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Archivi del mese: settembre 2013

Entra nel vivo la campagna elettorale ad Acireale. Il PD punta sulle Terme


Il brano iniziale dell’articolo sulle Terme, in edicola sabato sul settimanale I Vespri

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Le Terme nel documento programmatico del PD per le amministrative di Acireale


Uno stralcio del documento programmatico del PD di Acireale in vista delle amministrative di Acireale del 2014

Per leggere l’intero documento, clicca qui (Conferenza stampa 21-09-2013) e per visionare l’intervista di FanCity ad Antonio Raciti, segretario del PD acese

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“Rivendichiamo con orgoglio di essere riusciti, in questi anni, ad impedire che venisse portato a compimento il disegno di distruzione, smembramento e svendita del patrimonio aziendale delle Terme avviato dal centro-destra acese con la successiva collaborazione del governo Lombardo.

Ringraziamo il Presidente Crocetta per aver recepito, attraverso l’operato del Commissario ing. Bosco, le istanze del nostro Circolo per la riapertura delle Terme e per il loro rilancio.

Al centro della nostra visione vi è la consapevolezza della necessità di un processo culturale di identificazione e riappropriazione del territorio da parte della collettività.

Ciò passa attraverso la promozione di un progetto integrato terme-natura-culturache utilizzi fino in fondo le potenzialità delle Terme, della Riserva e dell’istituendo parco archeologico;

Tale progetto integrato, al quale lavoriamo da alcuni anni, dovrà costituire la matrice strategica di una nuova prospettiva di sviluppo economico per la nostra Città;

Le Terme di Acireale costituiscono uno dei punti di forza di tale progetto di sviluppo integrato”

Terme di Sciacca e Acireale: e se si seguisse la via dell’azionariato popolare?


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L’articolo pubblicato dal settimanale I Vespri (pag.9 n.34 del 28 settembre)

Sciacca ed Acireale accomunate dalle medesima sorte, la futura privatizzazione della gestione degli stabilimenti termali. Il bando per l’affidamento delle Terme di Sciacca ai privati è stato approvato e pubblicato da mesi, ma gli esiti non sono quelli sperati (nessuna proposta arrivata) e adesso si prova con i dirigenti della Regione Siciliana ad individuare i necessari correttivi. Ad Acireale quel bando invece lo vedranno più avanti, quando si sarà definito il complesso contenzioso con Unicredit a proposito dell’albergo Excelsior Palace e del centro polifunzionale.  Per il momento, dunque, in attesa di nuovi documenti (ad Acireale) e di reali manifestazioni di interesse (a Sciacca) non rimane che discutere, immaginando chi e quali fattezze potrebbe avere il famigerato privato, una volta che verrà emanato il bando ad evidenza pubblica. Si tratterà di noto operatore del termalismo? Un imprenditore o una holding del settore alberghiero? Una cordata di imprenditori locali interessati al controllo degli stabilimenti e alla gestione delle attività complementari? Un grande gruppo straniero: un altro Rocco Forte (a Sciacca) o un possibile sceicco arabo (come per la Perla Jonica ad Acireale)? In mancanza di informazioni e scenari possibili, il dibattito vede contrapposti i fautori e gli oppositori della privatizzazione e, dunque, in modo opposto ma simmetrico i denigratori e i sostenitori dell’intervento pubblico nel termalismo. Si va avanti così da mesi e tale incertezza finisce per fare il gioco della Regione che, in materia, è ancora più incerta su come sbarazzarsi di due realtà societarie che, carte e documenti alla mano, al soggetto pubblico non interessano più perché considerate “partecipazioni non strategiche”.

Il dibattito locale si è arricchito nelle ultime settimane di un’ulteriore proposta. Viene da Antonio Carlino che, insieme a Carmelo Brunetto già vice sindaco, ha creato su Facebook un gruppo “Aiutiamo le Terme di Sciacca”. Richiamando quanto propose la CGIL a Castellamare di Stabia qualche anno fa, i due rilanciano l’idea di un azionariato popolare, ovvero di un contributo fattivo dei cittadini saccensi agli assetti proprietari delle nuove Terme e, attraverso una rappresentanza in seno al consiglio di amministrazione, anche alla gestione affidata ai manager. In teoria, la “terza via” fra la proprietà pubblica ed una completamente privata non è esclusa. Non è in discussione, infatti, la proprietà dei diritti di sfruttamento degli impianti a fini termali perché quella rimarrebbe sempre una prerogativa regionale, data eventualmente in concessione ai privati. La proposta fa invece riferimento alla natura e alla tipologia del contenitore, ovvero la società di gestione, che ad oggi (e a partire dal 2006) è rappresentata da una società per azioni il cui azionista unico è la Regione Siciliana; per effetto della legge del 2010, le società di gestione Terme di Acireale e Terme di Sciacca SpA sono in liquidazione.

E dopo che ne sarà? Si passerà alla “fase due”, cioè all’affidamento tout court della gestione ai privati, oppure si dovrà costituire una nuova società, in maggioranza posseduta dai privati, cui affidare successivamente la gestione delle Terme? E, dunque, se questa  fosse la strada, chi e cosa impedirebbe ai cittadini di Acireale e di Sciacca di organizzarsi ed acquistare una quota azionaria della costituenda società?

Saro Faraci

Sciacca ed Acireale: quali fattezze potrebbe avere il famigerato privato?


Un’anticipazione dei contenuti dell’articolo che sarà pubblicato domani dal settimanale I Vespri

 

azionariato popolare

Terme, verso il terzo bando. Cambiano i referenti politici, ma non la musica


dal sito del Corriere di Sciacca

SCIACCA – ECONOMIA
TERME, VERSO IL “TERZO” BANDO”. CAMBIANO I REFERENTI POLITICI, MA NON LA MUSICA
Secondo la Federterme, un bando di affidamento ai privati col sistema della gara competitiva ad evidenza pubblica non funzionerebbe

20/09/2013 12.19

Di Rosario Faraci *

Le dichiarazioni dell’assessore Stancheris in occasione della recente visita a Sciacca, per quanto foriere di buone notizie per la comunità saccense, sono inquietanti. A partire dall’estate del 2011, questa sarebbe la terza versione del bando per l’affidamento ai privati della gestione degli stabilimenti termali di Sciacca e di Acireale, come previsto dalla legge regionale n.11 del 2010.

