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L’on.Foti sulle Terme di Acireale: affascinante l’ipotesi di un azionariato popolare, ma sì anche al coinvolgimento dei privati


Clicca qui per l’intervista di Fancity all’on.Angela Foti

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Una petizione pubblica per salvare le Terme di Sciacca


Il link al sito Firmiamo.it

Le Terme di Sciacca sono tra le più rinomate della Sicilia, conosciute ed apprezzate fin dai tempi degli antichi greci. Merito delle proprietà terapeutiche delle sue acque sulfuree ma anche della presenza unica al mondo delle grotte vaporose, le cosiddette Stufe di S. Calogero, che si trovano sulla vetta del monte Kronio e che la leggenda vuole fossero state scoperte da Dedalo, in fuga da Creta.

Le risorse termali di Sciacca sono molteplici. Una delle quali è rappresentata dalle famose grotte o “stufe” all’ interno delle quali l’atmosfera satura di vapore acque raggiunge la temperatura di quasi 40°; la terapia essudatoria (“antroterapia”) che vi si pratica risulta molto efficace per la artrosi, per diverse patologie dell’apparato osteoarticolare, per le patologie infiammatorie delle vie aeree superiori, per la gotta e la uricemia. Tra le diverse acque presenti nella zona, spicca invece quella di natura sulfurea che sgorga dalla Valle dei bagni e che è alla base del fango poi utilizzato per la fangoterapia; si tratta di un’acqua sulfureo-salso-bromo-iodico ipertermale che sgorga alla temperatura di 56°. Le inalazioni dell’acqua sulfurea possono apportare importanti giovamenti a coloro che soffrono di infiammazioni croniche dell’apparato respiratorio, di asma bronchiale, di enfisema polmonare e di bronchictasie e, a livello di otorinolaringoiatria, per le riniti, le sinusiti, le faringiti, le otiti e le laringiti. Una notevole efficacia è stata inoltre dimostrata nella cura di alcune malattie della cute (psoriasi, dermatite seborroica e acne) e delle malattie infiammatorie croniche dell’apparato genitale femminile. Un’altra acqua, proveniente dalla sorgente dell’acqua Santa e di natura minerale, è considerata efficace per la diuresi.

Oggi però, le Terme, non navigano in acque sicure e rischiano la chiusura.

FIRMA ANCHE TU QUESTA PETIZIONE!! LE TERME SONO ANCHE TUE!!!

Le Terme cartolina della decadenza di Acireale


Un estratto dell’articolo di Mario Barresi su La Sicilia del 15 settembre 2013

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L’altra cartolina della decadenza è l’agonia delle Terme. Il docente Rosario Faraci, coordinatore del “Forum permanente sulle Terme di Acireale” è chiaro: «Non è possibile piangersi addosso, scervellarsi su chi sia stato il responsabile politico del fallimento trenta, venti o dieci anni fa.
Qui tutti sono responsabili. Politici e burocrati regionali, imprenditori e politici locali, cittadini». Il futuro? «Talmente incerto e ingarbugliato che si fa fatica a capire come venirne fuori». Eppure, una strada c’è ed è stata tracciata dalla legge regionale 11/ 2010: «Liquidare la società di gestione pubblica – scandisce Faraci – e, attraverso il bando, affidare la gestione ai privati, ma senza fare regali ad alcuno, con severa valutazione dei piani industriali di rilancio».

Da Polignano a Mare cento persone alle Terme di Acireale


Una delegazione di cento persone, proveniente dal comune pugliese di Polignano a Mare (in provincia di Bari), è ospite di alcuni alberghi acesi per un soggiorno climatico di pochi giorni che interesserà pure gli stabilimenti termali di Santa Venera e Santa Caterina. Nel pomeriggio di oggi 12 settembre, il sindaco Roberto Barbagallo e la giunta comunale di Acireale accoglieranno gli ospiti per un saluto della città.

Per un approfondimento vedi l’articolo di Etna Coast.

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I tempi stanno per scadere, promossa azione di responsabilità verso i vecchi amministratori delle Terme


L’articolo di Simone Olivelli sul blog.

Terme Acireale, indagine su gestione 2006-09


dal sito CtZen

Terme Acireale, indagine su gestione 2006-09.Proposta M5S. «I tempi stanno per scadere»

Un parere dello studio legale Stagno D’Alcontres di Palermo ha evidenziato i margini per promuovere un’azione di responsabilità nei confronti dei sindaci e degli amministratori che hanno guidato le Terme tra il 2006 e il 2009. I tempi, però, sono ridotti al lumicino: «Bisogna fare in fretta» dichiara il Movimento 5 Stelle

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Chiedere conto della gestione economica delle Terme di Acireale negli anni tra il 2006 e il 2009 a sindaci e membri del Cda. Potrebbe essere questo il primo passo per iniziare a sbrogliare una matassa che, anno dopo anno, è diventata sempre più inestricabile. Ma bisogna fare in fretta perché la strada che passa dall’azione di responsabilità ha un termine che scadrà tra pochi mesi. Il sito, la cui storia recente è ben lontana dai fasti del passato, dal 2010 è in liquidazione, in ottemperanza a quanto predisposto dalla legge regionale 11/2010 che prevede la concessione ai privati della gestione delle strutture mantenendone pubblica la proprietà.

A oggi, però, nessun passo avanti è stato fatto e l’attualità parla di una situazione in cui i debiti 14 milioni quelli accertati nel 2013 dall’attuale liquidatore Luigi Bosco, frutto anche di mutui inspiegabilmente non pagati a partire dal 2005 – vanno di pari passo con un attendismo che potrebbe portare presto al pignoramento di parte delle strutture, su tutti l’Hotel Excelsior e l’antistante centro polifunzionale. Il tutto, a vantaggio di futuri acquirenti che potrebbero beneficiare di un’importante svalutazione degli immobili.

Ma un primo squarcio potrebbe essere aperto. Si tratta, appunto, della possibilità di promuovere un’azione di responsabilità nei confronti dei sindaci in carica e dei componenti del consiglio di amministrazione che ha guidato le Terme di Acireale S.p.A nel periodo compreso tra il 2006 e il 2009. si analizza la gestione delle risorse economiche e si potrebbe paventare il danno erariale.

Stando, infatti, al parere dello studio legale Stagno D’Alcontres di Palermo, che è intervenuto nel febbraio del 2012 su richiesta del socio unico (la Regione, ndr), ci sono i margini per avviare l’azione di responsabilità nei confronti di quella gestione.

I tempi, tuttavia, sono ridotti e a sottolinearlo è il gruppo parlamentare all’Ars del Movimento 5 Stelle che con un’interrogazione all’Ars lo scorso 3 aprile ha chiesto di accelerare le pratiche: «Bisogna dare mandato – si legge nel documento – nel più breve tempo possibile ai competenti organi dell’amministrazione di promuovere l’azione di responsabilità […], tenuto conto l’azione può essere esercitata entro cinque anni dalla cessazione dell’amministratore dalla carica». Termine, dunque, che scadrebbe tra qualche mese.

Nell’attesa di capire se la macchina amministrativa si metterà a moto, sullo stato delle partecipate si è espresso nei giorni scorsi anche il presidente della Regione, Rosario Crocetta, che ha ribadito come dietro di esse in passato si siano celate sacche di cattiva amministrazione che hanno trasformato tali società in veri e propri carrozzoni . Tuttavia, lo stallo attuale pare anch’esso frutto di un mancato coordinamento tra politica e burocrazia: «Oggi – dichiara il coordinatore del Forum permanente sulle Terme di Acireale, Rosario Faracibisognerebbe che la Regione stabilisca ruoli e obiettivi. Al momento, infatti, abbiamo il presidente che dà indicazioni politiche, i dirigenti che fanno altro perché vincolati dalle carte e il liquidatore che gestisce nei limiti del possibile il patrimonio che si ha, perché non ha ricevuto chiare indicazioni sul da farsi. In sintesi, si può dire che tali diversi livelli di responsabilità creano spesso confusione».

Il consiglio comunale alle Terme di Acireale


Foto in diretta dal consiglio comunale di Acireale, convocato d’urgenza l’8 settembre, nel Salone delle Terme di Acireale (tratta da Facebook)

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Le Terme di Sciacca e di Acireale, un pozzo senza fondo


L’articolo del Corriere di Sciacca

SCIACCA – CRONACA
TERME DI SCIACCA NEL DOSSIER SULLE PARTECIPATE CHE CROCETTA PORTERA’ IN PROCURA
“Pozzi senza fondo”, è l’espressione usata da Crocetta. “Chi ha sbagliato, paghi”.

05/09/2014 12.46

La task force creata dal presidente della Regione Rosario Crocetta ha concluso la sua ispezione sulle aziende partecipate della Regione. Tra queste anche le Terme di Sciacca e Acireale, anch’esse definite “pozzo senza fondo”. «I dati – dice il presidente – presentano comportamenti di amministratori del passato che, in presenza del divieto di assunzione vigente sin dal 2009, hanno assunto globalmente diverse centinaia tra dipendenti e progressioni verticali.

Diverse partecipate in parte, inoltre, non hanno provveduto a equiparare i contratti dei loro dipendenti a quelli dei regionali, mantenendo sacche di privilegio. Crocetta ha annunciato che il dossier verrà presentato in conferenza stampa nei prossimi giorni ma intanto è stato inviato alla Procura della Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica di Palermo, per «consentire agli organi di giustizia una valutazione corretta per le valutazioni di competenza». «Chi ha sbagliato – ha detto Crocetta – paghi, non ci si può illudere che la Regione possa permettere che tali comportamenti si possano ulteriormente protrarre. La relazione deve determinare un immediato cambio di passo nella conduzione delle partecipate, ma anche del modo di attuazione dei programmi loro assegnati.

Allo stesso tempo dovrà anche essere uno strumento di valutazione dei dirigenti di tali enti». «Occorre verificare anche su tali partecipate – ha aggiunto – aggiunge Crocetta -, l’acquisizione della documentazioni sulla regolarità delle assunzioni o della permanenza di dipendenti che si siano macchiati di reati per i quali è prevista la possibilità di assunzione in aziende controllate o partecipate della Regione. È necessario verificare gli affitti e le consulenze. Queste ultime sono un numero esorbitante e a volte con compensi sicuramente eccessivi. Tali fenomeni sono stati bloccati dall’attuale governo, però va verificata la congruità, la necessità di tali incarichi e gli eventuali danni prodotti». Verifiche saranno estese, oltre che sul personale assunto, anche in presenza di eventuali incompatibilità a ricoprire incarichi nella Pubblica amministrazione, anche alle modalità di affidamento di beni e servizi per vedere quante volte si sia ricorsi ad aste pubbliche, affidamenti negoziati, affidamenti diretti e se tali appalti erano conformi alle normative vigenti in materia.

Il Movimento Cinque Stelle di Acireale e l’azione di responsabilità promossa dalle Terme nei confronti dei vecchi amministratori


dal sito del Movimento 5 Stelle di Acireale

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Chi ci segue sa che ci siamo occupati spesso delle Terme di Acireale, l’esatta denominazione è “Terme di Acireale SpA con socio unico – in liquidazione”. Quel “socio unico” è appunto la Regione siciliana nella persona del suo Presidente che in questi ultimi due anni è (ahi noi) Rosario Crocetta, il quale dovrebbe tutelare, attraverso i competenti uffici della mastodontica macchina burocratica regionale, gli interessi relativi al patrimonio regionale (di tutti noi) ancorché gestito attraverso una società di diritto privato.

Tempo fa, attraverso un altro articolo (link) vi informavamo che da un parere legale richiesto nel 2012 dall’Assemblea dei soci ad un noto studio legale palermitano, emersero “validi elementi per promuovere l’azione di responsabilità ai sensi dell’articolo 2393 del codice civile, nei confronti sia di coloro i quali hanno amministrato la società dal 2006 al 2009 che nei confronti di coloro i quali, nello stesso periodo, dovevano controllarne l’operato”.
Ci chiedevamo però perche “dal luglio del 2012, data in cui è stato depositato il parere legale che ipotizza la mala gestio non è stato fatto niente?” considerato che “L’articolo 2393 del codice civile prevede che l’azione di responsabilità possa essere esercitata entro i cinque anni successivi alla cessazione dalla carica di amministratore”.

La nostra curiosità si è tramutata in un atto formale attraverso un’interrogazione parlamentare (link) del gruppo parlamentare del M5S all’ARS, prima firmataria Angela Foti, indirizzata al Presidente della Regione.

Nonostante l’interrogazione non abbia ancora ricevuto risposta qualcosa deve aver smosso perché finalmente l’Assemblea dei Soci il 25 Luglio 2014 ha deliberato di promuovere l’azione di responsabilità nei confronti degli amministratori della Società in carica dal 2006 al 2009.

Inoltre il 18 Agosto 2014 l’Ufficio speciale per la chiusura delle liquidazioni dell’Assessorato Regionale dell’Economia ha ulteriormente sollecitato il Commissario Liquidatore, Ing. Luigi Bosco, a promuovere l’azione di responsabilità vista la scadenza del termine decadenziale previsto dall’articolo 2393 del Codice Civile, i cinque anni dalla cessazione dalla carica di cui dicevamo più su.

Crediamo fermamente che chi ha ridotto le Terme in una condizione così penosa, sommersa dai debiti ed a rischio di pignoramento degli immobili debba pagare, anche se siamo ben consci che spesso si è trattato solo di “uomini di fiducia” al soldo del politico influente di turno e che, dunque, oltre che sugli amministratori e sui liquidatori, la responsabilità di tale sfracello del patrimonio pubblico ricada anche sui politici locali, regionali e nazionali che si sono succeduti al potere in questi ultimi vent’anni e che purtroppo ci ritroviamo ancora, trasformati o dietro le quinte, nelle stanze dei bottoni a curare i loro personalissimi interessi.

1. Verbale assemblea dei Soci della Terme di Acireale SpA  del 25/07/2014.

2. Sollecito dell’Ufficio Regionale per la chiusura delle Liquidazioni.

Abano Montegrotto: sport e benessere nella terza età


dal sito di Federterme

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Anche per la prossima stagione invernale 2014/2015 si realizzerà il progetto “Sport & Benessere nella 3^ età” alle Termae Abano Montegrotto.
L’iniziativa, giunta alla sua quindicesima edizione, curata e promossa dall’Assessorato allo Sport dell’Amministrazione provinciale e dal Consorzio Terme Euganee, dal prossimo dicembre farà convogliare ancora una volta alle Terme Euganee i cittadini dei Comuni del Padovano con più di 55 anni.
“Come Provincia – ha spiegato l’assessore allo Sport Luca Littamè – abbiamo fortemente voluto ripetere quest’iniziativa per la sua valenza legata al benessere psicofisico, alla prevenzione e alla socialità. La fascia d’età è giovanile, quindi si tratta di un progetto molto amato da tante persone che iniziano a voler porre più attenzione alla propria salute cercando di fare un po’ di movimento con l’aiuto di istruttori esperti. La partecipazione è sempre molto alta, quindi siamo riusciti anche a far iniziare il progetto a dicembre anziché a gennaio, come era finora. Inoltre, abbiamo voluto ampliare l’offerta dando la possibilità ad altri soggetti di mettere a disposizione strutture adeguate anche al di fuori del tradizionale circuito legato agli hotel associati al Consorzio Terme Euganee. Direi che ci sono tutte le premesse perché anche questa edizione riscuota il successo meritato”.
I corsi avranno una durata di 7 settimane e si svolgeranno nelle mattine e nei pomeriggi dei prossimi dicembre, gennaio e febbraio secondo una suddivisione oraria di lezioni che potranno accontentare tutti i gruppi di adulti ed anziani coinvolti dagli Assessorati alle Politiche Sociali dei paesi richiedenti.
“In quanto unico Consorzio di promozione turistica del territorio termale Euganeo riconosciuto dalla Regione Veneto, – precisa la Presidente Angela Stoppato – è doveroso, ma ancor più appagante, rinnovare l’impegno organizzativo con la Provincia di Padova in un’iniziativa oramai consolidata ed apprezzata da tutti i paesi limitrofi. Le edizioni scorse hanno toccato picchi di 2.000 persone iscritte e, proprio pensando a questi numeri, abbiamo voluto garantire anche per quest’occasione le più belle piscine degli hotel termali rispondenti a tutti i requisiti per una migliore accoglienza, con personale qualificato sia in acqua che fuori dall’acqua, medici termalisti per visite mediche ad hoc, nonché personale medico del Centro Medicina dello Sport, oltre alla consueta possibilità di accedere a particolari convenzioni alla cura fangoterapica nello stabilimento stesso”.

Terme di Chianciano ancora più forti nella prevenzione delle patologie del fegato


dal sito di Federterme

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E’ stato inaugurato alle Terme di Chianciano un nuovo Centro di prevenzione mirato a evitare le patologie del fegato che, in Italia, interessano un italiano si cinque con particolare incidenza (oltre il 60 per cento) nella fascia degli ultra-sessantenni.
Il nuovo Centro ambulatoriale d’eccellenza nasce da un progetto di collaborazione sviluppato da Upmc (University of Pittsburgh Medical Center) con il Comune di Chianciano, l’USL7 di Siena e le Terme di Chianciano, dove è stata riconvertita, per ospitare la nuova struttura, la vecchia Direzione medica delle terme.
Direttore del nuovo Centro di prevenzione è il prof. Bruno Gridelli, considerato uno dei massimi esperti del settore trapianti soprattutto per quanto riguarda quello di fegato. Si è laureato all’Università di Milano. Ha trascorso un lungo periodo presso l’University of Pittsburgh Medical Center (UPMC) dove si è specializzato in chirurgia dei trapianti, lavorando fianco a fianco con Thomas Starzl, il pionere dei trapianti di fegato. Nel 1999 è stato nominato direttore del Centro trapianti degli Ospedali Riuniti di Bergamo, carica che ha mantenuto fino a giugno del 2003 quando si è trasferito a Palermo per assumere l’incarico prima di direttore medico scientifico di ISMETT ed in seguito di Direttore dell’Istituto.
Il professore Gridelli è stato fra i primi in Italia ad utilizzare lo split liver, una tecnica che prevede la divisione del fegato in due diversi lobi così da consentire di eseguire due trapianti. E’ fra i chirurghi più attivi nel trapianto di fegato sui bambini. Nel novembre del 2002 ha eseguito il primo trapianto combinato di entrambi i polmoni e del fegato di Italia su un ragazzo di appena 22 anni affetto da fibrosi cistica. A maggio del 2007, ha eseguito il primo trapianto di polmoni al mondo su un paziente sieropositivo.
Inaugurando la nuova struttura, il prof. Gridelli ha tenuto a sottolineare come la missione di UPMC sia di “portare nel mondo le terapie più avanzate e innovative per la cura della salute umana. Chi si rivolgerà ai nostri specialisti, che possono contare sul know-how del nostro centro americano di medicina accademica, riceverà informazioni chiare sul proprio stato di salute e su come salvaguardarlo”. Il Centro è dotato di specialisti altamente qualificati e di tutti gli strumenti di screening necessari per un ‘tagliando della salute’,
L’inaugurazione del nuovo Centro – ha aggiunto il presidente delle Terme di Chianciano – “è uno degli obiettivi che il nuovo consiglio delle Terme si è prefissato nel quadro di una più ampia strategia di rilancio dell’Azienda. Vogliamo dimostrare a tutti che se si fa sistema tutto è possibile”.

Comunicare le Terme ai bambini; è nato Zolfolo


dal sito di Federterme

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Il trattamento precoce delle patologie infantili è la risposta migliore per la prevenzione delle malattie nell’età adulta. Partendo da questa convinzione e dalla particolare attenzione rivolta da sempre ai bambini, Terme Caronte hanno dato incarico a uno studio grafico di creare “Zolfolo”, una mascotte mirata a creare con i piccoli pazienti una comunicazione diretta in grado di suscitare il loro interesse e di stimolare la loro fantasia e curiosità.
Obiettivo di fondo: facilitare l’approccio alle metodiche di cura e prevenzione con l’apporto di un personaggio “amico” che possa accompagnarli a scoprire le Terme. Del resto, i risultati terapeutici ottenuti giustificano il sempre crescente interesse dei genitori verso le terapie termali e l’incremento del numero dei bambini che vi fanno ricorso lo testimonia di anno in anno.
Non a caso, sempre nell’ottica dell’opportunità di far conoscere meglio le prerogative offerte dal termalismo, Le Terme Caronte hanno realizzato un nuovo studio pubblicato nella collana dei Quaderni Scientifici col n°17 dal titolo “La Medicina Termale in Pediatria”. Destinatari di questa “comunicazione” sono sempre le famiglie, ma per l’elevato contenuto scientifico della ricerca, anche i medici.

Raneri: non ci illudiamo che un ordine del giorno votato in consiglio possa bastare a risolvere la problematica Terme di Acireale

Inserito il

Un brano dell’intervista concessa dal Presidente del consiglio comunale di Acireale Rosario Raneri e pubblicata dal settimanale I Vespri

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Questione Terme di Acireale. Il precedente consiglio aveva votato unanimemente un ordine del giorno che impegnava civico consesso e amministrazione a compiere una serie di azioni nell’ambito delle rispettive prerogative istituzionali, abbastanza residue rispetto a quelle della Regione. Non molto è stato fatto, a dire il vero. Cosa intende fare il nuovo consiglio comunale?

Quello delle Terme è un aspetto importantissimo che dovrà essere preso in considerazione al più presto e per il quale tutta la città aspetta la definitiva risoluzione. Sia il consiglio che l’amministrazione, sicuramente in sinergia, appronteranno nuove iniziative per sensibilizzare la Regione a definire nel più breve tempo possibile la questione. Ovviamente non ci illudiamo che un ordine del giorno votato in consiglio possa bastare a risolvere la problematica. I documenti e le iniziative dovranno essere seguiti e supportati a Palermo nelle sedi appropriate, con la collaborazione della deputazione regionale.

29 milioni di euro e la Item dello sceicco diventa proprietaria della Perla Jonica

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dal sito CataniaLiveSicilia l’articolo di Antonio Condorelli

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CATANIA- La Item Srl è a tutti gli effetti proprietaria della Perla Jonica. Il contratto è stato firmato a Roma alle 15.30, la società rappresentata dallo sceicco Hamed Bin Ahmed Al Hamed e da Salvatore La Mantia ha consegnato 21milioni di euro in assegni circolari e 8 milioni con una cauzione di una primaria compagnia.

Si chiude definitivamente una vicenda iniziata quasi un decennio addietro. Lunghe trattative, fuoco incrociato tra gli eredi dei Costanzo e i commissari che hanno gestito il patrimonio del gruppo dell’ex cavaliere del lavoro catanese.

I commissari sono stati assistiti da un avvocato di grido, Umberto Ilardo di Caltanissetta, che ha seguito da vicino ogni passaggio. “Siamo stati sempre molto attenti -spiega a LivesiciliaCatania- agli aspetti formali e sostanziali”.

Carmen Silvestri, uno dei tre commissari che ha gestito l’impero dei Costanzo, è soddisfatta: “E’ stata portata a compimento -dice a LivesiciliaCatania- una procedura di vendita nella massima trasparenza valorizzando l’unica offerta che di fatto si è concretizzata negli ultimi anni. Si è proceduto nel massimo rigore a tutela dei creditori che rappresentano l’unico interesse che abbiamo sempre inteso difendere”.

“Siamo inoltre contenti -conclude la Silvestri- che non si tratti di un’operazione di speculazione immobiliare ma di valorizzazione del territorio e di prospettive di occupazione considerato l’intendimento dell’imprenditore di farne un resort di elevatissimo livello”.

La reazione della Item. “Siamo soddisfatti che sia terminato l’iter per l’acquisizione della Perla Jonica”, commenta la nuova proprietà: “Siamo sempre stati fiduciosi che le procedure sarebbero andate a buon fine alla luce di come Item ne ha gestito tutti i passi, nel pieno rispetto delle normative e con il fondamentale apporto professionale dell’avvocato Aldo Lazzaro. Di grande importanza, in particolare negli ultimi mesi, è stato il percorso collaborativo con il Ministero dello Sviluppo Economico ”.

L’intento – continua Item – è di dare un nuovo impulso al sistema turistico-alberghiero siciliano: vogliamo offrire opportunità di crescita e sviluppo alle imprese locali e ai giovani del territorio, anche attraverso corsi di formazione dedicati, affinché il personale possa essere in linea con gli standard internazionali che esige un importante gruppo come Hilton”.

Il nuovo nome. Il progetto prevede un investimento totale di circa 140 milioni di euro per l’avvio della struttura destinata a diventare il complesso convegnistico-alberghiero più grande del Mediterraneo. “Il nuovo complesso turistico – è scritto in una nota della Item – prenderà il nome di Hotel Hilton Capo Mulini e impiegherà, a regime, circa 400 persone”

I dettagli del progetto. Qualche settimana fa – si legge ancora nel comunicato – il Governo ha inserito il progetto della Perla Ionica tra quelli beneficiari dei finanziamenti europei che, per mezzo dei contratti di sviluppo gestiti da Invitalia, sostengono la realizzazione di progetti di investimento identificati come strategici in diversi settori determinanti per lo sviluppo, tra cui il turismo. Le agevolazioni ottenute a fondo perduto ammontano a 24 milioni di euro. La futura struttura alberghiera e congressuale “Hotel Hilton Capo Mulini” prevede  un investimento complessivo che raggiunge i 140 milioni di euro, tra acquisizione, ristrutturazione, opening e fase di start-up del complesso.

I tempi di realizzazione. Il progetto richiederà da 18 a 24 mesi per il completamento dei lavori, impiegando fino a 300 addetti. Durante i lavori, il general contractor “avrà l’obbligo – si legge nella nota – di avvalersi di imprese locali per incrementare le ricadute economiche sul territorio, mentre, una volta a pieno regime, il complesso darà lavoro a 400 famiglie oltre l’indotto. Legati a Capo Mulini, la Item sta valutando una serie di progetti per valorizzare il catanese”.

 

Termalismo e Territorio

Inserito il

dal sito di Federterme

“TERMALISMO OGGI: I RISVOLTI PER IL TERRITORIO”

Tavola rotonda alle Terme di Margherita di Savoia

Una riflessione sulle valenze sanitarie ed economiche del termalismo è stata stata oggetto della tavola rotonda tenutasi il 18 luglio presso il Giardino d’Inverno delle Terme di Margherita di Savoia, organizzato dal centro termale, con Federterme ed il Comune di Margherita di Savoia.

