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Archivi del mese: novembre 2016

Si è spento Enzo Dato, appassionato difensore del termalismo acese


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Si è spento Enzo Dato, noto ad Acireale per il suo grande impegno civico e per le battaglie in difesa del bene comune. Tra le diverse battaglie combattute è da ricordarr sicuramente quella per riportare ad Acireale il cuore del dibattito sul futuro del termalismo. L’anno scorso, in seno al Bilancio Partecipato, il coordinamento di Acireale Bene Comune di cui Enzo Dato era responsabile, avanzò una proposta di acquisto delle Terme da parte dell’amministrazione di Acireale. La recente approvazione della nuova legge regionale “Disposizioni per favorire l’economia”, pur continuando a riservare alla Regione l’esclusività della proprietà dei suoi beni, ammette comunque la possibilità che i Comuni delle città termali diventino adesso concessionari della coltivazione del giacimento termale, da poter affidare successivamente in gestione ai privati attraverso la pubblicazione di un bando di gara.  Non era forse questo l’auspicio di Enzo Dato che, con grande slancio di passione, aveva sempre rivendicato di assegnare la proprietà dei beni del termalismo ad Acireale, sottraendola all’esclusività della Regione e della sua burocrazia. Forse quella strada tecnicamente non era del tutto praticabile, ma è stato compiuto un piccolo passo per riportare ad Acireale il centro delle decisioni finora esclusivamente riservate a Palermo. Adesso è la città che deve dimostrare di saper governare questo dibattito, con la stessa competenza e passione con cui Enzo Dato aveva dato il suo contributo.

La comunità del Forum permanente per le Terme di Acireale si unisce al dolore dei familiari e dei parenti, esprimendo cordoglio per la perdita di una persona competente e appassionata.

Saro Faraci, Coordinatore del Forum

Eri assente, sei patetica. Finisce a polemica tra D’Agostino e la Foti a proposito del provvedimento salva Terme


Articolo di Marco Di Bella tratto da L’Urlo

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Cerimonia con l’Assessore Regionale Alessandro Baccei al palazzo di città di Acireale, comunicati stampa e numerose interviste, la possibile soluzione della crisi delle Terme di Acireale ha avuto una grande eco mediatica per l’Amministrazione Barbagallo e per l’Onorevole Nicola D’Agostino.

Quest’ultimo, unico deputato regionale acese presente all’incontro con l’assessore regionale Baccei, ha dichiarato a Fancity:

abbiamo portato dodici milioni ad Acireale, per il pagamento dei debiti, e risolto così una questione fondamentale; e abbiamo ottenuto il risultato politico di sbloccare la procedura per arrivare all’affidamento

rincarando, poi, la dose ai microfoni di Sestarete Acireale dove ha affermato:

ringrazio l’Assessore Baccei perché la norma l’abbiamo scritta di fatto assieme ed è stata approvata dall’assemblea regionale perché fosse come dire il colpo definitivo. Tagliare la testa al toro e smetterla con l’ipocrisia con cui la politica chiede in maniera retorica e il governo regionale che è lontano da Acireale e dalle ragioni del territorio concede, ma concede norme e opzioni che poi non funzionano.”

La sovraesposizione mediatica dell’On. D’Agostino non è passata inosservata alle forze di opposizione tant’è, che la deputata acese del movimento 5 stelle Angela Foti ha dichiarato:

“[…] gli assessori di questo governo si fanno portare in giro per le città ad uso e consumo dei deputati acquisiti dalla maggioranza […] Non mi stupisco d’altronde dalla prova del cuoco della cucina dell’ospedale alla lampadina avvitata oramai alcuni colleghi deputati non si sottraggono a qualsiasi genere di esposizione mediatica […]”

precisando, poi, sulla questione relativa al salvataggio delle terme:

quel giorno ricordo perfettamente di essere intervenuta al fine di chiedere al Governo  finalmente, visto che la vicenda sta prendendo una strada che potrebbe avere degli sbocchi, che si ricerchino le responsabilità. E’ chiaro che contrarre un mutuo che pagheranno tutti i siciliani non è mai una piena soddisfazione. Non ricordo interventi dell’Onorevole D’Agostino e sinceramente non ricordo neppure se era presente in aula“.

Effettivamente il deputato Nicola D’Agostino, non solo, non ha partecipato al dibattito sull’articolo “salva terme” svoltosi nella seduta dell’Assemblea regionale siciliana n. 359 del 10/08/2016, ma dai verbali risulta assente durante la relativa votazione.

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L’onorevole D’Agostino, raggiunto telefonicamente, ha affermato di non voler rilasciare alcuna dichiarazione sul punto, precisando che non vuole essere trascinato in una polemica patetica e priva di contenuti. Difatti – a suo parere – l’opposizione si dovrebbe occupare dei contenuti della riforma e non di fatti privi di rilievo. Insomma – per D’Agostino – la sua assenza nella seduta del 10/08/2016, che potrebbe essere dovuta anche a motivi di malattia, non ha alcun rilievo politico.

Il deputato acese ha infine ricordato di aver partecipato alla scrittura del provvedimento, di averlo votato nella sua interezza e soprattutto di essere stato l’artefice del grosso risultato politico ottenuto per la sua città: l’approvazione della norma.

