010 della carica di liquidatrice delle Terme di Acireale s.p.a. dal governo Regionale presieduto dal suo leader politico Raffaele Lombardo.

In detta relazione che è di facile reperimento presso gli organi di stampa che ne hanno pubblicato ampi stralci (vedi articolo della rivista “I Vespri” del 27/05/2012 allegato) e che è stata trasmessa per i rilievi di danno erariale rilevabile alla Procura della Corte dei Conti di Palermo,  si legge senza ombra di dubbio che le irregolarità denunziate potrebbero rappresentare motivi di intervento della Magistratura inquirente trattandosi di fatti che quanto meno incidono sul patrimonio pubblico di fatto distruggendolo. Tale situazione, creata pare ad arte, sembra finalizzata a far si che le Terme perdano ogni possibile valore sul libero mercato per essere poi svendute o regalate a favore di eventuali speculazioni edilizie sul pregiato territorio su cui insistono. Sul punto non ultima la dichiarazione del Sindaco di Acireale, già commissario straordinario delle Terme, al Corriere della Sera on line in data  03/09/2012  il quale, a proposito della vicenda dello sfratto dell’Hotel Excelsior Palace, ha affermato : “Tutto questo fa forse parte di un disegno per una speculazione immobiliare che smembri a prezzi stracciati i bracci operativi delle Terme? Perché altrimenti non si spiegherebbe il silenzio dell’Amministrazione regionale alle domande e ai percorsi proposti dal sindaco della città, ritenuti fattibili, silenzi reiterati dell’Amministrazione Regionale e dell’Amministrazione delle Terme (in liquidazione) anche dopo le sollecitazioni della Prefettura a cui ci eravamo rivolti per un intervento» .  

Per quanto sopra esposto si chiede se i fatti e le notizie anzi riportate possano essere oggetto di indagine stante la loro  potenziale rilevabilità di natura penale.

Il Presidente Crocetta si informerà sulla mancata pubblicazione del bando


dal sito del Corriere di Sciacca

SCACCA – POLITICA
TERME, CROCETTA: “MI INFORMERO’ SULLA MANCATA PUBBLICAZIONE DEL BANDO”

17/11/2012 15.11

Questa mattina, in viaggio per Firenze il consigliere comunale Francesco Pisano, ha avuto il piacere, sul volo Trapani -Pisa, di “viaggiare a fianco del nostro neo Presidente Rosario Crocetta ed il suo assessore Lucia Borsellino”.

“Abbiamo parlato di Sciacca in generale e delle Terme in particolare- dice Pisano- e ho chiesto al Presidente come mai ancora oggi non ci sono sviluppi sul bando che doveva essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione”.

“Il Presidente- dice Pisano- mi ha risposto che mantenendo fede ad i suoi impegni elettorali contratti a Sciacca di ritorno a Palermo si informerà sulla questione delle Terme e che se sarà ben felice di ritornare nella nostra cittadina”.

“Con l’assessore Borsellino- continua Pisano-  si è parlato di suo padre, ho chiesto come mai fossero in viaggio per Firenze e mi hanno risposto che stanno andando a Firenze per la giornata della legalità che sarà celebrata oggi”.

“Il Presidente- conclude Pisano-  è una persona splendida e se manterrà questi suoi propositi potrà fare grandi cose. Me lo auguro vivamente”.

Asta per le Terme di Acireale C’è un mega pignoramento


L’articolo sul Giornale di Sicilia del 18 novembre 2012 di Raffaele Musumeci

Privatizzazione solo sulla carta. In attesa del bando che non c’è


dal sito di Catania.Livesicilia.it

Privatizzazione solo sulla carta. In attesa del bando che non c’è

Venerdì 16 Novembre 2012 – 15:48 di Daniela Gieri

Le terme di Santa Venera di Acireale avrebbero dovuto essere privatizzate ma, dal 1999 a oggi nessun bando è stato pubblicato. Nel frattempo la cittadina ionica rischia di perdere un patrimonio e un pezzo della sua storia.

ACIREALE – Ancora nessuna traccia del bando, spesso annunciato, dalla Regione Sicilia per privatizzare le Terme di Santa Venera di Acireale. Una novità, quella della privatizzazione, attesa dal 1999, un processo, non ancora finito a causa della lenta burocrazia. Il bando, avrebbe dovuto comprendere l’intero patrimonio termale: l’Hotel Excelsior, chiuso da dicembre scorso per non aver pagato rate per 9 milioni di euro, e su cui ci sarà un percorso di condivisione della procedura Unicredit e con la Cassa Depositi e prestiti, e la parte immobiliare dell’ex stabilimento di Pozzillo, cioè tutta la parte “benessere”.

Una storia molto articolata, quella delle Terme di Acireale, una storia infinita con molti protagonisti: da un lato l’avvocato Gaetano Armao, assessore regionale dell’economia del governo uscente di Raffaele Lombardo, la dirigente Maria Filippa Palagonia, con le sue competenze in materia di patrimonio immobiliare ed Enzo Emanuele ex segretario generale della Regione; dall’ altro, l’ex liquidatore delle Terme Margherita Ferro, i deputati Nicola D’Agostino, Giovanni Barbagallo e Concetta Raia che fino alla fine hanno cercato di “sbrogliare la matassa”.

Il 22 ottobre scorso a Palermo, proprio l’ex assessore regionale dell’economia Armao annunciava alla delegazione acese, guidata dal sindaco Nino Garozzo, che il bando sarebbe stato pubblicato ufficialmente il 26 ottobre, ma sulla pubblicazione ufficiale della Regione non è comparso nulla.

Armao, aveva anche assicurato che si era trattato solo di un “problema di spazio” e che il bando sarebbe stato pubblicato il 2 novembre, senza tener conto che era un giorno di “ponte” tra le festività di Ognissanti e il sabato successivo.

“La GURS ha bisogno dei suoi tempi, Il fatto che la pubblicazione del bando sia slittata di qualche settimana, non cambia più di tanto la situazione delle Terme – afferma a LivesiciliaCatania il sindaco di Acireale, Nino Garozzo – non sarà infatti questo a risolvere il problema, ma tutto l’iter che seguirà”.

Nel frattempo, ha preso il sopravvento la preoccupazione del coordinatore del Forum delle Terme, Saro Faraci, che ha esortato il sindaco a farsi sentire nuovamente dal nuovo Presidente della Regione, Rosario Crocetta: “A questo punto si può dedurre – dice Faraci – che sia sfuggita di mano all’assessore Armao, proprio negli ultimi giorni del suo mandato e che ci sia stata troppa approssimazione”.

La vicenda resta quindi, irrisolta, non resta che aspettare ancora per conoscere il destino di una delle più antiche strutture acesi, un bene regionale che merita attenzione.

Terme di Acireale, una storia infinita


dal sito di Catania.LiveSicilia.it

Terme di Acireale. Una storia infinita

Venerdì 16 Novembre 2012 – 15:48 di Daniela Gieri

Si fa ancora attendere il bando di gara che dovrebbe portare le terme Santa Venera di Acireale ad un nuovo punto di partenza. In attesa della pubblicazione sulla Gurs, l’importante patrimonio storico e culturale rischia di finire nel dimenticatoio.

Acireale: Terme nel fango, intervenga il Magistrato


La copertina del numero 44 del settimanale I Vespri, da domani in edicola.

Al suo interno un lungo articolo di Saro Faraci dal titolo “Le Terme di Acireale. Il sito, la società di gestione e le procedure di privatizzazione” e un redazionale contenente il testo dell’esposto al Procuratore della Repubblica di Catania con cui il PD chiede l’intervento della magistratura.

 

Armao se ne va e sulla Gazzetta per la quarta volta non c’è traccia del bando.


Di seguito, la prima pagina della Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n.49 del 16 novembre 2012. Nel documento non vi è alcun provvedimento riguardante le Terme di Acireale, come del resto nelle GURS precedenti n.46 (del 26 ottobre), n.47 (del 2 novembre), n.48 (del 9 novembre). L’Assessore Gaetano Armao, che ha finito il proprio mandato, lascia dunque un’incompiuta, come del resto era abbastanza prevedibile. Ogni commento al riguardo ci sembra inutile, considerate sia la delicatezza del provvedimento (atteso dalle comunità di Sciacca e di Acireale, interessate a sapere quale sorte toccherà ai propri stabilimenti termali) sia l’approssimazione e la leggerezza con cui l’avvocato Armao ha gestito l’intera vicenda.

I risultati raggiunti da Armao. Ma sulle Terme avrebbe potuto fare molto di più


dal sito di Live Sicilia

Sottolinea il Forum di SciaccaL’ormai ex assessore Armao, nell’articolo seguente, fa il bilancio della sua attività da amministratore regionale. All’interno delle iniziative positive colloca anche la procedura di privatizzazione delle Terme di Sciacca e Acireale. Procedura scivolata nel limbo in attesa della concreta pubblicazione sulla GURS del bando di manifestazione di interesse. Ci permettiamo quindi di eliminare la privatizzazione delle Terme siciliane dai risultati positivi raggiunti dall’avv. Armao.