“Un convegno di approfondimento sullo stato attuale delle Terme a Margherita di Savoia nel quadro del sistema termale italiano è anche occasione per dare risposte concrete, con gli esperti del settore, alle critiche che negli ultimi anni sono sempre al centro del dibattito cittadino quando si parla di terme e termalismo”, ha spiegato Marina Lalli, direttore generale delle Terme di Margherita di Savoia.
All’evento hanno partecipato l’europarlamentare Elena Gentile, il sindaco del Comune di Margherita di Savoia, Paolo Marrano, il presidente di Federterme, Costanzo Jannotti Pecci e il direttore generale delle Terme di Cervia, Aldo Ferruzzi.
Per il sindaco Marrano vanno considerate le possibilità di sviluppo che il termalismo rappresenta per il paese, senza condurre guerre ideologiche. “Si tratta di un processo da condividere con tutte le parti interessate: il Comune, le Terme, l’Atisale e gli imprenditori che hanno voglia e capacità di investire nel settore. In un recente consiglio comunale ho anche rilanciato il progetto di una piscina termale comunale con annessa beauty farm”.
La tavola rotonda è stata occasione per chiarire vari aspetti della complessità del termalismo collegato allo sfruttamento delle risorse. “Non esiste una regolamentazione precisa per una piscina termale – ha spiegato Ferruzzi – e spesso si è in balia dei funzionari dell’Asl e alla fine ci si ritrova con strutture realizzate che potrebbero trovare difficoltà di operatività ordinaria. Bisogna fare fronte comune, affinché si realizzino discipline precise in tal senso. La materia delle acque madri è abbastanza complessa e va ponderata attentamente – ha continuato il direttore delle Terme di Cervia- Sono risorse non infinite, in quanto derivanti da un processo produttivo del sale e, per essere utilizzate, hanno la necessità di essere depurate e quindi gestite con una chiara competenza tecnico-scientifica. Le Terme di Cervia, ad esempio, sono gestite da una società privata fino al 2030 perché l’ente comunale decise di far utilizzare queste risorse a chi ne aveva la competenza”.
L’on. Elena Gentile ha parlato, invece, di uno sviluppo del termalismo che possa richiamare nuovi flussi. “È fondamentale che si instauri una nuova cultura e si parli anche di destagionalizzazione con servizi di qualità e prezzi più contenuti. È fondamentale che ci siano anche altri flussi provenienti da altri paesi. Ci vuole una nuova sinergia sul tema del sale. Il territorio foggiano non ha vocazione industriale e quindi bisogna valorizzare le nostre risorse madri. E sul termalismo bisogna puntare anche come strumento di prevenzione per alcune patologie utilizzando le terme come presidi medici del territorio».
Per Marina Lalli,” il termalismo a Margherita di Savoia è sempre stato al centro di diverse polemiche. La nostra struttura ha origine nel 1947 e a metà degli anni ’80 ha subito una profonda rivoluzione, sino ad oggi con 220 postazioni per le inalazioni e gli aerosol, con 65 cabine per la balneofangoterapia, il centro benessere e una propria linea per il benessere. È una struttura che raggiunge 30 mila utenti e con 350 mila presenze in tutto il paese per le sole cure termali. 12 mila presenze solo nel nostro albergo e questo vuol dire che le Terme creano un indotto anche per le altre strutture ricettive presenti nel paese. Un’azienda di servizi che fa un fatturato di 5 milioni di euro all’anno, la cui metà viene riconsegnata al territorio tramite gli stipendi dei dipendenti, che sono ogni anno oltre 100. Tutto questo a fronte di un ingente investimento iniziale di 45 milioni di euro e di continui aggiornamenti per tener conto dell’evoluzione delle tecnologie e delle esigenze della clientela”.
A concludere gli interventi è stato il presidente di Federterme, Jannotti Pecci che si soffermato su pubblico e privato nel sistema termale. “Federterme associa anche le aziende in mano pubblica (Salsomaggiore, Castellamare, ecc.), ma non ce n’è oggi una che gode di buona salute: Castellammare è chiusa da due anni e le altre sono tutte, chi più chi meno, in situazione di grave difficoltà.
Anche solo per realizzare una piscina termale, come ipotizzato in questi ultimi tempi a Margherita di Savoia è fondamentale affrontare un quadro di complessità e di specificità con strumenti appropriati a partire da un piano industriale che consideri tutte le risorse in gioco, rischi ed opportunità, con concretezza.
A Margherita di Savoia – ha concluso Jannotti Pecci – avete un grande patrimonio e non sarebbe tale se non ci fosse un sistema, quali sono le Terme, che dà giusto valore alle risorse, naturali ed imprenditoriali, sanitarie ed economiche. Termalismo è soprattutto sanità, cura della persona, riabilitazione, nuovi stili di vita, attività che, poi, diventano fattore economico e di sviluppo. Le terme italiane godono anche in Europa e nel mondo di una grande reputazione basata sulla ricchezza delle acque termali ma anche sulla validazione della ricerca scientifica termale. Le terme sono patrimonio naturale e culturale degli italiani da tutelare e valorizzare ed il nostro impegno deve essere rivolto a consolidare il modello di welfare termale italiano.”

L’amianto dell’ex stabilimento Pozzillo va rimosso


da CtZen

Ex Pozzillo, Cga: «L’amianto va rimosso» Rigettato il ricorso della Sidoti Acque Srl

Un pronunciamento dello scorso 25 luglio del Consiglio di giustizia amministrativa impone alla Sidoti Acque Srl la rimozione dell’amianto presente nel sito dell’ex Acque Pozzillo. Il Cga ha rigettato il ricorso presentato mesi fa dopo la sentenza del Tar di Catania che aveva dato ragione al Comune di Acireale

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L’amianto presente nell’ex stabilimento Acque Pozzillo dovrà essere rimosso. Sulla questione si è espresso in via definitiva il Consiglio di giustizia amministrativa (Cga) che ha rigettato il ricorso presentato dalla Sidoti acque srl – la società che aveva rilevato il sito – contro il giudizio precedentemente espresso dal Tar di Catania, secondo cui era legittima l’ordinanza a suo tempo emessa dal sindaco di Acireale (all’epoca dei fatti era in carica Nino Garozzo, ndr), con cui veniva imposto l’obbligo di rimuovere le coperture in eternit presenti nell’area.

I giudici hanno respinto il reclamo della Sidoti acque, adducendo come motivazione il fatto che in questa vicenda «non sussiste la sospettata violazione del principio costituzionale di presunzione di non colpevolezza […] in considerazione che i provvedimenti per la rimozione dei rifiuti prescindono dalla responsabilità penale». Il riferimento del Cga va al procedimento penaleche vede implicato l’azienda per vicende legate all’acquisizione del sito; procedimento che però non mette in discussione l’urgenza di provvedere alla bonifica dell’area interessata.

Finito così l’iter giudiziario, per i cittadini della frazione marinara di Acireale è giunta la tanto attesa buona notizia e in città c’è già chi spinge affinché gli interventi vengano messi in campo immediatamente. Tra i più celeri a sollecitare la nuova amministrazione c’è l’ex sindaco Garozzo che, commentando la notizia della conferma dell’ordinanza, ha sottolineato come per la nuova giunta guidata da Roberto Barbagallo non ci sia più motivo di attendere. Le soluzioni infatti sono due: intimare l’immediata rimozione alla Sidoti Acque o, nel caso in cui dalla società non dovessero arrivare risposte, procedere autonomamente per poi rivalersi in danno.

A riguardo, l’assessore all’Ambiente, Francesco Fichera, conferma l’intenzione di procedere alla risoluzione della faccenda nel più breve tempo possibile: «Il pronunciamento del Cga – ha detto Fichera – è la conferma della bontà dell’ordinanza emessa dalla passata amministrazione.Quell’amianto è una minaccia per la salute pubblica e va rimosso al più presto». Sui tempi d’attendere prima che la bonifica venga effettuata, l’assessore ha aggiunto che «per il momento non abbiamo avuto contatti con la Sidoti acque, ma le prossime mosse saranno quelle di ribadire alla società l’obbligo di eliminare quei rifiuti e, successivamente, agire in danno affidandoci a una ditta specializzata del settore. Speriamo pertanto di poter mettere la parola fine a questa storia entro la fine dell’anno».

Destino appeso ad un filo per le Terme di Sciacca


dal sito di Tele Radio Sciacca

TERME DI SCIACCA: DESTINO APPESO AD UN FILO, SONO GLI ULTIMI MESI DI VITA?

 

Comma sette, articolo 34 del DDL 782. Al personale non assegnato o trasferito ad altre società a totale o a maggioritaria partecipazione della Regione, si applicano le procedura di mobilità nei limiti e secondo le modalità previste. Quindi qual è il destino delle Terme di Sciacca? Quanti lavorano all’interno della struttura con contratto a tempo indeterminato, sicuramente termineranno l’anno in corso. Qualora, il prossimo anno, le Terme di Sciacca dovessero chiudere i battenti per un motivo qualunque, i lavoratori potrebbero essere scelti ed ingaggiati da altre società che attingeranno il personale dall’apposito albo creato e formato dai dipendenti delle società in liquidazione a totale o a maggioritaria partecipazione della Regione. Un modo per preservare il posto di lavoro, anche se con destinazione geografica incerta. Ma questo è forse lo scenario più drammatico per il futuro delle Terme di Sciacca, patrimonio che sembra essere utile e fondamentale per il territorio solo sulla carta, ma che all’atto pratico è stato dimenticato dalla politica. In effetti, proprio la Regione, non ha mai palesato l’intenzione di salvare il patrimonio termale. La farsa di un bando per l’affidamento ai privati ancora non pubblicato (anche se le voci di corridoio lo danno per pronto), il primo testo della manifestazione d’interesse tradotto solo in lingua italiana, sospensione dello stesso e tempi irragionevolmente lunghi, hanno portato le Terme di Sciacca alla distruzione. Il futuro è più che mai incerto. Servono poco meno di 500 mila euro per saldare bollette e debiti maturati. Servirebbero somme ben più copiose per riammodernare gli immobili, ma quelle sono ormai un miraggio. E mentre nel consiglio comunale di Sciacca ci si crogiola per la possibilità di indire il secondo referendum per modificare il nome della città da Sciacca a Sciacca Terme, il territorio potrebbe rischiare di non averle più. Terme di Sciacca un vanto? Forse in campagna elettorale. La sensazione è che sia più un cappio al collo per ogni amministrazione regionale. Di soldi ce ne sono pochi e Crocetta avrebbe preferito destinare 400 mila euro alle Terme di Acireale e soltanto duecentomila a quelle di Sciacca. Secondo le informazioni pervenute a Palermo, le Terme di Acireale hanno la priorità e necessitano di investimenti ben più copiosi di quelle di Sciacca. Il destino, quindi, è appeso ad un filo. Il commissario liquidatore delle Terme di Sciacca, Carlo Turriciano, giorni fa si espresse senza mezzi termini sul futuro del patrimonio, paventando la chiusura per la prossima stagione qualora non ci fossero stati seri aiuti economici dalla Regione. Perché anche se il bando fosse pubblicato domani, passerebbero almeno novanta giorni prima che il privato potesse presentare domanda oltre a quelli previsti per legge per l’apertura delle buste e del reale affidamento. Insomma, se davvero si volessero salvare le Terme di Sciacca per la stagione 2015/2016, il bando dovrebbe uscire tra qualche ora. Ma oltre alle dichiarazioni di rito, non abbiamo alcuna notizia. Infine, un ultimo pensiero va agli stagionali. Per loro non c’è alcuna garanzia (già nel primo bando). Per quanti hanno mosso con i propri servizi la macchina Terme di Sciacca negli ultimi trent’anni, non c’è alcuna garanzia che il privato, un giorno e se mai verrà, li possa ingaggiare negli stabilimenti che loro conoscono come le loro tasche. Tradotto a parole povere: gli stagionali non esisteranno più. Certo, c’è sempre la volontà politica di preservarli, così come si dice in gergo, ma nessuno potrà garantirgli nulla.

Giuseppe Ferlito: parte dalle Terme il rilancio economico di Acireale


L’intervista a pag.9 del settimanale I Vespri, n.29 anno IX del 2 agosto 2014

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Fedeterme incontra il Ministro della Salute. Si progetta un grande evento sul termalismo italiano


dal sito di Federterme

FEDERTERME INCONTRA IL MINISTRO DELLA SALUTE

In corrispondenza del semestre di presidenza italiana dell’UE a Bruxelles, dovrebbe essere realizzato un evento promozionale sul termalismo italiano. Lo ha auspicato il ministro della Salute, on. Beatrice Lorenzin, nel corso dell’incontro avuto la settimana scorsa con una delegazione ristretta di Federterme, guidata dal presidente Costanzo Jannotti Pecci.

Dal canto suo, il Presidente di Federterme ha segnalato i temi di principale interesse del settore termale, rappresentando al Ministro la situazione di particolare difficoltà, che sta attraversando in questo momento. In particolare, si è soffermato:
• sulla necessità di fornire un nuovo impulso alle progettualità relative alla riabilitazione termale, sia per quel che attiene la necessità di riattivare la Commissione Ministeriale su “Riabilitazione e Termalismo”, sia in riferimento all’esigenza di dare concreta attuazione all’art. 15, comma 13, lett. c-bis del ddl 95/12 che consente di realizzare, in via sperimentale – attraverso l’inserimento delle prestazioni termali nell’ambito di specifici protocolli e percorsi assistenziali integrati – nuovi modelli di assistenza suscettibili di perseguire finalità di contenimento delle spesa sanitaria, da un lato, migliorando l’appropriatezza delle prestazioni erogate, dall’altro, consentendo, di sviluppare le potenzialità del termalismo nazionale;
• sull’esigenza di definire il profilo dell’operatore termale, a tutt’oggi inattuato segnalando il clima di profonda incertezza che tale situazione genera tra le imprese e tra quanti guardano a corsi di formazione che sovente rilasciano titoli spurii, per trovare un’occupazione nel settore;
• sul bisogno di individuare una regolamentazione relativa ai requisiti igienico-sanitari delle piscine termali, prevedendo la costituzione di un gruppo tecnico di lavoro tra Ministero della Salute, Regioni e Federterme;
• sulla necessità di una più severa applicazione della norma prevista all’art. 2 della legge 323/00 in materia di tutela della terminologia “termale” (SPA, Terme, Thermae, etc.) a salvaguardia non solo delle imprese ma, soprattutto, dei consumatori, raccogliendo in questo anche una specifica sensibilità del Ministro;
• sul ruolo che la Forst – Fondazione per la ricerca scientifica termale – ha svolto e svolge quotidianamente sul versante della ricerca scientifica proponendo di valorizzare il progetto della banca dati nazionale sui curandi termali che, da tempo, ci si è proposti di realizzare attraverso la generalizzata adozione della scheda termale a sua tempo messa a punto dall’Istituto Superiore della Sanità, con il contributo della stessa Fondazione.
L’incontro, dai toni estremamente cordiali e a tratti colloquiali, si è protratto per oltre un’ora e il Ministro ha mostrato una conoscenza approfondita e diretta della realtà termale del nostro Paese e di molte delle criticità del settore.

Sciacca si chiamerà presto Sciacca Terme?


dal sito del Corriere di Sciacca

SCIACCA – CRONACA
DA SCIACCA A SCIACCA TERME: OK DEL CONSIGLIO, SI VA VERSO UN SECONDO REFERENDUM

16/07/2014 11.30Il Consiglio comunale ha votato all’unanimità la proposta del consigliere comunale Giuseppe Ambrogio di cambiare il nome alla città da Sciacca a Sciacca Terme. Si inizia, così, l’iter amministrativo che dovrà passare prima al vaglio dell’Assessorato Regionale delle Autonomie Locali per poi dare la parola ai cittadini tramite il referendum.

E’ lo stesso iter che nel 2004 ha portato al referendum che non fu valido per il mancato raggiungimento del quorum. Ora si fa un altro tentativo, ma bisogna lavorare tanto per convincere i saccensi ad evitare un’altra magra figura. Molti sono convinti che in questo momento abbinare il nome della città alle Terme che sono in stato di degrado e che la Regione ha praticamente abbandonato al loro destino, non sia positivo per l’immagine della città.

Al referendum andrà anche Castelvetrano, che vuole aggiungere il toponimo Selinunte, ma sono più avanti perchè è già pronto il decreto regionale.

FollowAci, il progetto degli scout di Acireale 4. Le Terme fra le risorse turistiche del territorio


followaci-logoSul blog degli scout di Acireale4 si legge testualmente:

Venerdì 11 Luglio abbiamo concluso il nostro capitolo! Dopo aver osservato e giudicato, questo è il frutto del lavoro di un anno, il suo nome è FollowAciun progetto di promozione turistica che ha come obiettivo quello di esaltare le bellezze culturali e naturali della splendida città di AcirealeFollowAci prende il nome dall’unione di due parole, Follow (seguire, in inglese) e Acireale (in nome della nostra città); da qui il motto “la tradizione incontra l’innovazione”. Abbiamo puntato anche sul gioco di parole creando così un composto che esorti a “SeguirCi”, “Seguire Acireale”. Ancora un progetto fresco di web e con molto da imparare ma che punta a essere d’aiuto all’intera comunità acese per portare un sostanziale cambiamento.

Il link al blog, alla pagina FB e al video su youtube.

 

La Corte dei Conti certifica il bilancio delle Regione. Luci ed ombre anche nella gestione delle partecipate

Inserito il

Leggi l’intero articolo di Live Sicilia

crocetta-bifronte

Partecipate e controllo interno

Ombre. Solo annunci.

Da mesi, praticamente dal proprio insediamento, il presidente della Regione ne ha fatto un tormentone: vanno aboliti gli sprechi delle società partecipate. E la Corte dei conti sarebbe anche d’accordo. Peccato che, stando al rendiconto dei giudici, proprio questo governo non abbia fatto nulla di incisivo in quel settore. “Per quanto riguarda gli interventi sulle società partecipate e sugli enti controllati, – si legge infatti – la Corte rileva come nel 2013 le operazioni in tale settore si siano rilevate alquanto modeste, finendo per determinare economie assolutamente esigue rispetto all’entità del fenomeno. Si si sottolinea, pertanto, l’urgenza di un’incisiva e profonda riforma delle società partecipate, che vanno ridotte e ridimensionate in maniera drastica”. Ma non solo. La Corte ha censurato la Regione anche sulla mancanza di un controllo interno.

Luci. Bene la Segreteria generale

La Corte sottolinea invece l’ottimo operato della Segreteria generale guidata da Patrizia Monterosso in tema di “controllo di gestione presso i singoli rami dell’amministrazione regionale”. “Significativa appare – scrivono ad esempio i giudici – l’insieme delle azioni poste in essere per la progettazione, l’introduzione e la diffusione del sistema informativo per il controllo di gestione, denominato GEKO: il relativo software è stato interamente realizzato all’interno degli Uffici della Segreteria generale”.

Terme di Stabia: messo a punto un piano di concordato coi creditori


dal sito di Federterme

terme c. stabia

Il consiglio comunale di Castellammare di Stabia ha approvato a maggioranza una proposta di concordato da sottoporre ai creditori di Terme di Stabia.
L’assise cittadina si era aperta con la ricostruzione fatta dal sindaco Nicola Cuomo relativamente ai modi ed ai tempi con cui si è giunti alla fase di non ritorno per le Terme di Stabia. Quindi,il primo cittadino stabiese ha esposto la soluzione che l’amministrazione comunale ha elaborato per evitarne il fallimento: una procedura concordataria che garantisce un minino del 46% di recupero dei fondi da parte dei creditori principali, ossia i dipendenti.
Si procederebbe quindi all’affidamento temporaneo ad un privato delle strutture relative sia alle Nuove che alle Antiche Terme, nelle more dello svolgimento del bando di privatizzazione dell’azienda. Soluzione che, sempre secondo il sindaco stabiese, permetterebbe ai dipendenti di recuperare una percentuale più alta dei crediti vantanti rispetto ad un eventuale fallimento. In quest’ultimo caso il recupero, secondo Cuomo, sarebbe del 35% garantito dai 1,4 milioni di euro che le Terme vantano dall’ASL.
Passato al voto del consiglio, ora il piano concordatario dovrà essere omologato dal tribunale: un passaggio tutt’altro che scontato.

Cento anni di Terme a Rivanazzano


dal sito di Federterme

rivanazzano

Il 21 giugno prendono il via alle Terme di Rivanazzano le celebrazioni per i primi 100 anni di attività nella ridente località dell’Oltrepo Pavese, con un ricco programma di eventi che si protrarranno fino all’autunno.

“La storia delle Terme di Rivanazzano nasce dalla verifica degli effetti terapeutici delle acque termali scoperte dal medico Ernesto Brugnatelli; da lì parte – ricorda Giorgio Matto, Amministratore delle terme – la vocazione termale della città di Rivanazzano, che solo nel 2009 è diventata Rivanazzano Terme, grazie ad un referendum tra i residenti.
L’edificio che il 21 giugno ospiterà la celebrazione del centenario fu realizzato grazie all’iniziativa  e all’impegno di 135 rivazzanesi.
Attualmente le terme sono gestite dalla famiglia Matto,  impegnata con competenza e immutata passione con la terza generazione.
Dal 2012, all’interno del parco delle terme, sono disponibili nuovi spazi e strutture per servizi di benessere termale e per ricettività residenziale, che affiancano le terapie tradizionali e forniscono risposte appropriate ad una nuova domanda di cure, benessere e soggiorno. Le Terme di Rivanazzano rappresentano un esempio concreto di iniziativa imprenditoriale privata e di collaborazione integrata e virtuosa con la comunità e le risorse attrattive del territorio”
Per l’occasione, Costanzo Jannotti Pecci ha affermato che “la celebrazione del Centenario delle Terme di Rivanazzano con un ciclo di eventi diversi mette in evidenza l’impegno delle imprese termali a coniugare fedeltà alla reputazione conquistata presso i pazienti ed i clienti e capacità di rispondere prontamente e in maniera appropriata ai cambiamenti registrati sul lato della domanda sul territorio: Che dire? Cento di questi giorni!”

Il Programma prevede che la mattina del 21 giugno, dalle 9 alle 14, i visitatori potranno far timbrare con annullo filatelico speciale cartoline o altra corrispondenza.

Nei giorni 21 e 22 giugno i frequentatori delle terme potranno usufruire dei servizi della Spa (piscina, sauna, bagno turco) con uno sconto del 50%.

Chiunque abbia fotografie, cartoline o oggetti delle Terme del passato è invitato a portarli alle terme e questi ricordi saranno esposti in una vera e propria Mostra sui primi 100 anni che sarà allestita e aperta al pubblico, in occasione della Settimana della Fotografia.

At Rivanazzano Terme (Italy)
100 years of thermal baths

Toscana: tutti i colori dell’Arcobaleno d’Estate si vivono alle Terme


dal sito di Federterme

regione toscana - arcobaleno destate

Avete impegni per il fine settimana del 20, 21 e 22 giugno prossimi?

In Toscana tutto è pronto per celebrare la seconda edizione di Arcobaleno d’Estate, evento organizzato dalla Regione Toscana, con il supporto di Toscana Promozione e di Fondazione Sistema Toscana, per accogliere insieme l’arrivo dell’estate con tre giorni di festa dedicati al territorio toscano e alle sue eccellenze, ma che sarà anche e soprattutto una straordinaria opportunità per tutti coloro che si vorranno recare in un centro termale in questo fine settimana.

I centri termali in Toscana sono più di 20 e, anche grazie al coupon dedicato all’evento che sarà pubblicato sul quotidiano La Nazione il 19, 20, 21 e 22 giugno prossimi e che dà diritto – fino al 31 luglio – ad uno sconto del 20% gli amanti delle Terme potranno infatti scoprire – o riscoprire – le cure termali o lasciarsi coccolare dai trattamenti di benessere termale.

Volete provare un trattamento termale?
O gustarvi un ottimo aperispa, con bagno sotto le stelle o un brindisi arcobaleno tutto Terme e Vini e un buffet di prodotti tipici toscani o magari un soggiorno nel week end del fine settimana targato Arcobaleno d’estate, nel cartellone degli eventi e delle proposte che si celebreranno all’interno dei centri termali aderenti all’iniziativa (concerti, degustazioni, party in piscina termale e tanto altro) c’è proprio di tutto, per cui… buon week end Arcobaleno alle Terme.

ELENCO AZIENDE ADERENTI

SCARICA IL COUPON

Sciacca sbiadita e cadente


dal sito di Teleradio Sciacca

SCIACCA: UNA CITTA’ SGARRUPATA, SBIADITA E CADENTE

Ci mancava solo che il giornalista Aldo Cazzullo si facesse un viaggio in Sicilia per ricordarci, a livello nazionale, sul Corriere della Sera (sette del 13 giugno 2014) che tra Ribera e Sciacca il “traffico procede a senso alternato, con code di chilometri, perché da due anni manca il guard-rail di un cavalcavia e nessuno provvede a metterlo”. Si chiama Aldo Cazzullo e lo scrive sul settimanale Sette, ma potrebbe essere un turista qualsiasi che vuol recarsi a Sciacca, la situazione non cambia. Però, sapesse il buon Cazzullo quanti servizi giornalistici abbiamo fatto sull’argomento, così tanti da annoiare persino i telespettatori, solo che, chi gestisce il potere amministrativo, chi avrebbe il compito di farsi valere e chiedere immediati interventi per avere un minimo di viabilità riesce a fare ben poco. Però, se lo diciamo noi giornalisti locali, allora diventa un “attacco personale” a quel sindaco o quell’assessore, se lo scrive Aldo Cazzullo sul Corriere della sera nessuno parla.

Ma, sicuramente stressato dai sette minuti di sosta al semaforo del ponte Carabollace, Aldo Cazzullo, che evidentemente ha fatto una sosta nella nostra ridente cittadina a vocazione turistica senza passare da Piazza Scandaliato dove c’è la scritta “puoi solo amarla”, scrive anche delle Terme di Sciacca definendole, “un potenziale gioiello malinconicamente chiuse” e Non finisce qui, perché nel suo editoriale sul corriere della sera, da la botta finale alle velleità turistiche saccensi e scrive che “Vista dal porto, la città pare la Corricella di procida, un angolo stupendo, ma sgarrupata, sbiadita, cadente”. E poi fa una considerazione amara: “la Sicilia ha gli stessi chilometri di costa delle Baleari, e ha undici volte i meno i turisti delle baleari”.

Insomma, peggio di così non poteva fare. In trenta righe di articolo, Cazzullo ha evidenziato la difficoltà di collegamenti con tempi biblici per cambiare un guard rail, le strutture turistiche come le terme chiuse, e un panorama, visto dal basso che è definito sbiadito e carente.

Che dire, sembra che Aldo Cazzullo che sicuramente non ha visto lo slogan “puoi solo amarla” non l’abbia amata per niente.

I Cinque Stelle: le Terme di Acireale società a responsabilità inesistente


dalla pagina del Movimento Cinque Stelle di Acireale

Terme di Acireale SpA o società a responsabilità inesistente?

POSTED ON 04/05/2014 · POSTED IN ARTICOLI, IN EVIDENZA, TERME DI ACIREALE
 Quante volte vi siete chiesti di fronte a casi eclatanti di mala gestio della cosa pubblica: “Perchè non si riesce mai a punire i responsabili?”. Oppure avete affermato: “tanto hanno amici potenti non gli succederà niente”.

Immaginiamo molte volte purtroppo, e questo stato di cose non ha fatto altro che alimentare la frustrazione e la disaffezione verso la Politica che di certo non ha brillato, usando un eufemismo.