La “prima versione” fu quella elaborata, e mai esitata, dallo staff dell’ex assessore all’Economia Gaetano Armao che aveva in mente, attraverso bando pubblico, di affidare ad un primario advisor lo studio preliminare e la redazione del bando di privatizzazione. Non se ne fece nulla, ormai lo sanno tutti, per un veto del Presidente Raffaele Lombardo che decise di affidare studio e redazione del bando a Sviluppo Italia Sicilia, una società partecipata del governo regionale.

La “seconda versione” fu proprio quella elaborata frettolosamente, e senza le specifiche competenze in materia di termalismo, da Sviluppo Italia Sicilia.

Il Corriere di Sciacca, in quei mesi, riportò ampi stralci dell’una e dell’altra versione di bando. L’ex assessore Armao, negli ultimi giorni del suo mandato, favorì la pubblicazione della “seconda versione” del bando per Sciacca e si impegnò per quello di Acireale, pur sapendo che, nel primo caso, avrebbero potuto esserci difficoltà nell’acquisizione di manifestazioni di interesse; nel secondo caso che un bando non si sarebbe potuto pubblicare per via del contenzioso con Unicredit riguardo a due importanti cespiti del patrimonio immobiliare delle Terme di Acireale, oggetto di pignoramento da parte della banca.

Adesso, la Stancheris – che però non è assessore all’Economia – auspica una “terza versione” del bando. Cambiano i referenti politici, e talvolta anche dirigenti e funzionari regionali preposti alla privatizzazione delle Terme, ma non cambia la musica.

Continuano ad esserci pressapochismo e improvvisazione nella gestione dell’intera vicenda. Di ciò siamo seriamente preoccupati. A Roma, in Federterme dove mi sono personalmente recato nel febbraio del 2012, lamentano da sempre l’assenza di coinvolgimento dell’associazione che, in Confindustria, rappresenta le industrie termali e delle acque minerali curative. Secondo loro – giusto o sbagliato che sia lo dirà il tempo – un bando di affidamento ai privati col sistema della gara competitiva ad evidenza pubblica non funzionerebbe.

Sarebbe stato meglio optare fin dall’inizio per un affidamento diretto, sulla base della valutazione comparativa di alcune manifestazioni di interesse sollecitate. De gustibus non est disputandum!

A noi, che tanto a Sciacca quanto ad Acireale, siamo invece più preoccupati di sapere quali saranno le sorti del termalismo, non interessano più le questioni tecniche. Non è più tempo! Abbiamo le nostre idee su come si potrebbe redigere un bando, mentre nel frattempo si completano le procedure di liquidazione, ma non ci permettiamo né ci interessa di entrare in fatti sui quali la politica vuole avere l’esclusiva.

Vorremmo però avere la garanzia che, chiunque sarà chiamato a redigere un bando, a sollecitare manifestazioni di interesse, a provvedere all’affidamento della gestione ai privati, lo farà coinvolgendo “formalmente” le comunità locali, gli imprenditori, le associazioni e i movimenti civici, le cittadinanze di Sciacca e di Acireale.

Anche la legge prevede queste forme di ascolto attivo delle comunità locali. Lo abbiamo detto ogni volta che si lavorava ad una versione diversa del bando.

Lo ribadiamo anche adesso, alla vigilia di una possibile “terza edizione” di questo documento. Non è pensabile che si decida esclusivamente a Palermo ciò che riguarda da vicino le sorti, turistiche ed economiche, di due città termali. Non è possibile che deliberatamente, per via delle pastoie burocratiche, si rinunci a processi decisionali inclusivi, concertati, che in altre parti d’Italia sono invece largamente sperimentati

* Coordinatore Forum permanente delle Terme di Acireale

 

Declassare Acireale e le sue Terme? Modello da salvaguardare


L’intervista di Enzo Coniglio al professore Salvatore Licciardello, pubblicata da Sicilia Informazioni

INTERVISTA A SALVATORE LICCIARDELLO SULLA STORIA DI JACI

DECLASSARE ACIREALE E LE SUE TERME? MODELLO DA SALVAGUARDARE

19 settembre 2013 – 09:10
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di Enzo Coniglio –

Era inevitabile che il recente articolo sulladecadenza di Acireale e delle sue terme, apparso su questo giornale il 15 settembre, contribuisse ad alimentare un aspro dibattito in corso sul futuro di questa importante cittadina siciliana, per molti versi simbolo di una storia gloriosa di riscatto morale, culturale ed economico che affonda le sue radici nella grande svolta del 1531 e che è ancora oggi attuale, se si considera il dibattito aperto sul ruolo che dovrà assumere il prossimo anno, in seguito alla abolizione delle province. Rimarrà un’area metropolitana di prestigio o sarà declassata a una municipalità tecnico-amministrativa periferica di secondo livello?

E questo ruolo non potrà certo definirlo Rosario Crocetta, estraneo a questa gloriosa storia cucita dai cittadini sulla loro pelle e irrorata dal loro sangue: deve essere definito dagli Acesi appunto che sapranno certamente ritrovare l’orgoglio, la competenza e la volontà di riscatto di un tempo.

A tal proposito, abbiamo chiesto al professor Salvatore Licciardello, che da molti anni compie apprezzate ricerche sulla evoluzione storica di Acireale, di ricordarci alcuni aspetti salienti della storia di Jaci e di confortarci con il suo illuminato pensiero.

Professor Licciardello, ma cosa è successo di tanto importante nel 1531 ad Acireale?

“La Terra di Jaci – formata da Castello, borgo del Castello e da vari casali – diventa città demaniale, appartenente alla Corona spagnola, e di fatto autonoma nelle scelte politiche, amministrative ed economiche. In una parola, si affranca dal vecchio potere feudale dei baroni di Mastrantonio”.

Attraverso quali forze è stato possibile raggiungere un tale importante riscatto?

“Il riscatto della Terra di Jaci è stato possibile tramite la lungimiranza del ceto denominato dei “gentilhomini”, formato da un gruppo coeso di possessori di cariche pubbliche, di proprietari terrieri e di commercianti, a cui si è associato il ceto degli honorati e dei ministrali, possessori di cariche pubbliche minori. I due ceti potevano contare sulla alleanza con alcuni cittadini di Catania che avevano molti interessi in Jaci, specie nel settore agricolo”.

Come hanno fatto gli Acesi ad acquisire, negli anni successivi, la superiorità economica e commerciale e assicurarsi una buona qualità di vita?