L’ASSESSORE TIRA LE SOMME

Il commiato di Armao: “Ecco i risultati raggiunti”

Venerdì 09 Novembre 2012 – 17:32 di Carlo Passarello

Arrivato al termine della sua esperienza da assessore, Gaetano Armao traccia un bilancio di quanto fatto: “Oggi, insieme al futuro della Sicilia, è in gioco la sua stessa Autonomia”

Gaetano Armao

PALERMO – Arrivato alla fine della sua esperienza di governo, Gaetano Armao traccia un bilancio della sua esperienza di assessore regionale all’Economia. L’assessore uscente non manca di affermare i propri successi, sottolineando d’altronde le difficoltà congiunturali di cui tutto il tessuto economico è stato vittima. Armao ringrazia gli operatori dell’informazione, “che hanno dato un contributo imprescindibile per consentire ai cittadini di comprendere quel che accade ed i dilemmi del futuro”. I trofei che vanta l’ex assessore sono in particolare l’implementazione della revisione della spesa e del contenimento dei costi, il rispetto del Patto di stabilità, la riduzione delle partecipazioni regionali, la gestione attiva dell’indebitamento, l’avanzata definizione del negoziato sull’autonomia finanziaria, il successo del credito d’imposta per gli investimenti, il microcredito per le famiglie, le nuove norme di attuazione in materia bancaria, l’accoglimento di molti ricorsi alla Corte costituzionale in materia finanziaria e l’introduzione di nuovi modelli nella gestione dei beni confiscati alla mafia, come il rilancio del feudo di Verbumcaudo.

Il titolare della delega alla Programmazione sottolinea come la necessità di rimettere i conti a posto abbia obbligato la Regione ad avviare le dismissioni immobiliari e del partenariato pubblico-privato per le Terme di Sciacca ed Acireale. In tema di legislazione antimafia in prima linea c’è poi l’introduzione del cosiddetto ‘Codice antimafia ed anticorruzione dell’amministrazione’. Fra le voci in attivo legate al proprio operato Armao cita anche l’istituzione del fondo immobiliare per l’abitare sociale in Sicilia e del fondo pensioni, la riorganizzazione (da taluni discussa) dell’amministrazione regionale, l’introduzione del sistema informativo di controllo sugli accessi agli uffici, il riordino delle soprintendenze e la riapertura di alcuni siti culturali.

Un corposo crogiolo di iniziative di cui Armao vanta la paternità ma soprattutto l’inerzia positiva per l’economia regionale. Non manca una chiusa finale che lascia posto all’emozione: “Lasciare per quasi tre anni e mezzo l’insegnamento universitario e la professione tra Palermo, Roma e Milano per dedicarmi a tempo pieno all’incarico di Governo è stata una sfida all’inedia del ‘ tanto non può funzionare niente’; che ho inteso affrontare con passione civile e mai raccogliendo la provocazione dei tanti che mi chiedevano (e continuano a chiedermi) chi me lo avesse fatto fare”.

I sassolini che Armao si toglie dalla scarpa sono indirizzati alle precedenti amministrazioni:“Ho spesso ritrovato la forza per affrontare le tante difficoltà incontrate, sovente causa di gestioni poco avvedute e di cui purtroppo si deve contrastare la spirale negativa”. Infine un invito ai suoi successori: “Soltanto con i conti in regola la Sicilia potrà affrontare il difficile cammino di uscita da una grave crisi economica che attanaglia l’Italia ed essere, così, protagonista della ripresa del nostro Paese”. Ma il docente prestato alla politica aggiunge: “Senza gli interventi di perequazione infrastrutturale la Sicilia rischia di essere condannata ad un processo di ulteriore impoverimento”. Armao conclude la sua riflessione con una considerazione sull’avvenire della regione. “Oggi, insieme al futuro della Sicilia, è in gioco la sua stessa Autonomia, che potrà essere riaffermata solo trasformandola ed innovandola”.

Le Terme di Santa Caterina, venticinque anni e un giorno dopo, simbolo di una città decadente


L’articolo pubblicato sul sito di LeAci.it

Le Terme di Santa Caterina, venticinque anni e un giorno dopo, simbolo di una città decadente

Il 14 novembre del 1987 veniva inaugurato lo stabilimento di Santa Caterina delle Terme di Acireale. A tagliare il nastro augurale la signora Mad Nicolosi, moglie del Presidente della Regione di allora, l’acese Rino Nicolosi, poi scomparso prematuramente nel 1998. Erano altri tempi, in cui era in itinere la realizzazione di una vera e propria città termale (incaricati del progetto erano stati gli ingegneri Paolo Pennisi e Aldo Sciaccianoce); le Terme marciavano a gonfie vele e l’apertura di un nuovo stabilimento significava poter aumentare la capacità di erogare servizi e prestazioni fino a 3.500 trattamenti fango-terapici e balneo-terapici, oltre a 651 trattamenti di fisiochinesiterapia e 154 trattamenti di pneumoterapia al giorno; l’Acqua Pozzillo, di proprietà delle Terme, operava discretamente bene in un mercato che dalle acque minerali si stava lentamente estendendo fino alle bevande analcoliche.

 Ad onor del vero, erano anche tempi in cui c’erano molti più denari pubblici (il progetto complessivo della città termale era stato programmato per un importo di 50 miliardi delle vecchie lire); alle maggiori risorse disponibili si accompagnavano pure maggiori sprechi e le conseguenti clientele; crescevano a dismisura i costi e le disfunzioni etiche della politica. Eppure si aveva come la sensazione che nulla fosse lasciato al caso e che ci stava un progetto ben preciso dietro all’idea di affiancare allo storico edificio di Santa Venera (voluto nel 1873 dal barone Agostino Pennisi di Floristella) un altro stabilimento più moderno e funzionale, che si articolava su due fabbricati.

Il progetto, ambizioso come elevate erano le ambizioni di Rino Nicolosi, era quello di dar vita ad una vera propria città termale che fondamentalmente abbracciasse buona parte della riviera jonica acese, con la pretesa poi di estendersi a tutto il resto del litorale jonico, quello del Mare dell’Etna per intenderci. “Un’area di circa trenta ettari con viabilità di penetrazione, parcheggi, padiglioni per attività operative, residence, scuola alberghiera, albergo congressuale, un centro congressi di circa tremila posti, uno dei più grandi della Sicilia, un palazzetto dello sport, palestre, piscine, campi da tennis, attrezzature ricreative e parco giochi” così scriveva il settimanale Il Gazzettino del Sud a pochi giorni dall’inaugurazione, riprendendo stralci del programma letto dal presidente delle Terme.

Forse non tutto andò per il verso giusto; si narra che Acireale subì il progetto dell’edificio di Santa Caterina imposto dai dirigenti della Regione Siciliana ancor prima che Rino Nicolosi potesse far valere tutte le sue prerogative istituzionali di forte e autorevole capo del governo. Forse quello stabilimento appariva un po’ sovradimensionato, come sproporzionate erano sembrate le dimensioni della nuova stazione ferroviaria di Acireale da poco inaugurata, in sostituzione di quella storica situata proprio di fronte al Parco delle Terme di Santa Venera, un tempo punto di approdo per i tanti viaggiatori che si fermavano nella cittadina barocca per beneficiare delle prestazioni salutistiche delle miracolose acque di Santa Venera. Può darsi che sicuramente ci sia stato un eccesso, ci sia stata una mania di grandezza e che i fiumi di denaro pubblico favorirono più unità di intenti fra i partiti di quanta non ci sia adesso, dato che la politica è lacerata da divisioni, contrapposizione e perfino faide interne agli stessi gruppi.

Non si può dire però che quella generazione politica non avesse idee e non stesse pensando ad un progetto ben preciso per Acireale. Il progetto di una città che alla dimensione culturale e naturalistica avrebbe affiancato quelle del salute e del benessere. Un sogno? Un’utopia o veramente un progetto? Quel progetto che manca oggi ad Acireale. Quel progetto che è difettato nel corso di buona parte degli ultimi venticinque anni. Anni in cui si sono succeduti vari commissariamenti alla guida delle Terme, frammentando così per volere della Regione l’azione di governo di una grande azienda del territorio; anni in cui non si è compreso che il mercato stava cambiando, passando dal termalismo sociale convenzionato ad altri bisogni legati al benessere da soddisfare prontamente per non rimanere tagliati fuori; anni in cui occorreva “fare la voce grossa” a Palermo e chiedere alla burocrazia regionale di completare quel progetto, assicurando alle Terme di Acireale gli investimenti infrastrutturali necessari per mantenere vitale la sua funzione di centro termale;  anni in cui bisognava programmare uno sviluppo del termalismo integrato ad un piano di sviluppo socio-economico del turismo di Acireale e, perché no, di un territorio anche più ampio. Piano che non c’è mai stato, perché – è inutile prendersi in giro –sicuramente non di piano sono le azioni contenute nei documenti di programmazione negoziata (PIT 30 e Patto delle Aci) ma esse appaiono piuttosto come la stratificazione, avvenuta in momenti diversi, di sporadiche iniziative private legate più agli interessi di qualcuno che ad una visione condivisa del bene comune.