Ma sappiamo che quasi sempre la responsabilità di come viene gestito il patrimonio pubblico è dei partiti che cooptano propri “amici”, “uomini” e “trombati” al vertice di consigli di amministrazione di società, sì diritto privato, ma spesso a totale partecipazione pubblica, come nel caso delle Terme di Acireale S.p.A. con socio unico in liquidazione.

Bene, la Società delle Terme, che è interamente nelle mani della Regione Sicilia (Socio Unico) come ahinoi ben sappiamo versa in uno stato disastroso sia dal punto di vista dei conti (quasi 8 € di debito e rischi di pignoramento di beni immobili) che dal punto di vista dei manufatti e immobili che le appartengono, alcuni dei quali stanno letteralmente cadendo a pezzi.

A questo punto sorge spontanea una domanda: “di chi è la colpa dello stato in cui versano le Terme?”.
La risposta è semplice direte voi: “degli amministratori nominati alla gestione della Società, è ovvio!”.

In effetti quest’ipotesi non sarebbe campata in aria ed è per questo che il Socio Unico della società, la Regione Sicilia, ha chiesto nel 2011, ai liquidatori della società, facendo valere i suoi diritti di Socio, di verificare se ci fossero davvero queste responsabilitàRichiesta che è stata accolta incaricando così un professionista terzo a svolgere gli studi del caso sulla questione, il quale ha prodotto e consegnato, nel luglio 2012, un parere legale sulle eventuali responsabilità degli amministratori delle Terme in carica dal 2006 al 2009.

Cosa ne è venuto fuori? Secondo il parere legale risulta che sussistano validi elementi per promuovere l’azione di responsabilità ai sensi dell’articolo 2393 del codice civile, nei confronti sia di coloro i quali hanno amministrato la società dal 2006 al 2009 che nei confronti di coloro i quali, nello stesso periodo, dovevano controllarne l’operato.

C’è un problema però. L’articolo 2393 del codice civile prevede che l’azione di responsabilità possa essere esercitataentro i cinque anni successivi alla cessazione dalla carica di amministratore.
Siamo nel 2014, i fatti risalgono al 2009, il tempo stringe e bisogna far presto.

Perché dal luglio del 2012, data in cui è stato depositato il parere legale che ipotizza la mala gestio non è stato fatto niente?

Questa e altre domande sono state rivolte direttamente al Socio delle Terme, la Regione Sicilia, dal Gruppo Parlamentare del M5S, prima firmataria Angela  Foti, sotto forma  di interrogazione parlamentare che vi riportiamo integralmente.

Mettiamoci comodi e aspettiamo le risposte.

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Lo scempio delle Terme Selinuntine


Il post di denuncia sulla pagina Facebook del Forum Terme di Sciacca, Quo Vadis?

Lo scempio e l’abbandono delle Antiche Terme Selinuntine (Sciacca), un potenziale straordinario che, altrove, verrebbe sfruttato come merita e darebbe lavoro a decine di persone

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Il passaggio della campana al Lions di Acireale. Silvio Cavallaro presidente


L’articolo di Irene Patanè pubblicato su “Finestra su Acireale”

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Silvio Cavallaro, nuovo presidente del Lions Club di Acireale: “Mancanza di progettualità nell’affrontare la materia Terme”


Ieri sera, in un noto albergo cittadino, si è svolta al Lions Club di Acireale la tradizionale cerimonia del passaggio della campana fra il presidente uscente dott. Pietro Currò e il nuovo presidente per l’anno sociale 2014-2015 dott. Silvio Cavallaro.

Riportiamo dal suo discorso di insediamento un brano dell’intervento in cui ribadisce la strategicità della questione Terme di Acireale

<<Un comitato che intendo riconfermare è quello denominato “Per l’economia di Acireale: idee per lo sviluppo” curato dagli instancabili Saro Faraci e Mario Scandura i quali non risparmiano energie nel proporre soluzioni concrete relative ad attività e ad opere pubbliche di primario interesse per la città. Una di queste, forse la più importante per un rilancio economico di Acireale, è quella relativa alle Terme, troppo poco e male attenzionata dalla classe politica locale e regionale, con un rimpallo di responsabilità che denota quanto la materia sia stata affrontata, a livello politico, da mancanza progettuale, incompetenza manageriale ed alta visione clientelaristica dell’”affaire”>>

 

passaggiodellacampana

Nella foto: da sx, la cerimoniera del Lions Club di Acireale dott.ssa Cettina Laudani, il past governatore del Distretto Lions Sicilia 108 YB avv.Silvio Cavallaro, il nuovo presidente del Lions Club Acireale dott. Silvio Cavallaro, il presidente uscente dott. Pietro Currò, l’immediato past governatore del Distretto Lions Sicilia 108 YB dott. Antonio Pogliese

Perchè ritarda il processo di privatizzazione delle Terme?


dal sito del Corriere di Sciacca

TERME DI SCIACCA: LILLO FIRETTO INTERROGA IL GOVERNO REGIONALE PER MEGLIO DEFINIRE IL PROCESSO DI PRIVATIZZAZIONE

19/06/2014 14.18

Come intende il Governo Regionale affrontare la questione del termalismo a Sciacca tenuto conto che rappresenta da sempre un’inestimabile risorsa naturale ed economica per tutto il comprensorio? E’ questo l’interrogativo che il Presidente del Gruppo Parlamentare Udc all’Ars, Lillo Firetto ha posto al Presidente della Regione in un’Interrogazione in cui pone in evidenza come la società, in grave crisi e posta in liquidazione, rischi, secondo una relazione del Liquidatore, lo stato di insolvenza con conseguente dismissione del patrimonio immobiliare per il pagamento dei debiti. Nell’Interrogazione Lillo Firetto chiede al Governo che siano adottate tutte le necessarie iniziative, nell’ambito delle proprie competenze, volte ad individuare le cause dei ritardi nel processo di privatizzazione avviato infruttuosamente ormai da tempo a salvaguardia del patrimonio e dei posti di lavoro.

Interrogazione di Lillo Firetto alla Regione sulla privatizzazione delle Terme di Sciacca


dalla pagina FB del Forum “Terme di Sciacca, Quo Vadis?”

termedisciacca

TERME DI SCIACCA: LILLO FIRETTO INTERROGA IL GOVERNO REGIONALE PER MEGLIO DEFINIRE IL PROCESSO DI PRIVATIZZAZIONE

PALERMO, 19 giugno 2014 – Come intende il Governo Regionale affrontare la questione del termalismo a Sciacca tenuto conto che rappresenta da sempre un’inestimabile risorsa naturale ed economica per tutto il comprensorio? E’ questo l’interrogativo che il Presidente del Gruppo Parlamentare Udc all’Ars, Lillo Firetto ha posto al Presidente della Regione in un’Interrogazione in cui pone in evidenza come la società, in grave crisi e posta in liquidazione, rischi, secondo una relazione del Liquidatore, lo stato di insolvenza con conseguente dismissione del patrimonio immobiliare per il pagamento dei debiti. Nell’Interrogazione Lillo Firetto chiede al Governo che siano adottate tutte le necessarie iniziative, nell’ambito delle proprie competenze, volte ad individuare le cause dei ritardi nel processo di privatizzazione avviato infruttuosamente ormai da tempo a salvaguardia del patrimonio e dei posti di lavoro.

Società regionali in liquidazione, una voragine da 7 milioni


dal sito del Giornale di Sicilia (4 giugno 2014)

Società in liquidazione, voragine da 7 milioni

di GIACINTO PIPITONE

PALERMO. Quando la liquidazione della Siace iniziò, Rino Nicolosi si era appena insediato a Palazzo d’Orleans per il suo primo mandato da presidente della Regione. Era il 1985 e nessuno poteva immaginare che la chiusura della Società per l’industria agricola cartaria editoriale sarebbe andata avanti fino al 2014 senza arrivare al traguardo: oggi costa ancora 8 mila euro all’anno destinati al commissario liquidatore, Gaetano Chiaro. La Siace è una delle 13 partecipate, di cui la Regione detiene tutte o la maggioranza delle quote, che pur essendo in liquidazione continuano a rappresentare rubinetti sempre aperti da cui sfugge un fiume di denaro pubblico. Secondo una recente indagine della Corte dei Conti, presieduta da Maurizio Graffeo, fra costi del personale, consulenze e organi societari la Regione spende ancora almeno 7,3 milioni all’anno per strutture che dovrebbero essere già chiuse. Il tutto senza considerare le perdite nei bilanci. Crocetta nei giorni scorsi ha rispedito al mittente il bilancio del Ciem, la società per l’internazionalizzazione delle imprese, che doveva essere chiusa da tre anni e che – rileva Palazzo d’Orleans – continua a pagare 194 mila euro all’anno per un direttore, Nino Giuffrè, e altri 10 mila per il commissario liquidatore, senza considerare gli 890 mila euro per una ventina di dipendenti. Crocetta ha chiesto al Ciem azioni correttive e ha annunciato l’intenzione di affidare al dirigente regionale Sergio Gelardi la guida di un pool per accelerare le liquidazioni.
Le società da chiudere sono almeno 13 su 34. Sono in liquidazione almeno dal 2009 Biosphera, Ciem, InfoRac, Multiservizi, Siace, Sicilia e Innovazione, Terme di Sciacca e Acireale, Mediterranea, Quarit, Cinesicilia e Lavoro Sicilia. Solo la Hydro ha raggiunto il traguardo della chiusura mentre per Sicilia e Servizi la procedura sarà interrotta perché la Regione ha deciso di tenerla in vita affidandola ad Antonio Ingroia (compenso da 50 mila euro) e Dario Colombo (223 mila euro).
Per la Corte dei Conti «le società in liquidazione hanno una incidenza del 45% sul totale delle perdite della Regione nel settore delle partecipate». E soprattutto «le lungaggini nelle gestioni liquidatorie hanno pesanti ricadute finanziarie». Sempre secondo i magistrati contabili «mediamente ciascuna delle società in liquidazione è costata 500 mila euro nell’ultimo quadriennio solo in termini di stipendi agli organi sociali».
Più precisamente, per il personale sono stati spesi almeno 997 mila euro all’anno dal 2012 a oggi. Per le consulenze sono andati in fumo un milione e 137 mila euro nel 2012 (ultimo dato disponibile) e per gli organi societari, sempre nel 2012, sono stati spesi 5 milioni e 176 mila euro. I magistrati segnalano che la situazione è sostanzialmente invariata. E inoltre la stessa Regione ha appena pubblicato il costo dei soli commissari liquidatori nel 2014: verranno spesi 248 mila euro. E se si considera anche il costo dei commissari in due società, Stretto di Messina e Cape, di cui la Regione non ha la maggioranza, la spesa cresce di altri 250 mila euro.
La Corte dei Conti ha lanciato un allarme parlando di «perversa logica di salvataggio a tutti i costi» e avvertendo che alcune operazioni tendenti a finanziare società in liquidazione risultano «in contrasto con i più elementari principi di razionalità economica, che vietano ricapitalizzazioni e accollo dei debiti oltre il limite della responsabilità patrimoniale del socio». In sintesi, se le liquidazioni andassero avanti e continuassero a pesare sulle casse pubbliche si potrebbe aprire un procedimento per danno erariale.
Per tutti questi motivi Crocetta ha deciso di togliere alla Ragioneria generale dell’assessorato all’Economia la gestione delle liquidazioni, creando un ufficio speciale alle sue dipendenze. Che però non ha ancora iniziato a lavorare.
Di più. La Finanziaria di gennaio ha previsto che solo 11 delle 34 partecipate resteranno in vita: Ast, Sas, Sicilia e Servizi, Riscossione spa, Irfis, Sviluppo Italia, Mercati agroalimentari, Siciliacque, Parco scientifico e tecnologico, Seus e Spi. Tutte le altre andranno assorbite o liquidate (in aggiunta a quelle già in fase di chiusura) secondo un piano che ancora non è stato definito. E allo stesso modo è scaduto il termine di tre mesi entro cui le società che resteranno in vita dovevano realizzare un piano dei servizi e del personale da cui si doveva ricavare il reale fabbisogno e gli eventuali esuberi. Passaggio fondamentale per rispondere a una delle questioni sollevate dalla Corte dei Conti: «Dal piano di riordino può derivare un transito generalizzato e pressoché automatico del personale dalle società dismesse alle nuove compagini. Il tutto senza verificare la compatibilità di queste assunzioni con l’assetto organizzativo e finanziario delle società».

Italia Moderata: E’ colpa di Regione e Amministrazione il declino delle Terme di Sciacca


dal sito di Teleradio Sciacca

ITALIA MODERATA CONTRO TUTTI:” REGIONE E AMMINISTRAZIONE RESPONSABILI DEL DECLINO DELLE TERME”

Negligenza e disattenzione sulle Terme di Sciacca che rischiano una paralisi o addirittura chiusura. E’ vergognoso notare da parte della Regione siciliana, un disinteresse totale sul patrimonio più importante della città che rischia un declassamento con lavoratori e dipendenti abbandonati al proprio destino. E’ quanto si legge in una lettera inviata al presidente della Regione Rosario Crocetta a firma di Carlo Baldassano, esponente provinciale di Italia Moderata.

La politica – si legge – invece di polemizzare senza risultati concreti, cerchi di attuare un’ adeguata programmazione turistica per risollevare Sciacca ed il suo patrimonio rilanciando l’economia turistica del futuro terzo polo. Baldassano attacca anche l’amministrazione comunale sul futuro turistico della città. Manca – aggiunge – una forte collegialità tra la giunta ed il governo regionale, il tempo è scaduto, bisogna attivarsi immediatamente con senso di responsabilità cambiando l’assetto culturale della nostra Sciacca.

Se la Regione Siciliana – conclude Baldassano – è senza fondi, apra subito il bando ai privati consentendo di accellerare l’iter, la proposta dell’imprenditore Mangia di gestire la struttura termale, è degna di considerazione, in quanto il partner turistico è affermato in Sicilia ed in Italia per gli investimenti conclusi.

Incontro tra l’on.Foti e l’assessore Agnello per decidere sulle Terme


articolo tratto da Tweetpress

INCONTRO TRA ANGELA FOTI (M5S) E ROBERTO AGNELLO (ASS. AL BILANCIO) PER DECIDERE SULLE TERME DI ACIREALE

Incontro tra Angela Foti (M5S) e Roberto Agnello (Ass. al Bilancio) per decidere sulle terme di Acireale

 

di Barbara Distefano

 Ieri mattina la deputata Ars del M5S Angela Foti ha incontrato l’assessore regionale all’economia Roberto Agnello per chiedere la revoca della liquidazione e inserire la S.p.A. Terme di Acireale fra le partecipate strategiche. Il M5S ha presentato alla Regione un progetto per includere il termalismo nella programmazione strategica regionale, in modo da consentire l’accesso ai fondi strutturali europei. «Il processo di privatizzazione delle Terme di Acireale e di Sciacca, avviato 12 anni fa – si legge nel testo del progetto -, ha avuto un esito fallimentare. Nello stesso tempo, le aziende termali private siciliane non riescono a esprimere le loro potenzialità. Ciò a causa dell’assenza di politiche per la valorizzazione del termalismo siciliano».

«La privatizzazione non c’è mai stata, – commenta l’attuale commissario Luigi Bosco – la società è a totale partecipazione della Regione. Quello che stiamo tentando è la via di una gestione privata di un bene che rimane pubblicoLa segreteria tecnica del presidente della Regione ha sotto mano un bando, in verità già esistente. L’ho portato io stesso alla presidenza della Regione. Il problema è di stabilire se questo bando conviene pubblicarlo subito o immediatamente dopo il passaggio in bonis. Per me è indifferente».

7.3 milioni di euro tra costi di gestione degli organi, consulenze e stipendi del personale è, secondo una recente indagine della Corte dei Conti, il prezzo che la Regione Sicilia paga ogni anno per mantenere in vita  le società partecipate in attesa di chiusura. «Il problema di mettere le società in un unico bacino gestito da privati non è facile. Pensare con troppa fretta a questo argomento non va bene», ha dichiarato Rosario Crocetta durante la conferenza stampa del 7 giugno. Ma la fretta, nel caso delle terme di Acireale, risale al 2010, anno in cui  la S.p.A. con socio unico che le gestisce venne messa in liquidazione. «Potevano essere vendute lo scorso anno, ma le condizioni non erano buone. Andavano svendute», ha proseguito il presidente, citando l’attuale gestione commissariale come esempio virtuoso e volano di ottimismo.

In effetti la situazione non era esattamente gloriosa a marzo 2013, cioè al momento dell’insediamento di Luigi Bosco come nuovo liquidatore. «L’ingegnere Bosco è riuscito a creare una situazione migliore» – commenta Angela Foti, deputata Ars del M5S – «Ma parlare di rilancio o di attività in positivo sarebbe eccessivo e strumentale, perché di fatto tutti i lavoratori delle terme (fanghini, addetti alle insufflazioni, eccetera), sono stati mandati a fare altre cose, in altri assessorati. Durante il mandato di Margherita Ferro, infatti, le terme erano state chiuse. C’è tra l’altro un’indagine della guardia di finanza, relativa al fatto che, pur essendo una partecipata in liquidazione, si sono fatte parecchie consulenze. Parecchie. Nel triennio 2009-2011 si è arrivati a un buco di 7.6 milioni di euro. Per Bosco si è posto il problema di riparare ai danni della chiusura, di ripulire tutti gli impianti, che erano rimasti spenti per più di un anno, e far ripartire una struttura ferma».

La Ferroassicura a tweetpress.it di non aver fatto altro, a suo tempo, che obbedire alle indicazioni dell’Ars: «le terme furono chiuse per essere messe in sicurezza. Nel 2010 la società era stata messa in liquidazione e, secondo il titolo V del quinto libro del codice civile, in regime di liquidazione la società non può fare azioni di rilancio, ma solo occuparsi di tutelare l’esistente». E aggiunge che durante il suo mandato «non si è creato alcun buco».

Dal canto suo, Luigi Bosco, attuale Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Catania, ammette la difficoltà del panorama deficitario all’inizio del mandato della Ferro, e afferma di aver egli stesso fatto il possibile davanti a una situazione di bilancio in grave perdita: «continuare a lasciare chiuse le terme avrebbe mandato tutto in rovina, ma si resta pur sempre in regime liquidatorio. Stiamo cercando di ridurre il passivo. Non ho i dati a portata di mano, ma se venisse dato in gestione l’hotel Excelsior sfioreremmo il pareggio. È in corso una trattativa con l’Unicredit ed è stato presentato un piano industriale».

Dalla sezione “Amministrazione trasparente” dedicata a Terme di Acireale S.p.A. società in liquidazione sul sito della Regione (aggiornata al 28/03/2014) risulta che il bilancio 2012 è «in fase di approvazione, ma altre testate pubblicano anche i dati 2013. Bosco assicura, comunque, che nel 2012 le perdite si sono ridotte.

In merito all’interrogazione parlamentare presentata dal M5S per chiedere un’’azione di responsabilità nei confronti di sindaci e amministratori in carica presso la Terme di Acireale S.p.A. negli anni compresi dal 2006 al 2009, Bosco dichiara di aver passato le carte al suo legale e di voler mantenere un atteggiamento di prudenza: «non desidero che quella che di fatto sarebbe un’azione di tutela nei miei confronti diventi un capo d’accusa per gli altri».

Sta di fatto che la quantità di cure che le terme di Acireale possono erogare in questo momento, secondo quanto riferito dalla Foti, è minima: «20 cabine con un solo operatore. Le prenotazioni oggi arrivano a novembre. La situazione è drammatica. Le terme non riescono a fare accoglienza. Ad essere aperti sono solo gli impianti di Santa Caterina, l’hotel Excelsior e il centro polifunzionale sono pignorati. Nel 2011 il gestore dell’ex pastificio Leonardi non pagava l’affitto, e la Regione lo ha chiuso, piuttosto che trovare un nuovo gestore».

Foto tratta da: Terme di Acireale 

Acireale dopo le elezioni. Domani un articolo sul settimanale I Vespri


Le elezioni, gli esiti e le implicazioni sul governo di Acireale in un articolo che sarà pubblicato domani sul settimanale I Vespri. Ecco un’anticipazione

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Linea dura di Crocetta contro le partecipate regionali


dal sito del Giornale di Sicilia

Controlli su aziende partecipate e assunzioni. Crocetta: «Sarà usata linea dura»

 PALERMO. Dal lavoro della commissione ispettiva nominata dal presidente Crocetta sulle partecipate, che sarà completo entro la settimana prossima, emergono dati che il governatore definisce «insopportabili».

«Diverse aziende partecipate anche in liquidazione, in violazione alla norma – dice Crocetta – che prevede dal 2009 il divieto di assunzione di personale, avrebbero invece assunto personale a vario titolo contravvenendo alla legge, senza alcuna giustificata necessità. Si tratterebbe di un numero di assunzioni di circa 50 unità. Le stesse società non avrebbero ottemperato all’obbligo di equiparazione degli stipendi, ai corrispondenti trattamenti economici dei dipendenti della Regione, causando uno spreco notevole di risorse. Il presidente ha intenzione, dopo aver acquisito il rapporto, di contestare il danno subito dalla Regione a chi ne sia eventualmente responsabile, ma vuole avviare immediatamente alcune misure per interrompere fin da subito la mancata applicazione delle leggi. In particolare le misure immediatamente richieste agli amministratori delle società, pena loro decadenza, saranno di procedere entro 15 giorni dal ricevimento di una lettera che partirà oggi: all’immediata applicazione del contratto dei regionali in ogni partecipata; all’attuazione dei provvedimenti previsti dalla legge per i dipendenti illegittimamente assunti».

«Le partecipate – afferma Crocetta – non possono essere più il regno dell’arbitrio e degli sprechi, vanno chiuse immediatamente le società in liquidazione creando un elenco del personale disponibile a transitare, sulla base delle disponibilità, presso le partecipate strategiche. Già con la finanziaria scorsa sono stati previsti una serie di provvedimenti, tra cui l’ufficio di liquidazione unico, è stato stabilito un tetto massimo di retribuzione, che eliminerà gli scandalosi  stipendi di alcuni direttori generali. Occorre dare immediatamente il segno di provvedimenti rigorosi – conclude il presidente – che non possono essere più rinviati».

Le Terme di Sciacca a rischio chiusura, la Regione non ha fondi


dal sito Controvoce.it

Le Terme a rischio chiusura, la Regione non ha fondi

Tutto ciò nonostante dal 2009 ad oggi i costi di gestione sono stati notevolmente ridotti e nonostante la riduzione, molto sostanziale, dei debiti verso i fornitori.

Nel corso dell’incontro si è potuto constatare che la parte più consistente dei costi come: le retribuzioni dei dipendenti a tempo indeterminato, l’imposta Comunale IMU e i costi di manutenzione del patrimonio immobiliare sempre più necessari ecc… , sarebbero comunque dovuti, anche qualora si dovesse assumere la scellerata decisione di chiudere per mancanza di finanziamenti.

Per questo motivo, le organizzazioni sindacali presenti – F.I.L.C.A.M.S., C.I.S.A.L., COBAS e la Camera del Lavoro CGIL di Sciacca – , hanno già trasmesso una richiesta di incontro urgente alla commissione bilancio dell’Assemblea Regionale alla presenza degli assessori all’Economia e al Turismo per sapere, almeno, se la Regione intende far proseguire le attività dell’azienda fino a soluzione del fatidico affido ai privati.

“Ciascuno, nel caso di chiusura dell’Azienza Terme, dovrà assumersi le responsabilità politiche, sociali ed economiche che esse determinerebbero” ha dichiarato il segretario CGIL Franco Zammuto.

Se non ci sarà un finanziamento regionale, le Terme di Sciacca potrebbero chiudere


dal sito di Teleradio Sciacca

“LE TERME DI SCIACCA SONO A RISCHIO CHIUSURA?”

A seguito della richiesta di incontro dei lavoratori con il liquidatore delle Terme, Carlo Turriciano, per fare il punto sulla situazione economico-finanziaria e le prospettive future dell’Azienda, il Commissario ha presentato un quadro drammatico per il prosieguo delle attività a partire dal prossimo primo gennaio se il Governo Regionale non dovesse prevedere un finanziamento nel bilancio che andrà in discussione in questi giorni all’ARS. Tutto ciò nonostante dal 2009 ad oggi i costi di gestione sono stati notevolmente ridotti e nonostante la riduzione, molto sostanziale, dei debiti ai fornitori.

E’ molto delicata la situazione economica delle Terme di Sciacca e la riprova è data dalla nota della Camera del Lavoro di Sciacca.

Nel corso dell’incontro si è potuto constatare che la parte più consistente dei costi (retribuzioni dei dipendenti a tempo indeterminato, l’imposta Comunale IMU e i costi di manutenzione del patrimonio immobiliare sempre più necessari), sarebbero comunque dovuti anche qualora si dovesse assumere la scellerata decisione di chiudere per mancanza di finanziamenti.

Le sigle sidnacali hanno già trasmesso una richiesta di incontro urgente alla commissione bilancio dell’Assemblea Regionale alla presenza degli assessori all’Economia e al Turismo per sapere se la Regione intende far proseguire le attività dell’azienda fino a soluzione del fatidico affido ai privati. Nel caso di chiusura dell’Azienza Terme – conclude il segretario cittadino Franco Zammuto – qualcuno dovrà assumersi le responsabilità politiche, sociali ed economiche che esse determinerebbero.

A rischio chiusura le Terme di Sciacca. Stessa sorte per Acireale?


dal sito del Corriere di Sciacca

SCIACCA – CRONACA 
LE TERME A RISCHIO CHIUSURA
Sindacati chiedono incontro con governo regionale e commissione bilancio Ars

12/06/2014 11.02

Il Commissario delle Terme di Sciacca, Carlo Turriciano, ha presentato nel corso di un incontro con il segretario della Camera del lavoro, Franco Zammuto, un quadro drammatico per il prosieguo delle attività a partire dall’1 gennaio 2015 se il Governo Regionale non dovesse prevedere un finanziamento nel bilancio che andrà in discussione in questi giorni all’Ars. Tutto ciò nonostante dal 2009 ad oggi i costi di gestione sono stati notevolmente ridotti e nono stante la riduzione, molto sostanziale, dei debiti ai fornitori.

Nel corso dell’incontro si è potuto constatare che la parte più consistente dei costi (retribuzioni dei dipendenti a tempo indeterminato, l’imposta Comunale IMU e i costi di manutenzione del patrimonio immobiliare sempre più necessari), sarebbero comunque dovuti anche qualora si dovesse assumere la decisione di chiudere per mancanza di finanziamenti.

Le organizzazioni sindacali presenti (F.I.L.C.A.M.S., C.I.S.A.L., COBAS e questa C.d.L.) hanno trasmesso una richiesta di incontro urgente alla commissione bilancio dell’Assemblea Regionale alla presenza degli assessori all’Economia e al Turismo per sapere se la Regione intende far proseguire le attività dell’azienda fino a soluzione del fatidico affido ai privati.

“Ovvio – afferma Franco Zammuto – che ciascuno, nel caso di chiusura dell’Azienza Terme, dovrà assumersi le responsabilità politiche, sociali ed economiche che esse determinerebbero”.