“Jaci Aquilia (Acireale) – che era il casale più piccolo nel 1531 – ha acquisito, nel corso del ’600, la superiorità economica e commerciale sugli altri casali e in particolare su Aci S. Antonio e Filippo che si staccheranno da Jaci Aquilia nel 1639/40. Tale superiorità è stata raggiunta attraverso accorti e talvolta spregiudicati investimenti; la concessione in enfiteusi di terreni del Bosco di Jaci appartenenti alla collettività e alla Secrezia Regia; la produzione di lini, di canape e di seta. Rilevante l’investimento nel settore agricolo e in particolare nel commercio del vino nella Contea di Mascali che comprendeva anche la zona di Giarre e di Riposto. Il ceto dei gentilhomini si faceva un vanto quando poteva vivere di rendita e acquisire il blasone gentilizio, mentre un nuovo ceto emergente, composto da artigiani, fittavoli, piccoli commercianti, sviluppava attività artigianali di pregio che hanno permesso nel ’700 ai loro “Consolati delle Arti e dei Mestieri” di sviluppare diverse attività commerciali e di accumulare una ricchezza significativa che investiva nel settore agricolo”.

Qual’è stata l’interazione tra Acireale, il territorio del bosco d’Aci e Catania?

“All’indomani del riscatto dal potere feudale del 1531, la politica di Jaci Aquilia ha teso a raggiungere piena autonomia dai Catanesi. Negli anni successivi, ha realizzato inoltre una stretta interazione città-territorio con una progressiva privatizzazione delle terre del “bosco di Jaci”, dove anticamente gli abitanti avevano la possibilità di usufruire degli usi civici: semina, raccolta di frutta, utilizzo del legname, ecc. Se da un lato tale privatizzazione ha comportato un impoverimento dei servizi per la collettività, dall’altra la stessa collettività ha conosciuto un dinamismo economico eccezionale”.

L’alto livello culturale di Acireale, sede di due Accademie e di importanti collegi di istruzione, quanto ha influito nel rendere sostenibile una tale crescita?

“Il Settecento e l’Ottocento costituiscono due veri e propri secoli d’oro per la città. Non c’è alcun dubbio che la crescita economica, urbanistica, sociale e culturale di Acireale, è stata resa possibile anche grazie alla presenza dinamica di due Accademie (dei Dafnici e degli Zelanti), di vari collegi ecclesiastici (Filippini, Gesuiti, Fratelli delle Scuole Cristiane…), di istituti femminili (Spirito Santo, Buon Pastore, Arcangelo Raffaele, etc). Particolare il contributo del collegio Santonoceto e del Regio Liceo Gulli e Pennisi. Da non sottovalutare la presenza di conventi (Cappuccini, Domenicani, Frati Minori, Carmelitani…) Una così ricca presenza ha contribuito non poco a far raggiungere ad Acireale un alto livello,etico, morale e culturale”.

La presenza ecclesiastica ha favorito un tale sviluppo?

“Non c’è alcun dubbio sin verso la fine del Novecento”.

E la Politica? Il “Consiglio Comunale”, che ruolo hanno avuto in termini di progettazione, di efficacia e di efficienza?

“Il “Consiglio Comunale” composto dai “Giurati” prima e dai “decurioni” dopo sino al 1860, ha avuto un ruolo di primo piano in termini di progettazione, di efficacia e di efficienza. Faccio un paio di esempi: nello spazio di pochi mesi, 1792, è stata costruita l’attuale piazza Pasini, malgrado alcune controversie; nel 1811 è stato realizzato l’attuale corso Savoia dal Duomo a porta Cusmana; è stato costruito l’ospedale S. Marta; nel 1848, nel pieno della rivoluzione liberale, è stato acquisito il terreno dove, a tappe, sarà costruita la Villa Belvedere che costituiva un antico sogno degli Acesi. In appena un decennio – gli anni ’70 del 1800 – saranno costruite le terme, il teatro Bellini, numerosi palazzi signorili, si apriranno strade ed altre si sistemeranno secondo un piano di “ornato”. E’ durante quel decennio che viene costituita la Diocesi di Acireale”.

 Qual’è stato il contributo delle grandi famiglie “forestiere” e da dove provenivano?

“Il contributo delle famiglie “forestiere” non sempre è stato positivo, nel senso che esse hanno guardato più al proprio “particulare” che alla collettività. Mi riferisco in particolare ai genovesi, bancheri per lo più, Airoli, Scribani, Costa, Pasini, Vigo, che, comunque, attraverso l’investimento di parte delle ricchezze accumulate, hanno dato un contributo allo sviluppo di Acireale”.

Come si inserisce in questa storia la famiglia Pennisi di Floristella, la nascita delle nuove Terme e l’integrazione con il tessuto turistico attraverso la creazione del Grande Albergo delle Terme?

“La famiglia Pennisi di Floristella si inserisce appieno nello sviluppo economico e culturale di Acireale dalla metà dell’800 in poi. Agostino Pennisi di Floristella nel 1873 fece costruire le Terme (arch. Falcini di Firenze), creò il Grand Hotel des Bains: terme ed hotel accolsero migliaia di turisti, tra cui Richard Wagner, il re Umberto I e la Regina Margherita di Savoia”.

In che percentuale hanno contribuito l’economia reale e i mercati internazionali (seta, vino, agrumi…) sul benessere di Acireale?

“Il benessere di Acireale è stato creato dalla tenacia, dall’intuito e dall’intelligenza degli Acesi, che hanno guardato ai mercati internazionali esportando soprattutto seta e vino e poi, nel corso del ’900, agrumi: la stazione ferroviaria di Acireale è stata per molto tempo, il centro più importante per l’esportazione di agrumi della Sicilia nei paesi del centro Europa e dei paesi dell’Est”.

Un salto dalla storia antica ai “tempi moderni”. Si è fatto una idea dei motivi della crisi attuale e del modo per venirne fuori?

“I motivi della crisi attuale sono vari e non tutti addebitabili agli Acesi e alla sua classe dirigente. Venirne fuori è molto difficile; bisognerebbe per alcuni aspetti, guardare al passato di Aci (si conosce poco la sua storia) in una prospettiva di futuro, vale a dire cogliere alcune caratteristiche della vecchia classe dirigente, non aliena da pecche naturalmente, e riproporle in una versione più aderente alla realtà di oggi: a me sembra che la politica di un tempo era meno legata alle alchimie politiche odierne; i governanti di un tempo avevano alto il senso dell’amministrazione collettiva e talora ci mettevano del proprio per risolvere alcuni problemi, come il sindaco Giuseppe Grassi Russo nel 1876/78″.