Non c’è stato piano perché la classe politica (non importa più a questo punto se di sinistra, destra o di centro vetero-democristiano) ha difettato in capacità di visione, progettuale e propositiva; non ha saputo scegliere gli uomini migliori, ma, anche quando ha finto di investire sui giovani, ha puntato  solo sulle persone capaci di portare molti voti; ha finito, con i propri comportamenti leziosi e rinunciatari, per trasformare la cosa pubblica in un pezzo di formaggio groviera nei cui fori si è depositata stabilmente la muffa del malaffare, dell’affare sbrigativo mordi e fuggi, dell’opportunismo affaristico di alcuni pseudo-imprenditori venuti da fuori città. Tutto a discapito del cosiddetto bene comune.

Venticinque anni dopo, mentre anche le Terme di Santa Caterina cadono giù a pezzi, attendendo la mano risanatrice del privato di cui non si conoscono l’identità né le intenzioni, recriminando ancora una volta contro la politica regionale rea di aver abbandonato Acireale e le sue Terme, confidando nel salvatore della “res pubblica” di volta identificato nel potente di turno e questa volta individuato nel neo Presidente Crocetta; venticinque anni dopo, dicevamo,  anche nella politica acese è caccia all’uomo, guerra fra i poveri fino all’ultimo sospetto, per sapere e capire chi ha voluto tutto questo. Chi ha portato la città alla decadenza.

Tutto questo non si saprà mai, e ammesso che si verrà a scoprire sarà troppo tardi. Adesso la città dovrà dimostrare uno scatto d’orgoglio e riprendere in mano la situazione attraverso un nuovo patto di ferro tra la politica buona e la società civile attiva. Non importano più i colori, non servono più i padrini politici. Occorre un patto sociale che registri un momento di grande discontinuità nel fare politica ad Acireale. Occorrono nuovi leader. Altrimenti sarà buio fitto.

Saro Faraci

Si arrabbia il Sindaco di Sciacca


dal sito del Corriere di Sciacca

 

SCIACCA – CRONACA
TERME: BANDO DIMENTICATO, SINDACO ARRABBIATO
Di Paola richiama la Regione e il nuovo governo siciliano

13/11/2012 09.35

Che fine ha fatto il bando delle Terme? Il sindaco Fabrizio Di Paola ha scritto una lettera all’assessorato regionale dell’Economia. Nella nota, il sindaco Di Paola scrive che “non risulta a tutt’oggi pubblicato il bando per la ricerca del soggetto a cui affidare la gestione delle terme di Sciacca”. Il sindaco Di Paola chiede notizie sulla mancata pubblicazione in Gazzetta Ufficiale “poiché – sottolinea – già da tempo uno schema del bando è stato inviato al sottoscritto da codesto assessorato”.

La richiesta di informazioni, scrive ancora il sindaco, riveste particolare importanza così come particolare importanza ha la questione terme per la città di Sciacca. L’ultima comunicazione ufficiale è stata diffusa dall’Ufficio Stampa della Presidenza della Regione Siciliana il 23 ottobre scorso. “L’assessorato dell’Economia – si scriveva in una nota, ancora sul sito istituzionale della Regione Siciliana – ha trasmesso per la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale regionale il testo della manifestazione di interesse per l’affidamento ai privati della gestione e valorizzazione del complesso delle terme di Acireale e Sciacca”.

Nella nota, si evidenziava che “l’elaborazione delle procedure di affidamento è avvenuta con il supporto di Sviluppo Italia Sicilia ed è stata definita da gruppo di lavoro coordinato dall’assessore Gaetano Armao e che ha visto il coinvolgimento e l’apporto delle amministrazioni comunali e dei relativi sindaci”. Quel testo, ebbe modo di commentare il sindaco Fabrizio Di Paola, accoglieva integralmente le proposte formulate dal Comune di Sciacca. Da quel giorno la vana attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del bando di cui il sindaco Fabrizio Di Paola chiede formalmente notizie.

 

Venticinque anni fa, il 14 novembre, si inaugurava il complesso termale di Santa Caterina


dal sito di Postazione Avanzata

Ricorre il 25° Anniversario dall’inaugurazione del complesso termale di Santa Caterina di Acireale

14 Novembre 1987

Il 14 novembre del 1987 sono stati inaugurati i moderni stabilimenti termali di Santa Caterina come primo nucleo di quella che doveva essere “la Città termale”.

Turismo,cultura e salute :queste le coordinate del programma di potenziamento e di sviluppo messe in atto dall’Azienda Autonoma delle Terme di Acireale, volto a realizzare un importante polo turistico-termale in grado di competere con le più moderne Stazioni di cura d’Europa.

Un programma ambizioso , di cui il moderno Centro termale di Santa Caterina rappresenta il primo nucleo operativo che ha come obiettivo la realizzazione di una vera Città Termale.

Un centro poli specialistico finalizzato al benessere fisico dei cittadini con un ventaglio di opzioni curative,ricreative, culturali capaci di soddisfare le diversificate esigenze dell’ utenza.

25° Anniversario dall’inaugurazione del complesso termale di Santa Caterina di Acireale

Nella foto presenti:
-Luciano Bellia (Ex commissario Polizia di stato di Acireale)
-Nando Ardita (Funzionario Regionale)
-Rino Nicolosi (Ex Presidente Regione Sicilia)
-Mad Nicolosi (Moglie di Rino Nicolosi)
-Francesco Rapisarda (Funzionario Terme di Acireale)
-Rosario Sciuto (Ex Sindaco di Acireale)
Tutti i diritti della foto sono riservati

All’on.Rino Nicolosi,Ex Presidente della Regione siciliana,che all’attuazione del progetto ha dato un decisivo contributo in termini di scelta politica termale della Regione Sicilia è stata fatta un intervista, che si riporta:

D.Presidente, la CEE ha evidenziato come il turismo stia diventando la prima industria mondiale.Eppure, malgrado la Sicilia, secondo un’indagine del Censis, possieda il 35 per cento del patrimonio culturale nazionale siamo lontani dal valorizzare appieno le nostre risorse.Miopia o che cosa altro?

R. “In questi ultimi anni abbiamo invero puntato con decisione ad una politica di valorizzazione dei Beni culturali e alla loro fruizione all’interno di una più moderna e4 qualificata opzione turistica.Ma la qualità impareggiabile del nostro patrimonio in termini di monumenti,di opere d’arte e di cultura non basta di per sé a moltiplicare il numero dei visitatori, se non si offre contemporaneamente una condizione di”benessere”complessivo per il soggiorno dei turisti.Sono cioè le scarse condizioni strutturali del sistema Sicilia, in specie sul piano della qualità dei servizi e delle opportunità di svago, a incidere negativamente sulla stessa proposta turistico-culturale. Su questa  allora bisogna incidere con una strategia mirata che integri la valorizzazione delle risorse e modernizzazione del sistema”.

D. Nel novembre del 1987 lei ha inaugurato i moderni stabilimenti termali di S.Caterina, come primo nucleo di quella che dovrà essere la “Città termale”.”Un’opzione fondamentale per lo sviluppo di Acireale.Lei disse- ma anche di tutta la Sicilia, in particolare di quella orientale”.Crede ancora valida quell’opzione anche nel nuovo impegno politico a livello nazionale?

R. “Sono stato e continuo ad essere pienamente convinto che la “Città termale” di Acireale rappresenti il volano privilegiato per uno sviluppo turistico fondato sulla “carta salute”, a forte valenza culturale e sociale, che riguardi non solo l’area dell’acese,ma l’intera Sicilia orientale.La conferma della giustezza di questo indirizzo, per il quale mi sono personalmente impegnato da Presidente della Regione Siciliana, trova riscontro nel finanziamento di tre miliardi per la progettazione esecutiva del polo termale da parte della Presidenza della Regione all’interno del piano regolatore di sviluppo, e della prima trancia di cinquanta miliardi da parte dell’intervento straordinario del Mezzogiorno nel piano ’92 per la sua realizzazione”.

(tratto dalla rivista ACTA THERMALIA-1992)

 

A questo mirava l’allora Presidente della Regione Siciliana, on.Rino Nicolosi, in uno al Consiglio di Amministrazione delle Terme di Acireale,guidato dall’ avv.Rosario Leonardi: ”Valorizzazione delle “risorse” e modernizzazione del sistema:questa la strategia vincente per il rilancio turistico-culturale della Sicilia”.