Crocetta attacca le partecipate per le assunzioni illegittime. Anche le Terme in liquidazione?


dal sito di Repubblica

crocetta

Dal lavoro della commissione ispettiva nominata dal presidente Rosario Crocetta sulle partecipate, che sara’ completo entro la settimana prossima, emergono dati che il Governatore della Sicilia definisce “insopportabili”. “Diverse aziende partecipate anche in liquidazione, in violazione alla norma che prevede dal 2009 il divieto di assunzione di personale – spiega Crocetta -, avrebbero invece assunto personale a vario titolo contravvenendo alla legge, senza alcuna giustificata necessita’. Si tratterebbe di un numero di assunzioni di circa 50 unita’. Le stesse societa’ non avrebbero ottemperato all’obbligo di equiparazione degli stipendi, ai corrispondenti trattamenti economici dei dipendenti della Regione, causando uno spreco notevole di risorse”.

Il presidente ha intenzione, dopo avere acquisito il rapporto, di contestare il danno subito dalla Regione a chi ne sia eventualmente responsabile, ma vuole avviare immediatamente alcune misure per interrompere fin da subito la mancata applicazione delle leggi. In particolare le misure immediatamente richieste agli amministratori delle societa’, pena loro decadenza, saranno di procedere entro 15 giorni dal ricevimento di una lettera che partira’ oggi: all’immediata applicazione del contratto dei regionali in ogni partecipata; all’attuazione dei provvedimenti previsti dalla legge per i dipendenti illegittimamente assunti.

“Le partecipate ha affermato Crocetta – non possono essere piu’ il regno dell’arbitrio e degli sprechi, vanno chiuse immediatamente le societa’ in liquidazione creando un elenco del personale disponibile a transitare, sulla base delle disponibilita’, presso le partecipate strategiche. Gia’ con la finanziaria scorsa sono stati previsti una serie di provvedimenti, tra cui l’ufficio di liquidazione unico, e’ stato stabilito un tetto massimo di retribuzione, che eliminera’ gli scandalosi  stipendi di alcuni direttori generali. Occorre dare immediatamente il segno di provvedimenti rigorosi – conclude il presidente – che non possono essere piu’ rinviati”.

Terme di Acireale, i tre anni del Forum. Assistiamo a una lentissima agonia

Inserito il

Articolo pubblicato su CTZen

Terme di Acireale, i tre anni del Forum.«Assistiamo a una lentissima agonia»

La Regione ha stabilito quattro anni fa la liquidazione della società di gestione delle strutture termali acesi e l’affidamento ai privati. Ma da allora, complice un groviglio burocratico e gli ingenti debiti, nulla è stato fatto. «Senza che nessuno ci metta una lira, sta andando in decadenza», lamenta Rosario Faraci, docente di Economia dell’Ateneo di Catania e coordinatore tecnico dell’osservatorio

terme interna

Compie oggi tre anni il Forum permanente sulle terme di Acireale. Un organo nato all’interno delLions club acese che nel tempo ha realizzato un’approfondita ricerca sull’argomento. «Ci siamo chiesti perché non facciamo un forum e non ci apriamo ad altre realtà?», racconta Rosario Faraci, coordinatore tecnico e docente del dipartimento di Economia dell’Università di Catania. «Dopo il primo anno è caduto l’interesse cittadino a fare gioco di squadra – prosegue Faraci – Rimangono il Forum e il Comitato civico», ente definito «un po’ di parte, promosso dal Pd». Il Partito democratico sostiene un ruolo esclusivamente pubblico delle strutture termali, «mentre noi diciamo che c’è una legge che prevede di liquidare e privatizzare».

La norma alla quale Rosario Faraci fa riferimento è stata approvata ormai quattro anni fa, nel maggio 2010. «Prevede la liquidazione della società di gestione Terme di Acireale spa e l’affidamento ai privati». Ma, specifica, «è una privatizzazione nella gestione, non nella proprietà». Un percorso simile a quello intrapreso a Sciacca, in provincia di Agrigento. La cittadina «è un po’ più avanti», ha già stilato un bando di affidamento, «ma per due volte è andato deserto, non ci sono state manifestazioni d’interesse dai privati». Secondo l’economista questo è dovuto a unamancanza di sollecitazione di interesse da parte degli enti pubblici, male comune in tutto il Paese. «Chi vuole specularci aspetta che il prezzo si abbassi» e nel frattempo non si attraggono potenziali investitori con intenzioni migliori.

«Ad Acireale al bando non ci si è nemmeno arrivati, perché la situazione è molto complicata sul versante della liquidazione – lamenta il coordinatore del Forum – La società di gestione ha accumulato perdite per circa otto milioni di euro e ha molti contenzioni. Uno grosso è con la Unicredit, proprietaria dell’Excelsior palace», albergo situato vicino le strutture termali. Chiuso nel 2011 perché i gestori erano morosi, da quel momento non è stato più riaperto. «La proprietà dell’immobile è della Regione, ma ci sono mutui mai onorati». Una questione finora non sollevata dall’istituto bancario, «si sta solo posponendo il problema. Ma prima o poi si presenterà», spiega con semplicità Faraci. Il resto del sito «è pubblico, parte di esso è demanio, quindi ci sono dei vincoli – continua l’economista – Ma, senza che nessuno ci metta una lira, sta andando in decadenza». A mancare, soprattutto, è la manutenzione delle condotte. «La società di gestione, pubblica dal 2006, è in perdita. Il socio che dovrebbe ripianare le perdite, cioè la Regione, soldi non ne mette». Il risultato? Ogni anno aumentano i passivi che «man mano corrodono il patrimonio».Dal 2006 questo si è ridotto di oltre undici milioni di euro.

L’intera questione ricade su palazzo d’Orleans che «senza indugi né confusioni, deve agire». Ma anche chiarire quali sono i paletti che intende fissare con i potenziali acquirenti. «Abbiamo chiesto se sul bando la comunità di Acireale può dire qualcosa o lo subisce – specifica Faraci – Questo processo chi lo governa? Il piano industriale che presenterà l’ipotetico investitore, potrà essere valutato dalla comunità? Oppure è un pezzo di città slegato e non controllato nemmeno dall’amministrazione comunale?». Un ruolo importante spetta proprio al primo cittadino acese. Il Forum finora ha criticato più volte l’attendismo dell’uscente Nino Garozzo. L’iter si sta dimostrando lentissimo perché «sta seguendo i tempi delle carte e passano mesi e mesi». E intanto cosa accade? «Il liquidatore attuale, Luigi Bosco (assessore alle Infrastrutture del Comune di Catania, ndr), si limita a gestire l’ordinaria amministrazione». Poche le misure che può prendere. «Ha le mani legate: non può investire, perché non ci sono soldi. Non può assumere né prendere gli stagionali. Ha riattivato qualche area, ma incassando meno di centomila euro». E il coordinatore sbotta: «È una lentissima agonia».

Fino a pochi anni fa «l’impatto sull’economia acese era buono: gli alberghi funzionavano e un po’ di indotto c’era. Una decina di anni fa, quando seguivo una tesi di laurea, fatturavano un milione e mezzo di euro». Ma anche allora i conti erano in rosso. «In regime di convenzione con il Servizio sanitario nazionale, con i budget sanitari, spendevano cinque milioni». La situazione attuale, però, è paradossale. Per liquidare la società di gestione, bisognerebbe ripianare il debito. E invece «non viene sciolta né finanziata. Rimane in un limbo». Il coordinatore prosegue: «Qualche volta ci chiedono: “Il Forum è pro pubblico o pro privato?”. Non siamo né l’uno né l’altro, diciamo di uscire da questo limbo che non dà soldi, danneggia il sito, non fornisce prestazioni, non fa indotto alberghiero». Quello che serve, conclude il docente è «un’azione decisa di lobby. Piuttosto che sentire voci sullo sceicco che vorrebbe prendere le terme», afferma riferendosi alle voci di stampa secondo le quali l’emiro di Abu Dhabi vorrebbe rilevare la struttura assieme all’albergo Perla Jonica. Eppure, pur con i suoi conti in banca da capogiro, «anche lui dovrebbe partecipare a un bando». Che Rosario Crocetta, però, ancora non autorizza.

Tre anni di Forum. Non si ferma l’impegno del Lions per le Terme di Acireale


Domani si spegnerà la terza candelina.

Tre anni fa, il primo giugno del 2011, il Lions Club di Acireale (presidente: Salvatore Leonardi) ufficializzava la costituzione del “Forum permanente sulle Terme di Acireale” affidandone il coordinamento tecnico al prof. Rosario Faraci e al dott. Mario Scandura, responsabili del comitato “…per l’economia di Acireale”, che tuttora mantengono il ruolo di coordinatori delle due iniziative. Attraverso il Forum, il Lions intendeva condividere in modo ampio con la città e molte associazioni locali le riflessioni sul rilancio delle Terme di Acireale, un tema a cui il club service aveva dedicato un importante convegno il 9 aprile dello stesso anno. Da quel momento iniziava una forte azione di coordinamento con altri movimenti (ad oggi sono venticinque gli aderenti al Forum), un’incessante attività di informazione (attraverso il sito Internet e la pagina Facebook), una imponente  raccolta, analisi e valutazione dei materiali di studio nonchè un impegno civico di forte sensibilizzazione verso le istituzioni regionali e locali. Durante il mandato dei Presidenti Lions che via via si sono succeduti (Citty Maugeri Grasso, Rosario Musmeci e Pietro Currò), il Forum ha promosso alcuni incontri pubblici, ha organizzato momenti di confronto con gli organi di gestione delle Terme di Acireale SpA (i liquidatori Ferro e Bosco), con l’Amministrazione (Sindaco Garozzo) e con il Consiglio Comunale di Acireale (nei mandati dei Presidenti Filetti e Di Maria), ha sollecitato la Regione Siciliana (nei mandati dei Presidenti Lombardo e Crocetta, e degli assessori Armao, Bianchi e Agnello) a risolvere molti problemi, tuttora insoluti. Molto intensa è stata l’attività pubblicistica sulle testate regionali e locali, nonchè l’attività informativa e divulgativa svolta attraverso il sito Internet. In pochi anni, il “Forum permanente per le Terme di Acireale” è diventato un “think tank”, un originale contenitore di pensiero e proposte che ha dato e continua a dare spazio, liberamente e in maniera aperta, a tutti i contributi che in modo più o meno approfondito provengono da esperti, professionisti e dalla società civile acese.  Il Forum è diventato un modello anche per altre città termali dove si vivono i medesimi problemi di Acireale: a Sciacca, sull’esempio di Acireale, si è dato vita al Forum Quo Vadis

L’impegno del Lions di Acireale non si ferma qui, anzi si rinnova. Obiettivo principale rimane il coinvolgimento dell’intera città in un dibattito serio e ragionato sulle scelte che l’amministrazione regionale vorrà fare rispetto agli impegni già definiti dalla legge n.11 del 2010 e a quelli che intenderà assumere per rilanciare il termalismo in Sicilia nonchè sul ruolo che il nuovo Consiglio e l’imminente nuova amministrazione del Comune di Acireale potranno avere nell’ambito di tali processi decisionali che, si auspica, dovranno essere più inclusivi e partecipativi.

forum-post-costituzione

Il post con il quale sul sito il Lions di Acireale annunciava la costituzione del ForumCT0306-CP02-398(forum).pdf  L’articolo pubblicato il 3 giugno dal quotidiano La Sicilia

Thermabilly Jam per rivivere lo spirito delle Terme degli anni cinquanta e sessanta


thermabilly

Thermabilly Jam ad Abano Terme è un evento che si rifà agli anni Cinquanta e Sessanta e porterà per la prima volta nella cittadina termale la musica e la cultura dell’America di quello straordinario ventennio con una kermesse effervescente e colorata tutta da vivere. Una tre giorni che vedrà alle Terme l’invasione di auto d’epoca in stile americano, costumi anni ’50 e ’60 e musica rock and roll del mito Elivis Presley. Durante la manifestazione ci sarà la sfilata di vetture storiche, con l’esibizione di modelli risalenti al periodo che costituisce il tema del festival.

Thermabilly Jam ad Abano Terme si svolge nell’isola pedonale e per le vie del centro, per una piacevole passeggiata “retrò” accompagnati dalle note di Elvis, tra mercatini e concerti. Bancarelle e stand vari venderanno oggetti di modernariato e dello stile di vita anni ’50 e ’60: juke box, flipper, cappelli, gadget, quadri, chitarre, oggetti country, dischi in vinile, scarpe bicolore, abbigliamento vintage nuovo e usato, lingerie d’epoca, e tutto ciò che riguarda la cultura di quel fantastico periodo.

Files allegati:

Notte Celeste alle Terme dell’Emilia Romagna


dal sito di Federterme

Sabato 14 giugno 2014 si svolgerà la terza edizione della” Notte Celeste”, l’evento di sistema delle Terme dell’Emilia Romagna, che ha riscontrato molti consensi nelle due edizioni passate (più di 50 mila persone solo scorso anno).
Per l’occasione, sono state organizzate visite guidate ai Centri termali e alle loro sorgenti, animazioni per grandi e bambini, percorsi termali per tutta la famiglia, fiaccolate notturne in collina, concerti sotto le stelle, degustazioni di qualità. Si calcola che saranno più di un centinaio gli appuntamenti nell’intero weekend con un animato e continuo viavai di turisti che si protrarrà, come nelle passate edizioni, fino a tarda notte sia all’interno dei centri termali che nelle piazze e viali delle diverse località, animate da suoni, luci e colori.
La Notte Celeste è ideata e organizzata dall’Unione di Prodotto Regionale Terme e Benessere in collaborazione con Apt Servizi Emilia Romagna e con il COTER, il Consorzio del Circuito Termale dell’ Emilia Romagna.

notte celeste 2014

Terme aperte …e in festa!


dal sito di Federterme

“Terme aperte 2014….insieme in rete” alle Terme di Acqui per la festa della Repubblica
Significativa la scelta di coniugare l’offerta di benessere termale delle Regie Terme di Acqui con la musica, con il mondo della scuola, con l’esperienza dei prodotti tipici del territorio, per ritrovarsi insieme per la festa della Repubblica.

locandina acqui

Pronta una interrogazione parlamentare sullo stato di privatizzazione delle Terme di Sciacca


Dal sito Controvoce

L’On. Giammanco(FI) presenterà interrogazione parlamentare su stato privatizzazione delle Terme di Sciacca

La iniziativa fa seguito alla interrogazione a risposta scritta presentata al governo Crocetta dall’On.le Vincenzo Figuccia,  che è ancora in attesa di risposta, per conoscere gli intendimenti della regione, nello specifico per sapere quali provvedimenti si intendano assumere per definire nel più breve tempo possibile il processo di privatizzazione in corso.

“Ad oggi – dice il Santangelo – l’iter per la privatizzazione appare incredibilmente fermo, mentre il patrimonio delle Terme di Sciacca richiederebbe interventi immediati (anche strutturali), con l’impiego di ingenti risorse finanziarie (pena il deterioramento e conseguente deprezzamento), di cui l’ente non dispone”.

Per questi motivi è stato chiesto all’ On.le Giammanco di interessarsi urgentemente alla questione, sollecitando risposte immediate al Ministero dello sviluppo economico, considerato che è proprio il Ministero, tramite Invitalia, incaricato di seguire le procedure di privatizzazione.

Lettera aperta dell’associazione L’Altra Sciacca all’Assessore regionale al Turismo Michela Stancheris


dal sito Terme di Sciacca, Quo Vadis?

LE VIE DELL’INFERNO SONO LASTRICATE DI BUONE INTENZIONI … (Lettera aperta all’Assessore al Turismo della Regione Sicilia)

Gentilissima Dott.ssa Stancheris,
Siamo veramente stupefatti dalle dichiarazioni rilasciate nell’intervista televisiva nel corso della sua recente visita a Sciacca, quel che ci ha sorpreso è il candore con cui Ella pensa di risolvere quel che un’intera comunità, con forza, chiede da tempo oramai immemore: il salvataggio e rilancio delle Terme di Sciacca.
Dopo gli innumerevoli appelli rivolti sia a Lei che al suo predecessore, appelli che non hanno ottenuto alcun risultato, oggi al danno dobbiamo anche aggiungere la beffa di sentire dichiarazioni del tipo: “Io mi adopero per la soluzione delle vostre Terme, ma la colpa è degli altri, i burocrati senza coraggio!
Come dei “burocrati”? Ma Lei non è l’Assessore al Turismo che da oltre un anno, assieme al Governatore Crocetta e all’allora Assessore al Bilancio Bianchi, si era impegnata a trovare una soluzione per le Terme S.p.A. e che doveva dare l’input definitivo al nuovo Bando per la ricerca del partner privato?
Cosa le ha impedito di farlo? Di chi sono le responsabilità, visto che si era conferito incarico di consulenza ad Invitalia Sicilia per la predisposizione del Bando e per la valutazione del bacino termale?
Assessore Stancheris, Lei è d’accordo con il dott. Antonio Mangia per la cessione del Grand Hotel? La città di Sciacca è d’accordo, caro Assessore, non sarebbe bene chiederglielo? Non sarebbe meglio avere un quadro complessivo chiaro di cosa si voglia fare e, soprattutto, come lo si voglia fare?
La città di Sciacca non merita di avere una propria rappresentanza nella società esistente, ricorrendo, se necessario, anche all’azionariato popolare?
Lei non è Siciliana ma dobbiamo purtroppo registrare una sorta di continuità con i suoi colleghi siciliani che l’hanno preceduta. Parole, parole, parole… soltanto parole.
Caro Assessore, siamo stanchi delle parole e dei proclami elettorali, vogliamo cose concrete, come l’emissione del nuovo bando internazionale per la ricerca del gestore privato delle Terme!
L’AltraSciacca aveva visto con grande fiducia la sua designazione come Assessore al Turismo, eravamo convinti che il suo nuovo modo di pensare poteva introdurre una ventata di sana e positiva novità, sul modo di intendere il futuro delle nostre Terme e sul modo in cui questa risorsa doveva diventare il volano indispensabile per il turismo dell’intero territorio Agrigentino. Purtroppo a tuttora, le nostre aspettative non sono state affatto soddisfatte.
Nella speranza di venire al più presto smentiti, cordialmente La salutiamo.

Mentre fa campagna elettorale a Sciacca, l’assessore regionale Stancheris attacca la burocrazia sulle Terme ed esprime gradimento sull’offerta di Mangia per l’albergo


su termedisciacca.blogspot

Stancheris-e-Crocetta

In piena campagna elettorale per le imminenti elezioni europee, l’assessore al turismo Michela Stancheris torna a Sciacca. L’intervista di Rmk del 10/05/2014 è incentrata anche sulla questione Terme. L’assessore accusa la burocrazia regionale di complicare il percorso e di non assumersi le proprie responsabilità. E la candidata del PD a Bruxelles coglie l’occasione per appellarsi al “voto intelligente”, che dovrebbe valutare positivamente il suo operato fino a questo momento. Ma stia tranquilla l’assessore che i saccensi, dopo 15 anni di campagne elettorali e di progetti/promesse per le Terme, sapranno valutare intelligentemente la situazione.
Si resta quindi nella speranza della pubblicazione del bando (magari stavolta efficace) … nella speranza che il nuovo assessore all’Economia scopra l’esistenza delle Terme in Sicilia … nella speranza che un imprenditore (vedi proposta Mangia) possa gestire solo l’albergo, e il resto … chissà.
Speriamo almeno non sia vero il famoso detto “chi di speranza campa, ….”.

 

In arrivo 70 milioni di euro per le Terme di Sciacca?


dal sito di Teleradio Monte Kronio

Sviluppo Italia Sicilia vuol “salvare” 70 milioni di Apq “dirottandoli” sulle Terme di Sciacca

Dirottare al più presto possibile, prima che si perdano, i quasi 70 milioni di euro di investimento di Sviluppo Italia Sicilia in favore della valorizzazione delle Terme di Sciacca. È questa l’ipotesi di lavoro a cui si starebbe lavorando freneticamente negli ultimi giorni nei palazzi della Regione siciliana.

Fondi stanziati nel 2008 da Cipe e Regione e calati in un accordo di programma quadro Stato-Regione-Comune di Sciacca. Fondi che si contava di utilizzare nell’ambito dell’investimento turistico con un partner privato a suo tempo individuato: il colosso alberghiero Sol Melià.

I funzionari di Invitalia hanno fatto presente all’assessorato regionale all’Economia che c’è il rischio che questi finanziamenti possano svanire nel nulla, tornando così nelle casse del governo centrale. Un rischio che questo territorio non può davvero permettersi, e neanche lontanamente, di correre.

Da qui dunque l’idea di investirli sulle Terme. Potrebbe trattarsi del rimedio ad un problema oggettivo: l’impossibilità (almeno ad oggi) di individuare sul mercato un partner privato che sia uno interessato a gestire un patrimonio termale che oggi, diciamocelo con franchezza, vale decisamente poco.

Con interventi mirati di ristrutturazione dello stabilimento e degli impianti (che sappiamo in che stato pessimo si trovano), ma anche attraverso la valorizzazione e, soprattutto, l’innalzamento della qualità generale degli immobili (recuperando ad esempio gli alberghi del monte San Calogero e riconvertendo in struttura ricettiva l’ex motel Agip) si vogliono creare le condizioni per incentivare eventuali investimenti economici sulle Terme. Un rilancio che potrebbe far trasformare in giovamento quello che al momento è stato l’impedimento rappresentato dall’addio all’operazione Sol Melià.

Non escludendo che il colosso spagnolo possa continuare a puntare su Sciacca attraverso le Terme, ipotesi questa che appare in questo momento decisamente fantasiosa.

Sol Melià, tredicesima catena alberghiera mondiale, in partnership con Italia Turismo avrebbe voluto costruire un golf resort in località Monterotondo. Progetto saltato per colpa di un contenzioso tra la liquidazione della SITAS e un suo creditore, la Coaredil di Palermo. I cui rappresentanti legali avevano contestato, giudicandolo troppo modesto, il prezzo di 5 milioni a suo tempo pagato da Invitalia per l’acquisto dei terreni necessari proprio dalla liquidazione. Il TAR ha dato ragione al creditore e l’atto di compravendita fu annullato.

Questa trattativa alla Regione potrebbe essere la spiegazione al tempo che si sta perdendo per la pubblicazione dell’annunciato nuovo bando per le manifestazioni d’interesse di privati a gestire le Terme. Che di problemi ne hanno a bizzeffe: dalla fogna di Cammordino alla stessa agibilità di alcuni immobili. Il possibile innesto di risorse finanziarie fresche potrebbe permettere un restyling necessario delle Terme e immaginare finalmente innesti di imprenditori capaci, a partire dallo stesso Antonio Mangia.

Un sorso di benessere a Riccione Terme


dal sito di Federterme

“VIENI A RICCIONE PER UN SORSO DI BENESSERE”, IL 25 E 26 APRILE

E’ il tema scelto dalle Terme di Riccione per i festeggiamenti in onore del Patrono Beato Alessio.

E’ il primo evento del ciclo di “Terme aperte 2014….insieme in rete” che proseguirà – con nuovi eventi in altre località per oltre 30 settimane, fino alla fine di ottobre.

In allegato il programma dell’evento è in http://www.riccioneterme.it/o su www.facebook.com/riccioneterme

Parte oggi e proseguirà per le prossime 30 settimane, fino alla fine di ottobre, il ciclo di eventi di Terme aperte 2014 che intende dare maggiore visibilità alle terme e soddisfare un diffuso e crescente desiderio di conoscenza dell’offerta termale, nei vari aspetti terapeutici, di benessere e di turismo termale, tra tutte le fasce di età, dai più piccoli, ai giovani ai più maturi, per una migliore consapevolezza delle specificità terapeutiche ed anche della progettualità impegnata nella collaborazione tra le terme e le istituzioni del territorio, tra pubblico e privato.

Terme di Sciacca: quali provvedimenti per snellire la burocrazia?


dal sito di Teleradio Sciacca

TERME DI SCIACCA: “QUALI PROVVEDIMENTI PER SNELLIRE LA BUROCRAZIA?”

 

“Quali urgenti provvedimenti il governo intende assumere per garantire lo snellimento della burocrazia che ad oggi non ha permesso la pubblicazione di un nuovo bando e che ha invece paralizzato quello che potrebbe essere un importante volano per la ripresa dell’economia siciliana?”

E’ quanto si chiede il deputato regionale di Forza Italia, Vincenzo Figuccia, in un’interrogazione parlamentare inviata al presidente della Regione, Rosario Crocetta.

Il patrimonio delle Terme di Sciacca si compone dello stabilimento delle Terme, delle grotte di San Calogero (convenzionati con il SSN), dell’albergo di San Calogero ( chiuso), del Grand hotel delle Terme (gestito direttamente dalla societa? in liquidazione), del Bar delle Terme e delle piscine Molinelli (affidati a terzi in forza di contratti di affitto), dello stabile ex motel Agip ( in comodato gratuito alla locale polizia municipale) e del complesso San Francesco ( utilizzato prevalentemente per attivita? convegnistica).
Il patrimonio immobiliare richiederebbe interventi immediati ( anche strutturali), con l’impiego di ingenti risorse finanziarie ( pena il deterioramento e conseguente deprezzamento), ma la situazione dell’ente non lo consente, come si evince dalla relazione sulla gestione del bilancio al 31 dicembre 2012 elaborata dal liquidatore delle Terme ( che chiude con una perdita di 1.990.324 euro), e dalla relazione elaborata dal collegio sindacale relativa al medesimo bilancio, dalla quale emerge “lo stato di grave dissesto strutturale nel quale si trovano quasi tutti gli impianti e gli edifici sia in proprietà sia in usufrutto.

Le Terme di Sciacca – scrive Figuccia – sono riconosciute fra le migliori d’Europa. Le sue sorgenti e i suoi fanghi sono giudicati fra i più efficaci al mondo, in quanto acque, fanghi, grotte con proprietà terapeutiche e al tempo stesso, se gestite in maniera adeguata, potrebbero comportare quello che gli economisti definiscono “effetto moltiplicatore” per l’economia siciliana: ossia se un ospite delle terme spende anche un solo euro nella struttura, poi può spenderne dieci volte tanto sul territorio stesso, tra alberghi, ristoranti e negozi.

E’ essenziale – conclude Figuccia – valorizzare l’importante patrimonio termale che, senza un adeguato piano di investimenti e di piena utilizzazione dei beni, rischia di degradarsi, trasformandosi così da potenziale risorsa in luogo di degrado ed incuria.

Terme di Sciacca, quindici infruttuosi anni


dal sito del Corriere di Sciacca

SCIACCA – CRONACA 
TERME, QUEI 15 ANNI TRASCORSI INFRUTTUOSI. STORIA DI UNA LUNGA AGONIA E DI UN’INCREDIBILE APATIA DELLA REGIONE

23/04/2014 23.27

Le Terme di Sciacca rappresentano da sempre una inestimabile risorsa naturale ed economica per il territorio. Ma mamma Regione ha sempre dimostrato scarsa attenzione per tale risorsa. Ripercorriamo insieme alcune tappe significative ad iniziare dalla legge sulla privatizzazione.

