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Archivi del mese: luglio 2014

L’amianto dell’ex stabilimento Pozzillo va rimosso


da CtZen

Ex Pozzillo, Cga: «L’amianto va rimosso» Rigettato il ricorso della Sidoti Acque Srl

Un pronunciamento dello scorso 25 luglio del Consiglio di giustizia amministrativa impone alla Sidoti Acque Srl la rimozione dell’amianto presente nel sito dell’ex Acque Pozzillo. Il Cga ha rigettato il ricorso presentato mesi fa dopo la sentenza del Tar di Catania che aveva dato ragione al Comune di Acireale

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L’amianto presente nell’ex stabilimento Acque Pozzillo dovrà essere rimosso. Sulla questione si è espresso in via definitiva il Consiglio di giustizia amministrativa (Cga) che ha rigettato il ricorso presentato dalla Sidoti acque srl – la società che aveva rilevato il sito – contro il giudizio precedentemente espresso dal Tar di Catania, secondo cui era legittima l’ordinanza a suo tempo emessa dal sindaco di Acireale (all’epoca dei fatti era in carica Nino Garozzo, ndr), con cui veniva imposto l’obbligo di rimuovere le coperture in eternit presenti nell’area.

I giudici hanno respinto il reclamo della Sidoti acque, adducendo come motivazione il fatto che in questa vicenda «non sussiste la sospettata violazione del principio costituzionale di presunzione di non colpevolezza […] in considerazione che i provvedimenti per la rimozione dei rifiuti prescindono dalla responsabilità penale». Il riferimento del Cga va al procedimento penaleche vede implicato l’azienda per vicende legate all’acquisizione del sito; procedimento che però non mette in discussione l’urgenza di provvedere alla bonifica dell’area interessata.

Finito così l’iter giudiziario, per i cittadini della frazione marinara di Acireale è giunta la tanto attesa buona notizia e in città c’è già chi spinge affinché gli interventi vengano messi in campo immediatamente. Tra i più celeri a sollecitare la nuova amministrazione c’è l’ex sindaco Garozzo che, commentando la notizia della conferma dell’ordinanza, ha sottolineato come per la nuova giunta guidata da Roberto Barbagallo non ci sia più motivo di attendere. Le soluzioni infatti sono due: intimare l’immediata rimozione alla Sidoti Acque o, nel caso in cui dalla società non dovessero arrivare risposte, procedere autonomamente per poi rivalersi in danno.

A riguardo, l’assessore all’Ambiente, Francesco Fichera, conferma l’intenzione di procedere alla risoluzione della faccenda nel più breve tempo possibile: «Il pronunciamento del Cga – ha detto Fichera – è la conferma della bontà dell’ordinanza emessa dalla passata amministrazione.Quell’amianto è una minaccia per la salute pubblica e va rimosso al più presto». Sui tempi d’attendere prima che la bonifica venga effettuata, l’assessore ha aggiunto che «per il momento non abbiamo avuto contatti con la Sidoti acque, ma le prossime mosse saranno quelle di ribadire alla società l’obbligo di eliminare quei rifiuti e, successivamente, agire in danno affidandoci a una ditta specializzata del settore. Speriamo pertanto di poter mettere la parola fine a questa storia entro la fine dell’anno».

Destino appeso ad un filo per le Terme di Sciacca


dal sito di Tele Radio Sciacca

TERME DI SCIACCA: DESTINO APPESO AD UN FILO, SONO GLI ULTIMI MESI DI VITA?

 