Anche se oggi non si potranno fare i festeggiamenti per la ricorrenza, per i motivi che tutti ben conosciamo, da utente, voglio credere e sperare che le parole dell’on.Rino Nicolosi , non rimangono ancora nel vuoto e auspico che nel nuovo Governo Siciliano possano trovare la giusta collocazione.

Un augurio a tutti noi siciliani.

Acireale, 14 novembre 2012

Anna Maria Cavallaro

Bando Terme. Il Sindaco Di Paola scrive alla Regione


dal sito di Info Agrigento

Scritto da Redazione
Martedì 13 Novembre 2012 10:23
sciaccamare

Che fine ha fatto il bando delle Terme? Il sindaco Fabrizio Di Paola ha scritto una lettera all’assessorato regionale dell’Economia. Nella nota, il sindaco Di Paola scrive che “non risulta a tutt’oggi pubblicato il bando per la ricerca del soggetto a cui affidare la gestione delle terme di Sciacca”.

Il sindaco Di Paola chiede notizie sulla mancata pubblicazione in Gazzetta Ufficiale “poiché – sottolinea – già da tempo uno schema del bando è stato inviato al sottoscritto da codesto assessorato”.

“La richiesta di informazioni – scrive ancora il sindaco  riveste particolare importanza così come particolare importanza ha la questione terme per la città di Sciacca. L’ultima comunicazione ufficiale è stata diffusa dall’Ufficio Stampa della Presidenza della Regione Siciliana il 23 ottobre scorso. “L’assessorato dell’Economia – si scriveva in una nota, ancora sul sito istituzionale della Regione Siciliana – ha trasmesso per la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale regionale il testo della manifestazione di interesse per l’affidamento ai privati della gestione e valorizzazione del complesso delle terme di Acireale e Sciacca”. Nella nota, si evidenziava che “l’elaborazione delle procedure di affidamento è avvenuta con il supporto di Sviluppo Italia Sicilia ed è stata definita da gruppo di lavoro coordinato dall’assessore Gaetano Armao e che ha visto il coinvolgimento e l’apporto delle amministrazioni comunali e dei relativi sindaci”. Quel testo, ebbe modo di commentare il sindaco Fabrizio Di Paola, accoglieva integralmente le proposte formulate dal Comune di Sciacca. Da quel giorno la vana attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del bando di cui il sindaco Fabrizio Di Paola chiede formalmente notizie”.

Adesso basta: dov’è il bando delle Terme di Sciacca?


dal sito di Tele Radio Sciacca

POLITICA:

ADESSO BASTA: DOV’E’ IL BANDO DELLE TERME DI SCIACCA?

23 ottobre scorso, ufficio stampa della presidenza della regione Sicilia: “l’assessorato dell’Economia ha trasmesso per la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale regionale, il testo della manifestazione di interesse per l’affidamento ai privati della gestione e valorizzazione del complesso delle terme di Acireale e Sciacca”. Questo l’ultimo aggiornamento ufficiale sul bando che, ad oggi, non è stato ancora pubblicato. Situazione imbarazzante per un patrimonio, quello termale, che nelle intenzioni si sarebbe dovuto valorizzare, ma che, invece, rimane a tutti gli effetti in balia di se stesso. La repentina pubblicazione in gazzetta era stata garantita anche dall’ex assessore all’economia Gaetano Armao. Quest’ultimo, ritornò a Sciacca pochi mesi fa a due anni dalla sua ultima visita, per sancire la morte del teatro Samonà: “servono dai 9 ai 12 milioni di euro, – disse Armao – ma la prima fase dei lavori è completata”. Parlò anche delle Terme, mostrando apertura verso le richieste dell’amministrazione saccense che, per dovere di cronaca, furono accolte. Poi un continuo via vai da Sciacca verso Palermo: una corrispondenza così fitta che probabilmente non si era mai verificata in tutto il mandato Armao. Di Paola ed Armao andarono pure a Milano, il tre ottobre scorso per la presentazione dell’avviso per la manifestazione di interesse, agli operatori economici del nord Italia.

Il bando sarà pubblicato a breve – rassicurò l’ex assessore all’economia il 17 ottobre scorso – rettificando quest’affermazione qualche giorno dopo – annunciando un piccolo ritardo nella pubblicazione. Siamo arrivati al 13 novembre ed il bando non è stato ancora pubblicato. Seccato il sindaco Fabrizio Di Paola che sembra aver esaurito la propensione verso Armao ed in una nota stampa di oggi, indirizzata all’assessorato regionale all’economia, scrive testualmente “ma che fine ha fatto il bando delle terme poiché – sottolinea Di Paola – già da tempo uno schema del bando è stato inviato al sottoscritto da codesto assessorato”. Già, proprio quel bando che avrebbe dovuto salvare le terme in quel processo di privatizzazione iniziato nel 1999. Il decreto per la pubblicazione della manifestazione di interesse è stato già firmato. Il passo di solito è breve per la pubblicazione in gazzetta, ma qualcosa non ha funzionato. Il bando, infatti, avrebbe precluso potenziali interventi del nuovo governo regionale che, adesso, potrebbe rimettere tutto in gioco. Se così fosse, saremmo punto e a capo e per le Terme di Sciacca sarebbe la fine. Il nuovo corso regionale garantirà – per bocca del presidente Crocetta – massima apertura verso i privati che però, nel caso di Sciacca dovranno mostrare interesse e formulare un’offerta. Ma prima di tutto serve il bando.

Il Sindaco Di Paola scrive alla Regione. Che fine ha fatto il bando?


dal sito di Valle dei Templi.net

Valorizzazione delle Terme, il sindaco Di Paola scrive alla Regione: Che fine ha fatto il bando?

13 novembre 2012

Che fine ha fatto il bando delle Terme? Il sindaco Fabrizio Di Paola ha scritto una lettera all’assessorato regionale dell’Economia. Nella nota, il sindaco Di Paola scrive che “non risulta a tutt’oggi pubblicato il bando per la ricerca del soggetto a cui affidare la gestione delle terme di Sciacca”.

Il sindaco Di Paola chiede notizie sulla mancata pubblicazione in Gazzetta Ufficiale “poiché –sottolinea – già da tempo uno schema del bando è stato inviato al sottoscritto da codesto assessorato”.

La richiesta di informazioni, scrive ancora il sindaco, riveste particolare importanza così come particolare importanza ha la questione terme per la città di Sciacca.

 L’ultima comunicazione ufficiale è stata diffusa dall’Ufficio Stampa della Presidenza della Regione Siciliana il 23 ottobre scorso. “L’assessorato dell’Economia – si scriveva in una nota, ancora sul sito istituzionale della Regione Siciliana – ha trasmesso per la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale regionale il testo della manifestazione di interesse per l’affidamento ai privati della gestione e valorizzazione del complesso delle terme di Acireale e Sciacca”. Nella nota, si evidenziava che “l’elaborazione delle procedure di affidamento è avvenuta con il supporto di Sviluppo Italia Sicilia ed è stata definita da gruppo di lavoro coordinato dall’assessore Gaetano Armao e che ha visto il coinvolgimento e l’apporto delle amministrazioni comunali e dei relativi sindaci”. Quel testo, ebbe modo di commentare il sindaco Fabrizio Di Paola, accoglieva integralmente le proposte formulate dal Comune di Sciacca.

Da quel giorno la vana attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del bando di cui il sindaco Fabrizio Di Paola chiede formalmente notizie.

Terme di Acireale e di Sciacca, bando ancora non pubblicato


dal sito del Giornale di Sicilia 

Terme di Acireale e di Sciacca, bando ancora non pubblicato

Sono passati quasi 20 giorni da quando l’allora assessore regionale all’economia Armao annunciò alla delegazione cittadina guidata dal sindaco Nino Garozzo che il bando che avrebbe di fatto aperto il lungo e complicato iter per la privatizzazione della gestione delle Terme era stato inviato alla Gurs per la pubblicazione

di RAFFAELE MUSUMECI

ACIREALE. “Nemmeno questa settimana sulla Gazzetta Ufficiale della Regione  siciliana (Gurs) è stato pubblicato il bando sulla privatizzazione delle Terme di Acireale e di Sciacca”. E’ ancora una volta il coordinatore del Forum per le Terme di Acireale Saro Faraci a dare la notizia che il “bando fantasma” per la manifestazione d’interesse alla gestione degli stabilimenti termali acesi anche per questa settimana non ha visto la luce.

Sono infatti passati quasi 20 giorni da quando l’allora assessore regionale all’economia Armao annunciò alla delegazione cittadina guidata dal sindaco Nino Garozzo che il bando che avrebbe di fatto aperto il lungo e complicato iter per la privatizzazione della gestione delle Terme era stato inviato alla Gurs per la pubblicazione.