1999: Ai fini della valorizzazione del proprio patrimonio termale, la regione Sicilia, con legge n. 10 del 1999, ha previsto la privatizzazione della azienda autonoma delle terme di Sciacca (e Acireale).

2005: nell’ottica di tale privatizzazione, la Regione decise di costituire la societaL8; Terme di Sciacca spa, totalmente partecipata dalla regione stessa. La societaL8;, retto da un Cda anch’esso di nomina regionale, ha operato riscontrando enormi criticitaL8; nella gestione, pesantemente condizionata dalla grave esposizione debitoria ereditata.

Giugno 2011:  per porre in liquidazione la predetta societaL8; è stato autorizzato il liquidatore alla prosecuzione dell’attivitaL8; termale e turistico-alberghiera nel rispetto dell’obbligo di conservazione e tutela del patrimonio e del capitale sociale.

La regione ha affidato l’incarico di advisor a Sviluppo Italia Sicilia.

Dicembre 2012:  ha provveduto alla pubblicazione dell’avviso “Manifestazione di interesse per l’affidamento a soggetti privati della gestione e valorizzazione dei complessi cremotermali e idrominerali di Sciacca” , con scadenza del 28 marzo 2013 ( poi prorogata al 30 giugno 2013), ma l’avviso non ha sortito gli effetti sperati, non essendo pervenute offerte degne di considerazione.

Ancora oggi si attende l’esito da parte della Regione della decisione da assumere.

Il patrimonio delle Terme di Sciacca si compone dello stabilimento delle Terme, delle grotte di San Calogero (convenzionati con il SSN), dell’albergo di San Calogero ( chiuso), del Grand hotel delle Terme (gestito direttamente dalla societaL8; in liquidazione), del Bar delle Terme e delle piscine Molinelli (affidati a terzi in forza di contratti di affitto), dello stabile ex motel Agip ( in comodato gratuito alla locale polizia municipale) e del complesso San Francesco ( utilizzato prevalentemente per attivitaL8; convegnistica).

“Il patrimonio immobiliare  – dichiara l’ex sindaco di Sciacca Mario Turturici -richiederebbe interventi immediati, anche strutturali, con l’impiego di ingenti risorse finanziarie, pena il deterioramento e conseguente deprezzamento, ma la situazione dell’ente non lo consente, come si evince dalla relazione sulla gestione del bilancio al 31 dicembre 2012 elaborata dal liquidatore delle Terme, che chiude con una perdita di 1.990.324 euro, e dalla relazione elaborata dal collegio sindacale relativa al medesimo bilancio, dalla quale emerge “lo stato di grave dissesto strutturale nel quale si trovano quasi tutti gli impianti e gli edifici sia in proprietaL8; sia in usufrutto.”

Terme di Sciacca, una interrogazione alla Regione per il bando


dal sito del Corriere di Sciacca

SCIACCA – POLITICA 
BANDO TERME, FIGUCCIA (FORZA ITALIA) PRESENTA INTERROGAZIONE
“Quali urgenti provvedimenti intende assumere il Governo per garantire subito la pubblicazione di un nuovo bando?”

23/04/2014 23.21

Il deputato regionale di Forza Italia, Vincenzo Figuccia, ha presentato un’interrogazione (con risposta scritta urgente) parlamentare al Presidente della Regione e all’Assessore all’Economia sulla questione delle Terme. Il deputato vuole sapere dal Governo “quali urgenti provvedimenti intende assumere per garantire lo snellimento della burocrazia che ad oggi non ha permesso la pubblicazione di un nuovo bando e che ha invece paralizzato quello che potrebbe essere un importante volano per la ripresa dell’economia siciliana”.

L’avviso alla “Manifestazione di interesse per l’affidamento a soggetti privati della gestione e valorizzazione dei complessi cremotermali e idrominerali di Sciacca” fu pubblicato il 10 dicembre 2012.

Il deputato Figuccia evidenzia come “le istituzioni locali avevano sin dal primo momento mostrato grande entusiasmo decidendo di dare la massima pubblicità all’avviso pubblico anche attraverso il sito istituzionale del Comune, considerandolo un atto di estrema importanza per l’intero territorio, ma che lo stesso non ha avuto alcun seguito, in quanto poi non assegnato”.

Figuccia considera l’espletamento del bando come “un passaggio storico per la cittadina, ma anche per l’intera Regione, in quanto sarebbe una grande occasione per Sciacca, ma anche una opportunità per fare arrivare in Sicilia investitori da altre parti d’Italia, rilanciando così l’economia della nostra regione”.

La vicenda delle Terme ha paradossi inceredibili. Una risorsa economica di grande rilievo che, però, mamma Regione non considera.

E’ lo stesso deputato Figuccia a ricordare nell’interrogazione il valore delle Terme che sono “sono riconosciute fra le migliori terme d’Europa, e addirittura le sue sorgenti e i suoi fanghi sono giudicati fra i più efficaci al mondo, in quanto acque, fanghi, grotte con proprietà terapeutiche, possono aiutare a rallentare la progressione di malattie croniche ed a combattere lo stress, producendo quindi un effetto altamente benefico, per la salute di tutti coloro che vi si rechino”.

Figuccia evdienzia, inoltre, come le Terme, se gestite in maniera adeguata, “potrebbero comportare quello che gli economisti definiscono “effetto moltiplicatore” per l’economia siciliana, ossia se un ospite delle terme spende anche un solo euro nella struttura, poi può spenderne dieci volte tanto sul territorio stesso, tra alberghi, ristoranti e negoz”.

Il deputato di Forza Italia ritiene che “dare in gestione a privati le terme scusciterebbe l’interesse di imprenditori che credendo in questo tipo di investimento e avendo già esperienza nel settore termale e del benessere, potrebbero rilanciare le Terme di Sciacca su scala internazionale”.

 

Azionariato popolare per le Terme di Sciacca, favorevoli i grillini


articolo tratto dal blog Terme di Sciacca, quo Vadis

AZIONARIATO POPOLARE PER LE TERME: OK DEI GRILLINI, SILENZIO DEL RESTO DELLA POLITICA

Il Meetup ‘Sciacca 5 stelle’,che nei giorni scorsi ha stigmatizzato il silenzio dell’Amministrazione Comunale nei confronti del futuro delle Terme e ritenuto di ben poca valenza il rapporto epistolare del Sindaco Fabrizio Di paola con la Regione Sicilia, è tornato oggi a condannare una gestione le cui scelte appaiono ancora oggi dettate da interessi politico – clientelari ed ha sostenuto l’iniziativa dell’associazione L’Altra Sciacca che ritiene l’azionariato popolare come sola via per rilanciare le strutture.
“Una volta svincolata dalla morsa degli interessi politici che ancora vi gravitano intorno – dicono i grillini – lo sviluppo delle Terme non può prescindere dalla partecipazione della cittadinanza, tramite l’azionariato popolare. Bisogna che i saccensi siano messi in condizione di mostrare quanto tengano a questo patrimonio cittadino, acquisendo una quota di partecipazione nel capitale, intervenendo di diritto nella gestione dell’Azienda Termale”.

L’ing.Bosco firma un accordo tra Terme di Acireale e Porto dell’Etna


L’articolo tratto dal Gazzettino on line

Pacchetti termali per i diportisti

Pacchetti termali per i diportisti
Sarà siglata un’apposita intesa tra il Marina di Riposto “Porto dell’Etna” e le Terme di Acireale

Il presidente della società Marina di Riposto “Porto dell’Etna”, dott. Giuseppe Zappalà, ed il rappresentante legale della Società “Terme di Acireale”, ing. Luigi Bosco, sigleranno, giovedì 24 aprile prossimo, alle 10.30, nella sala della Presidenza dello stabilimento S. Venera, in via delle Terme 47, ad Acireale, un apposito protocollo d’intesa. L’accordo è relativo ai pacchetti termali di benessere e bellezza che saranno proposti ai diportisti che ormeggeranno presso lo scalo internazionale dell’Etna (Marina di Riposto).

Le parti coglieranno l’occasione per presentare agli organi di informazione la convenzione “Porto-Terme”, attraverso la quale mirano al rilancio del turismo termale, balneare, naturalistico e culturale della città “dei cento campanili” e di tutta la riviera ionica, sfruttando le potenzialità del porto come sicuro punto di riferimento turistico del “Mare nostrum”.

Da Sciacca a Sciacca Terme: cosa cambierà?


dal sito di Teleradio Sciacca

DA SCIACCA A SCIACCA TERME: COSA CAMBIERA’?

 

Si continuano a fare riunioni fra sindaci del territorio per portare avanti la procedura che porterà alla costituzione di un libero consorzio che racchiuda 20 comuni delle soppresse province di Agrigento, Palermo e Trapani, con Castelvetrano e Sciacca quali centri più grandi.

Come si sa, è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n° 8 del 24 marzo 2014 la legge di “Istituzione dei Liberi Consorzi comunali e delle Città metropolitane” con relativa soppressione delle province. In quella occasione il governo Crocetta però venne battuto all’ARS su un emendamento, passato a voto segreto, dei 5stelle che prevede il referendum per la costituzione di nuovi Liberi consorzi tra comuni, in aggiunta ai nove, corrispondenti alle attuali Province.

Insomma, si possono fare tutte le riunioni che si vogliono, ma alla fine ci vorrà un referendum confermativo. L’occasione però è ghiotta per accorpare questo referendum con quello che dovrebbe, ancora una volta, cambiare il nome della città da Sciacca a Sciacca Terme già bocciato dai cittadini. Ma se è vero che l’abito non fa il monaco, di sicuro aggiungere Terme ai cartelli stradali non farà di Sciacca una città termale perché considerato lo stato in cui versano le terme, considerato l’abbandono delle antiche terme selinuntine, referenudm o no, ci vorrebbe una svolta storica e culturale sull’uso e sfruttamento delle risorse termali, mentre qui abbiamo persino problemi ad aprire la piscina del parco visto che due filtri che garantiscono un migliore filtraggio dell’acqua curativa costano quasi 17 mila euro. E’ vero, la struttura cerca di sopravvivere, ma non è cambiando il nome alla città che il problema verrà risolto. Sarà curioso vedere i turisti che arrivano a Sciacca convinti di trovare le strutture di Montecatini terme, trovarsi a bere l’acqua delle terme di Montevago.

Ancora querelle sulle Terme a Sciacca fra Sindaco e grillini


dal sito di Teleradio Sciacca

ANCORA QUERELLE SULLE TERME FRA 5 STELLE E DI PAOLA

 

Strana, ma mica tanto, l’amministrazione “Di Paola & Co.” che alle critiche risponde col solito vecchio ritornello sulle responsabilità che sono di altri (vedi discariche abusive) e sui soldi che non ci sono (anche se 3000 euro per l’albero di Natale si trovano facilmente).

Strano è che per mettere in sicurezza i siti contaminati dall’amianto serva l’intervento del deputato regionale Mangiacavallo del M5S e che non serva l’intervento dell’on. Marinello, presidente della Commissione Ambiente al Senato nonché della stessa corrente politica di codesta amministrazione.

Strano è, infine, che le Terme debbano reputarsi un bene regionale quando il bacino idro-termale scorre nel sottosuolo di Sciacca. Chi guida la città non solo ha il sacrosanto dovere di salvaguardare la risorsa e il suo valore storico ma deve rivendicarne la proprietà alla Regione.

Il Sindaco non può, a nostro avviso, limitarsi esclusivamente ad elencare le lettere inviate alla presidenza e all’assessorato regionale, ma deve schierarsi in prima linea con i suoi cittadini e, come fece per il tribunale, chiedere interventi mirati al Governo siciliano, sensibilizzare la popolazione, chiedere la convocazione di consigli comunali aperti e discutere coi saccensi le iniziative e le eventuali proposte per il rilancio delle Terme.

Comprendiamo che buona parte delle energie e delle risorse comunali siano stati utilizzate per il rilancio di un Carnevale che alla fine ha scontentato finanche gli stessi cofinanziatori, ma ci aspettiamo il medesimo impegno anche per qualcosa di “meno importante” e bistrattato come le Terme di Sciacca.

Noi attivisti del Meetup “Sciacca 5 stelle”, come chiesto dal nostro Sindaco, dopo aver acquisito gli atti amministrativi delle Terme di Sciacca che ci auguriamo il commissario straordinario, dott. Carlo Turriciano, ci fornirà in tempi rapidi, faremo nomi e cognomi per dimostrare che le scelte sinora effettuate sono state dettate da mero interesse politico.

Che si riparta, per un pronto rilancio delle Terme, dal cacciar via la politica dalla loro gestione, anche se solo transitoria.

Si è ricostruito in Parlamento l’intergruppo “Amici del Termalismo”


dal sito di Federterme

AMICI DEL TERMALISMO: RICOSTITUITO L’INTERGRUPPO PARLAMENTARE

 Si è ricostituito, in Parlamento, il Gruppo “Amici del Termalismo”. L’iniziativa è partita dal giovane (31 anni) deputato del PD, Edoardo Fanucci, già vicesindaco di Montecatini Terme, che alla luce della sua complessa esperienza maturata nella città termale, si è rivolto a tutti i deputati e senatori per suggerire una riflessione sullo stato del settore termale in Italia e proporre l’adesione al gruppo di lavoro.

Già oltre 50 parlamentari hanno risposto all’appello e confermato la propria partecipazione al progetto.

“L’obiettivo – ha spiegato Fanucci – è avviare una discussione seria sul tema, svolgere una funzione di raccordo fra le categorie imprenditoriali, il mondo della sanità e anche quello del turismo, avanzare Proposte di legge e idee concrete al fine di valorizzare l’immenso patrimonio termale di cui è ricchissimo il nostro Paese, con oltre 380 stabilimenti in 20 regioni e 180 Comuni. Sono convinto che sia possibile svolgere un buon lavoro e consentire il pieno sviluppo di un settore fondamentale: per tutto il nostro territorio, gli effetti positivi di un incremento del termalismo sarebbero davvero notevoli”.

Ai lavori dell’ intergruppo prenderà parte anche l’onorevole Caterina Bini, (già componente dell’assemblea e della direzione regionale del PD della Toscana) che ha accolto favorevolmente l’invito di Fanucci. “Un segnale di collaborazione importante, necessario per raggiungere insieme risultati ambiziosi”, ha confermato il deputato pistoiese.

Fra i temi di cui il gruppo intende occuparsi per primi, la revisione e l’aggiornamento della Legge 323 sul termalismo del 2000. “Una norma di quasi venti anni fa e che ormai necessita di alcuni aggiustamenti. La sua attuazione ha consentito di realizzare un modello di welfare di qualità, riconosciuto e apprezzato anche all’estero, ma ormai non più del tutto attuale. Occorre che il Parlamento torni ad occuparsi della questione, in modo da coglierne le potenzialità sanitarie, turistiche e sociali. Entro poco tempo, non appena avremo raccolto le adesioni di tutti i parlamentari interessati, daremo vita al progetto ed inizieremo con il lavoro”, ha concluso Fanucci.

Le competenze di un Sindaco in materia di Terme. Di Paola (Sciacca) replica ai grillini


dal sito del Corriere di Sciacca

SCIACCA – CRONACA 
TERME: DI PAOLA REPLICA AI GRILLINI

11/04/2014 10.57

Puntuale la replica del sindaco Fabrizio Di Paola alle critiche dei Grillini saccensi, che avevano accusato l’amministrazione comunale di non avere avuto un giusto e puntuale ruolo di controllo e denuncia nella gestione commissariale degli ultimi anni sulle Terme.

“L’intervento non avrebbe meritato alcuna risposta – dichiara oggi Di Paola – se non fosse stato per il solito tentativo di adombrare sospetti rispetto a competenze che non appartengono al sindaco. Le Terme appartengono alla Regione Siciliana. La gestione commissariale della società termale risponde al governo regionale. Il sindaco non ha poteri per decidere sulle scelte gestionali del commissario”.

E poi l’elencazion e delle numerose lettere alla Regione per la funzionalità delle terme, per il suo rilancio, per la valorizzazione del patrimonio, per la definizione del processo di privatizzazione. Una serrata interlocuzione con la Regione Siciliana ache in effetti c’è stata, ma che sembra vana e che fino ad oggi non ha rpodotto risposte adeguate da parte del governo regonale, che probabilmente avrebbe bisogno di essere sollecitatoda ben più alti livelli politici.

Sciacca: le Terme ad azionariato popolare?


dal sito del Corriere di Sciacca

SCIACCA – ECONOMIA 
TERME, L’ALTRASCIACCA: “MOBILITIAMOCI PER L’AZIONARIATO POPOLARE”

15/04/2014 14.57

“Indipendentemente da quella che sarà la futura gestione delle risorse termali, per la quale dovremo attendere la stesura e la pubblicazione del bando nonché l’aggiudicazione a chi avrà presentato l’offerta migliore, Sciacca, a nostro avviso, deve reclamare e riprendersi la proprietà delle Terme, sempre che davvero Sciacca rivoglia le sue Terme”.

L’appello è dell’associazione l’AltraSciacca. “Nel corso degli anni – è scritto in una nota – le Terme sono state sottratte ai legittimi proprietari, i saccensi, per passare nelle mani della Regione Sicilia che, attraverso pessime gestioni, lottizzate dalle classi politiche succedutesi nel tempo, con progetti più o meno oscuri, le ha condotte verso un lento e progressivo degrado e alla conseguente svalutazione, non solo economica”.

Per l’AltraSciacca “è palese il fallimento della politica regionale che considera questo bene quasi come una zavorra di cui non sa come disfarsi. E’ giunto il momento di strapparglielo dalle grinfie per assegnarli il ruolo di risorsa economica fondamentale che gli compete”.

L’Associazione culturale propone “l’azionariato popolare, capace di consentire ai saccensi di riappropriarsi di una buona parte o dell’intero patrimonio termale”.

“Lanciamo un appello – conclude l’AltraSciacca – a tutte le forze politico-sociali cittadine che condividono questa idea, e ci rivolgiamo, indistintamente, a comitati di quartiere, movimenti e partiti politici, comunità religiose, parrocchie, associazioni, società civile e singoli cittadini”.

Angela Foti: le Terme devono rimanere a gestione pubblica


L’articolo tratto da Nuovo Sud

LA DENUNCIA DI ANGELA FOTI (M5S)

Terme di Acireale, debiti per 14 milioni e la Regione non le salva

Terme di Acireale, debiti per 14 milioni e la Regione non le salva

“Dopo aver avuto accesso agli atti, richiedendo specifici documenti societari e nonostante le inspiegabili resistenze dell’ufficio regionale che rappresenta il socio, la Regione Sicilia, appunto, siamo riusciti ad ottenerli. Dalle carte è emerso un quadro economico e di bilancio desolante. La Società Terme di Acireale SpA con Socio unico in liquidazione, in particolare l’esposizione debitoria della società ad aprile del 2013 ammonta complessivamente a 13,954 milioni di euro, dei quali oltre 8 milioni per debiti per mutui passivi in contenzioso e per gli interessi di mora maturati sugli stessi mutui (7,249 milioni di € e 988,48 mila €)”. Lo ha detto nel corso di una conferenza stampa la deputata all’Ars del M5s, Angela Foti.
“Il Movimento 5 Stelle, attraverso i suoi Portavoce all’ARS, ha presentato durante la sessione di approvazione della legge di stabilità regionale e di bilancio 2014, due emendamenti che miravano rispettivamente a revocare la liquidazione della Società della Terme (Terme di Acireale S.p.A in liquidazione) e ad inserire il termalismo tra le aree strategiche riconosciute dalla Regione, i quali nonostante l’appoggio di alcuni deputati e la disponibilità, a parole, del presidente della Regione Crocetta e dell’Assessore all’Economia Luca Bianchi, non sono neanche stati discussi e votati ne in commissione bilancio ne in Aula. Le Terme di Acireale – ha detto Angela Foti – sono state artatamente fatte morire, lentamente ma inesorabilmente, fino a farle indebitare in maniera spaventosa senza che contemporaneamente ci fosse un serio piano di investimento che mirasse alla razionalizzazione e riduzione dei costi di esercizio ed a un miglioramento dei servizi che le terme fornivano con il fine di rendere le Terme una società sana, capace sia di pagare i debiti che produrre utile. Sarebbero bastate due o tre azioni politico-amministrative come, ad esempio, l’inclusione del termalismo tra le aree strategiche, come da noi proposto, attraendo così fondi comunitari per la messa in sicurezza e permettere l’ammodernamento delle strutture specificatamente destinate ai servizi termali ed il recepimento della legge 323/2000 che prevede tutta una serie di azioni possibili per il rilancio del settore termale. Con questa pesantissima esposizione debitoria, al commissario liquidatore non resta che (s)vendere il patrimonio immobiliare (hotel in primis), per onorare i debiti, in mancanza di un intervento deciso da parte del socio unico della società cioè la Regione Sicilia nella persona del suo Presidente, per la ricontrattazione del debito e lo stanziamento successivo delle necessarie risorse economiche. Dai documenti che abbiamo studiato ed in particolare dai verbali dell’assemblea dei soci, la Regione ha chiesto nel 2011, ai liquidatori della società di verificare se ci fossero delle responsabilità degli amministratori della società in carica dal 2006 al 2009. È stato incaricato così un professionista terzo a svolgere gli studi del caso sulla questione, il quale ha prodotto e consegnato, nel luglio 2012, un parere legale sulle eventuali responsabilità degli amministratori delle Terme in carica dal 2006 al 2009, dal quale risulta che sussistano validi elementi per promuovere l’azione di responsabilità ai sensi dell’articolo 2393 del codice civile, nei confronti sia di coloro i quali hanno amministrato la società dal 2006 al 2009 che nei confronti di coloro i quali, nello stesso periodo, dovevano controllarne l’operato. Ad inizio Aprile 2014, abbiamo presentato un’interrogazione parlamentare con la quale interroghiamo il governo sul perché, nonostante ci fossero dei riscontri oggettivi sulle responsabilità degli amministratori della società, dal 2012 ad oggi non si sia fatta nessuna azione accertare le eventuali colpe.
Siamo convinti che la gestione pubblica delle Terme sia la soluzione migliore, ci rendiamo conto che la situazione debitoria è critica, per questo chiediamo che la Regione si impegni davvero per la ricontrattazione del debito evitando il pignoramento dei beni immobili che sono beni di tutti”.

Terme di Acireale a rischio chiusura


L’articolo su CtZen

Terme di Acireale ancora a rischio chiusura- M5s: «Siamo pronti per opporci in Regione»

Gestione fallimentare annosa dal punto di vista economico, amministrativo e strutturale caratterizzano le terme della cittadina in provincia di Catania. Riaperte da circa sei mesi e guidate dal commissario liquidatore nonché assessore comunale etneo Luigi Bosco, rischiano a breve di essere di nuovo chiuse. Ma il Movimento 5 stelle non ci sta e fa appello alla Regione

terme interna

Le Terme di Acireale sono un fiore all’occhiello del territorio o una zavorra di cui è meglio disfarsi? Decisamente convinti della prima ipotesi sono il commissario liquidatore Luigi Bosco – nonché assessore ai Lavori pubblici dell’amministrazione catanese guidata da Enzo Bianco – e la deputata all’Ars del Movimento cinque stelle Angela Foti che ha organizzato ieri un incontro per parlare della situazione delle terme acesi. Aperte parzialmente al pubblico da poco più di sei mesi, soffrono di una annosa e disastrosa amministrazione che ha mal gestito ogni tipo di risorsa. Inliquidazione da tempo, sono destinate ad essere definitivamente chiuse secondo quanto stabilito dalla legge sulla dismissione delle aziende partecipate. Pronti però alcuni emendamenti del Movimento cinque stelle regionale.

Convinti delle grandi potenzialità delle terme di trasformarsi in volano per l’intero territorio sono soprattutto i cittadini che dal 2010 – «anno della chiusura immotivata delle terme da parte del commissario liquidatore Margherita Ferro (predecessore di Bosco, ndr)», spiega il portavoceSalvatore La Rosa – si sono costituiti in comitato. «La struttura è in vendita da circa dieci anni ma, contro ogni logica, l’hanno sempre lasciata degradarsi», denuncia La Rosa. Il motivo, secondo il rappresentante dei cittadini, è semplice: dipende tutto dalle mire speculative private. «L’obiettivo è chiaro – afferma – dismettere tutto per favorire le convenzioni con i privati e speculare su terreni e proprietà immobiliari. Svendere cioè, non vendere, ma non glielo permetteremo», promette.

Difficile la situazione soprattutto dal punto di vista economico, ma anche strutturale e strumentale. Esiste infatti un deficit di bilancio dovuto a diverse gestioni fallimentari, di molti milioni di euro. Basti pensare che solo per il biennio 2011-2012 sono circa quattro milioni e mezzo gli euro di deficit, «due milioni e settecentomila circa nel 2011 e un milione e 800mila nel 2012», dice Bosco. Nonostante in questo periodo il servizio termale non sia stato erogato, infatti, sono rimaste attive alcune spese fisse o già concordate da onorare. L’albergo Excelsior Palace Terme così come il Centro polifunzionale, inoltre, sono chiusi e inutilizzabili perché sottoposti apignoramento da parte della banca Unicredit. La causa è il mancato pagamento del mutuo da parte delle gestioni precedenti. «Stiamo cercando di negoziare con la banca perché ci dia il via per avviare il bando per una nuova gestione privata così da renderlo produttivo», dichiara Bosco.

«Per recuperare il deficit, adesso meno di un milione di euro, ho eliminato alcune consulenze esterne – aggiunge –  Ma soprattutto ho chiesto e ottenuto dal governatore Rosario Crocetta di rimettere in moto la macchina, almeno nelle sue funzioni minime, per mantenere il valore della struttura e cercare di fare anche degli introiti». Così sono di nuovo attivi i servizi di inalazione e insufflazione e i fanghi. «Abbiamo registrato 20mila presenze mediche in sei mesi – afferma Bosco – Non sono molte, ma rappresentano un segnale importante perché ci fanno capire che non è necessario liquidare l’azienda. Con una amministrazione più attenta e aumentando i servizi, non solo si potrebbe facilmente raggiungere il pareggio di bilancio ma si potrebbe fare molto di più», afferma. «Uno dei nostri emendamenti chiede proprio questo», sottolinea Angela Foti. «Bocciato a gennaio, lo ripresentiamo perché l’atteggiamento della Regione è schizofrenico – dichiara – Non si può da una parte sostenere lo smantellamento con la chiusura delle utenze e dall’altro prevedere la possibilità di fare assunzioni stagionali, ad esempio».

L’emendamento comprendere anche il rimedio alla eventuale dismissione della società, a totale partecipazione della Regione. «Non solo vogliamo che le terme di Acireale siano inserite tra le partecipate strategiche in modo da potere accedere ai fondi europei  – spiega Foti – ma siamo convinti che la Regione debba fare del termalismo un asset strategico». La deputata Angela Foti ha inoltre pronto ancora un emendamento per chiedere una azione di responsabilità nei confronti di chi ha causato il buco di bilancio. «Chi è responsabile deve dare conto e ragione del proprio operato, non si può rimanere impuniti», conclude.