Professor Licciardello, in conclusione, che misure di cambiamento suggerirebbe alla nuova Amministrazione 2014 nell’interesse esclusivo dei nostri figli e nipoti?

“Suggerirei un cambiamento di mentalità e di prospettiva: la cultura in questi ultimi 50 anni è stata la grande negletta e quando parlo di cultura mi riferisco ad un progetto di città condiviso. La cultura è sinergia di forze sociali, economiche e culturali. I problemi si dovrebbero affrontare non singolarmente ma all’interno di un progetto più vasto. La cultura è turismo, sono le terme, sono le grandi opere eseguite non per creare particolari ricchezze ma per una loro redistribuzione che incentivi ulteriore sviluppo e senso di appartenenza ad una collettività che non può essere grande solo per il suo passato”.

Come procedere con la gestione del patrimonio delle Terme di Sciacca?


dal sito del Corriere di Sciacca

SCIACCA – CRONACA
FRANCO ZAMMUTO:” BENE L’IMPEGNO DELLA STANCHERIS SULLE TERME, MA COME SI INTENDE PROCEDERE CON LA GESTIONE DEL PATRIMONIO NELLA FASE DI TRANSIZIONE?”

19/09/2013 13.27

Per Franco Zammuto, responsabile della locale Camera del Lavoro, la visita a Sciacca del l’assessore al Turismo. Michela Stancheris, e’ stata positiva, specie per la questione delle Teme.

Tuttavia, per Zamuto “, manca una parte che riteniamo di notevole importanza: esiste un piano B, o meglio, come si intende procedere con la gestione del patrimonio nel periodo di transizione tra la pubblicazione del bando e la manifestazione di interessi da parte degli eventuali imprenditori che volessero gestire le Nostre Terme?”

Zammuto si chiede: ” Se per trovare un partner privato dovessero trascorrere anni è possibile sapere se esiste un programma e un progetto di sviluppo adeguato per fare crescere le Terme l’occupazione e questa città? Considerato che nel programma della Regione è stabilita la cessione di tutte le “partecipate”, prescindendo dal fatto che le acque termali non sono alienabili, bisogna mettere in conto che il bando che si va a predisporre possa non sortire comunque gli effetti sperati, e quindi, valutare anche questa ipotesi non sarebbe una questione di lana caprina”

Terme e turismo a Sciacca: dalla Regione solo parole, soltanto parole


dal sito del Corriere di Sciacca

SCIACCA – CRONACA
PAROLE, PAROLE, PAROLE… GLI OTTO ASSESSORI REGIONALI AL TURISMO CHE SONO STATI A SCIACCA
Su “La Sicilia” di oggi i particolari sulle dichiarazioni fatte a suo tempo dagli assessori, che a Sciacca hanno sempre parlato di terme con impegni poi disattesi e poco di turismo e spettacolo

19/09/2013 07.30Oggi sul quotidiano “La Sicilia” la storia delle visite istituzionali a Sciacca, delle promesse e degli impegni degli assessori regionali al turismo.

Sono stati in iotto, negli ultimi 10 anni, a visitare la città ed in particolare le terme. In cinque provenivano dlala Sicilia orientale ed alle terme di Sciacca non erano mai venuti, molti di loro hanno dimostrato scarsa competenza, altri hanno annunciati progetti faraonici senza forse rendersi bene conto della realtà. Alcuni sono stati delle meteore e non hanno nemmeno avuto il tempo di occuparsi stabilmente di questa grande risorsa di cui la Regione dispone e che solo a parole intende rilanciare.

Nerlla gran parte dei casi tutti sono apparsi poco preparati sulla materia, compresa l’assessore Stancheris, che però sembra una che vuole capire e approfondire.

Ecco il lungo elenco: Titti Bufardeci, Nino Strano, Mimmo Rotella, Fabio Granata, Dore Misuraca, Daniele Tranchida, Francesco Cascio.

Su “La Sicilia” anche alcuni particolari sulle dichiarazioni fatte a suo tempo dagli assessori, che a Sciacca hanno sempre parlato di terme con impegni poi disattesi e poco di turismo e spettacolo.

Sciacca sarà coinvolta nella stesura del bando per le Terme


dal sito del Corriere di Sciacca (richiamato pure dal sito del M5S di Sciacca)

SCIACCA – POLITICA
TERME, MATTEO MANGIACAVALLO: “HO OTTENUTO DALL’ASSESSORE BIANCHI IL COINVOLGIMENTO PER LA STESURA DEL BANDO”

18/09/2013 13.20Sul coinvolgimento della città al bando per la manifestazione d’interesse per le strutture termali, il deputato regionale Matteo mangiacavallo fa sapere “di  aver esplicitamente richiesto e ottenuto dall’assessore regionale al bilancio Luca Bianchi l’apertura della partecipazione ai prossimi incontri per la stesura del nuovo bando ad esponenti e rappresentanti della società civile saccense, oltre che a quelli della politica locale”.

“Auspico- conclude Mangiacavallo-  pertanto che il tavolo tecnico sulle Terme, che coinvolgeva tutte le forze “buone” della nostra città (associazioni, cittadini, comitati e politica) riprenda al più presto il percorso intrapreso, e portato avanti fino a pochi mesi fa, con questi nuovi spunti di lavoro”.

Il sindaco di Sciacca: “Sulle Terme vogliamo essere protagonisti”


dal sito del Corriere di Sciacca

SCIACCA – POLITICA
“SULLE TERME VOGLIAMO ESSERE PROTAGONISTI”. LO HA DETTO IL SINDACO DI PAOLA ALL’ASSESSORE STANCHERIS

18/09/2013 12.38

” Vogliamo essere protagonisti sulle Terme di Sciacca e difenderemo a oltranza la nostra identità. Le Terme appartengono alla città e la città vuole essere protagonista dei processi di cambiamento”.

Lo ha affermato il sindaco Fabrizio Di Paola in opccasione della visita a Sciacca dell’assessore reginale al Turismo. “Il governo ci coinvolga in qualsiasi procedimento- seguita Di Paola-. Ce lo chiede il territorio e tutte le forze politiche. Le Terme sono la chiave di volta per il futuro sviluppo di Sciacca”.