Ma il bando non c’era sulla Gazzetta del 26 ottobre, non c’era su quella del 2 novembre (pubblicata però il 4) e non ha visto la luce neanche sull’edizione di venerdì, dove l’assessorato all’Economia ha pubblicato solo delle voci di variazione al bilancio 2012 della Regione: “Questo ritardo non si spiega – osserva Antonio Riolo, presidente della Commissione consiliare per lo Sviluppo economico e membro della delegazione comunale che ha incontrato Armao – qualcosa non deve essere andato in porto. Se dovesse risultare che il bando non  è stato inviato  alla Gurs, una risposta potrà darcela solo l’assessore del  nuovo governo”.

Le Aci aderisce al Forum permanente sulle Terme di Acireale


dal sito-blog Le Aci.it

 

 

Il presidente dell’associazione “Le Aci” Fabio Russo ha ricevuto, questo pomeriggio, la conferma dell’adesione al Forum Permanente sulle Terme di Acireale. Si tratta, come riportato dal sito del Forum, della venticinquesima adesione. Il Forum, come noto, è un’iniziativa promossa dal Lions Club di Acireale, è attivo dal 1 giugno 2011 a seguito del convegno “Terme di Acireale. Scenari di sviluppo e percorsi di riposizionamento” organizzato dal Lions il 9 aprile 2011. Tutte le info sono reperibili sul sito www.termediacireale.wordpress.com

Nessuna notizia sul bando. La palla passa a Crocetta


dal sito de L’Eco delle Aci

TERME: NESSUNA NOTIZIA SUL BANDO. LA PALLA PASSA A CROCETTA

A qualche settimana dalla vittoria elettorale di Rosario Crocetta, si complica la vicenda della privatizzazione delle Terme di Acireale e di Sciacca.

E’ certo ormai che ad occuparsene interamente sarà il nuovo governo, poiché la precedente giunta Lombardo, in particolare l’assessore all’Economia Gaetano Armao, ha lasciato il lavoro incompleto. Un lavoro tardivamente iniziato, svolto in modo svogliato si direbbe in gergo scolastico, e non portato a compimento, nonostante i mille proclami e soprattutto le numerose convocazioni a Palermo dei sindaci di Acireale Nino Garozzo e di Sciacca Fabrizio Di Paola, quest’ultimo decisamente più attivo del primo nel coinvolgimento della società civile in fase di definizione della proposta di bando.
L’annunciato bando sulla privatizzazione, però, non è stato ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

L’avvocato Armao, così aveva dichiarato ai due sindaci a fine ottobre, si era premurato di trasmettere alla GURS il testo del bando con cui procedere alla selezione delle manifestazioni di interesse dei privati per la gestione delle Terme. Il bando, tuttavia, non è stato pubblicato né nella GURS n.46 (del 26 ottobre), né in quella n.47 (del 2 novembre) né infine in quella n.48 (del 9 novembre). E pare strano, tenuto conto che la Gazzetta contiene i testi delle leggi, dei decreti e dei principali provvedimenti amministrativi di immediata esecutività.
Per quanto comprensibili, non sembrano giustificabili i ritardi di pubblicazione di un documento amministrativo così importante che, comunque, l’avvocato Armao non si è curato di far conoscere preventivamente ai Sindaci delle due città.

Un comportamento bizzarro quello dell’assessore uscente che sulla vicenda, nonostante il suo noto protagonismo mediatico, non ha voluto spendere una parola con la stampa.

Per questo sia a Sciacca che ad Acireale serpeggia un certo malumore e i due Forum della società civile non hanno esitato a definire approssimativo il comportamento dell’assessore che nella gestione dell’intera vicenda non sempre ha avuto le idee chiare su come affrontare, in modo sistematico, la coesistenza fra liquidazioni e privatizzazione.
La partita, pertanto, può considerarsi virtualmente chiusa. Armao in settimana sta per lasciare, non si conosce il nome del nuovo assessore all’Economia, potrebbe essere un tecnico di altissimo profilo, potrebbe essere pure un politico (si fa il nome dell’on. Antonello Cracolici del PD).
Della questione si occuperà d’ora in avanti il nuovo Presidente della Regione Rosario Crocetta le cui posizioni in merito alla privatizzazione delle Terme sono molto chiare. Senza se e senza ma, le Terme di Sciacca e di Acireale vanno privatizzate per l’ex sindaco di Gela, almeno così ha fatto capire ad Acireale in campagna elettorale durante un incontro a sostegno della candidatura di Giuseppe Cicala. L’on. Crocetta ha dato così un segnale chiaro anche i suoi alleati e compagni di partito, soprattutto quelli locali, ancora tiepidi e fortemente dubbiosi sull’efficacia del percorso di privatizzazione.
Saro Faraci

11/11/2012

Quella storia infinita del bando, l’articolo sul settimanale I Vespri


L’articolo completo pubblicato dal settimanale I Vespri (Terme 43), disponibile anche qui

Venticinquesima adesione al Forum. E’ l’associazione culturale Le Aci


Una nuova adesione è stata formalizzata quest’oggi al Forum permanente sulle Terme di Acireale, il coordinamento associativo promosso dal Lions Club di Acireale.

Si tratta dell’associazione culturale giovanile Le Aci, presieduta dallo studente universitario Fabio Russo, che cura attualmente l’omonimo sito-blog ove ha ospitato alcuni articoli riguardanti le Terme e le attività del Forum. L’associazione si è distinta durante l’ultima campagna elettorale per aver promosso un incontro pubblico con i nove candidati acesi all’ARS.

Con l’ammissione dell’associazione Le Aci, sale a 25 il numero delle adesioni al Forum che, come è noto, avendo tra i propri affiliati anche il Corriere di Sciacca e L’Altra Sciacca ha favorito nella cittadina saccense la nascita dell’altro Forum denominato Terme di Sciacca, quo Vadis?

Le bugie termali


dal sito del Corriere di Sciacca

SCIACCA – CRONACA
BUGIE TERMALI, ESCE LA GAZZETTA DELLA REGIONE, MA NON IL BANDO. PRESIDENTE CROCETTA VENGA A SCIACCA E CI DICA LE SUE IDEE PER LA VALORIZZAZIONE DELLE TERME
Ormai e’ chiaro. La procedura adottata dall’ex presidente Lombardo è stoppata. Il nuovo Presidente della Regione intende radiografarla e forse cambiarla

10/11/2012 14.54Aspetta e spera. Salta la prima, salta la seconda, e ora anche la terza settimana, o il terzo numero utile della Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia. Si attendeva la pubblicazione del bando per la manifestazione d’interesse dell’affidamento delle strutture termali. L’ex assessore Armao aveva annunciato il penultimo tassello per porre fine al lungo ed interminabile puzzle della privatizzazione delle Terme, iniziato nel lontano 1999.

Nella Gazzetta Ufficiale di ieri il bando non c’era. E’ evidente, a questo punto, che è stato stoppato dal nuovo Presidente perchè vuole prendere in esame l’iter adottato dall’ex presidente Lombardo.

Naturalmente, non si conosce la nuova idea o i nuovi propositi del Presidente Crocetta. Ha tutto il diritto di capire, modificare, integrare, cambiare. Ma lo faccia presto. Al nuovo presidente consigliamo una visita a Sciacca, a prendere cognizione della realtà termale, ma soprattutto a incontrare il territorio, le istituzioni. Dimostri il suo spirito innovativo e non faccia come Lombardo che ha sempre schivato Sciacca

Il bando, una storia infinita. E nemmeno ieri è uscito in Gazzetta


L’incipit dell’articolo pubblicato oggi nel numero 43 del settimanale I Vespri, da oggi in edicola

Viene ripercorsa la storia di una delle pagine più controverse e, per certi versi paradossali, dell’intreccio fra burocrazia e politica regionali. Sullo sfondo, l’alternarsi di personaggi politici al governo (Raffaele Lombardo, Gaetano Armao), legati ad esso (Sviluppo Italia Sicilia, Margherita Ferro) parlamentari in aula (Nicola D’Agostino, Giovanni Barbagallo e Concetta Raia), dirigenti regionali (Enzo Emmanuele, Filippa Palagonia) ed attivisti locali (i dirigenti del PD di Acireale). All’orizzonte l’auspicato intervento, speriamo risolutorio, del neo Presidente della Regione Rosario Crocetta.

Un bando allo sbando


Nemmeno oggi 9 novembre sulla GURS n.48 è stato pubblicato il bando sulla privatizzazione delle Terme di Acireale e di Sciacca, preannunciato in pompa magna dall’avvocato Armao a metà ottobre, in prossimità della data per il rinnovo del Parlamento regionale siciliano. Domani sul settimanale I Vespri un articolo che ripercorre la storia infinita di un bando sempre annunciato ma mai pubblicato.

Non c’è traccia del bando in Gazzetta.Oggi potrebbe essere però la volta buona


sul Giornale di Sicilia del 9 novembre 2012

Intanto, oggi 9 novembre potrebbe essere la volta buona. Annunciati per ben due volte, prima sulla GURS n.46 (del 26 ottobre) poi su quella n.47 (del 2 novembre), i bandi per la privatizzazione delle Terme di Acireale e di Sciacca potrebbero essere pubblicati oggi sulla GURS n.48.