Comma sette, articolo 34 del DDL 782. Al personale non assegnato o trasferito ad altre società a totale o a maggioritaria partecipazione della Regione, si applicano le procedura di mobilità nei limiti e secondo le modalità previste. Quindi qual è il destino delle Terme di Sciacca? Quanti lavorano all’interno della struttura con contratto a tempo indeterminato, sicuramente termineranno l’anno in corso. Qualora, il prossimo anno, le Terme di Sciacca dovessero chiudere i battenti per un motivo qualunque, i lavoratori potrebbero essere scelti ed ingaggiati da altre società che attingeranno il personale dall’apposito albo creato e formato dai dipendenti delle società in liquidazione a totale o a maggioritaria partecipazione della Regione. Un modo per preservare il posto di lavoro, anche se con destinazione geografica incerta. Ma questo è forse lo scenario più drammatico per il futuro delle Terme di Sciacca, patrimonio che sembra essere utile e fondamentale per il territorio solo sulla carta, ma che all’atto pratico è stato dimenticato dalla politica. In effetti, proprio la Regione, non ha mai palesato l’intenzione di salvare il patrimonio termale. La farsa di un bando per l’affidamento ai privati ancora non pubblicato (anche se le voci di corridoio lo danno per pronto), il primo testo della manifestazione d’interesse tradotto solo in lingua italiana, sospensione dello stesso e tempi irragionevolmente lunghi, hanno portato le Terme di Sciacca alla distruzione. Il futuro è più che mai incerto. Servono poco meno di 500 mila euro per saldare bollette e debiti maturati. Servirebbero somme ben più copiose per riammodernare gli immobili, ma quelle sono ormai un miraggio. E mentre nel consiglio comunale di Sciacca ci si crogiola per la possibilità di indire il secondo referendum per modificare il nome della città da Sciacca a Sciacca Terme, il territorio potrebbe rischiare di non averle più. Terme di Sciacca un vanto? Forse in campagna elettorale. La sensazione è che sia più un cappio al collo per ogni amministrazione regionale. Di soldi ce ne sono pochi e Crocetta avrebbe preferito destinare 400 mila euro alle Terme di Acireale e soltanto duecentomila a quelle di Sciacca. Secondo le informazioni pervenute a Palermo, le Terme di Acireale hanno la priorità e necessitano di investimenti ben più copiosi di quelle di Sciacca. Il destino, quindi, è appeso ad un filo. Il commissario liquidatore delle Terme di Sciacca, Carlo Turriciano, giorni fa si espresse senza mezzi termini sul futuro del patrimonio, paventando la chiusura per la prossima stagione qualora non ci fossero stati seri aiuti economici dalla Regione. Perché anche se il bando fosse pubblicato domani, passerebbero almeno novanta giorni prima che il privato potesse presentare domanda oltre a quelli previsti per legge per l’apertura delle buste e del reale affidamento. Insomma, se davvero si volessero salvare le Terme di Sciacca per la stagione 2015/2016, il bando dovrebbe uscire tra qualche ora. Ma oltre alle dichiarazioni di rito, non abbiamo alcuna notizia. Infine, un ultimo pensiero va agli stagionali. Per loro non c’è alcuna garanzia (già nel primo bando). Per quanti hanno mosso con i propri servizi la macchina Terme di Sciacca negli ultimi trent’anni, non c’è alcuna garanzia che il privato, un giorno e se mai verrà, li possa ingaggiare negli stabilimenti che loro conoscono come le loro tasche. Tradotto a parole povere: gli stagionali non esisteranno più. Certo, c’è sempre la volontà politica di preservarli, così come si dice in gergo, ma nessuno potrà garantirgli nulla.

Giuseppe Ferlito: parte dalle Terme il rilancio economico di Acireale


L’intervista a pag.9 del settimanale I Vespri, n.29 anno IX del 2 agosto 2014

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Fedeterme incontra il Ministro della Salute. Si progetta un grande evento sul termalismo italiano


dal sito di Federterme

FEDERTERME INCONTRA IL MINISTRO DELLA SALUTE

In corrispondenza del semestre di presidenza italiana dell’UE a Bruxelles, dovrebbe essere realizzato un evento promozionale sul termalismo italiano. Lo ha auspicato il ministro della Salute, on. Beatrice Lorenzin, nel corso dell’incontro avuto la settimana scorsa con una delegazione ristretta di Federterme, guidata dal presidente Costanzo Jannotti Pecci.

Dal canto suo, il Presidente di Federterme ha segnalato i temi di principale interesse del settore termale, rappresentando al Ministro la situazione di particolare difficoltà, che sta attraversando in questo momento. In particolare, si è soffermato:
• sulla necessità di fornire un nuovo impulso alle progettualità relative alla riabilitazione termale, sia per quel che attiene la necessità di riattivare la Commissione Ministeriale su “Riabilitazione e Termalismo”, sia in riferimento all’esigenza di dare concreta attuazione all’art. 15, comma 13, lett. c-bis del ddl 95/12 che consente di realizzare, in via sperimentale – attraverso l’inserimento delle prestazioni termali nell’ambito di specifici protocolli e percorsi assistenziali integrati – nuovi modelli di assistenza suscettibili di perseguire finalità di contenimento delle spesa sanitaria, da un lato, migliorando l’appropriatezza delle prestazioni erogate, dall’altro, consentendo, di sviluppare le potenzialità del termalismo nazionale;
• sull’esigenza di definire il profilo dell’operatore termale, a tutt’oggi inattuato segnalando il clima di profonda incertezza che tale situazione genera tra le imprese e tra quanti guardano a corsi di formazione che sovente rilasciano titoli spurii, per trovare un’occupazione nel settore;
• sul bisogno di individuare una regolamentazione relativa ai requisiti igienico-sanitari delle piscine termali, prevedendo la costituzione di un gruppo tecnico di lavoro tra Ministero della Salute, Regioni e Federterme;
• sulla necessità di una più severa applicazione della norma prevista all’art. 2 della legge 323/00 in materia di tutela della terminologia “termale” (SPA, Terme, Thermae, etc.) a salvaguardia non solo delle imprese ma, soprattutto, dei consumatori, raccogliendo in questo anche una specifica sensibilità del Ministro;
• sul ruolo che la Forst – Fondazione per la ricerca scientifica termale – ha svolto e svolge quotidianamente sul versante della ricerca scientifica proponendo di valorizzare il progetto della banca dati nazionale sui curandi termali che, da tempo, ci si è proposti di realizzare attraverso la generalizzata adozione della scheda termale a sua tempo messa a punto dall’Istituto Superiore della Sanità, con il contributo della stessa Fondazione.
L’incontro, dai toni estremamente cordiali e a tratti colloquiali, si è protratto per oltre un’ora e il Ministro ha mostrato una conoscenza approfondita e diretta della realtà termale del nostro Paese e di molte delle criticità del settore.