Il sindaco Di Paola, nel corso di un incontro svoltosi ieri pomeriggio a Palazzo di Città, ha affrontato diversi temi: ha parlato di terme, degli alberghi, dei settori produttivi e artistici (come la pesca e la ceramica), del carnevale, del Teatro Samonà, del Museo Regionale, del Museo del Mare.

Per Di Paola, la visita della Stancheris a Sciacca “è un autorevole segnale di attenzione nei nostri confronti in un momento in cui gli enti locali pare siano lasciati soli al loro destino e alle loro difficoltà”.

 “L’auspicio – ha detto il sindaco sulla vicenda del bando dette terme,  – è che il processo riparta al più presto e che si punti su imprenditori sani e veri. Il precedente bando andava bene nei contenuti ma non nelle modalità di pubblicazione”.

Il sindaco Di Paola ha poi parlato del Teatro Samonà e della necessità di un doppio percorso: il primo per farlo funzionare subito, il secondo per definire le migliori modalità di gestione il cui peso finanziario non cada sul Comune. “Accolgo l’idea dell’assessore – ha detto – di convocare una conferenza di servizi che veda attorno a un tavolo tutti i protagonisti istituzionali”.

Di Paola, a proposito del Carnevale, ha chiesto all’assessore Stancheris di “far sapere in tempo al Comune di Sciacca le decisioni della Regione sull’eventuale sostegno finanziario a un evento che è coinvolgimento di popolo, attrazione turistica e volano di sviluppo economico”.

La Stancheris a Sciacca: il bando sulla privatizzazione delle Terme non andava bene!


dal sito del Corriere di Sciacca – La notizia è stata richiamata pure da: TeleradioSciacca e da TeleradioMonteKronio

SCIACCA – POLITICA
STANCHERIS: “SIAMO AL LAVORO PER UN BANDO DI VISIBILITA’ INTERNAZIONALE IMPRONTATO SULLA CHIAREZZA”
L’Assessore regionale al Turismo oggi pomeriggio ha visitato le Terme. “Un errore il precedente bando”. Per la gestione attuale ha assicurato: “mai più emergenze”

17/09/2013 17.20

Michela Stancheris  è arrivata alle Terme con un’ora di ritardo, ma piena di pragmatismo sulla questione relativa alle terme. Due, in particolare, i punti nodali: affidamento delle strutture termali a lungo termine e soprattutto il nuovo bando deve avere visibilità internazionale. Ad accompagnare l’Assessore, il consigliere comunale Filippo Bellanca, che è anche componente dello staff di Gabinetto.

La Stancheris, al grand Hotel delle Terme, è stata accolta dal sindaco Fabrizio Di Paola, dal presidente del Consiglio comunale Calogero Filioppo Bono, dall’assessore al turismo, Salvatore Monte, dal commissario starordinario della Terme di Sciacca Spa Carlo Turriciano. C’erano anche il segretario generale Carmelo Burgio e il dirigente regionale Nuccio Catagnano.

 “Sono rimasta sconvolta leggendo quel bando- dichiara l’assessore- che non andava per niente bene. Il nuovo bando avrà diffusione internazionale, ma soprattutto conterrà tanta chiarezza in modo tale da invogliare maggiormente gli investitore e dare alla Sicilia quell’immagine di credibilità che merita”.

Michela Stancheris ha garantito tempi celeri per la stesura del nuovo bando per la manifestazione d’interesse. “Stiamo dialogando per capire in quale prospettiva mettere sul mercato la risorsa termale. Bisogna comprendere bene se lasciare aperto a più imprese l’idea di partecipare e quindi come strutturare il bando. Ci siamo incontrati la settimana scorsa- continua  Michela Stancheris- per comprendere meglio come procedere in modo tale da offrire al mercato un bando trasparente e chiaro”. Per quanto riguarda l’attuale sostegno alla gestione delle terme, l’assessore Stancheris ha garantito l’impegno da parte del Governo regionale perché “non si può pensare di far procedere sempre nell’emergenza una struttura così grande e importante”.

Poi, l’assessore ha affrontato la questione dell’allaccio alla rete fognaria degli impianti di San Calogero e dello stabilimento termale di via Agatocle. Servono circa 2 milioni di euro. “Conosco la questione e stiamo facendo il punto con il commissario Carlo Turriciano proprio per sistemare tale incresciosa vicenda. E’ impensabile pensare al bando senza aver sistemato tale criticità”.

Per il commissario Turriciano, l’assessore “ha preso a cuore il tema delle terme di Sciacca. Oggi abbiamo la reale possibilità di una proficua collaborazione con l’Assessorato”. Per il sindaco Di Paola le parole della Stancheris “confermano una linea che l’Amministrazione porta avanti da tempo”. Soddisfatto il consigliere comunale Filippo Bellanca: “Il nuovo bando certamente eviterà gli errori contenuti nel precedente”.

Forst: ultime novità in materia di solfuro di idrogeno


dal sito di Federterme

LE ULTIME NOVITÀ DELLA RICERCA IN MATERIA DI SOLFURO DI IDROGENO

Ultimo aggiornamento Mercoledì 11 Settembre 2013 16:02Mercoledì 11 Settembre 2013 16:00

 

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Risultati molto positivi, al di là di ogni previsione, dalle ricerche sul Solfuro di idrogeno, cofinanziate dalla Fondazione per la Ricerca Scientifica termale, il cui Direttivo si è riunito giovedì 25 luglio 2013.