 

Tra un anno riaprirà i battenti il resort Hilton Capomulini ma non c’è alcun interesse per le Terme di Acireale


Resta anche un certo interesse per le terme regionali di Acireale, ma secondo una fonte «oggi hanno successo soltanto le spa di qualità e per questo occorrerebbero una cinquantina di milioni». Il che in sostanza significa 99 anni di gestione gratis. Un matrimonio molto difficile tra il resort Hilton e le Terme regionali ormai spogliate di tutto.

da La Sicilia del 2/11/2016 (articolo di Tony Zermo)

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Catania. Il 31 dicembre del prossimo anno sarà pronto il resort Catania Hilton Capomulini. Almeno questo assicurano i dirigenti della «Item», al 100% dello sceicco Ahmed bin Al Hamed della famiglia reale di Abu Dhabi. I lavori sono diretti dalla «Inso» della società «Condotte» che ha associato quattro aziende catanesi (e altre tre debbano ancora entrare nel gruppo).

I lavori delle opere e delle forniture supera i 40 milioni. I primi dieci milioni saranno pagati dallo sceicco al 31 dicembre, cioè tra due mesi, a stato di avanzamento dei lavori. Non solo sono state abbattute le vecchie strutture, ma sono cominciati i primi lavori di ristrutturazione profonda. C’è un cartellone alto quindici metri per la presentazione.

 Nel resort che Hilton gestirà per venti anni, più venti, ci saranno 370 stanze, comprese quelle delle famose tredici palazzine di tre piani che all’inizio dell’impresa costituirono un ostacolo. Ci saranno delle suite, la più grande sarà di 750 metri quadrati, una delle cinque più grandi d’Europa. La sala conferenze maxi avrà 1600 posti, poi ce ne sarà un’altra da 600 posti divisibili in sei sale da 100. Inoltre dieci sale che vanno dai 10 ai 40 posti.

In sostanza sarà uno dei più vasti centri congressi del Mediterraneo ed è anche per questo che sarà inaugurato fin da gennaio 2018 senza dover aspettare la bella stagione.

Quattro ristoranti, almeno uno dei quali di cucina tipica siciliana. Gli arredi del complesso saranno curati dalla stilista catanese internazionalmente nota Marella Ferrera, mentre gli interni ed esterni saranno di KWG, marchio mondiale di design. I posti di lavoro saranno 400 e Hilton sceglierà i candidati nel corso del prossimo anno per formarli in tempo.

In sostanza sono stati superati gli inghippi che avevano bloccato i cantieri per un anno, questo perché la sentenza del Tribunale di Catania del 18 luglio è stata pienamente favorevole a Item e ha condannato il «general contractor» Volteo per condotta irregolare a proposito dell’utilizzazione di 7 milioni provenienti da Invitalia.

Come si ricorderà, lo sceicco, dopo avere acquisito per 48 milioni di euro la Perla Jonica di Capomulini aveva ottenuto dal ministero 24 milioni, anche in previsione dei lavori di ristrutturazione che ammonterebbero a circa 40 milioni. E quei 7 milioni erano una prima tranche del finanziamento ministeriale, milioni che pervenuti a «Item» erano stati subito girati a «Volteo».

Di fronte alla sentenza della magistratura catanese lo sceicco Ahmed ha avuto la prova provata che il comportamento dei suoi fiduciari siciliani era stato corretto e che invece ad essersi comportato illegittimamente era stata «Volteo». Per cui lo sceicco ha preso atto della realtà della situazione e ha ripreso a pagare le rate di muto legate all’acquisto. Per i 7 milioni spediti da Invitalia pazienza, si affiderà alla magistratura per il risarcimento danni.

Ora «Item», sempre difesa dall’avv. Lazzara, lo stesso che ha ottenuto la prima sentenza favorevole, farà causa all’ex «general contractor» chiedendo un risarcimento di 16 milioni, anche perché per questo inghippo c’è stato il ritardo di un anno nell’inizio dei lavori.

Dunque fra poco più di un anno il grande resort acquisito dallo sceicco sarà finalmente inaugurato dopo sei anni di mal di pancia. E porterà benefici non solo al turismo dell’area acese e catanese, ma anche positività per la vicina frazione marinara di Capomulini e per tutte quelle attività che comunque gravitano in quest’area e che potranno trarre grandi vantaggi dall’apertura di un complesso così concepito e con grandi prospettive di crescita.

Pare che la «Item» dello sceicco sia disposta a procedere ad un’altra acquisizione in Sicilia per poi cercare altre opportunità di investimento a Roma e Milano in un momento in cui i prezzi degli immobili sono bassi.

Resta anche un certo interesse per le terme regionali di Acireale, ma secondo una fonte «oggi hanno successo soltanto le spa di qualità e per questo occorrerebbero una cinquantina di milioni». Il che in sostanza significa 99 anni di gestione gratis. Un matrimonio molto difficile tra il resort Hilton e le Terme regionali ormai spogliate di tutto.

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Terme di Acireale, all’appello mancano ancora i bilanci al 2014 e al 2015 che la Regione non ha approvato


Un estratto della visura camerale (dal sito Infocamere) che evidenzia come non siano stati ancora depositati al sistema camerale i bilanci d’esercizio del 31-12-2014 e del 31-12-2015 poiché non sono stati ancora approvati dall’Assemblea dei Soci della società Terme di Acireale SpA (in liquidazione) dove socio unico è la Regione Siciliana attraverso il Dipartimento Bilancio dell’Assessorato all’Economia.

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