Sciacca si chiamerà presto Sciacca Terme?


dal sito del Corriere di Sciacca

SCIACCA – CRONACA
DA SCIACCA A SCIACCA TERME: OK DEL CONSIGLIO, SI VA VERSO UN SECONDO REFERENDUM

16/07/2014 11.30Il Consiglio comunale ha votato all’unanimità la proposta del consigliere comunale Giuseppe Ambrogio di cambiare il nome alla città da Sciacca a Sciacca Terme. Si inizia, così, l’iter amministrativo che dovrà passare prima al vaglio dell’Assessorato Regionale delle Autonomie Locali per poi dare la parola ai cittadini tramite il referendum.

E’ lo stesso iter che nel 2004 ha portato al referendum che non fu valido per il mancato raggiungimento del quorum. Ora si fa un altro tentativo, ma bisogna lavorare tanto per convincere i saccensi ad evitare un’altra magra figura. Molti sono convinti che in questo momento abbinare il nome della città alle Terme che sono in stato di degrado e che la Regione ha praticamente abbandonato al loro destino, non sia positivo per l’immagine della città.

Al referendum andrà anche Castelvetrano, che vuole aggiungere il toponimo Selinunte, ma sono più avanti perchè è già pronto il decreto regionale.

Ancora alle Terme la seconda seduta del consiglio comunale di Acireale


su La Sicilia del 23 luglio 2014consiglioacireale-terme

 

FollowAci, il progetto degli scout di Acireale 4. Le Terme fra le risorse turistiche del territorio


followaci-logoSul blog degli scout di Acireale4 si legge testualmente:

Venerdì 11 Luglio abbiamo concluso il nostro capitolo! Dopo aver osservato e giudicato, questo è il frutto del lavoro di un anno, il suo nome è FollowAciun progetto di promozione turistica che ha come obiettivo quello di esaltare le bellezze culturali e naturali della splendida città di AcirealeFollowAci prende il nome dall’unione di due parole, Follow (seguire, in inglese) e Acireale (in nome della nostra città); da qui il motto “la tradizione incontra l’innovazione”. Abbiamo puntato anche sul gioco di parole creando così un composto che esorti a “SeguirCi”, “Seguire Acireale”. Ancora un progetto fresco di web e con molto da imparare ma che punta a essere d’aiuto all’intera comunità acese per portare un sostanziale cambiamento.

Il link al blog, alla pagina FB e al video su youtube.

 

Il salone delle Terme ospiterà la prima seduta consiliare di Acireale


da La Sicilia del 15 luglio 2014

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Terme di Acireale: per il Sindaco Barbagallo il Casinò potrebbe essere una buona idea


L’articolo pubblicato da Leggimi on line

Il nuovo sindaco di Acireale, Roberto Barbagallo, punta sul turismo come volàno per l’economia: “Carnevale tutto l’anno e il casinò alle Terme”

Roberto Barbagallo neo sindaco di Acireale

Dallo scorso 9 giugno Roberto Barbagallo è il nuovo sindaco di Acireale. Un vero e propriocambiamento epocale per la “Città dei Cento Campanili” dopo oltre 10 anni di amministrazione di centrodestra. Negli ultimi 20 anni, infatti, Acireale ha avuto una storia controversa per quel che riguarda i primi cittadini. Il 13 febbraio 1994, con la nuova legge elettorale che prevede l’elezione diretta del sindaco, viene eletto Cristoforo Filetti. Senatore del Msi, ex segretario politico del partito fascista di Acireale, all’epoca quasi ottantenne.