Angela Foti: Sollecitare la Presidenza della Regione perchè prenda in mano la situazione delle Terme


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Il post dell’on.Angela Foti sul suo profilo Facebook ieri 12 aprile

Oggi ad un anno dalla riapertura delle Terme di Acireale, avremo modo di ascoltare il commissario liquidatore Bosco che esporrà i risultati ottenuti ma anche i rischi a cui le Terme vanno in contro se non ci saranno delle modifiche alla normativa vigente , e il Comitato Civico Terme Di Acireale che da parte sua vive con grande preoccupazione che tale risorsa per il territorio cada tra le mani di speculatori . Dal canto mio con il mio gruppo parlamentare abbiamo e continuiamo a sollecitare la presidenza della regione perché prenda in mano la situazione . A tra poco

Il M5S va a caccia di chi ha causato il disastro delle Terme di Acireale


dal sito SiciliaNews24

TERME DI ACIREALE. ANGELA FOTI (M5S): ” SI TROVINO I RESPONSABILI DI QUESTO DISASTRO”

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Acireale – Il Movimento Cinque Stelle di Acireale ha partecipato questo pomeriggio, alla conferenza stampa sul tema: “Termalismo in Sicilia e Terme di Acireale: Bilancio di un anno di attività e prospettive future”, che si è svolta in Via delle Terme ad Acireale.

“Un’occasione per fare chiarezza, – dice Angela Foti deputata all’Assemblea Regionale Siciliana, componete della IV Commissione Ambiente e Territorio – il quadro economico è desolante. Dopo aver avuto accesso agli atti, richiedendo specifici documenti societari e nonostante le inspiegabili resistenze dell’ufficio regionale che rappresenta il socio, la Regione Sicilia, appunto, siamo riusciti ad ottenerli.

La Società Terme di Acireale SpA con Socio unico in liquidazione, in particolare l’esposizione debitoria della società ad Aprile del 2013 ammonta complessivamente a 13,954 milioni di €, dei quali oltre 8 milioni di € per debiti per mutui passivi in contenzioso e per gli interessi di mora maturati sugli stessi mutui (7,249 milioni di € e 988,48 mila €).Il Movimento 5 Stelle, attraverso i suoi Portavoce all’ARS, ha presentato durante la sessione di approvazione della legge di stabilità regionale e di bilancio 2014, due emendamenti che miravano rispettivamente a revocare la liquidazione della Società della Terme (Terme di Acireale S.p.A in Liquidazione) e ad inserire il termalismo tra le aree strategiche riconosciute dalla Regione, i quali nonostante l’appoggio di alcuni deputati e la disponibilità, a parole, del presidente della Regione Crocetta e dell’Assessore all’Economia Luca Bianchi, non sono neanche stati discussi e votatine in commissione bilancio e programmazione ne in aula.

Le Terme di Acireale sono state artatamente fatte morire, lentamente ma inesorabilmente, fino a farle indebitare in maniera spaventosa senza che contemporaneamente ci fosse un serio piano di investimento che mirasse alla razionalizzazione e riduzione dei costi di esercizio ed a un miglioramento dei servizi che le terme fornivano con il fine di rendere le Terme una società sana, capace sia di pagare i debiti che produrre utile.
Sarebbero bastate due o tre azioni politico-amministrative come, ad esempio, l’inclusione del termalismo tra le aree strategiche, come da noi proposto, attraendo così fondi comunitari per la messa in sicurezza e permettere l’ammodernamento delle strutture specificatamente destinate ai servizi termali ed il recepimento della legge 323/2000 che prevede tutta una serie di azioni possibili per il rilancio del settore termale.

Con questa pesantissima esposizione debitoria, a cui necessariamente bisogna far fronte, al commissario liquidatore senza un intervento deciso da parte del Socio unico della Società, cioè la Regione Sicilia nella persona del suo Presidente, per la ricontrattazione del debito e lo stanziamento successivo delle necessarie risorse economiche, non resta che (s)vendere il patrimonio immobiliare (hotel in primis), per onorare i debiti.

Dai documenti che abbiamo studiato ed in particolare dai verbali dell’assemblea dei soci, la Regione Sicilia, ha chiesto nel 2011, ai liquidatori della società, facendo valere i suoi diritti di Socio, di verificare se ci fossero delle responsabilità degli amministratori della società in carica dal 2006 al 2009. È stato incaricato così un professionista terzo a svolgere gli studi del caso sulla questione, il quale ha prodotto e consegnato, nel luglio 2012, un parere legale sulle eventuali responsabilità degli amministratori delle Terme in carica dal 2006 al 2009, dal quale risulta che sussistano validi elementi per promuovere l’azione di responsabilità ai sensi dell’articolo 2393 del codice civile, nei confronti sia di coloro i quali hanno amministrato la società dal 2006 al 2009 che nei confronti di coloro i quali, nello stesso periodo, dovevano controllarne l’operato.

Ad inizio Aprile 2014, abbiamo presentato un’interrogazione parlamentare con la quale interroghiamo il governo sul perché, nonostante ci fossero dei riscontri oggettivi sulle responsabilità degli amministratori della società, dal 2012 ad oggi non si sia fatta nessuna azione accertare le eventuali colpe.

Siamo convinti che la gestione pubblica delle Terme sia la soluzione migliore, ci rendiamo conto che la situazione debitoria è critica, per questo chiediamo che la Regione si impegni davvero per la ricontrattazione del debito evitando il pignoramento dei beni immobili che sono beni di tutti.

Le soluzioni possibili potrebbero essere l’affidamento della gestione ad una nuova società che preveda l’azionariato popolare oppure l’affidamento ad una fondazione, che non ha scopo di lucro, e che investa l’eventuale utile nel miglioramento del patrimonio materiale e immateriale delle Terme.

È quindi necessario un intervento normativo che elimini l’imposizione dell’art. 21 della legge regionale 11/2010 di affidamento a privati della gestione”.

Ci aspettiamo inoltre, che l’Ing Bosco vorrà occuparsi di verificare le responsabilità degli amministratori della società in carica dal 2006 al 2009”.

Fondi pubblici in arrivo per le Terme di Castellamare di Stabia?

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dal sito di Federterme

IN ARRIVO FONDI PUBBLICI PER LE TERME DI CASTELLAMMARE DI STABIA?

 

 

 

 

 

 

 

 

 Sbloccate le risorse per il programma di rilancio delle aree colpite dalla crisi economica in Campania (oltre 150 milioni di euro), è partita la corsa per aggiudicarsele: fino al 16 aprile sarà possibile, infatti. presentare domanda ad Invitalia, allegando le proposte per realizzare uno o più progetti, tra cui anche iniziative di ricerca e sviluppo.

Obiettivo: “il consolidamento delle realtà industriali operanti sul territorio”, come si legge su sito della regione. E inoltre: “l’attrazione di nuove iniziative imprenditoriali” e la “creazione di nuove opportunità di occupazione”.
I programmi da presentare dovranno avere un carattere “innovativo ad elevato valore aggiunto”, e dovranno prevedere un investimento minimo di 30 milioni di euro.
Potranno beneficiare di questi fondi pubblici solo i Comuni appartenenti alle aree di crisi individuate dal Protocollo di Intesa tra il Mise e la Regione Campania del 17 luglio 2013. Tra questi rientra il comune di Castellammare di Stabia, che potrebbe avviare la riqualificazione e la riapertura delle Terme, ridando slancio al settore turistico e termale.
Gli occhi di tutta la città termale sono ora puntati sul sindaco Nicola Cuomo perché presenti in tempo un piano di rilancio valido e duraturo. “Occasioni come questa – dicono in molti – non è detto che si presentino di nuovo in futuro”

Terme Saint Vincent: cambio di gestione dal 15 aprile

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dal sito di Federterme

TERME SAINT VINCENT: CAMBIO DI GESTIONE DAL 15 APRILE

 

 

 

 

 

 

 Buone prospettive per le Terme Saint Vincent, in Valle d’Aosta. Una nuova società sostituirà a breve la Gestioni Termali S.r.l. che fino ad oggi, dal giugno del 2012, ha condotto lo stabilimento termale della Fons Salutis senza di fatto riuscire a farlo decollare.

Il nuovo gestore, che ha acquisito il ramo d’azienda dal costruttore Bonatti, è il gruppo che già manda avanti gli stabilimenti di Genova e di Acqui terme, ed è specializzato più nella conduzione sanitaria che nei trattamenti benessere. Le cure inalatorie e idropiniche sono già iniziate martedì 1 aprile e proseguiranno sino al 31 ottobre. Con la gestione precedente, le Terme rimanevano aperte solo tre mesi l’anno. Di più, la nuova gestione ha fatto sapere di voler sviluppare le attività sanitarie, anche per privati al di fuori delle prescrizioni U.S.L..
Un cambio netto di rotta, quindi. E’ il primo segnale è giunto da poche ore. E’ stato infatti congedato il direttore Giulio Caforio. A testimonianza della volontà della nuova gestione di far voltare pagina alle Terme Saint Vincent. Il nome del nuovo direttore non è stato ancora comunicato. Lo sarà quanto prima, è stato reso noto.

Le Terme al primo posto nel gradimento turistico del Veneto

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dal sito di Federterme

ABANO MONTEGROTTO: LE TERME AL PRIMO POSTO NEL GRADIMENTO TURISTICO DEL VENETO

 

 

 

 

 

 

 Le Terme sono al primo posto nell’indice di gradimento turistico del Veneto. E’ quanto emerge dalle ultime “Statistiche Flash” elaborate dalla Regione Veneto, in collaborazione con le Sezioni Sistema Statistico e Turismo della Regione (con le sue Province).

Le Terme Abano Montegrotto, in una scala da 1 a 10, hanno totalizzato 8,9 punti, surclassando il mare, la montagna, il lago e le città d’arte.
“È un buon segnale il fatto che sia emerso anche il giudizio complessivo sul soggiorno degli ospiti stranieri pernottanti nel 2012, molto alto per qualsiasi comprensorio visitato in Veneto – ha dichiarato il Presidente dell’Associazione Albergatori Termali Abano Montegrotto, Emanuele Boaretto – per quanto concerne quest’aspetto, è indubbiamente gratificante vedere come la valutazione relativa alle Terme superi tutte le altre categorie d’eccellenza presenti nella nostra Regione”.
“Ancor più felici siamo poi nel constatare che se tra i fattori più apprezzati figurano l’ambiente, l’offerta d’arte e la sicurezza, nel caso del settore termale il voto più alto venga espresso con un 9,1 alla qualità degli alberghi”.
Per Boaretto, “vedere riconosciuta come al primo posto la qualità degli hotel termali, per la categoria che rappresento, vale come il migliore dei ringraziamenti da parte della clientela straniera, che nel nostro caso costituisce il 45% del totale con 1.287.421 presenze e 223.317 arrivi, e che si trattiene per quasi 6 giorni, avendo modo di fruire completamente del servizio alberghiero, ricco e particolareggiato, del quale si dichiara, evidentemente, più che soddisfatta”.

Le Terme degli altri che funzionano: Antica Querciolaia in attivo da 11 anni

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L’articolo pubblicato sul sito di Federterme

TERME ANTICA QUERCIOLAIA: 11 ANNI ININTERROTTI DI ATTIVO DI BILANCIO

 

 

 

 

 

 

 

 Le Terme Antica Querciolaia hanno reso noto i dati dell’ultimo bilancio e con orgoglio hanno comunicato che “, lo stabilimento termale di Rapolano Terme continua a tenere testa alla crisi registrando un attivo di più di 138 mila euro, con oltre 135 mila presenze e mantenendo inalterato il livello occupazionale all’interno della struttura, dove sono impiegati 40 addetti tra dipendenti e medici”. Un attivo che si registra puntualmente, di anno in anno, dal 2003.

Nel corso di tutto il 2013 le piscine termali terapeutiche hanno registrato oltre 135 mila presenze e il centro benessere ha potuto contare su 11 mila presenze. Cifre di tutto rispetto anche all’interno dei reparti di cura convenzionati con il Sistema sanitario nazionale, come quello inalatorio che, insieme ai reparti fanghi e bagni hanno fatto segnare un incremento di circa il 2% rispetto all’anno scorso. Buone anche le performance del reparto di estetica che ha registrato un più 3,40% rispetto al 2012.
“Il 2013 – ha commentato il presidente delle Terme Antica Querciolaia, Silvana Micheli – ha segnato la conferma, per l’undicesimo anno consecutivo, di un utile d’esercizio che proietta la nostra società tra le prime in assoluto della nostra provincia. Nonostante la crisi economica e la minore capacità di spesa della clientela, il risultato ottenuto è sicuramente confortante, con un fatturato sostanzialmente inalterato”. Siamo “arrivati, in un anno comunque difficile per la congiuntura economica ancora sfavorevole, a mantenere il fatturato che si è consolidato intorno ai 2,8 milioni di euro, ma soprattutto a mantenere inalterato il profilo di piccola e media impresa sana, che occupa circa 40 addetti tra dipendenti, medici e liberi professionisti. Per il prossimo futuro, la nostra intenzione è quella di proseguire sulla strada degli investimenti, presentando un programma ambizioso di interventi e migliorie”

Il ruolo delle terapie termali per l’Organizzazione Mondiale della Sanità


dal sito di Federterme

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Terme, la crisi degli altri: Santa Cesarea


dal sito di Federterme

TERME DI SANTA CESAREA: VERSO UN TAVOLO PERMANENTE?

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 La necessità che tutte le parti interessate a trovare una soluzione per risolvere la crisi delle Terme di Santa Cesarea, si siedano a uno stesso tavolo e comincino ad affrontare seriamente il problema viene sottolineata dai consiglieri regionali Salvatore Negro e Aurelio Gianfreda.

“Da anni – ricordano i due consiglieri – le Terme di Santa Cesarea vivono un perdurante stato di incertezza a causa della assenza di un piano organico di organizzazione e di ristrutturazione ma anche delle voci che si susseguono sulla possibile privatizzazione di questa società di cui la Regione Puglia è azionista di maggioranza.
“In considerazione di ciò – concludono i consiglieri Negro e Gianfreda – chiediamo con urgenza, l’audizione in IV Commissione dell’Assessore alle attività produttive, del Presidente e dei componenti del Consiglio di Amministrazione, dei rappresentanti del personale e delle Organizzazioni sindacali, dei Soci e Titolari diritti su quote ed azioni, del Sindaco di Santa Cesarea e del Presidente della Provincia di Lecce, al fine, se necessario, di istituire un tavolo permanente che consenta di poter determinare il futuro e lo sviluppo di questa società già da questo nuovo anno”.

 

Parla il Commissario delle Terme di Acireale


L’articolo di CataniaLiveSicilia, pubblicato pure da SiciliaNews24.

Terme di Acireale. Il bilancio del commissario

Sabato 01 Febbraio 2014 – 17:03

La crescita è stata esponenziale, la percentuale di cure è aumentata, da luglio a novembre 2013, del 48%.
CATANIA – I risultati della riapertura delle Terme di Acireale – fortemente voluta dal nuovo commissario liquidatore, l’Ingegnere Luigi Bosco, dopo due anni di chiusura degli stabilimenti – non si sono fatti attendere: la crescita è stata esponenziale, la percentuale di cure è aumentata, da luglio a novembre 2013, del 48%, e se si considera che da dicembre a febbraio si è in bassa stagione per le cure termali e che si opera nella struttura con tre unità di personale addetto alle cure, il risultato è del tutto positivo.

Il bilancio sullo stato di “salute” delle Terme è stato ufficializzato dallo stesso Commissario che proprio in considerazione del rilevante rischio di depauperare il patrimonio mobiliare e immobiliare, ha chiesto alla Regione la riapertura degli stabilimenti termali e la riattivazione di alcune prestazioni termali convenzionate con il sistema sanitario nazionale. Solo dopo due mesi dal suo insediamento, il nuovo Commissario ha riattivato il reparto inalatorio, ha sistemato il parco e la palazzina storica recuperando l’ estrazione dell’ acqua e l’ impiantistica. Mentre nello scorso luglio sono stati riaperti i reparti di fangoterapia e benessere.

“Grazie alla firma del capitolato con l’INPS per l’assistenza termale – ha evidenziato Bosco – da marzo a dicembre abbiamo registrato un flusso di 15.000 cure (7500 presenze alberghiere). Siamo anche in grado dopo l’accordo con il Ministero della Difesa, di erogare le cure termali al personale dell’Esercito Italiano ed abbiamo attivato nuove collaborazioni con l’Università di Catania, Policlinico Vittorio Emanuele e Centro Europeo di Andrologia per la ricerca sugli effetti delle cure termali in pazienti affetti da DE, abbiamo inoltre attivato con il Comune di Acireale – Assessorato alla Pubblica Istruzione per il PROGETTO SCUOLA – uno screening con i medici termali, sulla popolazione scolastica e l’Accensione di contratti di comodato con rimborso delle spese per l’utilizzo dei locali del Polifunzionale (AVIS, FIPAV federazione italiana pallavolo, Associazione Eruzione d’Arte, Associazione Marinai d’Italia).

Un cambio di rotta quindi del trend negativo delle Terme di Acireale che ha spinto anche il coordinatore provinciale del Megafono, Giuseppe Caudo, a sollecitare la regione la revoca della liquidazione dell’Ente. “Riteniamo essenziale la revoca della liquidazione e consideriamo il termalismo asse strategico dello sviluppo del territorio siciliano – ha infatti dichiarato Caudo -. Assistiamo ad un fantastico esempio di rilancio di una attività’ a cui nessuno più credeva, l’esempio di una battaglia che abbiamo condotto assieme al PD che ha visto un impegno del territorio, dal vicecapo di Gabinetto, Giuseppe Cicala, al presidente Crocetta che da vicino a seguito gli sviluppi di questi mesi.

La strada e’ quella giusta, un tavolo tecnico nei prossimi giorni potrebbe dire la parole fine a quelle che erano le terme di Acireale degli ultimi anni per farle tornare allo splendore che meritano. Il lavoro svolto dall’Ingegnere Bosco evidenzia come sia importante l’intero processo di privatizzazione perché permette l’accesso ai fondi europei e lo sviluppo di dinamiche economiche positive sul territorio”.

Si rappresentano di seguito, i risultati realizzati nell’anno 2013 e il raffronto con gli anni 2012 e 2011:

-proventi per attività idro-termale: euro 197/mila; con una differenza positiva rispetto all’anno 2012 di euro 188/mila;

-risultato di esercizio (anche se il dato non è ancora definitivo): registra una riduzione della perdita di oltre 700/mila euro rispetto all’esercizio 2012;

             2013               2012

           2011

Ricavi netti

           197.000

                  9.660

                  81.450

Costi esterni

        1.258.534

          1.350.216

            3.217.704

Costo del lavoro

           222.412

             200.555

                514.350

Ammortamenti

           364.212

             385.837

                949.246

Risultato netto (negativo)

         (1.084.258)

        (1.788.698)

          (2.770.175)

 Infine, il Commissario Bosco evidenzia anche la creazione di collaborazioni importanti con il Reparto di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale di Acireale e con l’Università di Catania. La risposta del territorio è stata dunque immediata e consistente, nonostante il Commissario Bosco abbia fatto notare si sia dovuto adottare un basso profilo produttivo.

Il Presidente ANCOT a Bruxelles per i fondi a favore del turismo termale


Il neo Presidente dell’ANCOT (Associazione Nazionale Comuni Termali) il sindaco di Abano Terme Luca Claudio a Bruxelles per partecipare ad una riunione sui nuovi fondi a favore del turismo termale in Europa (notizia tratta da Ancot)

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Terme di Sciacca alla deriva?


dal sito del Corriere di Sciacca

SCIACCA – CRONACA
CHIUSE LE TERME DI SCIACCA
Guasto all’impianto elettrico, personale in ferie, struttura sempre alla deriva

23/01/2014 10.59

Con le Terme di Sciacca ormai c’è poco da sorprendersi. Confermando e avvalorando la nostra tesi che si tratta ormai di una nave alla deriva che attende solo di affondare per mettere fine alle proprie sofferenze, la struttura continua a regredire non solo in termini di servizi, ma anche in termini d’immagine.

Da oggi lo stabilimento termale è chiuso per un guasto alla rete elettrica che ha messo ko una centralina e bloccando ogni tipo di attività. Ma la cosa più singolare è che sono stati messi in ferie tutti i dipendenti che si occupano delle cure termali. Come dire, che le Terme da oggi, e pare almeno per un paio di giorni, sono chiuse per… ferie. Il danno d’immagine è notevole perchè erano in corso delle terapie nei vari reparti, che sono state interrotte.

La situazione dovrebb e tornare alla normalità entro un  paio di giorni,  non appena il guasto elettrico verrà riparato. Ma tutto questo mentre ancora assistiamo agli annosi ritardi della Regione, che ormai da almeno una decina di anni con i vari presidenti e assessori, ci propina dichiarazioni del tipo: RIlanceremo le Terme, sono una grande risorsa…”

Terme di Sciacca. Il Sindaco scrive, Crocetta lo ignora


dal sito del Corriere di Sciacca

TERME, IL SINDACO SCRIVE MA CROCETTA NON RISPONDE
“Dall’ultima riunione è trascorso un mese e mezzo. Da allora non si hanno più notizie sull’esito degli approfondimenti tecnici”

20/01/2014 10.49

Ancora uno scambio epistolare tra il sindaco Fabrizio Di Paola e il presidente della Regione, Rosario Crocetta. Ma solo a senso unico perchè dalla Regione non arrivano risposte.

Di Paola sollecita “immediate soluzioni per sbloccare la procedura di valorizzazione delle Terme di Sciacca” sia al presidente Rosario Crocetta, sia all’assessore all’Economia Luca Bianchi e all’assessore al Turismo Michela Stancheris.

“Dall’ultima riunione – scrive il sindaco Fabrizio Di Paola – è trascorso un mese e mezzo. Da allora non si hanno più notizie sull’esito degli approfondimenti tecnici, sulla ripresa del procedimento e sugli intendimenti del Governo della Regione. In questa situazione di incertezza, a farne le spese è il patrimonio termale che, senza un adeguato piano di investimenti e di piena utilizzazione dei beni, rischia di degradarsi. Per non parlare delle conseguenze negative che si avrebbero sullo sviluppo economico del nostro territorio e sull’attesa prospettiva di occupazione. Solo una pronta e adeguata valorizzazione dei beni avrebbe risvolti positivi, in tutti i sensi”.

Il sindaco Fabrizio Di Paola era stato a Palermo, partecipando ad una riunione dello scorso 28 novembre, per discutere l’elaborazione del nuovo bando per l’affidamento a soggetti privati della gestione e valorizzazione dei complessi cremotermali e idrominerali di Sciacca.

“L’incontro – scrive il sindaco Fabrizio Di Paola nella lettera al Governo regionale – ha fatto seguito alle numerose richieste formulate dall’Amministrazione comunale di Sciacca sensibile a un tema di così grande rilevanza e molto sentito dalla Città. Il precedente bando non ha avuto gli esiti auspicati e l’unica offerta pervenuta risulta essere stata esclusa. È da più di un decennio che si insegue la definizione di un processo che sembrava avere imboccato la strada giusta. Ma così, purtroppo, non è stato. Ecco l’urgenza di rilanciare su fondamenta nuove e solide un nuovo procedimento, puntando soprattutto all’internazionalizzazione del bando con un testo in più lingue. Scopo principale della riunione del 28 novembre era proprio questo. L’incontro si è però chiuso con la decisione di procedere preventivamente a ulteriori approfondimenti tecnici interessando l’Ufficio Legislativo della Regione Siciliana sulle strade da imboccare: insistere sull’avviso per manifestazioni di interesse oppure provare con un bando di selezione pubblica. Decisione che ha destato non poco stupore visto il tempo trascorso dall’avvio del processo di privatizzazione e considerati tutti gli approfondimenti che in passato si sono già consumati”.

Terme di Sciacca. Il Sindaco Di Paola torna all’attacco con la Regione


dal sito di Belicenews

Terme: “sbloccare la procedura”. Nuova richiesta di Di Paola alla Regione

INTANTO IL M5S PARLA DI (S)VENDITA DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE

di: Santina Matalone

Foto: termedisciacca.blogspot.itImmagine relativa alla notizia: Terme: "sbloccare la procedura". Nuova richiesta di Di Paola alla Regione

Immediate soluzioni per sbloccare la procedura di valorizzazione delle Terme di Sciacca. Le ha sollecitate in una nuova lettera al Governo regionale il sindaco Fabrizio Di Paola. La lettera è stata indirizzata al presidente Rosario Crocetta, all’assessore all’Economia Luca Bianchi e all’assessore al Turismo Michela Stancheris.
Torna sull’argomento Terme di Sciacca il sindaco ad appena un mese e mezzo dall’ultima riunione tenutasi a Palermo  il 28 novembre 2013, presso l’Assessorato Regionale all’Economia; una riunione avente ad oggetto l’elaborazione del nuovo bando per l’affidamento a soggetti privati della gestione e valorizzazione dei complessi cremotermali e idrominerali di Sciacca.  In quel contesto si era deciso di procedere preventivamente a ulteriori approfondimenti tecnici interessando l’Ufficio Legislativo della Regione Siciliana sulle strade da imboccare: insistere sull’avviso per manifestazioni di interesse oppure provare con un bando di selezione pubblica. Decisione che ha destato non poco stupore visto il tempo trascorso dall’avvio del processo di privatizzazione e considerati tutti gli approfondimenti che in passato si sono già consumati.
Da allora non si hanno più notizie sull’esito degli approfondimenti tecnici, sulla ripresa del procedimento e sugli intendimenti del Governo della Regione, scrive Di Paola – In questa situazione di incertezza, a farne le spese è il patrimonio termale che, senza un adeguato piano di investimenti e di piena utilizzazione dei beni, rischia di degradarsi. Per non parlare delle conseguenze negative che si avrebbero sullo sviluppo economico del nostro territorio e sull’attesa prospettiva di occupazione. Solo una pronta e adeguata valorizzazione dei beni avrebbe risvolti positivi, in tutti i sensi”.
Il precedente bando non ha avuto gli esiti auspicati e l’unica offerta pervenuta risulta essere stata esclusa.  È da più di un decennio che si insegue la definizione di un processo che sembrava avere imboccato la strada giusta. Ma così, purtroppo, non è stato. Ecco l’urgenza di rilanciare su fondamenta nuove e solide un nuovo procedimento, puntando soprattutto all’internazionalizzazione del bando con un testo in più lingue.
Nei giorni scorsi sul quotidiano “La Sicilia” un articolo a firma di Antonio Carreca, scrive che il M5S a proposito delle terme di Acireale, parla di svendita del patrimonio termale. I grillini avevano presentato degli emendamenti per revocare il processo di liquidazione della società delle Terme e ad inserire il termalismo tra le aree strategiche riconosciute dalla Regione. Emendamenti, secondo i penta stellati, ne ammessi ne discussi nel corso del dibattito sulla legge di stabilità alla Regione. “Le terme si sono fatte volutamente indebitare – scrive il M5S,senza un serio piano di investimento che mirasse alla razionalizzazione e alla riduzione dei costi di esercizio e il miglioramento dei servizi. Senza un intervento deciso non resta che (s)vendere il patrimonio immobiliare”. Di tempo ne è passato da quando si iniziò a parlare di privatizzazione, tra bandi e riunioni, strategie e piani di rientro, tra esposizioni debitorie e degrado…….. Un pensiero serpeggia……e se effettivamente l’obiettivo è quello ipotizzato dai grillini?