Il Solfuro di idrogeno (H2S) è un componente dell’acqua termale. I suoi effetti per la salute dell’uomo sono stati studiati, per FoRST (che li ha cofinanziati), da due gruppi di ricerca: uno guidato dal professore statunitense Robert Gallo – notissimo a livello internazionale per i suoi studi sul virus HIV – che si è concentrato sull’azione battericida e anti-infiammatoria dell’H2S; e l’altro portato avanti dall’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, che si è dedicato alla “Regolazione del metabolismo osseo da parte del Solfuro di idrogeno”.
Ora i due gruppi hanno ultimato i loro lavori. E le loro conclusioni confermano le intuizioni di partenza: a livello cellulare, il prof. Gallo ha dimostrato che il Solfuro di idrogeno influenza positivamente le nostre difese immunitarie, facendo sopravvivere molto più a lungo i globuli bianchi e, favorendo il movimento delle ciglia a livello dell’apparato respiratorio, induce l’eliminazione del muco e mantiene pulite e libere le vie aeree.
Non meno soddisfatto l’Istituto Ortopedico Rizzoli: fino a ieri – ha scritto nel suo rapporto alla FoRST – l’H2S era noto come un modulatore della funzione cardiocircolatoria e nelle patologie metaboliche, ma era ignoto se avesse un ruolo anche nel controllo del metabolismo osseo. Oggi questa lacuna è stata colmata. L’indagine dello IOR ha appurato che l’H2S ha un’azione biologica sulle cellule ossee ed in particolare su quelle deputate alla degradazione del tessuto osseo (osteoclasti). Il Solfuro di idrogeno, in conclusione, è un potente antiossidante che inibisce molti danni nelle patologie erosive dello scheletro.
Tutti soddisfatti, dunque? Fino a un certo punto. L’appetito, come si dice, vien mangiando. E a questo punto, entrambi i gruppi di ricerca, visti i risultati brillanti e ancora molto promettenti dei loro lavori, hanno chiesto alla FoRST di poter continuare nelle loro ricerche.
E il Consiglio Direttivo della Fondazione, consapevole dell’importanza di questi studi, ha espresso un orientamento positivo ad un prolungamento degli studi. Verrà pertanto richiesto ai ricercatori coinvolti di presentare un’ipotesi di prosecuzione che sia saldamente connessa ai risultati sino ad oggi prodotti e ne rappresenti la naturale conclusione.

IV BANDODI RICERCA

Ultimati gli adempimenti amministrativi connessi alla sottoscrizione delle convenzioni con gli enti di ricerca, il Consiglio di Amministrazione della Forst, del 25 luglio u.s., ha dato il via libera all’erogazione della prima trance di finanziamenti, per un importo di 99.910,00 euro.

Fausto Raciti: l’assessore Bianchi non si tocca!


ll comunicato stampa del deputato nazionale acese Fausto Raciti, segretario nazionale dei giovani PD, tra i principali sostenitore dell’assessore all’Economia Luca Bianchi (vicinissimo all’ex ministro Fabrizio Barca) , titolare del dicastero che, fra l’altro, si occupa della liquidazione e della privatizzazione delle Terme di Acireale

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COMUNICATO STAMPA ON. FAUSTO RACITI – 16/09/2013
On. Fausto Raciti (Pd): “L’assessore regionale Luca Bianchi non si tocca, essenziale il suo ruolo”

“A mio avviso, l’assessore regionale all’Economia Luca Bianchi sta svolgendo un ruolo fondamentale; indebolire lui significa indebolire la delicata e complessa opera di risanamento finanziario che, seppur tra mille difficoltà, il Governo Crocetta sta portando avanti in Sicilia”. E’ la presa di posizione di Fausto Raciti, segretario nazionale dei Giovani Democratici, membro della Segreteria nazionale e parlamentare democratico, dinnanzi alle voci che vorrebbero l’Assessorato regionale all’Economia inserito nelle trattative per il rimpasto di Giunta richiesto da alcune forze di maggioranza. “La contingenza economica è ancora assai incerta, ed in questo quadro la continuità è un valore capitale. Risulterebbe incomprensibile – prosegue Raciti – sostituire uno tra gli assessori più competenti ed abnegati al solo scopo di ripristinare gli equilibri politici all’interno della coalizione o – ancor peggio – dei partiti che la compongono. Prima ancora che i mercati, sarebbe la gente siciliana a non capirci. Bianchi – conclude Raciti – rimanga al suo posto”.

Le Terme di Acireale e una città che muore per malagestione


L’opinione di Enzo Coniglio su Sicilia Informazioni

OPINIONI
 

TERME DI ACIREALE ESEMPIO DI UNA CITTÀ CHE MUORE PER MALAGESTIONE

15 settembre 2013 – 10:56 – Politica
acireale
di Enzo Coniglio –

Gli acesi hanno ragione – come d’altronde molti concittadini regionali e nazionali – quando dichiarano di non aver fiducia nella politica attuale espressa da politici improvvisati, convinti di poter sanare la loro ignoranza gestionale con la benedizione del voto elettorale ormai alle porte; un po’ come dei giovani seminaristi un po’ ruspanti che pensassero di gestire la coscienza dei fedeli grazie alla ordinazione sacerdotale.

La politica è stata da sempre e rimane “gestione delle risorse della polis”, la più grande e la più impegnativa delle aziende operanti sul territorio, che richiede una profonda competenza ed esperienza gestionale. Non c’è alcuna differenza, in termini di competenza, tra un Sindaco e un Presidente di una media o grande impresa. Ma quale azienda di 50.000 azionisti – utenti accetterebbe di essere gestita da certi politici potenziali e attuali privi delle più elementari conoscenze e competenze, pima tra tutte, la capacità di coordinare e pianificare le risorse umane, finanziarie ed economiche della polis-città – territorio?

Come ci si può fidare ad esempio di un eletto nel M5S il quale dichiara, con la più grande incoscienza di questo mondo, che voterà ogni proposta di legge caso per caso, dimenticando che la politica è strutturalmente gestione integrata e interattiva delle risorse; che richiede appunto una visione gestionale organica? O di un candidato che viene selezionato dal capo partito di centro, di destra e di sinistra con dei criteri non gestionali e professionali e quindi imposto all’elettorato di riferimento?

Sono queste alcune riflessioni emerse in un recente dibattito alla vigilia del lancio delle liste elettoriali in vista delle elezioni comunali di Acireale che si terranno nella primavera 2014. In questa occasione, ha “aleggiato” sui presenti come un “ecomostro” il caso gestionale delle Terme dove la domanda più importante sembra essere se privatizzare o mantenere pubblica la struttura e i servizi quasi che privato sia sinonimo di efficienza e pubblico di inefficienza e latrocinio. Convinzione questa che si è ulteriormente rafforzata negli ultimi anni con l’avanzata dei professionisti dell’antimafia.

In realtà, la domanda più importante è come si collocano le Terme all’interno di un “Piano organico di rilancio” di una città che era fino a pochi decenni fa, un modello di efficienza, invidiata da molti e ora precipitata in una spirale di depressione economica, finanziaria, culturale e religiosa che rischia di distruggerla.

Le Terme appunto che hanno espresso un momento di sintesi tra la vocazionalità turistica, la valorizzazione di risorse naturali donate dalla madre Etna, patrimonio UNESCO 2013 dell’Umanità e l’offerta di servizi migliorativi della qualità di vita per migliaia di persone residenti nella nostra Regione, in Italia e all’estero.