Una scelta assolutamente controcorrente considerato che si era nell’epoca delle varie “primavere” con l’elezione ovunque di sindaci giovani e per la maggior parte di centrosinistra: Orlando (46 anni) a Palermo, Bianco (42) a Catania, Bassolino (46) a Napoli, Rutelli (39) a Roma, solo per citare i più famosi. Acireale, seppur amministrata sapientemente, perde le sfide dell’epoca, prima tra tutte quella della “movida notturna”. Pian piano il “mitico” Costarelli si spopola a vantaggio del pub del centro storico di Catania. Il dopo Filetti, che nel 1998 non si ricandiderà, sarà complesso e travagliato. Nei successi 6 anni si avvicenderanno tre sindaci che governeranno poco per diversi motivi:Nino Nicotra, Agostino Pennisi e il primo Nino Garozzo.

Acireale, dunque, perde 10 preziosi anni di governo “moderno” della città. Una situazione che si regolarizza con la seconda elezione di Nino Garozzo nel giugno 2004 e la successiva riconferma nel giugno 2009 che gli consentiranno di governare 10 anni. Adesso, però, le cose sono cambiate, e gli acesi hanno scelto un sindaco di 39 anni (la stessa età di Matteo Renzi, anzi quasi 10 mesi più giovane): Roberto Barbagallo.
La sua elezione rappresenta un vero rinnovamento per Acireale.
Sì, è un rinnovamento sia in termini di coalizione che in quelli di opposizione alla giunta Garozzo ma principalmente dal punto di vista anagrafico. Gli acesi erano stanchi e quindi hanno scelto un progetto politico nuovo con un primo grande segnale rappresentato dalle primarie dello scorso dicembre.
Il problema più grave attualmente è la crisi economica.

Acireale non ha più da tempo nessuna economia trainante, per l’esattezza da quando c’è la crisi degli agrumi. Adesso bisogna puntare sul turismo, cosa che nessuno è riuscito a fare seriamente. Ma per riuscire ad essere competitivi in questo settore tutti dobbiamo fare la nostra parte rendendo la città pulita, vivibile ed accogliente.

Il Carnevale è una delle attrazioni più importanti.
“Certamente ma è anche un costo ormai insostenibile. Dobbiamo trovare una formula che lo faccia diventare volano di sviluppo economico. Non fermarsi al solo evento di febbraio ma fare tante iniziative nel corso dell’anno. Nominare un Cda non politico ma di esperti e magari non guadagnare ma perlomeno andare in pari visto che le risorse economiche sono sempre più scarse. Una soluzione potrebbe essere il circuito a pagamento oppure i parcheggi. Vedremo”.

Altro grande patrimonio sono le Terme, finora poco sfruttate.
“Il fatto che la prima seduta del nuovo Consiglio comunale, il prossimo martedì 15 luglio, si terrà proprio alle Terme è un segnale forte in questa direzione. Bisogna riattivarle e, pur rimanendo la proprietà alla Regione, affidarle ad un privato che sia disposto a ristrutturare e rilanciarle trasformandole in un’impresa del benessere e quindi realizzando guadagno. L’ideale sarebbe collegarle con il nostro ospedale per dare ulteriori servizi”.

Le Terme potrebbero ospitare anche un casinò, visto che Taormina non ha alcun diritto particolare in merito.
“Perché no? L’idea potrebbe essere buona viso che ormai le leggi consentono di agire in questo settore in totale sicurezza. Purtroppo non dipende da me ma potrebbe essere una bella cosa per ampliare l’offerta e attirare altri turisti nella nostra città”.

Alto snodo importante per lo sviluppo del turismo è la Perla Jonica.
“Spero proprio che lo sceicco riesca nell’acquisizione e la faccia ripartire magari aumentando i posti letto. E’ un’operazione privata ma la Città e il Comune ci guadagneranno. Ovviamente nessun cambio di destinazione d’uso da struttura alberghiera a residenziale. Mi ero già opposto come consigliere comunale, da sindaco sarò ancora più attento nei confronti di qualsiasi tentativo di speculazione”.

Enzo Bianco ha annunciato che Acireale farà parte dell’Area Metropolitana di Catania.
“Assolutamente no. Abbiamo già respinto questa possibilità. Stiamo lavorando alla reazione di un Consorzio non solo delle Aci. Ho incontrato il sindaco Eligio Giardina ed abbiamo discusso della possibile adesione di Taormina al costituendo libero consorzio. Nei prossimi giorni è prevista una riunione fra tutti i primi cittadini dei Comuni che hanno manifestato interesse verso il progetto che mira a convogliare diverse realtà dotate di proprie peculiarità in un libero consorzio, che abbia un valore politico, culturale e turistico importante nel panorama regionale”.