Per le Terme resta solo la svendita, sostiene il M5S


L’articolo su La Sicilia del 19/1/2014 di Antonio Carreca

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Terme di Acireale. Non passano gli emendamenti dei grillini


L’articolo di Fancity

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Non passano neanche dall’aula per il voto gli emendamenti per fermare la liquidazione delle Terme di Acireale proposti dal Movimento 5 Stelle e sostenute dal gruppo PD con in testa Antony Barbagallo. E’ un duro colpo per il futuro delle Terme di Acireale ed un colpo anche per chi, come Giuseppe Cicala, solo qualche mese fa dichiarava “Stiamo lavorando, insieme agli assessorati regionali di competenza, a superare il prima possibile la fase di liquidazione e ad avviare l’iter burocratico per il rilancio delle attività alberghiere e termali.”
Il silenzio dell’esponente del Megafono sulla vicenda Terme di Acireale è davvero inquietanti e ingiustificato come è ingiustificata l’azione del presidente Crocetta diventato un vero e proprio pigliatutto, tra commissari, enti, partecipate, dirigenti, il governatore sta decidendo tutte le figure chiave.
Intanto alle Terme di Acireale ancora abbiamo un consulente amministrativo che da tre anni si becca 1.200 euro al mese per fare cosa? Un consulente all’accettazione che si becca 1.000 euro al mese da tre anni. Ed ancora un contabile, oltre allo studio contabile (52.000 euro annui), che prende 1.200 euro mensili da tre anni. E per concludere in bellezza alle Terme di Acireale c’è anche un “fantomatico” ufficio turistico.
Tutto questo Giuseppe Cicala lo sa?

Il M5Stelle: Cronaca di una svendita annunciata


Dal sito del Movimento 5 Stelle

Terme di Acireale – Cronaca di una (S)vendita Annunciata

POSTED ON 01/17/2014 · POSTED IN ARTICOLI, IN EVIDENZA, TERME DI ACIREALE

Il Movimento 5 Stelle, attraverso i suoi PortaVoce all’ARS, ha presentato durante la lunga sessione di approvazione della legge di stabilità regionale e di bilancio, due emendamenti che miravano rispettivamente a revocare la liquidazione della Società della Terme (Terme di Acireale S.p.A in Liquidazione) e ad inserire il termalismo tra le aree strategiche riconosciute dalla Regione.
Purtroppo nonostante l’appoggio di alcuni deputati e la disponibilità, a parole sia ben inteso, del presidente della Regione Crocetta e dell’Assessore all’Economia Luca Bianchi, i nostri emendamenti non sono neanche stati discussi e votati in aula, ciò perché una parte della maggioranza (indovinate chi?) che appoggia questo pessimo governo regionale, ha promesso ferro e fuoco nel caso in cui queste due proposte del M5S fossero arrivate in assemblea.

Noi riteniamo, e non siamo i soli in città, che le Terme rappresentino un asset strategico per una città che deve aspirare concretamente, e non solo a parole, ad avere un reale appeal turistico e che quindi non può permettersi di veder svenduto il patrimonio (immobiliare e non) delle Terme di Acireale.

Le passate gestioni le hanno distrutte, hanno distribuito denari e lasciato solo terra bruciata con la conseguenza che noi cittadini pagheremo il salato prezzo mentre qualcun altro guadagnerà.

E ciò sarà semplice e relativamente economico.

Perché, bisogna dirlo, le Terme di Acireale sono state artatamente fatte morire, lentamente ma inesorabilmente, fino a farle indebitare in maniera spaventosa senza che contemporaneamente ci fosse un serio piano di investimento che mirasse alla razionalizzazione e riduzione dei costi di esercizio ed a un miglioramento dei servizi che le terme fornivano (piange il cuore ad usare l’imperfetto), con il fine di rendere le Terme una società sana, capace sia di pagare i debiti che produrre utile.
Sarebbero bastate due o tre azioni politico amministrative come l’inclusione del termalismo tra le aree strategiche, la nostra proposta,  attraendo così fondi comunitari per la messa in sicurezza e permettere l’ammodernamento delle strutture specificatamente destinate ai servizi termali ed il recepimento della legge 323/2000 che prevede tutta una serie di azioni possibili per il rilancio del settore termale.

Tutto ciò è stato volutamente non fatto ed una volta raggiunto l’obiettivo (!) di far diventare le Terme una società decotta ed in deficit d’esercizio perenne, ecco che arriva puntuale, a conclusione di questa parabola discendente, la norma regionale, l’art. 21 della Legge Regionale 11/2010, che stabilisce contemporaneamente la liquidazione della Società Terme di Acireale S.p.A, della quale il socio unico è la Regione Sicilia, e l’affidamento “a soggetti privati della gestione e la valorizzazione dei complessi cremotermali ed idrominerali esistenti nel bacino idrotermale di Acireale e di Sciacca, compreso lo sfruttamento delle acque termali ed idrominerali, nonché le attività accessorie e complementari”.

Concentriamoci sul primo aspetto, cioè la liquidazione.

In diritto la liquidazione di un’impresa è il processo mediante il quale una società (o parte di essa) viene portata al termine, ridistribuendo tutti gli attivi e cercando ove possibile di chiudere tutte le posizioni debitorie.

Appunto i debiti.

La società Terme di Acireale è indebitata per circa 14 milioni di euro, dei quali circa la metà nei confronti di banche per dei mutui accesi negli anni passati, dei quali la Regione era garantee per i quali inspiegabilmente e ingiustificatamente ad un certo punto vengono sospesi i pagamenti delle rate di ammortamento (perché?),esponendo così la società alle ovvie azioni di rivalsa degli istituti di credito.
Con questa pesantissima  esposizione debitoria, a cui necessariamente bisogna far fronte, al commissario liquidatoresenza un intervento deciso da parte del Socio unico della Società, cioè la Regione Sicilia nella persona del suo Presidente, per la ricontrattazione del debito e lo stanziamento successivo delle necessarie risorse economiche, non resta che (s)vendere il patrimonio immobiliare (hotel in primis), per onorare i debiti.

Ed è proprio quello che succederà a breve, purtroppo.

Ciò sta avvenendo nell’assordante silenzio dei politicanti acesi, i veri responsabili dello stato catalettico in cui versa Acireale.

P.S.: A questi link potete trovare altri atti presentati dal Gruppo M5S @ ARS riguardo il Termalismo in generale e le Terme di Acireale in particolare: 
Interpellanza su situazione debitoria Terme Acireale
 e  Mozione Termalism

Grado punta sempre sulle Terme


dal sito di Federterme

GRADO PUNTA SEMPRE SULLE TERME

L’amministrazione comunale di Grado è a un bivio. Da un lato è andato deserto, come i due precedenti, anche il terzo Bando di gara per l’ambizioso progetto del Polo Termale da realizzare sull’isola. Dall’altro, qualcosa in campo termale bisognerà realizzare per non perdere i 22,6 milioni di finanziamento già deliberati dalla Regione.

Il sindaco Edoardo Maricchio ha ereditato la patata bollente dalla precedente amministrazione che aveva scommesso tutto su questo progetto. Si cercava un privato e poi una cordata di imprenditori che fossero disponibili a investire diverse decine di milioni di euro: 40 per la precisione. Ma nessuno si fatto avanti.
E ora la Regione si accinge a ritirarsi dagli impegni presi.
Che fare? Il sindaco si mostra tranquillo: “Il finanziamento non è perso – ha tenuto a sottolineare -. I soldi saranno comunque destinati all’isola”. In effetti, un emendamento approvato in Finanziaria stabilisce l’erogazione da parte della Regione di un finanziamento di un milione e mezzo di euro all’anno per i prossimi quindici anni. Totale: 22,5 milioni, appunto la somma che Grado si aspettava. Unica condizione: i soldi dovranno servire a realizzare interventi mirati a incrementare nuovi arrivi sull’isola. Di turisti, ovviamente.
E cosa può assicurare nuovi ospiti meglio di uno stabilimento termale? Certo, niente di faraonico come progettato inizialmente. Ma un Centro, decisamente più piccolo ma ugualmente moderno, che sappia coniugare il fascino del mare con il Turismo della salute, oggi di grande attrazione.
I mille volti dell'”isola del sole”, come la definiscono le Guide turistiche, si arricchirebbero di una nuova indimenticabile esperienza.

San Pellegrino: nessun ritardo per le nuove Terme


dal sito di Federterme

SAN PELLEGRINO: NESSUN RITARDO PER LE NUOVE TERME

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Le Terme di San Pellegrino saranno aperte per settembre-ottobre 2014. Lo hanno ribadito ancora una volta l’amministrazione comunale e il gruppo Percassi che si sta occupando del loro rilancio. Saranno realizzate nell’edificio che per un secolo ha ospitato l’Hotel Milano Terme. .

L’investimento previsto è pari a circa 16 milioni di euro: una volta concluse saranno acquisite dal Comune che resterà quindi proprietario di tutta l’area storica comprensiva del casinò. Il gruppo Percassi, invece, avrà in concessione casinò e terme per 30 anni, fino al 2044.
Tutta la Val Brembana, dove si trova San Pellegrino Terme, versa in una situazione di grave crisi turistica e occupazionale: la riapertura del Casinò, chiuso nel 1978, e il rilancio del Centro termale, ricco di acque solfato-alcaline-ferrose, rappresenterebbero un passo concreto per la realizzazione dell’Accordo di Programma (firmato assieme alla Provincia di Bergamo e al Comune di San Pellegrino) con il quale la Regione Lombardia intende rilanciare il settore termale e turistico della zona.

Pronto un ddl per superare l’ostacolo del cambio nome delle città termali


dal sito del Corriere di Sciacca

SCIACCA – CRONACA
EMENDAMENTO CAMBIO NOME DELLE CITTA’ TERMALI: PERPLESSITA’ DEL COMMISSARIO DELLO STATO, MA MANGIACAVALLO HA PRONTO UN DDL

09/01/2014 20.40

Un emendamento alla legge di stabilità della Regione Sicilia attualmente in discussione o un successivo disegno di legge se l’atto, come appare probabile, non dovesse trovare spazio nella manovra.

C’è un nuovo tentativo per modificare il nome di Sciacca in Sciacca Terme. Lo sta facendo Matteo Mangiacavallo, deputato all’Ars del movimento Cinquestelle, che con il suo gruppo ha presentato ben 200 emendamenti alla legge Finanziaria regionale, tra cui quelli che l’abrogazione della legge con cui dieci anni fa si stabiliva l’indizione di un referendum per quei Comuni sicliani che volevano cambiare nome.

Con l’emendamento si dà facoltà ai consigli comunali di deliberare tale modifica, evitando il lungo e costoso iter del referendum, che a Sciacca si fece esattamente dieci anni fa, nel 2003, conclusosi con il mancato raggiungimento del quorum.

“Il mio emendamento è finito purtroppo tra quelli aggiuntivi e potrebbe non essere trattato – dice Mangiacavallo – prevede di assegnare tale facoltà solo agli otto Comuni termali siciliani, lasciando invariata la legge del referendum per tutti gli altri. Dobbiamo ancora stabilire con il mio gruppo le priorità dei nostri 200 emendamenti, poi valuteremo il percorso politico successivo. Il commissario dello Stato ha mostrato qualche perplessità, ritenendo l’emendamento estraneo alla legge di stabilità. In ogni caso, sono pronto a predisporre eventualmente un disegno di legge, in modo da consentire alla città di Sciacca di dotarsi di un toponimo che valorizza la propria risorsa termale, sperando naturalmente che le Terme possano superare l’attuale momento di difficoltà”.

La Regione Siciliana cancella 23 società partecipate. Addio alle Terme di Sciacca e di Acireale


dal sito del Giornale di Sicilia.it

La Regione cancella 23 società partecipate

 

 I lavoratori confluiranno nelle altre nove aziende che resteranno in vita. Paracadute pubblico per i 76 in organico a Sicilia e-Servizi. Cala la scure su organi direttivi, sedi, consulenze e costi di funzionamento: negli ultimi 4 anni spesi 1,1 miliardi

 

di RICCARDO VESCOVO

PALERMO. Si chiude l’era della Regione imprenditrice: una norma del governo regionale inserita in Finanziaria cancella 23 società di cui Palazzo d’Orleans è socio. Cala così la scure su organi societari, sedi, consulenze e costi di funzionamento. Gli enti confluiranno al dipartimento regionale del Bilancio e avranno dei liquidatori scelti tra i dirigenti interni. Il personale, circa 450 dipendenti (di cui 300 solo Italkali) in tutto, confluirà nelle nove società che invece rimarranno in vita o resterà in servizio presso l’azienda d’origine. Novità in vista anche per il personale di Sicilia e-Servizi, che si occupa della rete informatica della Regione: i 76 dipendenti assunti dal socio privato e prossimi al licenziamento, pur non avendo superato una selezione pubblica potranno transitare alla Regione.

Le società che chiuderanno
Tra le aziende totalmente in mano alla Regione addio all’ex Cinesicilia, a Sicilia e-Ricerca e a Lavoro Sicilia. Via anche le quote di Italkali, Mercati agroalimentari Sicilia e Patrimonio immobiliare Spa, di cui la Regione è socio di maggioranza. Tra le altre aziende di cui Palazzo d’Orleans ha partecipazioni minoritarie destinate a essere cedute ci sono il Consorzio di ricerca per l’Agrobio e la pesca, il Consorzio di ricerca trasporti navali e commerciali, il Distretto tecnologico, la società Stretto di Messina, quella degli Interporti siciliani, Unicredit e Mediterranea holding. Sono invece già in liquidazione (e l’iter subirà un’accelerazione) il Ciem, Info Rac, Siace Spa, Sicilia Hydro Spa (l’unica praticamente chiusa), Sicilia e-innovazione, Terme di Sciacca e Terme di Acireale, Società Mediterranea, Cape Spa e Quarit. L’iter dovrebbe scattare subito dopo il via libera alla norma e la pubblicazione in Gazzetta e dovrebbe concludersi prima dell’estate.

Il futuro del personale
Dei 450 dipendenti i circa 150 delle società che chiuderanno verranno licenziati e trasferiti in capo alle nove società che resteranno in vita e nelle quali lavora il grosso del personale. Sono Azienda siciliana trasporti, Servizi Ausiliari Sicilia, Sicilia e Servizi, Riscossione Sicilia, Irfis, Sviluppo Italia Sicilia, Siciliacque, Parco scientifico e tecnologico e Seus 118. L’emendamento dell’assessore al Bilancio, Luca Bianchi, prevede che il personale venga licenziato e riassunto perdendo «indennità, superminimi e trattamenti giuridici particolari che aveva nelle partecipate poste in liquidazione». In caso di cessione quote, dovrebbero restare al loro posto i quasi 300 dipendenti di Italkali, che si occupa di estrazione e lavorazione di salgemma.

Il risparmio sui costi
I magistrati della Corte dei Conti, guidati da Maurizio Graffeo, hanno evidenziato che, a fronte di una produttività pressoché nulla, questi carrozzoni sono costati negli ultimi quattro anni quasi 1,1 miliardi, soprattutto per pagare gli stipendi dei 7.300 dipendenti. Adesso verranno meno quasi tutti i costi, a partire da quelli per gli organi societari e consulenti.

Il caso di Sicilia e-Servizi
La società che si occupa dei sistemi informatici dell’amministrazione oggi è in liquidazione ed è guidata da Antonio Ingroia. Il governo vuole recuperarla perché ritenuta strategica. Ma ad oggi è una scatola vuota: i dipendenti sono in capo al socio privato, Sicilia Venture, formata dai colossi Accenture e Engineering che in base a vecchi accordi sono prossimi alla fuoriuscita dalla società e al licenziamento dei lavoratori. Un parere dell’Avvocatura sostiene però che i 76 dipendenti possono transitare alla Regione pur non avendo superato una selezione pubblica, consentendo così alla Regione di gestire autonomamente il proprio sistema informatico senza far ricorso ai privati.

Terme di Sciacca. Licenziato l’ex direttore dell’albergo


dal sito del Corriere di Sciacca

SCIACCA – CRONACA
TERME, IL COMMISSARIO TURRICIANO DELIBERA IL LICENZIAMENTO PER GIUSTA CAUSA DELL’EX DIRETTORE DELL’ALBERGO, GINO ALLEGRO
L’ex direttore ha patteggiato una pena ad un anno di reclusione. L’azienda termale proseguirà l’azione giudiziaria in sede civile per il risarcimento del danno.

08/01/2014 15.23

Il commissario straordinario della Terme di Sciacca Spa, Carlo Turriciano, ha deliberato, lo scorso 30 dicembre, il licenziamento per giusta causa dell’ex direttore del Grand Hotel delle Terme, Gino Allegro.

Gli effetti del licenziamento decorrono dalla data di sospensione avvenuta il 18 dicembre 2010. La conseguenza è la perdita ex tunc del diritto alle retribuzioni. Retribuzioni che dovranno essere recuperate dopo che l’azienda termale quantificherà le somme.

L’ex direttore del Grand Hotel delle Terme, Gino Allegro, ha patteggiato, lo scorso ottobre,  una pena ad un anno di reclusione e una multa di 400 euro (pena sospesa) per truffa e appropriazione indebita. Gino Allegro, saccense di 58 anni, era stato rinviato a giudizio, lo scorso novembre, per le accuse contestate dalla Procura della Repubblica: truffa e appropriazione indebita. La sentenza è divenuta definitiva.

Intanto, la Terme di Sciacca Spa prosegue l’azione giudiziaria in sede civile, nonostante la difesa di Allegro fosse disponibile a risarcire anche il danno civile.  L’accusa di truffa riguarda un ammontare di 43.181 euro. Sono 17 i fatti contestati ad Allegro.

Per la pubblica accusa, si sarebbe “relazionato con i clienti per l’organizzazione e il pagamento di festeggiamenti e cerimonie nei locali della struttura, e con artefici o raggiri specificatamente consistiti nel rilasciare, ai soggetti che avevano fruito delle prestazioni pattuite, all’atto del pagamento del prezzo concordato, ricevute fiscali e quietanze attestati somme inferiori a quelle effettivamente a lui corrisposte ovvero corrispondenti al prezzo pagato ma differenti da quelli attenenti al medesimo oggetto e registrate nella contabilità dell’albergo o, anche, non rilasciando alcuna quietanza”.

Altra ipotesi di reato contestato dalla Procura è l’appropriazione indebita. Si sarebbe “impossessato di derrate alimentari di vario genere, dalle pietanze già cucinate a vaschette di gelato da tre chili ciascuna”. Allegro era stato iscritto nel registro delle notizie di reato il 27 settembre del 2010. Al vaglio degli investigatori una moltitudine di documenti contabili.

Le indagini scaturirono dopo l’insediamento dell’amministratore unico Turriciano, avvenuto dopo lo scioglimento del precedente Cda. Il nuovo manager scandagliò tutta la contabilità dell’albergo. La Procura ci mise mano proseguendo poi con un vasto sequestro di documenti.

Per la Società termale “non sussistono in alcuno modo le condizioni per confermare nei suoi confronti la fiducia di questa azienda, elemento imprescindibile per consentire la prosecuzione del rapporto contrattuale di lavoro, a maggior ragione in considerazione del ruolo dallo stesso ricoperto all’interno dell’azienda”.

Da Sciacca a Sciacca Terme^


dal sito di Tele Radio Monte Kronio

Da Sciacca a Sciacca Terme. Grazie a Matteo Mangiacavallo si può scrivere una pagina di storia (anche se in ritardo di 10 anni)

by redazione • 4 gennaio 2014

Mangiacavallo

Era il 28 dicembre 2003. Sono passati da pochi giorni dieci anni da una data purtroppo triste nella storia di Sciacca. Stiamo parlando del mancato raggiungimento del quorum al referendum indetto per fare in modo che Sciacca potesse chiamarsi Sciacca Terme.

I saccensi non colsero, piuttosto colpevolmente, quell’opportunità, l’unica allora prevista dalla legge. Cittadinanza in parte sobillata anche da qualche personalità politica dell’epoca che ne approfittò per fare ostruzionismo all’allora giunta in carica presieduta da Ignazio Cucchiara, preoccupandosi che al successo di quella consultazione potesse corrispondere un riconoscimento pubblico per quell’amministrazione.

Ebbene: oggi c’è l’opportunità di rimediare a quel gravissimo errore. Il deputato regionale del Movimento Cinquestelle Matteo Mangiacavallo ha presentato un emendamento alla Finanziaria che, se approvato, permetterebbe di aggiungere Terme al toponimo Sciacca.

Quel referendum forse fallì anche perché le Terme erano in caduta libera, come hanno dimostrato gli anni successivi e come sta dimostrando la triste realtà. Altro errore. Perché le Terme fanno parte della vita di Sciacca. Aquae Labodes si chiamava la città, non fu corretto guardare solo ad un fatto contingente disinteressandosi, dimostrando, come purtroppo continua ad accadere ancora oggi, di non amare la propria storia. Tutto questo capì un quarto della città, chi andò regolarmente a votare. Oggi grazie al deputato regionale Mangiacavallo si può produrre una nuova pagina di storia. Che eventualmente avrebbe l’unico difetto di essere scritta in ritardo di dieci anni.

Terme, abrogare la liquidazione. Presentati due emendamenti all’ARS


La notizia data dalla pagina FB di Fancity e dal sito Internet

Gli emendamenti presentati dapprima in commissione bilancio come modificativo all’art. 27 (trattava di partecipate delle regione), poi ritirato dal governo ed anche come aggiuntivi non sono stati discussi sia perchè l’articolo che modificava è stato cassato e sia perchè non hanno discusso gli emendamenti aggiuntivi in commissione.

Quindi sono stati ripresentati per la discussione sull’articolato che comincerà il 7  Gennaio.

Il primo emendamento, presentato dai deputati Angela Foti (M5Stelle), Anthony Barbagallo e Giuseppe Lupo (PD)

“L’articolo 21 della legge regionale 12 maggio 2010, n.11 è abrogato. 
L’assessorato dell’Economia è autorizzato a procedere alla revoca dello stato di liquidazione ai sensi dell’articolo 2487- ter del Codice Civile. “

Abroga questo:

L.R. 11/2010
Art. 21
Società Terme di Sciacca e Società Terme di Acireale.

1. Entro 180 giorni dall’avvenuta cessione alla Regione delle quote azionarie detenute dalle aziende autonome Terme di Acireale e Terme di Sciacca rispettivamente nelle società Terme di Acireale S.p.A. e Terme di Sciacca S.p.A., la Ragioneria generale della Regione attiva le procedure necessarie a porre in liquidazione le due Società e, tramite lo svolgimento di una gara ad evidenza pubblica, affida a soggetti privati la gestione e la valorizzazione dei complessi cremotermali ed idrominerali esistenti nel bacino idrotermale di Acireale e di Sciacca, compreso lo sfruttamento delle acque termali ed idrominerali, nonché le attività accessorie e complementari.

2. Il personale delle società Terme di Sciacca S.p.A. e Terme di Acireale S.p.A. poste in liquidazione gode delle stesse garanzie occupazionali previste per i dipendenti delle società che sono dismesse a seguito dell’applicazione di quanto previsto dall’articolo 20. (Periodo omesso in quanto impugnato dal Commissario dello Stato ai sensi dell’art. 28 dello Statuto).

Il secondo emendamento, presentato dagli stessi deputati, invece mira a inserire il termalismo tra le aree strategiche della regione: 

“Riconoscimento del termalismo come area strategica ai sensi del comma 1 dell’art. 20 della legge regionale 12 maggio 2010, n. 11”

Al comma 2, dell’articolo 20 della legge regionale 12 maggio 2010, n. 11 e successive modifiche ed integrazioni, é aggiunta la seguente lettera: 
o) termalismo.

Affidare l’agnello al lupo. A Sciacca sono arrabbiati per il bando sulla privatizzazione


dal sito del Corriere di Sciacca

SCIACCA – EDITORIALE
BANDO TERME, L’ADVISOR CHE IN 5 ANNI HA DILAPIDATO IL PATRIMONIO DI 5,7 MILIONI DI EURO

28/12/2013 04.04

Editoriale di Filippo Cardinale

La Sicilia è terra dell’esasperazione. Non c’è una misura mediana, tutto è spinto al massimo, all’estremo. La politica, in modo particolare, è l’esempio dell’estremo stesso. Per “salvare” le Terme di Sciacca e di Acireale, la politica regionale non trova di meglio che affidare l’incarico di advisor, per traghettare le strutture in mano alla gestione dei privati, ad una società a partecipazione regionale che negli ultimi cinque anni di gestione ha dilapidato il suo patrimonio iniziale: Sviluppo Italia Sicilia.

Il danno è grosso se si pensa che sono stati “bruciati” 5,7 milioni di euro. Dunque, una gestione fallimentare. C’è un detto emblematico, affidare l’agnello al lupo. Le due strutture termali regionali, quella saccense e quella acese, sono in perenne stato di profondo rosso, con bilanci chiusi con perdite consistenti. E cosa fa la Regione, o meglio, la politica regionale? Affida due Aziende in perdita ad un’altra Azienda in perdita per il loro traghettamento verso la valorizzazione.

Come advisor, sotto la guida dell’ex presidente della regione, Raffaele Lombardo, è stata scelta, per affidamento diretto, Sviluppo Italia Sicilia. Premesso che detta società è sorta con lo scopo di attrarre imprenditori capaci di investire in Sicilia e proiettare l’Isola verso il rilancio economico-imprenditoriale, non ci sono, fino ad oggi, esempi rasserenanti, o incoraggianti, di attività andate a buon fine e prodotte dalla stessa. L’unica certezza è offerta dalla capacità di Sviluppo Italia Sicilia di aver disperso in perdite annuali il patrimonio iniziale di 5,7 milioni di euro. Il tutto negli ultimi cinque anni. La legge sulla privatizzazione è datata 1999. Sono trascorsi quasi 15 anni. A che punto siamo? Al nulla. E’ stato pubblicato un bando con scadenza lo scorso anno che ha fatto la figura degna di Peppe Nappa. Bando deserto e parto da barzelletta. Ora la regione è in riflessione, in studio. Sta facendo valutare all’Ufficio legale e legislativo della Regione l’opportunità di scegliere tra bando vero e proprio oppure la manifestazione d’interesse.

Siamo messi bene. Il tempo passa. Le Terme accumulano perdite e deprezzamento, Sviluppo Italia Sicilia, accumula perdite su perdite. Quando si dice affidare l’agnello al lupo.

Terme. L’onorevole Angela Foti definisce un bluff il Presidente Crocetta


L’articolo sul blog Fancity

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Questione Terme di Acireale – All’ARS l’on. Angela Foti continua la sua battaglia per fermare il processo di liquidazione e dare nuove risorse, speranze e progetti all’impianto termale pubblico. La smania di privatizzazzione colpisce anche il governatore Crocetta che in campagna elettorale proprio ad Acireale si era espresso per dare nuove risorse alle Terme e rilanciare il comparto “benessere”. Oggi l’onorevole Foti all’ARS è l’unica a predicare fuori dal coro una soluzione pubblica ed efficiente per le nostre terme. Il PD acese continua il suo percorso programmatico di “città termale” ma di fatto siamo in una fase di stallo.