Non si tratta quindi di un solo servizio ma da un insieme di servizi integrati che producono “valore aggiunto” proprio nella loro coesione gestionale, servizi che non necessariamente debbano essere gestiti da uno stesso operatore trattandosi appunto di ambiti diversi ma che devono comunque cementarsi tra loro per poter assicurare una reale crescita della città, iniziando dal “core business” delle terme in senso stretto: quelle cure termali che per molti decenni hanno reso Acireale famosa in tutto il mondo. Il Termalismo è una “scienza” e in questo senso, ha fatto molto bene, il precedente sottosegretario alla Sanità, il prof. Adelio Elio Cardinale, a costituire presso il Ministero della Salute, un centro operativo sul termalismo e a nominare tra i membri specializzati l’acese, prof. dott. Agostino Serra, impegnto in prima linea in questo e in altri settori strategici.

Ma il termalismo, in tutto il mondo, è diventato a pieno titolo anche sininimo di “prevenzione”, di adozione di più salutari forme di vita a livello motorio, di alimentazione e di interazione con le bellezze naturali e con i manufatti d’arte e di cultura che i nostri Padri ci hanno tramandato. In questa ottica, termalismo è coerente con un sistema di controlli medici preventivi e curativi, fitness centers, centri salute di alto livello internazionale, network alberghiero, di bar, ristoranti e attività ricreative, terza età, all’interno di un sistema misto che coniughi risorse marine, collinari e termali, visite ai siti storici e ai monumenti d’arte e di cultura di cui la città è particolarmente ricca.

Naturalmente l’attivazione organica e sinergica di questi servizi, oltre ad attivare un “turismo locale” oggi quasi del tutto assente, assicurerebbe un “turismo stanziale”, nazionale e internazionale, fondamentale per il rilancio di Acireale e del suo hinterland. E’ evidente che l’attivazione di un tale sistema, richiede la presenza congiunta di operatori pubblici e privati legati da un patto reale di sviluppo, incompatibile con l’attuale burocrazia imperante e incosistenza politica, che dovranno essere strutturalmente snellite e riqualificate in rapporto agli obiettivi. Un modello da non ripetere, ad esempio, è l’intervento attuale sulla villa Belvedere.

Se una tale logica virtuosa non venisse adottata e si continuasse nella precedente inconsistente illogica gestionale, la sorte delle Terme e della stessa città di Aireale – ne possiamo essere sicuri – sarebbe definitivamente segnata, rappresentando le Terme una parte vitale della città stessa, del suo territorio, e del suo patrimonio tangibile ed intangibile.

Se lo ricordino i lettori quando nella prossima primavera, dovranno scegliere i loro rappresentanti: i loro figli sono seriamente a rischio.

Hotel delle Terme a Sciacca: chiude oppure no?


I due articoli apparsi sul Corriere di Sciacca

SCIACCA – CRONACA
HOTEL TERME: SI CHIUDE IL 16 NOVEMBRE, LAVORATORI IN AGITAZIONE
In questo modo non vengono garantiti i sei mesi lavoratori che permettono al personale stagionale di usufruire degli ammortizzatori sociali, cioè l’assegno di disoccupazione

02/09/2013 13.32

I lavoratori precari delle terme di Sciacca annunciano un nuovo stato di agitazione. Oggi hanno appreso che l’hotel chiuderà i battenti il prossimo 11 novembre, in ampio anticipo rispetto ali anni scorsi. In questo modo non vengono garantiti i sei mesi lavoratori che permettono al personale stagionale di usufruire degli ammortizzatori sociali.

“C’era stato un impegno di Turriciano – dicono oggi i lavoratori – aveva detto ala presenza del sindaco Di Paola che l’albergo sarebbe rimasto aperto per tutto il 2013, invece oltre a danneggiare noi lavoratori, si crea danno all’immagine della città.” Si ricorda, nella nota con cui si annuncia lo stato di agitazione, che le terme sono convenzionate con Inps-Inail e le cure dovrebbero essere garantite tutto l’anno. I lavoratori si sono rivolti al sindaco e annunciano manifestazioni di protesta.

SCIACCA – ECONOMIA
TERME, TURRICIANO. “NON CREARE ALLARMISMI. L’ALBERGO RIAPRIRA’ DAL 16 DICEMBRE”
La chiusura temporanea del Grand Hotel è causata dalla mancanza di prenotazioni. Ma da metà dicembre fino a gennaio si prevede il pieno

03/09/2013 08.37

“Non ci sono prenotazioni e chiuderemo dal 16 novembre al 16 dicembre. Dobbiamo fare i conti con una gestione oculata che non consente di disperdere risorse”. Lo dichiara al nostro giornale il Commissario Straordinario della Terme di Sciacca Spa, Carlo Turriciano. “La convenzione con l’Inps scade il 16 novembre per poi riprendere nell’aprile del prossimo anno. Da metà novembre fino a metà dicembre non abbiamo prenotazioni. Diventa una necessità chiudere in tale periodo. Ma da metà dicembre riapriremo i battenti. Il mese di gennaio si prospetta florido con il tutto esaurito grazie all’arrivo di un folto gruppo di ospiti”.

Turriciano intende anche rassicurare i lavoratori stagionali: “Richiameremo con procedura preferenziale quei lavoratori che necessitano di un ulteriore periodo lavorativo per non perdere i benefici degli ammoritizzatori sociali. Si sta creando un allarmismo che non giova a nessuno”.

La gran parte dei lavoratori, fa intendere Turriciano, non ha la preoccupazione di non raggiungere i sei mesi di attività lavorativa per fruire, successivamente il licenziamento, degli ammortizzatori sociali.

Nasce su Facebook un gruppo “Aiutiamo le Terme di Sciacca”


L’articolo del Corriere di Sciacca

Si tratta del quinto gruppo sul social network costituito fra Acireale e Sciacca, città termali. Ricordiamo: Salvate le Terme di Acireale, Forum permanente sulle Terme di Acireale, Terme di Sciacca Quo Vadis, Comitato Civico Terme di Acireale.

SCIACCA – CRONACA
NASCE UN GRUPPO SU FACEBOOK “AIUTIAMO LE TERME DI SCIACCA”: ECCO L’IDEA DI CARMELO BRUNETTO

03/09/2013 18.27

Fa nascere un gruppo su Facebook sulle terme (ce ne sono già tanti ma lui vuole promuovere anche iniziative volte a salvare questa grande risorsa che si sta lentamente deteriorando) e cerca di trovare la ricetta giusta.

