L’articolo pubblicato sull’edizione del 1 giugno del settimanale I Vespri
Terme di Acireale, si cominciano a smuovere le acque. Non però quelle a benèfici effetti salutari, perché bisognerà attendere cosa la Regione Siciliana intenderà fare una volta per tutte del termalismo isolano. Nonostante i proclami del Presidente Rosario Crocetta, all’orizzonte non si profilano grandi novità; il balletto delle improvvisazioni, animato dalla burocrazia regionale, è lo spettacolo ricorrente che va in giro ormai da due anni. A smuovere le acque ci ha pensato ad Acireale il nuovo liquidatore Luigi Bosco, catanese, già presidente dell’ordine degli ingegneri. In poco tempo, ha bloccato sul nascere una possibile deriva di contenzioso con Unicredit per via del mancato pagamento delle rate di mutuo per l’Excelsior Palace; ha fatto ripulire il Parco e concesso i locali dello stabilimento di Santa Venera al Rotary per una mostra di progetti scolastici sulla “città che vorrei”; ha riattivato alcune prestazioni sanitarie specialistiche in regime di convenzione. Con molta onestà intellettuale ci ha dichiarato che è poco, ma meglio di nulla; comunque il vero problema è la gestione di tutta la complessa procedura regionale che dovrebbe portare alla pubblicazione del bando e all’affidamento della gestione ai privati. Procedura di cui l’ing.Bosco non ha responsabilità dirette, anche se dal “filo diretto” con l’on. Crocetta onestamente ci si attendeva di più, anche per il fatto che il Presidente della Regione tiene in grande considerazione Luigi Bosco, tant’è che lo ha designato come i papabili assessori della giunta Bianco qualora l’ex sindaco dovesse essere rieletto alla guida della città dell’Elefante. E’ bastato il “poco ma meglio di nulla” annunciato dal liquidatore delle Terme per ravvivare il dibattito politico cittadino, ormai morto da tempo in una città che aspetta solo la pubblicazione di qualche notizia giornalistica per ravvivare l’”abilità di penna” di chi ha responsabilità politiche. In poche ore, sono apparsi due comunicati stampa di tenore diverso. Uno, di scetticismo, a firma del Sindaco di Acireale Nino Garozzo il quale ha dichiarato: “Ogni riapertura, seppure parzialissima, non può che essere accolta favorevolmente, anche se siamo lontani dalle attività ordinarie delle Terme di Acireale. Manifestiamo preoccupazione per la mancata pubblicazione del bando, anche se la carenza di interesse verso gli investimenti, come dimostra il bando di Sciacca, rappresenta la cartina di tornasole della attuale situazione economica e imprenditoriale”. L’altro, di grande entusiasmo, a firma di Antonio Raciti del circolo locale del PD che ha affermato “Apprendiamo dal Commissario dell’Azienda “Terme di Acireale s.p.a.” della prossima riapertura delle Terme di Acireale. E’ il primo risultato concreto dell’azione da anni svolta dal Partito Democratico di Acireale in difesa del più importante patrimonio della Città. Acireale riconquista così un prezioso presidio sanitario e si individuano già le premesse per nuove occasioni di sviluppo della Città”. Due posizioni opposte, ma in realtà convergenti. Sebbene voluta da tutti a parole, la privatizzazione delle Terme ad Acireale non è gradita a nessuno.
Saro Faraci