Si scrive Barbagallo e si legge D’Agostino, oppure il sindaco sarà solo e comunque Roberto Barbagallo?
“Non nascondo che sono nel gruppo di Nicola D’Agostino, che è anche mio amico, ma Roberto Barbagallo è se stesso e rivendico la mia autonomia. Si discute con tutti, con D’Agostino, con gli amici del gruppo, con Cambiamo Acireale, ma le decisioni finali, la responsabilità ultima è solo mia come vuole la legge e come hanno deciso gli acesi un mese fa”.

G.I.

Domani 15 luglio primo consiglio comunale alle Terme di Acireale


L’articolo pubblicato sul num.27 del settimanale I Vespri

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Il Presidente di Ancot incontra i sindaci dei comuni termali e le Terme senesi


presidenteincontrasocidal sito di Ancot

 

IL PRESIDENTE DI ANCOT: INCONTRA I SINDACI DEI COMUNI TERMALI SOCI E LE TERME SENESI.
Chianciano Terme, Rapolano Terme e Montepulciano: tre diverse realtà a conferma della ricchezza delle risorse termali italiane.

Chianciano Terme (30 giugno 2014)- Il Presidente ANCOT  Luca Claudio nonché Sindaco di Abano Terme per una due giorni di intenso lavoro (25 e 26 giugno) nella sede operativa e legale dell’A.N.CO.T. a Chianciano Terme.
In questi due giorni, infatti, il Presidente A.N.CO.T. ha effettuato una serie di incontri con i sindaci di Chianciano Terme – il neo eletto Andrea Marchetti e di Rapolano Terme – il riconfermato Emiliano Spanu.

Le visite istituzionali si sono alternate a quelle con i vertici delle aziende termali. Infatti il Presidente A.N.CO.T. ha incontrato: l’Amministratore delegato della Terme di Chianciano S.p.A. Ferruccio Carminati, quale esempio di terme pubbliche con privatizzazione della gestione delle attività termali; con il Direttore Generale delle Terme Antica Querciaolaia S.p.A. di Rapolano Terme Alessandro Fabbrini, esempio di terme miste pubblico/private con gestione diretta delle attività termali e la Direttrice Generale delle Terme di Montepulciano nonché Tesoriere di Federterme Rossana Turchi quale modello di terme totalmente private con gestione diretta delle attività termali.

“E’ stato per me importante visitare le diverse realtà di questo territorio, ha detto il Presidente ANCOT Luca CLAUDIO, è stata la conferma della ricchezza delle risorse termali qui presenti, della loro diversificazione che possiamo offrire sia in termini curativi che di prevenzione, oltre alla componente del benessere e del relax che, grazie a un territorio ricco di cultura e di qualità eno-gastronomica e che si sviluppa in un contesto paesaggistico di rara bellezza, è sicuramente una delle gemme delle nostre Terme d’Italia. Con tutti i Referenti incontrati, sopraindicati, è stata raggiunta una sinergia di intenti e programmi per portare le TERME ITALIANE all’attenzione dei Tavoli Nazionali dove si prendono le decisioni relative al Turismo Nazionale con l’obbiettivo di istituire, finalmente, un Ministero al Turismo dove le TERME occupino un posto rilevante riservando loro la considerazione che meritano.
Sono convinto che se un’azione forte verrà fatta da tutti i “registi” del termalismo nazionale su obbiettivi condivisi riusciremo ad ottenere quell’attenzione che è sempre mancata a questo importante ramo economico per l’Italia dove da nord a sud operano ben 150 Comuni Termali!.
Proseguirò nella visita di altre realtà termali per iniziare a far capire che A.N.CO.T. c’è, che non è un contenitore senza speranze come fino a poco tempo fa appariva, che andremo a Roma e chiederemo di essere ascoltati e inseriti nei TAVOLI NAZIONALI, che essere soci di A.N.CO.T. non è solo una dicitura burocratica ma vuol dire conoscere, partecipare, suggerire. Andremo a Roma portando fatti e numeri: presenze, indotto, entrate, e quanto giova al Turismo Italiano quello Termale”.

Nella foto da sinistra il Sindaco di Chianciano Terme Marchetti ed il Presidente A.N.CO.T. e Sindaco di Abano Terme Claudio

 

Roberto Barbagallo: Prima l’essenziale, poi le grandi opere. E sulle Terme…

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Intervista pubblicata sul n.26 del settimanale I Vespri (12 luglio 2014)

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Roberto Barbagallo è il neo sindaco di una città, Acireale, che alle recenti elezioni ha espresso una forte domanda di cambiamento, indirizzando oltre 15.000 consensi sul giovane ingegnere vicino all’on.Nicola D’Agostino. Lo abbiamo intervistato in esclusiva per I Vespri.