Domani, sul settimanale I Vespri, un articolo di Saro Faraci ripercorre la “storia infinita” del bando, dalla primavera del 2011 fino alla vigilia delle elezioni regionali del 2012.

Vi anticipiamo due brani del lungo articolo

Terme di Acireale e di Sciacca. Una storia infinita, quella della pubblicazione del bando con cui avviare le procedure per l’affidamento ai privati della gestione dei due stabilimenti termali. Una storia infinita, nata male, gestita peggio e, forse in dirittura d’arrivo, approdata ad un punto di non ritorno. Il punto nel quale le incertezze, i balbettamenti, i veti incrociati fra politica e burocrazia, uniti ad una discreta dose di incompetenza, arrivano al pettine come nodi difficile da sciogliere. E dunque come problemi enormi da superare, di cui si occuperanno altri. 

[….]

Fin dall’inizio del suo mandato, l’avvocato Armao ha gestito la vicenda delle Terme, in ottica di dismissione, al pari di altri beni immobiliari pubblici di cui la Regione ha inteso via via sbarazzarsi. Obiettivo prioritario: fare cassa. E in questo Armao “the liquidator” si è mosso coerentemente al mandato politico assegnatogli, senza fare distinzione fra immobili, cespiti ed aziende. Del resto, a capo del Servizio IX Partecipazioni e Liquidazioni per lungo tempo c’è stata la dottoressa Maria Filippa Palagonia, una dirigente che aveva svolto diligentemente insieme all’ex Ragioniere Generale Enzo Emmanuele compiti legati proprio alla valorizzazione del patrimonio immobiliare regionale. 

 