Contro il Grande Freddo utilissime le cure termali


L’articolo di “Più Sani Più Belli” rilanciato sul sito della Fondazione Forst

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La Stancheris va a Sciacca ma non dice nulla sulle Terme


dal Corriere di Sciacca

SCIACCA – CRONACA
MICHELA STANCHERIS DI NUOVO A SCIACCA NON FORNISCE SOSTANZIALI NOVITA’ SUL FUTURO DELLE TERME

22/12/2013 14.20

Per la pubblicazione del bando per la gestione delle Terme ai privati se ne parlerà nel 2014. L’assessore regionale al turismo, Michela Stancheris, presente oggi a Sciacca per partecipare al memoriale di hockery su carrozzina elettronica dei Leoni Sicani, al quale è stata invitata a prendere parte dal deputato regionale Margherita La Rocca Ruvolo, ha risposto alle sollecitazioni dei giornalisti, ma non ha detto nulla di nuovo rispetto a quanto era già noto.

La sensazione è che la Stancheris abbia a cuore la problematica, che però è anche di competenza dell’assessorato all’economia e rientra nel calderone di tante emergenze che la Regione Sicilia deve affrontare. “Parlerà con il presidente Rosario Crocetta – ha detto, dobbiamo fare di tutto per farne una delle principali priorità nel 2014”. La Stancheris ha ricordato la riunione di Palermo di un mese fa, quando si è discusso della necessità di approfondire il percorso da seguire, se manifestazione di interesse o bando di affidamento. Ma pare che da quell’incontro non ci sono stati altri passaggi burocratici sulla delicata questione, che pare sia inserita nell’elenco dei “poi si dovrà” da tutti i governi della Regione che si sono succeduti negli ultimi anni.

Arrivano a Stabia i soldi della Regione


dal sito di Federterme

TERME DI STABIA: ARRIVANO I SOLDI DELLA REGIONE

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 La Regione Campania ha erogato un “Contributo straordinario al Comune di Castellammare di Stabia per la messa in sicurezza del complesso Terme di Stabia”.

Nel darne notizia, una nota di Stabia Channel.it precisa che si tratta di un fondo di 669.200 euro che il 23 settembre scorso la Giunta Regionale ha deliberato per il parco idropinico stabiese motivandolo con la “necessità di interventi urgenti per preservarne il patrimonio sorgentizio alla cui esecuzione l’Amministrazione comunale non ha finora provveduto”.
Per la Regione “tale inerzia espone a pregiudizio il patrimonio sorgentizio, di proprietà regionale”. Un contributo straordinario per la messa in sicurezza del complesso delle Terme di Stabia su cui la stessa Regione eserciterà un’attività di “vigilanza e controllo sull’esito del finanziamento e, all’esito, assumere ogni iniziativa a tutela degli interessi dell’Amministrazione regionale, ivi compreso il recupero delle somme erogate ove dovuto, in ragione del rapporto concessorio”.
A questo punto – aggiunge la nota – resta da vedere come il comune utilizzerà tale cifra. L’obiettivo, per evitare che la Regione richieda indietro il contributo, deve essere quello di avviare un’attività di manutenzione del complesso del solaro, primo fra tutti la riattivazione dell’energia elettrica e la riapertura degli altri reparti, oggi ancora chiusi.
Alle Terme di Stabia,infatti, oggi è attiva solo la fisiochinesiterapia, mentre tutti gli altri reparti sono chiusi per mancanza di manutenzione. Con i fondi regionali, dunque, dovranno essere riaperti tutti i reparti con la conseguente necessità di richiamare in servizio gran parte dei dipendenti, anche gli stagionali. Tutto ciò sembra non vada in contrasto con il procedimento di messa in liquidazione dell’azienda, che nel frattempo proseguirà il suo iter.
Una notizia,quella dell’arrivo dei fondi dalla Regione, che ha dato un pò di ottimismo ai dipendenti che così sperano di ritornare a lavorare. Sono convinti, infatti, che con le terme aperte, la società inizierà a produrre e, quindi, a fare utili oltre che creare le condizioni per valorizzare la struttura in vista della privatizzazione cui sta lavorando l’amministrazione comunale.

Terme di Sciacca: al privato che verrà l’onere di realizzare la rete fognaria


dal sito del Corriere di Sciacca

SCIACCA – CRONACA
BANDO TERME, IL PRIVATO DOVRA’ REALIZZARE LA RETE FOGNARIA DEGLI STABILIMENTI DI SAN CALOGERO

01/12/2013 09.52Un’indiscrezione l’abbiamo. Relativamente al bando per l’affidamento in gestione delle strutture termali, al di là del fatto che la Regione sta studiando (ancora dopo 14 anni) il metodo da utilizzare, cioè se procedere con bando o con manifestazione d’interesse (quest’ultima è la tesi che prevale), c’è una novità. La realizzazione della rete fognaria, mancante da sempre, degli stabilimenti termali e il realtivo allacciamento alla nuova rete fognaria pubblica di Contrada Isabella sarà a carico del privato.

Secondo noi è un ulteriore paletto che renderà più difficoltoso l’interesse dei privati alla gestione delle strutture termali. Gli investimenti per la riqualificazione delle strutture sono ingenti. La Sicilia è una terra che, da qualche anno, non attira più investitori. Ci sono grossi problemi di vendita di strutture alberghiere di lusso, quali il San Domenico Palace di Taormina, Villa Igea a Palermo, il Donnafugata nel ragusano, il Giardino di Costanza a Mazara del Vallo.

La Sicilia fa spavento agli investitori per diversi motivi. In primis la burocrazia. Poi l’iinsufficienza delle infrastrutture. Insomma, nel mondo gira un enorme flusso di denaro, da parte di investitori, da parte di fondi. Flusso di denaro che approda in altre zone del mondo o dell’Europa.

Per quanto riguarda, invece, l’allaccio alla rete fognaria dello stabilimento di via Agatocle, l’accordo è stato raggiunto con la Girgenti Acque che dovrà curare il progetto. La situazione dovrebbe sbloccarsi nel giro di qualche mese.

L’Altra Sciacca: si cerca ancora di capire cosa fare per le Terme?


dal sito del Corriere di Sciacca

SCIACCA – CRONACA
TERME, POLEMICA L’ALTRA SCIACCA: “SI CERCA ANCORA DI CAPIRE COSA FARE ?”

30/11/2013 10.50

L’associazione “L’Altra Sciacca”, come tanti saccensi, è rimasta incredula di fronte alle notizie diffuse ieri sull’esito del tavolo tecnico tenutosi a Palermo sulle Trrme.

Dalla nota diffusa dal sindaco Di Paola si è appreso che “Si sta cercando di capire quale sia la formula migliore per selezionare il privato”: questa affermazione è da ritenere per certi versi clamorosa e non può essere oggetto di atteggiamento positivo e fiducioso per il futuro.

“Dopo tutto il tempo trascorso e gli errori, taluni madornali, commessi sino a oggi, non si è arrivati ad alcuna utile conclusione – commenta L’Altra Sciacca – alla faccia delle recentissime precisazioni dell’assessore Michela Stancheris che evidenziavano che gli impegni assunti due mesi fa sono stati affatto disattesi e che con il collega dell’Economia sono pienamente coinvolti, ognuno per le proprie competenze, nelle procedure relative al bando per la manifestazione di interesse”.

L’associazione si dice allibita nell’apprendere che altro elemento di “ritardo” è la questione dell’allaccio fognario delle Terme. Scopriamo , dunque, solo oggi che la soluzione da trovare era strettamente legata all’ATO Idrico e al suo gestore, il quale da ben 5 anni fa il bello il cattivo tempo in questo settore. Se questi sono gli esiti del “summit” palermitano – concludono – dobbiamo prendere atto che non ci siamo per nulla sbagliati. Non ci siamo sbagliati nell’evidenziare le poche idee molto confuse sul percorso della privatizzazione delle Terme, né sulla superficialità e sul disinteresse con cui la Regione si sta occupando della redazione del bando, prova ne è l’evidente segnale che ha voluto dare l’assessore all’Economia Luca Bianchi disertando la riunione. Non ci siamo sbagliati nell’aver rilevato la concreta volontà di voler prendere ancora tempo perché non sanno cosa fare con la questione “Terme” e come farlo”.

L’Altra Sciacca non commenta il passato, che ci permettiamo di aggiungere noi: è possibile che da una vita le Terme svolgano attività senza avere un sietema fognario ?

Sciacca, il liquidatore Turriciano licenzia due dipendenti delle Terme


dal sito del Corriere di Sciacca

SCIACCA – CRONACA
LICENZIAMENTO 2 DIPENDENTI DELLE TERME, MATTEO MANGIACAVALLO: “TURRICIANO VA RIMOSSO PER COMPORTAMENTO CONTRARIO AI PRINCIPI DI LEGALITA'”
” Il liquidatore Turriciano non solo non ha rispettato la sentenza ma ha anche proceduto al licenziamento di entrambi i dipendenti”

29/11/2013 16.43

Sul licenziamento di due dipendenti delle Terme, Aurelio Schittone e Ivelina Primo, il comportamento del Commissario è contrario ai principi di legalità, legittimità, correttezza ed osservanza dei provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria”.

Lo dichiara il deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Matteo Mangiacavallo, che ha presentato un’interrogazione parlamentare.Con l’atto parlamentare, l’onorevole Mangiacavallo chiede al presidente della Regione e all’assessore per l’Economia notizie “in merito al comportamento del commissario liquidatore adottato in violazione ed inosservanza della sentenza del Tribunale di Sciacca del 17 luglio scorso”. In buna sostanza, la sentenza del Tribunale ha dichiarato la nullità dei contratti a termine stipulati dalla società con i ricorrenti, condannando la Società Terme di Sciacca a riconoscere il diritto dei ricorrenti alla conversione dei rapporti di lavoro da contratto a termine a contratto a tempo indeterminato a far data dal 24 aprile 2006.

“Invece, – afferma il deputato del Movimento 5 Stelle Mangiacavallo – in spregio del provvedimento, il liquidatore Turriciano non solo non ha rispettato la sentenza ma ha anche proceduto al licenziamento di entrambi i dipendenti”.

Mangiacavallo chiede agli organismi competenti di “rimuovere immediatamente Carlo Turriciano dall’incarico di Liquidatore della Terme di Sciacca, contestando allo stesso l’inosservanza del provvedimento giurisdizionale, il licenziamento adottato e tutti i danni che potranno derivare alla società”. Inoltre chiede di attivare “una azione di responsabilità ai sensi dell’art. 2393 del codice civile nei confronti del Liquidatore; e quindi, se non ritengano opportuno inoltrare specifica informativa alla Procura Regionale della Corte dei Conti”.

Terme di Sciacca, serve un colpo di reni dei saccensi


dal sito del Corriere di Sciacca

SCIACCA – CRONACA
TERME, GIOACCHINO MARSALA: “SERVE UN COLPO DI RENI DEI SACCENSI”

29/11/2013 17.36

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, la lettera che ci ha inviato il dottore Gioacchino Marsala.

Egregio Direttore, assisto ( senza stupore, per la verità!) all’ ennesimo fallimento della Regione Siciliana sulla delicatissima questione delle Terme di Sciacca. Una vera farsa che continua impietosamente ad andare avanti da troppo tempo e sempre alla insegna della perifrastica attiva: stiamo per…, abbiamo intenzione di…. , etc, etc. con l’unico risultato, ahimè, di produrre terribili figuracce dietro le quali si cela l’assoluta incapacità dei vertici regionali di affrontare seriamente il problema. Nel mentre il degrado delle nostre Terme va avanti inesorabilmente .

Ma non è ora di dire basta? Non è il momento che il cittadino di Sciacca si svegli e con un colpo di reni reagisca di fronte a questa vergognosa presa in giro? Voglio approfittare del Suo giornale per rivolgere pubblicamente un appello a tutti i miei concittadini, al Sindaco, alla Giunta, al Consiglio Comunale ai Parlamentari e a tutte le associazioni politiche e culturali che operano in città perchè si prenda in considerazione, seriamente, l’ipotesi di ricorrere all’ istituto dell’ azionariato popolare, l’unica alternativa che, secondo me, consente accanto ad un intelligente azione politica di restituire le Terme di Sciacca alla città di Sciacca. Come un tempo.

La invito, pertanto, egregio Direttore, a lanciare dal Suo giornale una vera e propria campagna di informazione e di sensibilizzazione in tal senso, vediamo in quanti risponderemo. Io sono pronto! Nel ringraziarLa anticipatamente, Le porgo i miei più cordiali saluti.

Gioacchino Marsala

Gentile dottore, grazie per il Suo contributo. Il Corriere di Sciacca è sempre disponibile a ricevere sollecitazioni al dibattito. Purtoppo, ahinoi, la Città sembra refrattaria a impegnarsi su temi che segnano il futuro della collettività stessa. Una Città affetta da una patologia talmente cronica che parrebbe invano ogni tentativo curativo. E’ una Città che alza gli scudi per cose che, obiettivamente, rapprEsentano l’effimero. E’ una Città che non sogna, non spera, non partecipa. Molto probabilmente, la causa va ricercata nelle classi dirigenti che in questa Città si sono alternate. Molto probabilmente, hanno diffuso un profondo sentimento di sfiducia. Ecco, allora, che domina l’apatia, la rassegnazione. Temi importanti, vitali, per la nostra economia, il nostro sviluppo, entrano nell’oblio.

La cosa dannatamente paradossale è che tale oblio contagia i settori produttivi della Città, i settori che dovrebbero fungere da propulsione. Ecco, manca la propulsione. E’ sconcertante, ma anche sconfortante, il modo di osservare il degrado del nostro futuro da dietro le persiane. Allora, è facile cogliere lamentele che, però, rimangono nell’alveo del bar. Tutto qui. Quando c’è da compiere un passo in avanti, incombe la paura, l’apatia.

Se la Regione ha nei confronti delle nostra importante risorsa un comportamento deleterio, noi ci accontentiamo delle chiacchiere che dalla regione promanano. Ci sentiamo un popolo “spetto”, ma siamo il contrario. Siamo bevitori di parole che tali rimangono, che non approdano a nulla. Mi viene in mente una frase di “uomini” particolarmente “coraggiosi”: “tinitimi sinnò l’ammazzu”.

Lanciamo a tutti gli uomini di buona volontà l’appello a salvare le nostre risorse? Facciamolo. Ma mi creda, non mi attendo grandi adesioni. L’ultima farsa è arrivata oggi, dalla Regione. Stanno “studiando” il metodo ideale per fare il bando. E’ dal 1999 che studiano, anno in cui fu partorita la legge sulla privatizzazione. Sono passati 14 anni, e ancora stanno studiando. Un tempo del genere, all’Università, indica che lo studente è duro di comprendonio.

Rimaniano, ambedue, in attesa di altri contributi al dibattito.

Un cordiale saluto. Filippo Cardinale

Terme: alla Regione non sanno cosa fare


dal sito del Corriere di Sciacca

SCIACCA – ECONOMIA 
TERME, GRANDE NOVITA’: ALLA REGIONE NON SANNO COSA FARE
Ieri summit a Palermo senza l’assessore all’Economia

29/11/2013 08.42

Editoriale di Filippo Cardinale

C’è una grande novità per le Terme: l’anno che verrà sarà come quello passato. Il summit di ieri a Palermo ha prodotto il nulla. E dalla politica dei nostri tempi non c’era altro da aspettarsi. Le parole scorrono come l’acqua che passa sotto i ponti. Al summit sulle Terme, di cui si era tanto enfatizzato con comunicati stampa pomposi, si è risolto con la richiesta di un parere all’Ufficio Legale e Legislativo della Regione. Tra l’altro, al summit mancava l’assessore chiave della vicenda, cioè quello all’Economia.

E così mentre Roma discute, Sogunto viene espugnata. L’assessore al Turismo, che in quasta fase del bando non ha nessuna competenza, è arrivata con ritardo al summit. Questa la novità: hanno concordato che bisogna rifare il bando. Non ho messo il punto esclamativo perchè lascio il compito ai nostri lettori.

Bando? No, è troppo complesso e si rischia un contenzioso futuro. Manifestazione d’interesse? Mah, sarebbe ideale. Però. Facciamo una cosa. Inviamo un parere all’Ufficio Legale e Legislativo della Regione e poi decidiamo. Punto. Il summit è finito.

Tutto qua, cari lettori. E la nave va. Nulla di fatto.Siamo entrati nei meandri dei pareri, della burocrazia. La precedente manifetsazione d’interesse è scaduta lo scorso marzo. Sono passati 9 mesi per decidere il nulla.

Questa è la realtà. La nostra risorsa importante, quella termale, è in balia dell’insufficienza di una classes politica capace solo di litigare, e di una classe burocratica ferma a difendere i propri privilegi.

Siamo nel nulla. Ma lo avevamo capito già da parecchio tempo.

Fabrizio Di Paola Sindaco di Sciacca “Mi auguro che la Regione mantenga gli impegni sulle Terme”


Terme, sindaco Di Paola: C’è una prospettiva, mi auguro si mantengano impegni
sindacosciacca

28 nov 2013 – “Il nuovo Governo della Regione ha preso finalmente atto dell’importanza della questione terme e si è fatto carico di dare una svolta decisa così come più volte sollecitato dall’Amministrazione comunale e dalla città. Mi auguro che adesso si mantengano gli impegni assunti”. E’ quanto dichiara il sindaco Fabrizio Di Paola in merito al tavolo tecnico – a cui ha partecipato – , che si è tenuto ieri a Palermo, presieduto dall’assessore regionale al Turismo Michela Stancheris. Presenti il direttore generale di Sviluppo Italia Sicilia Vincenzo Paradiso, il funzionario regionale delle società partecipate Rossana Signorino, il liquidatore delle Terme Carlo Turriciano e i componenti dello staff dell’assessore Stancheris, Filippo Bellanca l’avvocato Cascio

“Si è tracciato un percorso – dice il sindaco Di Paola – con una volontà nuova e una prospettiva chiara che è quella di uscire, intanto, dall’impasse di quest’ultimo periodo e poi di dare una accelerata al completamento del processo di privatizzazione e di valorizzazione del termalismo, risolvendo alcune questioni tecniche e promuovendo il bando a livello internazionale, così come richiesto”. Sono tre gli aspetti su cui ieri si è particolarmente soffermata la conferenza di servizi: il bando, l’allaccio fognario, l’evidenza pubblica.

“Si sta cercando di capire quale sia la formula migliore per selezionare il privato – dice il sindaco Di Paola –. Due sono le soluzioni: insistere sull’avviso per manifestazioni di interesse oppure provare un bando di selezione pubblica. Il punto sarà oggetto di un approfondimento da parte degli uffici della Regione. È comunque emersa l’esigenza di dare la massima visibilità, con un testo anche in lingua inglese con una evidenza quanto meno europea”.

Idee confuse alla Regione sulle Terme di Sciacca


L’articolo su BeliceNews di Santina Matalone

Tavolo tecnico alla Regione sulle Terme di Sciacca. Bando???? Idee confuse.

 di: Santina Matalone

Foto: termedisciacca.blogspot.itImmagine relativa alla notizia: Tavolo tecnico alla Regione sulle Terme di Sciacca. Bando???? Idee confuse.

Tavolo tecnico ieri a Palermo sulle terme, presieduto dall’Assessore Regionale al Turismo Michela Stancheris a cui ha preso parte il sindaco Fabrizio Di Paola, il direttore generale di Sviluppo Italia Sicilia Vincenzo Paradiso, il funzionario regionale delle società partecipate Rossana Signorino, il liquidatore delle Terme Carlo Turriciano e i componenti dello staff dell’assessore Stancheris, Filippo Bellanca e l’avvocato Cascio. Pare che dalla conferenza di servizi, la regione abbia preso finalmente atto dell’importanza della questione terme di Sciacca facendosi carico di dare una svolta decisiva al completamento del processo di privatizzazione e di valorizzazione del termalismo, risolvendo alcune questioni tecniche e promuovendo il bando a livello internazionale, così come da più parti richiesto.
Tre gli aspetti su cui ieri si è particolarmente discusso: il bando, l’allaccio fognario, l’evidenza pubblica.
Per quanto attiene alla questione bando, si sta cercando di capire quale sia la formula migliore per selezionare il privato con due  possibili soluzioni: la prima di insistere sull’avviso per manifestazioni di interesse, la seconda provare un bando di selezione pubblica. Il punto sarà oggetto di un approfondimento da parte degli uffici della Regione. È comunque emersa l’esigenza di dare la massima visibilità, con un testo anche in lingua inglese con una evidenza quanto meno europea.
Per quanto riguarda le altre questioni, si è preso atto dell’intensissima azione svolta dall’Amministrazione comunale di Sciacca per sbloccare sia l’iter per l’appalto dei lavori per il consolidamento del costone di Coda della Volpe, sia per trovare una soluzione definitiva per l’allaccio fognario dello stabilimento termale in pubblica fognatura. La Regione ha preso atto delle risultanze delle conferenze di servizio di cui l’Amministrazione comunale si è fatta promotrice e che hanno messo attorno a un tavolo tutti i soggetti interessati: Terme, Ato Idrico e Girgenti Acque.

Le Terme di Sciacca convocate a Palermo. Acireale invece può attendere.


dal sito del Corriere di Sciacca

SCIACCA – ECONOMIA
TERME, GIOVEDI’ SUMMIT A PALERMO. OLTRE AL BANDO SI DISCUTERA’ DELL’ALLACCIO FOGNARIO DELLO STABILIMENTO
Michela Stancheris: “Gli impegni assunti due mesi fa in occasione di una visita alle Terme di Sciacca non sono stati affatto disattesi”

26/11/2013 13.05

E’ stato confermato l’incontro, relativo alla predisposizione del nuovo bando per le manifestazioni di interesse, giovedi 28 Novembre alle ore 12,00 in Assessorato Regionale all’Economia. Lo comunica l’Assessore al Turismo Michela Stancheris, a seguito di contatti con il collega Luca Bianchi, Assessore all’economia e titolare delle quote azionarie Terme di Sciacca.

“Si tratta- dice Michela Stancheris- di un apposito tavolo tecnico a cui sono stati invitati il Sindaco di Sciacca , il Commissario straordinario delle Terme di Sciacca, Sviluppo Italia Sicilia e l’A.T.O. Idrico della provincia di Agrigento. Quest’ultima società deve riferire delle problematiche riguardanti l’impianto fognario”.

Michela Stancheris, inoltre, evidenzia “che gli impegni assunti due mesi fa in occasione di una visita alle Terme di Sciacca non sono stati affatto disattesi. Insieme al collega dell’Economia, siamo pienamente coinvolti ognuno per le propie competenze nelle procedure relative al bando per la manifestazione di interesse, per il raggiungimento di un obiettivo primario”.

L’Assessore al Turismo precisa, inoltre, che “sono proseguiti gli incontri con gli altri rappresentanti dei comuni termali per predisporre una strategia regionale per il rilancio del turismo del benessere Purtroppo, l’assessorato all’Economia in queste settimane ha dovuto far fronte alle variazioni di bilancio e alla legge di stabilità. Dall’aprile scorso che mi sono insediata come assessore regionale al Turismo e sto cercando di imprimere un passo diverso alla burocrazia siciliana”.

Acireale è dentro il Distretto del benessere termale. Che significa?


distretti

E’ di qualche giorno la notizia ufficiale che la giunta regionale ha approvato formalmente la nascita di tre distretti produttivi, tra cui quello del benessere termale che avrà sede ad Alì Terme e che aggrega oltre al comune capofila,  l’Associazione nazionale comuni termali (ANCOT), Federterme, le Terme di Acireale SpA, le Terme dei Germani – Marino, di Ali’ Terme, oltre a numerosi comuni ed istituzioni. In generale, il  distretto produttivo del benessere termale comprenderà i territori e le strutture di 5 province: Palermo, Catania, Agrigento, Trapani e Messina (isole Eolie comprese). Ci sono dentro Acireale (Terme e Comune) e Sciacca (Comune). Come si legge dai documenti preparatori,  “l’istituzione di nuovi distretti produttivi è finalizzata alla creazione di nuovi referenti per le politiche di programmazione e sviluppo che possano esprimere, attraverso soggetti pubblici e privati, dei progetti strategici settoriali a sostegno delle imprese”. In particolare il distretto produttivo del Benessere termale” va inteso come un’aggregazione economico-territoriale in cui aziende leader del settore, università, enti pubblici e privati di ricerca e altri attori locali pubblici e privati diano vita a un sistema integrato di offerta in grado di mettere in rete le risorse produttive termali del territorio regionale e rilanciare, così questo settore di eccellenza nei mercati nazionali e internazionali”. A suo tempo, hanno aderito al progetto gli enti pubblici, le università, le fondazioni, le associazioni di categoria, gli enti di ricerca che hanno come requisiti: la sede nel territorio della Regione e avere effettuato studi, percorsi formativi, progetti di ricerca, pubblicazioni scientifiche, nel campo del Benessere termale.

L’inclusione di Acireale, oltre che di Sciacca, all’interno del Distretto produttivo del benessere termale ha diversi significati e numerose sfumature.

  1. E’ stato portato a compimento un progetto, fortemente voluto dal sistema termalistico pubblico e privato siciliano, che ebbe un forte input politico durante il Governo Lombardo, per iniziativa dell’allora commissario delle Terme di Acireale prof.ssa Margherita Ferro.
  2. Vi è il sostegno di Ancot (Associazione Nazionale dei Comuni Termali) e di Federterme, ovvero i principali referenti istituzionali del termalismo italiano.
  3. Attraverso il Distretto, è possibile realizzare azioni sinergiche comuni di promozione del prodotto termale siciliano, così come avviene in altre Regioni, mettendo in rete tutte le esperienze private e pubbliche (al momento due, Acireale e Sciacca) operanti nel territorio regionale
  4. Per le Terme di Sciacca e di Acireale, sulla strada della privatizzazione (come previsto dalla legge regionale del 2010), l’ammissione al circuito del benessere termale ne accresce il valore sul mercato, trattandosi di un asset intangibile (di reputazione, di visibilità, di credibilità, …) che può entrare nella negoziazione con i privati
  5. La Regione Siciliana dimostra ancora una volta di procedere a compartimenti stagni. Da un lato, intende dismettere la partecipazione societaria dentro le Terme di Acireale SpA e di Sciacca SpA su iniziativa dell’Assessorato all’Economia; dall’altro lato, si impegna a promuovere il termalismo attraverso l’approvazione del Distretto produttivo (su iniziativa dell’Assessorato alle Attività Produttive). Senza dimenticare, che giace ancora in Assemblea Regione Siciliana il disegno di legge di Concetta Raia sulla proposta di riordino del sistema termale siciliano che, inevitabilmente, richiede l’intervento della Commissione Sanità oltre che dell’Assessorato alla Salute.