Ha ottenuto un crescendo di consensi e di fiducia tra le primarie del suo movimento, il primo turno e il ballottaggio delle elezioni. Sente addosso una grande responsabilità?

<<In campagna elettorale ho detto che se fossi stato eletto sindaco avrei continuato a girare per la città e a stare ogni giorno tra gli acesi, evitando di rinchiudermi all’interno del “Palazzo”. E’ quello che sto facendo e devo dire che l’affetto che la gente mi dimostra mi emoziona, ma mi carica anche di un’enorme responsabilità. Amministrare Acireale, una città di grandi tradizioni storico-culturali e politiche, che oggi deve ritrovare un’economia trainante che la riporti allo splendore di un tempo è una grande responsabilità. Ho scelto di candidarmi come sindaco, perché è qui che ho deciso di vivere e voglio creare le condizioni affinché nessuno sia  più obbligato ad andare via per avere una vita dignitosa>>

Quali iniziative pensa di adottare nei primi cento giorni del suo mandato?

<<Sarebbe stupido pensare subito alle grandi opere quando ad Acireale oggi manca l’essenziale. Quando parlo di “essenziale” mi riferisco alla scarsa vivibilità che è sotto gli occhi di tutti. Acireale è sporca, disordinata, i servizi fondamentali sono carenti. Siamo partiti proprio da questo, siamo al lavoro per ridare decoro alla città. La riqualificazione degli spazi verdi è una delle emergenze, così come la questione mobilità e la pulizia delle strade. Le frazioni a mare non sono adeguatamente collegate al centro e abbiamo pensato di attivare in tempi brevi un apposito servizio di bus navetta . Penso anche ad iniziative che adeguino la mia città ai centri più sviluppati del nostro Paese, ad esempio realizzando una pista ciclabile che attraversi il centro storico e si allarghi fino ai sentieri naturalistici della Timpa. I primi cento giorni corrispondono alla stagione estiva e con le scarse risorse a disposizione stiamo tentando di avviare una programmazione che consenta ai turisti e agli stessi acesi di vivere piacevolmente la città nelle sere d’estate. E poi ci sono i grossi problemi ereditati dal passato da affrontare subito: la questione depuratore, la raccolta differenziata, le Terme e il libero consorzio dei comuni>>

 Gravissima piaga la disoccupazione giovanile, anche ad Acireale. Un Sindaco non ha in mano tutte le leve per arginare il problema, ma qualcosa può farla pure. Cosa ha programmato al riguardo?

<<Il Comune non può dare lavoro ai giovani, ma sicuramente può veicolare gli strumenti utili a creare lavoro, può creare le condizioni per  favorire la ripresa delle attività economiche, attrarre nuovi investimenti e rilanciare l’imprenditoria giovanile.  C’è un progetto, si chiama “iCube” ed è il mio impegno personale verso tantissimi giovani. L’ ho immaginato come una Casa comunale aperta a tutti, un grosso incubatore di idee, progetti e iniziative di sviluppo e di impresa. Sarà il luogo in cui si incontreranno liberamente imprenditori, professionisti, giovani e operatori finanziari. Un’equipe di giovani professionisti informerà, guiderà e orienterà quanti vogliono scommettersi per il proprio futuro e di conseguenza per quello della città stessa. I giovani sono il cuore del programma di questa Amministrazione, abbiamo già fatto un incontro con il dirigente del Centro per l’Impiego per illustrare le opportunità offerte dal Piano Giovani per la lotta alla disoccupazione e staremo attenti a tutte le possibilità offerte dall’Europa e dalla Regione>>

 

In un’ottica di area territoriale più vasta, Acireale pensa di ritornare sulla decisione di non aderire alla città metropolitana?

<<No, assolutamente no. Ci siamo già espressi chiaramente, non ci sarebbero ragioni per tornare indietro. Ho in mente un progetto ben diverso, penso ad un Consorzio che abbia un peso da un punto di vista storico, culturale, identitario e politico>>

 In che modo il Distretto turistico “Mare dell’Etna” e la Fondazione del Carnevale saranno utili strumenti per una strategia di marketing territoriale turistico?