Sciacca capitale del turismo, in attesa del rilancio delle Terme


dal sito del Forum di Sciacca

SCIACCA CAPITALE DEL TURISMO, IN ATTESA DEL RILANCIO DELLE TERME

Incastonata tra la valle dei Templi di Agrigento ed il Parco archeologico di Selinunte sorge Sciacca,  una città a forte connotazione turistica che pur possedendo uno straordinario patrimonio di storia, arte e bellezze paesaggistiche, è storicamente carente di un’adeguata politica di valorizzazione  e di attrazione turistica. La chiusura delle sue antiche Terme, per le quali Sciacca è conosciuta in tutto il mondo, ne è purtroppo la testimonianza più eclatante.
Popolari già ai tempi dei greci e dalle rinomate potenzialità terapeutiche, le strutture termali saccensi  versano da anni in uno stato di profondo abbandono a causa dei problemi finanziari della società di gestione che fa capo alla Regione. Da più di 10 anni si parla di un processo di privatizzazione che possa finalmente sbloccare le sorti dell’Ente, ma questo non è mai stato avviato realmente. Un impulso decisivo all’opera di rilancio delle Terme è partito solo recentemente, dalla nuova amministrazione comunale di Sciacca, insediatasi nel mese di maggio di quest’anno e guidata dal sindaco Fabrizio Di Paola.
Il primo cittadino ritiene prioritaria la “questione Terme” per stimolare l’economia di tutto il territorio. “Proprio per questo motivo, l’amministrazione comunale deve avere un ruolo attivo nel percorso di valorizzazione, ha detto il sindaco, attraverso l’istituzione da parte della Regione di un organismo pubblico che interagisca con il futuro gestore delle Terme di Sciacca e contestualmente vigili sull’opera di rilancio delle strutture”. Di Paola si è fatto promotore di una serie di incontri con l’assessore regionale all’economia Gaetano Armao per stilare un piano di lavoro che veda coinvolti tutti i soggetti istituzionali interessati alla valorizzazione del polo termale, ottenendo importanti risultati. Si attende a breve, infatti, la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del bando per la manifestazione di interesse da parte dei privati. La Regione, vuole intavolare un dialogo competitivo con i soggetti imprenditoriali che, ha ribadito il sindaco Di Paola, dovranno garantire la sostenibilità e la fruibilità pubblica del patrimonio dato in concessione.
La Regione intende rilanciare tutto il complesso termale di Sciacca, che comprende oltre all’antico Stabilimento nella Valle di Bagni, anche le Stufe vaporose di San Calogero sulla cima del monte Kronio, le Nuove Terme annesse al Grand Hotel delle Terme e  le piscine Molinelli.
Ma la nuova amministrazione comunale non deve preoccuparsi soltanto dei conti in rosso delle Terme: “il Comune di Sciacca vive una forte criticità di cassa,  ha detto il sindaco Fabrizio Di Paola, a causa del taglio dei trasferimenti del Governo nazionale, ben 900 mila euro, come sanzione per lo sforamento del patto di stabilità, nonché del taglio dei finanziamenti regionali”. Uno spiraglio di luce per le casse comunali potrebbe arrivare da un credito di 4 milioni e 200 mila di euro che il Comune vanta nei confronti dell’Ente Acquedotti Siciliani, da anni ormai in fase di liquidazione. “Si attende solo,  ha spiegato il primo cittadino, che il decreto ingiuntivo divenga esecutivo”.
Sciacca non è solo una città termale. Tra i principali punti di forza di una città che si estende su chilometri di costa c’è il mare, da cui Sciacca trae la sua principale fonte di reddito: la pesca. La marineria di Sciacca, con le sue oltre 150 imbarcazioni, si posiziona al secondo posto in Sicilia, dopo quella di Mazara del Vallo e tra le prime cinque in Italia.
I pescherecci che approdano al porto depositano una media di 10 tonnellate di pesce al giorno e le stime, in termini di movimento economico, indotto incluso, parlano di circa 50 milioni di euro all’anno. Il 60 % del pescato lavorato è destinato al mercato nazionale, mentre il 40% restante all’estero, soprattutto ai mercati giapponese, statunitense e canadese. Il pescato fresco, invece, è destinato soprattutto al mercato regionale. Grazie alle particolari condizioni del mare, a Sciacca si pesca una grande varietà di pesce, soprattutto “azzurro” con prevalenza di sarde e acciughe.
Il pesce viene lavorato, entro poche ore dalla pesca, dalle circa 30 aziende ittiche-conserviere presso cui sono occupate circa mille unità operative, indotto incluso, di cui il 40% stagionali.
La qualità del prodotto commercializzato è garantita dal tipo di lavorazione più artigianale che industriale, e dalla bontà delle materie prime utilizzate, come il sale marino di Trapani presidio Slow Food e l’olio extra vergine di oliva DOP  Val di Mazara. L’industria ittico–conserviera di Sciacca è la numero uno in Europa per fatturato del pesce azzurro conservato.
La grande varietà di pesce ha favorito lo sviluppo di un’alta enogastronomia e la ristorazione a Sciacca ha da sempre riflessi molto positivi sull’economia della città. Sono numerosi i ristoranti che offrono piatti a base di pesce, soprattutto nella zona del porto.
Un altro comparto produttivo degnamente rappresentato a Sciacca è l’agricoltura. Vanto della produzione è l’Olio extra vergine di oliva. La coltivazione dell’olivo a Sciacca ha radici profonde come i suoi alberi ed è un settore fortemente in crescita. La raccolta avviene manualmente e la spremitura avviene a freddo con macchine di altissima tecnologia che controllano tutte le fasi produttive, facendo così dell’olio di Sciacca un prodotto di grande qualità, molto apprezzato dal mercato italiano ed estero. Gli Stati Uniti ne sono il principale mercato di destinazione.
Anche la viticoltura riveste sul territorio una notevole importanza per la quantità del vino prodotto e per il valore economico del suo commercio internazionale. A cavallo tra gli anni 70 e gli anni 90 si è registrata la massima produzione di uva pari a circa 600.000 quintali, uno sviluppo che ha portato alla nascita di tre Cantine Sociali ed un Consorzio. In seguito alle nuove direttive europee si è registrata una riduzione della superficie coltivata a vite passando dai 6.000  ettari ai 3.000 odierni.
Sia i vini che l’olio prodotti a Sciacca, da un decennio a questa parte ottengono importanti riconoscimenti nei concorsi nazionali.
A Sciacca è fiorente anche la coltivazione di frutta, ortaggi e legumi, così come si producono ottime qualità di agrumi. Negli ultimi 10 anni sono nate anche piccole industrie di conserve agroalimentari a conduzione familiare, i cui prodotti trovano spazio nella grande distribuzione. La fragolina di Sciacca è tra i 5 nuovi presidi Slow Food siciliani che sono stati presentati nei giorni scorsi al Salone del Gusto di Torino.
Ma Sciacca è anche artigianato. La ceramica maiolicata saccense, che vanta un marchio di produzione D.O.C., rappresenta una cospicua fonte di reddito per l’economia della città ed è molto nota sia in Italia che all’estero, grazie alla maestria degli esperti artigiani saccensi che hanno saputo realizzare opere di notevole valore artistico. Nelle circa 50 botteghe del centro storico è possibile ammirare oggetti in ceramica di ogni tipo tra cui vasellame da tavola, ceramiche d’arredamento, pavimenti che un tempo abbellirono monumenti e palazzi antichi e oggi arricchiscono le case moderne. L’interesse crescente per le produzioni artistiche in ceramica, i cui inizi risalgono già al 1300, sta creando le giuste condizioni di mercato per un export su tutto il territorio nazionale.
L’arte della lavorazione del corallo ha invece origini più recenti. Intorno alla fine del 1800, grazie alla scoperta di alcuni pescatori saccensi, nei fondali attorno alla costa di Capo San Marco, furono rinvenuti tre giacimenti di corallo fossile. Se ne estrassero diverse migliaia di tonnellate.  Con il corallo di Sciacca, vera e propria rarità per le sue particolari sfumature di colore rosa salmone, gli artigiani realizzano splendidi gioielli e manufatti, che arricchiscono il settore dell’oreficeria saccense.
La fantasia creativa dei saccensi è anche all’origine delle maestose opere di cartapesta che animano il secolare Carnevale di Sciacca, il più antico in Sicilia che ricorda i colori e l’allegria tipici dei carnevali sudamericani. Le maestranze locali da generazioni si tramandano le tecniche di lavorazione della cartapesta.
Oltre al Carnevale, che richiama ogni anno migliaia di visitatori provenienti da tutta Italia e non solo, anche le feste religiose sono un grande richiamo turistico. Particolarmente rappresentativa è la festa della Madonna del Soccorso, patrona del paese, celebrata ogni anno il 2 febbraio e il 15 agosto con una processione per le vie del centro storico, secondo un’antica tradizione molto sentita dai saccensi.
Sciacca suscita da sempre una grande curiosità da parte dei turisti, motivo per cui anche quest’anno il turismo saccense si è difeso bene, grazie soprattutto alla presenza degli stranieri. .
A fornire i dati è l’Ufficio Turistico Regionale. Nel periodo compreso tra gennaio e luglio del 2012 si sono registrate 73.475 presenze complessive (Alberghi e B&B, ospiti italiani e stranieri) con una diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2011 di 1.514 presenze, pari al 2,019%. Il soggiorno medio è pari a 6 giorni, dunque Sciacca si conferma come meta di un soggiorno prolungato.
Gli arrivi sono stati complessivamente 10.732 con un calo rispetto all’anno precedente del 14,927% , soprattutto di turisti italiani ( – 1.792 arrivi).
Il calo delle presenze e degli arrivi è più evidente nelle strutture alberghiere e riguarda in particolar modo gli ospiti italiani.
In controtendenza, invece, il dato che riguarda gli esercizi extralberghieri e i B&B che registrano un aumento, per quanto modesto, delle presenze rispetto al 2011 pari al 7,680%, con un incremento di ospiti italiani del 29,545%.
Anche gli arrivi  nelle strutture extralberghiere e nei B&B registrano un incremento del 5,220% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con una maggiore percentuale di ospiti italiani del 11,719%.  Calano, invece, del 7,865%  gli arrivi degli stranieri nei B&B.
Ad oggi, sono circa 50 le strutture ricettive alberghiere presenti sul territorio. Per rilanciare il comparto, che è da solo in grado di creare occupazione e far girare l’economia, l’amministrazione comunale ha dato il via all’iter procedurale per l’introduzione della tassa di soggiorno già dal primo gennaio 2013. “Un piccolissimo contributo per le tasche dei turisti, ha detto il sindaco, che in questo periodo di crisi economica permetterà di recuperare risorse per il miglioramento dei servizi a supporto del turismo”. Non la pensano come il sindaco molti gestori di strutture turistico – alberghiere di Sciacca, che si dicono perplessi riguardo all’introduzione dell’imposta. Tra questi l’imprenditore Mangia, proprietario degli alberghi Sciaccamare del gruppo Aeroviaggi.
Tra gli obiettivi strategici dell’amministrazione comunale per creare sviluppo,  figura  la creazione di un grande parcheggio urbano per la fruizione del centro storico e altri progetti di riqualificazione inseriti nel cosiddetto “Piano Città”, uno strumento previsto dal Decreto Sviluppo del Governo Nazionale per ottenere finanziamenti su opere strategiche. “Il Comune di Sciacca,  ha detto il sindaco Di Paola, si è dotato di una serie di progetti già cantierabili, che puntano alla riqualificazione del centro storico. Occorre creare le condizioni per un partenariato tra pubblico e privato,  veicolando un’immagine sempre migliore di Sciacca al fine di attrarre l’interesse di grandi investitori”.
Un territorio così ricco di bellezze naturali, di tradizioni e di leggende ambisce legittimamente ad attrarre  anche un turismo considerato “d’elite”. Nel comprensorio saccense è presente, infatti, dalla primavera del 2009,  una struttura ricettiva di lusso il Verdura Golf & Spa Resort del magnate italo inglese Rocco Forte, che ha voluto realizzare proprio in Sicilia il suo primo golf resort, il più grande d’Europa, con ben 500 posti letto.
La struttura, che occupa circa 250 unità del comprensorio, attira non solo il cosiddetto “turismo golfistico” durante tutto il corso dell’anno, ma anche il turismo “congressuale” e “del benessere” e questo contribuisce alla tanto auspicata destagionalizzazione dei flussi turistici.
“La presenza di una struttura di questo tipo rappresenta un’importante opportunità di sviluppo per il territorio e in tal senso, è opportuno, ha detto il sindaco Fabrizio Di Paola, intensificare l’interlocuzione con la struttura. Per favorire questo dialogo,  all’interno del Verdura Resort, con cadenza settimanale, si svolgono mostre espositive della ceramica artistica di Sciacca con dimostrazioni dal vivo dell’antica arte ed esposizioni delle opere dei maestri corallai”. L’iniziativa rientra in un protocollo d’intesa stipulato dall’amministrazione comunale e dalla direzione dell’esclusivo impianto golfistico, mirato a valorizzare le eccellenze artistiche di Sciacca. “ L’intento, ha affermato il Sindaco, è quello di far conoscere e promuovere anche altre eccellenze della nostra economia e tradizione” .
Va in questa direzione la “due giorni promozionale” del carnevale saccense, che si è svolta nel mese di agosto,  un anticipo dei festeggiamenti del prossimo inverno. Il Carnevale di Sciacca è tra i  più rinomati d’ Italia, con i suoi giganteschi carri allegorici realizzati con ferro, carta, legno, tecnologia ma soprattutto grande passione e sacrificio. “L’iniziativa, promossa dal Comune, ha detto il sindaco Di Paola, ha avuto un grande riscontro di pubblico e si ripeterà ogni estate”. Proprio per garantire lo svolgimento della edizione 2013 del Carnevale, l’amministrazione in questi giorni è impegnata in un’opera di sponsorizzazione dell’evento con l’intento di acquisire risorse finanziarie da parte di aziende private e limitare il pesante impegno economico del Comune.
“Nel quadro di un  rilancio dell’economia saccense, si inserisce anche il progetto del Centro Commerciale Naturale nel centro di Sciacca” ha detto il sindaco, che dovrebbe nascere a breve grazie alle possibilità di finanziamento offerte da un decreto dell’assessore regionale alle attività produttive Marco Venturi. Si tratta di un provvedimento che prevede una serie di contributi per le piccole e medie imprese consorziate che si organizzano per accrescere la loro capacità di attrazione e per migliorare l’immagine e la vivibilità della zona in cui operano sia da un punto di vista commerciale che turistico.
“Quello che manca adesso, ha concluso il sindaco Di Paola, è soprattutto un governo regionale autorevole che faccia valere la nostra specificità. E’ solo da questo presupposto che può partire lo sviluppo reale del nostro territorio e della Sicilia nel suo complesso”.
Fonte: ilmattinodisicilia.it

Terme di Sciacca: si vendono o verranno affidate ai privati? I conti non tornano


dal sito del Forum di Sciacca

IL VILLINO FAVALORO, LE TERME DI SCIACCA E ALTRI BENI IMMOBILI IN VENDITA. NUOVI DUBBI IN ARRIVO …

Lo scorso 2 novembre doveva essere pubblicato il bando per la manifestazione di interesse, e puntualmente non è avvenuto. Tramite questo bando dovevano essere individuati i privati interessati alla gestione delle Terme di Sciacca (e Acireale). Ma il seguente articolo su LiveSicilia riporta l’intenzione del Governo Regionale di vendere le Terme di Sciacca. Forse qualcosa non torna …
—–

Il Villino Favaloro e gli altri. Gli edifici che la Regione venderà

Palazzo d’Orléans vuol cedere i beni delle partecipate: “S” rivela quali sono, dal Villino Favaloro di Palermo alle Terme di Sciacca.

PALERMO – Per anni è stata ricchissima, inviolabile e inesauribile. Una dea Calì dalle molteplici braccia, in cui ogni mano era all’oscuro di ciò che potesse reggere l’altra. Ma adesso la Regione è costretta a rivolgersi al mercato per “piazzare” i propri gioiellini, insomma per vendere gli immobili. E dopo averne messi 68 sul piatto, per recuperare 224 milioni, adesso nel mirino sono finiti i beni delle società partecipate: il nuovo numero di “S” rivela quali sono, dal Villino Favaloro di Palermo alle Terme di Sciacca.
I primi beni a finire sul mercato potrebbero essere quelli dell’Ast: le autorimesse di Caltagirone, Trapani, Siracusa, Sortino, Modica e Ragusa, valutate 5 milioni, potrebbero servire a risanare i conti dell’Azienda trasporti. Un discorso a parte meritano le Terme di Sciacca: l’interesse degli acquirenti ci sarebbe, ma la Regione è tentata dalla possibilità di rilanciare lo stabilimento. In un settore che però è in caduta libera. Un altro gioiellino che potrebbe finire in vendita è infine l’ospedale San Vito e Santo Spirito di Alcamo: Regione e Comune vogliono costruirne un altro e il palazzo, in pieno centro, potrebbe essere messo in vendita. Ma l’elenco è molto più lungo: “S” ne traccia una mappa completa.

 

Quella storia infinita del bando per privatizzare le Terme


Sul numero 43 del settimanale I Vespri, da sabato 10 novembre in edicola, la storia di un bando regionale, sempre annunciato dalla Regione e mai pubblicato in Gazzetta, per privatizzare le Terme di Acireale e Sciacca. Una storia, iniziata nella primavera del 2011, che ha visto come protagonista l’avvocato Gaetano Armao, assessore regionale all’Economia del governo uscente presieduto dall’ on. Raffaele Lombardo. Una storia che si interseca con altri provvedimenti dell’amministrazione regionale, con le competenze in materia di patrimonio immobiliare della dirigente Maria Filippa Palagonia e dell’alto burocrate Enzo Emanuele, con i veti imposti da Raffaele Lombardo, con gli umori dell’ex liquidatore delle Terme acesi Margherita Ferro e con i vani tentativi dei deputati Nicola D’Agostino, Concetta Raia e Giovanni Barbagallo di venire a capo di una vicenda che ormai è divenuta paradossale.

Slitta il bando


dal quotidiano e dal sito del Giornale di Sicilia

ACIREALE. Rinviata anche se solo di un paio di giorni, la pubblicazione del bando per la manifestazione d’interesse da parte di privati per le terme di Acireale (e di Sciacca). «Colpa» della disinfestazione che ha interessato gli uffici dove viene redatta la Gazzetta ufficiale della Regione siciliana (Gurs), nella giornata di venerdì, e che ha quindi bloccato le attività. Così la comunità acese dovrà aspettare ancora domani per conoscere i dettagli del bando, promesso dal dimissionario assessore Armao al sindaco Nino Garozzo, al presidente del Consiglio comunale Toruccio Di Maria e al presidente della Sesta commissione consiliare Antonio Riolo, convocati a Palermo due settimane addietro. Il bando, infatti avrebbe dovuto essere pubblicato sulla Gurs lo scorso venerdì 26 ottobre, ma sulla pubblicazione ufficiale della Regione non comparve nulla, se non un elenco di tutti i provvedimenti adottati «in extremis» dal governo uscente riguardanti tutte le partecipate. Un elenco che il coordinamento del Forum permanente sulle Terme di Acireale costituitosi da oltre un anno in città definì il «memoriale» dell’ex assessore sull’argomento. Armao, prima di cedere lo scranno al suo futuro collega della giunta Corcetta, aveva comunque rassicurato che si era trattato solo di un problema di spazio, e che il bando sarebbe stato pubblicato solo la settimana successiva, ovvero venerdì 2 novembre. Senza tenere conto che era un giorno di «ponte» tra la festività di Ognissanti e il sabato successivo: «Comunque – spiega il coordinatore del Forum delle Terme Saro Faraci – sabbiamo buoni motivi per ritenere che non ci dovrebbero essere ulteriori rinvii, e che il bando sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale in uscita

Il Lions programma l’anno sociale e raddoppia l’impegno sulle Terme. E il Presidente intanto scrive al Sindaco.


Si è svolta ieri sera un’assemblea straordinaria dei soci del Lions Club di Acireale presieduto, per l’anno sociale corrente, dal Preside Rosario Musmeci. Sono state illustrate le prime attività da svolgere, coerentemente al programma definito per grandi linee dal Presidente il 7 luglio (in occasione del passaggio delle consegne) e il 5 ottobre (nel corso della prima assemblea ordinaria dei soci). In un autentico spirito di servizio, nel solco della migliore tradizione lionistica, in linea con il tema promosso dal Governatore del Distretto Antonio Pogliese dal titolo “Dall’associazionismo alla società civile”, il Lions di Acireale ha “cantierato” una serie di interessanti iniziative, la maggior parte delle quali rivolte al territorio. Costante sarà il monitoraggio dell’azione politica delle istituzioni e dei loro rappresentanti, a cominciare dalle istituzioni cittadine.

Riconfermati il dott. Mario Scandura e il prof. Rosario Faraci nelle funzioni di coordinatori del comitato “Per l’economia di Acireale”, il Lions rinnova l’impegno sulle Terme di Santa Venera e Santa Caterina, conferma la bontà delle scelte fin qui operate con la costituzione,  a partire dal 1 giugno 2011, del Forum permanente sulle Terme (che attualmente aggrega ben 24 associazioni, oltre allo stesso Lions che l’ha promosso) e raddoppia l’impegno a vigilare, a denunciare, a proporre.

Al riguardo, una garbata ma vibrante lettera, proprio sull’impegno delle istituzioni cittadine per le Terme, il Presidente Rosario Musmeci ha indirizzato nei giorni scorsi al Sindaco di Acireale Nino Garozzo. La lettera, portata a conoscenza di tutti i soci, è stata vivamente apprezzata dal consesso lionistico.

Si Gazzetta Ufficiale, no Bando Terme


dal sito del Corriere di Sciacca

SCIACCA – CRONACA
SI GAZZETTA UFFICIALE, NO BANDO TERME

05/11/2012 14.41

La Gazzetta Ufficiale n. 47 del 2 novembre è regolarmente uscita, ma di bando che riguarda le Terme, nulla. Nemmeno l’ombra. Tutti si attendeva la pubblicazione del bando per la manifestazione d’interesse da parte di privati. Passo importante verso la conclusione del processo di affidamento a terzi della gestione delle strutture termali. In verità, come comunicato dall’ex assessore all’Economia Gaetano Armao, il bando doveva essere già pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia lo scorso 27 ottobre. Così non fu imputata la causa a non meglio precisati “inconvenienti tecnici”. E’ uscita anche la Gazzetta successiva…ma “gli inconvenienti tecnici permangono”. Chissà cosa è successo e quale sia l’intenzione del nuovo Presidente della Regione.

 

Dolcetto o scherzetto? E il bando non uscì nemmeno per il giorno dei morti


In allegato la snapshot della prima pagina della GURS del 2 novembre 2012, quella che – secondo il bene informato avvocato Gaetano Armao, assessore uscente all’Economia, avrebbe dovuto contenere il bando per l’affidamento ai privati della gestione delle Terme di Acireale e di Sciacca. Un bando per ciascun stabilimento. Mai pubblicato sulla GURS del 26 ottobre, cioè a due giorni dalle elezioni per il rinnovo dell’ARS, come l’avvocato Armao aveva frettolosamente comunicato, il bando non è stato pubblicato nemmeno nella GURS n.47 della scorsa settimana, dove avrebbe dovuto trovare collocazione poichè nel numero precedente (almeno questa è stata la spiegazione ufficiale resa ai Sindaci di Acireale e Sciacca) non c’era spazio. A parte il fatto che non esiste un problema di spazio nella pubblicazione di un provvedimento in GURS, poichè non c’è un numero limitato di pagine, a questo punto immaginiamo che all’assessore Armao sia sfuggita di mano la situazione, proprio negli ultimi giorni del suo mandato che, sul versante delle iniziative assunte per le Terme di Acireale e di Sciacca, si è sicuramente distinto per improvvisazione e approssimatezza. Riteniamo che i Sindaci Di Paola (Sciacca) e Garozzo (Acireale) debbano immediatamente intervenire presso il Presidente della Regione.

Di seguito il link alla GURS n.47

Aspettando il bando sulla Gazzetta


dal sito del Forum delle Terme di Sciacca

OGGI 2 NOVEMBRE 2012. ASPETTANDO IL BANDO SULLA GURS …

Ore 18.05 del 02/11/2012. Nessuna notizia del bando della manifestazione di interesse sulla Gurs. Mancano però ancora sei ore alla mezzanotte …