<<Questi strumenti possono essere utili se riescono ad esprimere una visione organica di sviluppo turistico e territoriale. Muoversi in questo senso ci consentirà di affrontare la questione della sostenibilità economica delle prossime iniziative. Non è più possibile pensare a fare turismo senza puntare sulla programmazione e su una visione organica del territorio, è necessaria  una strategia di marketing territoriale che valorizzi, attraverso una sintesi, tutte le peculiarità del nostro territorio inserito nel contesto più ampio dell’area sud- est della Sicilia>>

 Cosa intende fare il neo Sindaco di Acireale per affrontare la spinosa questione delle Terme, che comunque è di competenza della Regione Siciliana?

<<Simbolicamente la prima seduta di Consiglio comunale si terrà proprio alle Terme. Con questo vogliamo lanciare un messaggio chiaro. Le Terme sono una risorsa fondamentale per la vita e la ripresa della città e sono convinto che il rilancio dei servizi e della struttura sarà legato al rilancio di Acireale stessa. Esiste una legge regionale che va verso la privatizzazione, attraverso un bando europeo che da anni si attende. Nelle prossime settimane convocherò il Forum permanente sulle Terme di Acireale, perché ritengo che in questi anni sia stata l’unica realtà capace di stimolare l’Amministrazione comunale e regionale>>

Non sarà facile amministrare Acireale e immagino lei lo sappia bene. Cosa la preoccupa di più e come intenderà affrontare questa preoccupazione?

<<Il bilancio. Le condizioni economico – finanziarie dell’Ente non sono rosee. Stiamo procedendo ad un’attenta ricognizione dei conti pubblici, individuando gli elementi di criticità e avviando un necessario processo di razionalizzazione. Dovremo essere pronti a cogliere tutte le possibilità che i Fondi strutturali 2014/2020 ci offriranno, dato che sono le uniche risorse possibili per realizzare le grandi opere che consentiranno lo sviluppo economico e turistico della nostra città>>

Saro Faraci

Presentati due emendamenti sulle Terme di Sciacca

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dal sito del Movimento Cinque Stelle di Sciacca

DUE EMENDAMENTI RIGUARDANTI LE TERME DI SCIACCA PRESENTATI DA MANGIACAVALLO (M5S)

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Due emendamenti aggiuntivi al DDL 782, legge finanziaria TER 2014, che riguardano le terme di Sciacca, sono stati presenti dal deputato regionale Matteo Mangiacavallo del M5S.

Col primo si tenta, per l’ennesima volta, di introdurre una norma che consenta alle città termali di aggiungere la dizione “terme” alla loro denominazione attraverso le singole delibere del Consiglio Comunale, saltando dunque il passaggio della consultazione referendaria. Otto comuni regionali, tra cui Sciacca, Acireale e Montevago, sarebbero interessati da questo emendamento.

Il secondo, invece, assegna 450 mila euro alle Terme di Sciacca per il pagamento delle utenze e il risanamento dei debiti. Tale somma rappresenterebbe il “nulla osta” definitivo per la presentazione della manifestazione di interesse, attualmente in preparazione da Sviluppo Italia Sicilia per conto dell’assessorato regionale al Bilancio.

A tal proposito, dagli uffici fanno sapere che sarebbe quasi tutto pronto e mancano i dettagli per una prima, semidefinitiva bozza del tanto atteso bando mentre il prossimo 11 Luglio si svolgerà un tavolo tecnico riservato ai burocrati regionali per definire il percorso dal seguire nell’immediato.

Matteo Mangiacavallo, che aderisce alla proposta dell’associazione L’AltraSciacca di tentare la strada dell’azionariato popolare per l’acquisizione di parte del patrimonio termale, attualmente di proprietà della Regione Sicilia, ha ricordato ieri al governo Crocetta che sarà necessaria una concertazione con la cittadinanza saccense su tutte le decisioni che riguardano il futuro delle Terme di Sciacca e dovranno essere garantiti e salvaguardati, specificandoli espressamente nel bando, anche gli attuali livelli occupazionali.

Di buon auspicio la prima convocazione del Consiglio alle Terme di Acireale

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L’intervento pubblicato su La Sicilia del 5 luglio 2014
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Roberto Barbagallo: le Terme una risorsa fondamentale per la vita e la ripresa di Acireale

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un brano dell’intervista al Sindaco di Acireale Roberto Barbagallo che è pubblicata oggi sul settimanale I Vespri

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Il Consiglio comunale di Acireale si insedia alle Terme Santa Venera il 15 luglio

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L’articolo su La Sicilia del 4 luglio 2014

 

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La Corte dei Conti certifica il bilancio delle Regione. Luci ed ombre anche nella gestione delle partecipate

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Leggi l’intero articolo di Live Sicilia

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Partecipate e controllo interno

Ombre. Solo annunci.

Da mesi, praticamente dal proprio insediamento, il presidente della Regione ne ha fatto un tormentone: vanno aboliti gli sprechi delle società partecipate. E la Corte dei conti sarebbe anche d’accordo. Peccato che, stando al rendiconto dei giudici, proprio questo governo non abbia fatto nulla di incisivo in quel settore. “Per quanto riguarda gli interventi sulle società partecipate e sugli enti controllati, – si legge infatti – la Corte rileva come nel 2013 le operazioni in tale settore si siano rilevate alquanto modeste, finendo per determinare economie assolutamente esigue rispetto all’entità del fenomeno. Si si sottolinea, pertanto, l’urgenza di un’incisiva e profonda riforma delle società partecipate, che vanno ridotte e ridimensionate in maniera drastica”. Ma non solo. La Corte ha censurato la Regione anche sulla mancanza di un controllo interno.

Luci. Bene la Segreteria generale

La Corte sottolinea invece l’ottimo operato della Segreteria generale guidata da Patrizia Monterosso in tema di “controllo di gestione presso i singoli rami dell’amministrazione regionale”. “Significativa appare – scrivono ad esempio i giudici – l’insieme delle azioni poste in essere per la progettazione, l’introduzione e la diffusione del sistema informativo per il controllo di gestione, denominato GEKO: il relativo software è stato interamente realizzato all’interno degli Uffici della Segreteria generale”.

A Sciacca sta per arrivare il bando per la privatizzazione delle Terme

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dal sito di Teleradio Sciacca

TERME DI SCIACCA, PARLA TURRICIANO: “TRA POCHE ORE IL BANDO, MA CI SERVONO SUBITO 500 MILA EURO”

 

Dobbiamo capire cosa siamo e cosa diventeremo. Carlo Turriciano, commissario liquidatore delle Terme di Sciacca, affida a noi le sue perplessità e speranze per il destino del patrimonio, ostaggio negli anni di una certa politica che l’ha utilizzato e sfruttato soltanto per i propri fini propagandistici. E che la situazione abbia ormai assunto tratti che sembrerebbero essere stati tracciati da Beckett, è sotto gli occhi di tutti per l’assurdità di un patrimonio che potrebbe essere, ma che non è mai diventato.

Intanto la prima data per conoscere il destino delle terme di Sciacca è fissata al 31 dicembre prossimo. Le risorse attualmente disponibili garantiranno soltanto altri sei mesi di vita. Servirebbero nell’immediato 500 mila euro per saldare debiti come quelli contratti con il comune e con l’Enel. Ma sarebbero necessari corposi interventi di ristrutturazione.

Dobbiamo capire cosa siamo – ci spiega Turriciano – o una struttura in attesa del privato o una costola della Regione che non può continuare a trattare la materia Terme in questo stato. Servono investimenti – aggiunge Turriciano – e per fare ciò, qualora dovessimo restare in ottica regionale, da Palermo dovrebbero eliminare lo status di liquidazione. Ma la Regione non ha mai manifestato tale intenzione, perchè negli anni non è mai riuscita a guadagnarci dalle Terme di Sciacca. Anche qui riscontriamo tratti di quella logica dell’assurdo tanto cara a Kafka.

Abbiamo un patrimonio, quello termale, e proprietà curative di fanghi, vapori e acque che pulsano nel sottosuolo di Sciacca, definiti unici nel panorama mondiale, ma nessuno le ha mai saputo sfruttare al 100%.

I segnali positivi non mancano per la stagione 2014 con un 30% in più delle presenze complessive rispetto allo scorso anno. Dobbiamo capire l’impulso che vogliono dare alle Terme di Sciacca – aggiunge Turriciano – perchè da Palermo possono anche trovare i soldi, ma per rilanciare l’intero patrimonio serve una strategia a lungo termine. Cosa che in realtà manca da tempo. Almeno per il 2014, tutti gli stagionali delle Terme di Sciacca riusciranno a completare i sei mesi ed accedere agli ammortizzatori sociali.

Anche questa non è vita, con la rincorsa annuale a quel posto che deve necessariamente e rigorosamente toccare i 180 giorni pena l’esclusione dall’ottenere l’agognata “disoccupazione”. Infine, ritorniamo a parlar del bando per l’affidamento ai privati. Potrebbero esserci delle novità nelle prossime ore. Secondo i segnali che giungono da Palermo – conclude Turriciano – il nuovo bando potrebbe essere pubblicato entro i prossimi dieci giorni. Questa volta, quasi certamente aggiungiamo noi, il bando sarà tradotto anche in inglese. Nell’attesa, servono 500 mila euro da investire.