Sta facendo discutere l’idea dell’ex vice sindaco Carmelo Brunetto, che propone un intervento diretto della comunità saccense, ma allo stesso tempo critica l’inerizia della città e dei saccensi.

“I saccensi – dice – sappiamo solo fare comunicati stampa di più o meno giuste preoccupazioni per il futuro della nostra struttura o di critica sulla attuale gestione (sempre e solo per motivi politici).

Ieri io ho iniziato le cure termali, su dieci pazienti solo 2 saccensi…… è umiliante capire che le nostre terme sono apprezzate “solo” da chi non è di Sciacca…. Però si continuano a fare comunicati stampa…..”

Ecco la proposta dell’ex vice sindaco, oggi ancora senza un partito: “Iniziamo una bella campagna promozionale della nostra struttura – dice – chi ha problemi di malattie croniche o stress si rechi alle nostre terme- Ripeto, tutte le cure sono convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale che concede un ciclo di cure termali all’anno con soli € 50,00. Se poi non si vuole/può fare il ciclo di cure termali, allora invitiamo più gente possibile a farlo”.

Un consigliere comunale di Sciacca organizza una riunione con gli assessori regionali per le Terme


L’articolo sul Corriere di Sciacca

SCIACCA – CRONACA
FUTURO TERME: BELLANCA RIUNISCE ASSESSORI REGIONALI ECONOMIA E TURISMO
E’ stata una riunione propedeutica alla definizione dell’iter per rimettere in moto il processo di privatizzazione

11/09/2013 12.11

Il consigliere comunale Filippo Bellanca ha promosso una riunione per fare il punto sulla situazione riguardante la pubblicazione del nuovo bando per la manifetsazione di interesse a gestire le strutture termali e per affrontare le questioni della futura gestione del patrimonio termale.

L’incontro si è svolto ieri nella sede dell’Assessorato regionale all’Economia, alla presenza dell’Assessore regionale all’Economia Luca Bianchi, dell’Assessore regionale al Turismo Michela Stancheris, del  Ragioniere generale della Regione Sicilia Mariano Pisciotta, del Presidente di Sviluppo Italia Sicilia Cleo Licalzi, del  Direttore generale Sviluppo Italia Sicilia Vincenzo Paradiso, del Capo di gabinetto vicario dell’Assessorato Economia Daniela Ferrara, del Dirigente dell’Assessorato regionale Economia Livia Lo Cascio, del Segretario particolare dell’Assessore al Turismo Andrea Poli, del Commissario liquidatore Terme di Sciacca Carlo Turriciano e dello stesso Bellanca.

E’ stata una  riunione propedeutica alla definizione dell’iter per rimettere in moto il processo di privatizzazione, un confronto tra i soggetti che hanno a vario titolo responsabilità specifiche allo scopo di definire una serie di successive riunioni atte e risolvere alcune delle problematiche evidenziate.

“L’Assessore Stancheris è molto interessato a valorizzare per fini turistici le Terme di Sciacca – commenta Filippo Bellanca – e di concerto con l’Assessore Bianchi, che detiene le azioni delle società partecipate della Regione, si è impegnato a fornire nei prossimi giorni ulteriori e approfondite notizie allo scopo di emanare in tempi brevi il nuovo bando. Ho già informato il sindaco di questo incontro, mi sto adoperando per programmare un’iniziativa a Sciacca alla presenza delle autorità regionali”.

Rilanciata la proposta di un referendum su Sciacca Terme


L’articolo sul Corriere di Sciacca

SCIACCA – POLITICA
REFERENDUM “SCIACCA TERME”, AMBROGIO TORNA ALLA CARICA

12/09/2013 12.19

“Torno a chiedere a Lei Signor Sindaco che si proceda e si faccia tutto il necessario per indire il referendum per cambiare il nome della nostra città da “Sciacca” a “Sciacca Terme”.

Il consigliere comunale Giuseppe Ambrogio scrive una lettera aperta al sindaco Fabrizio Di Paola con la quale torna a sollecitare l’espletamento “di quanto necessario per inserirlo nelle elezioni Europee”.

Ambrogio spiega che il “referendum inserito nella tornata elettorale ci garantirà una sicura affluenza alle urne e di non sprecare un’opportunità così importante quale quella di poter finalmente completare il nome della nostra città che da tanto, troppo tempo è stata privata del giusto riconoscimento che le spetta, come per tutte quelle città termali che si pregiano di sottolineare la loro peculiarità”.

Ambrogio ripone “fiducia” nel sindaco e lo invita “ad attivare la macchina che consentirà ai cittadini di Sciacca di poter votare per un cambiamento basilare per la ricchezza del nostro paese”.

Chi ha tentato di distruggere le Terme non si arrende


L’articolo apparso a pag.10 del numero 33 del settimanale I Vespri del 21 settembre 2013, da oggi in edicola

salvatorelarosa

Il dibattito sul futuro delle Terme è rimasto circoscritto dentro le mura di Acireale. Stessa sorte è toccata a Sciacca. Basta una notizia, positiva o negativa, per evocare immediatamente prospettive di grande rilancio o viceversa scenari apocalittici. Intanto, mentre si discute e si chiacchiera nelle due cittadine una volta a vocazione termalistica, a Palermo si continuano a prendere decisioni, o a rinviarle sine die, con forti e preoccupanti ricadute sul futuro degli stabilimenti. Le dichiarazioni di Giuseppe Cicala, ex consigliere comunale acese, oggi collaboratore tecnico del governo Crocetta, non sono sufficienti a rasserenare gli animi: “Stiamo lavorando – dice Cicala – insieme agli assessorati regionali di competenza, a superare il prima possibile la fase di liquidazione e ad avviare l’iter burocratico per il rilancio delle attività alberghiere e termali”

Non è sfuggita a tanti osservatori della politica locale acese la dichiarazione rilasciata da Salvatore La Rosa, portavoce del comitato civico, all’indomani della notizia, rilanciata poi da un’intervista al direttore Florinda D’Anna, con la quale si comunicava il (presunto) boom di prenotazioni fino a novembre a seguito della riapertura di alcuni reparti. Il dott. La Rosa, già in passato candidato sindaco di Acireale e dirigente della locale sezione del PD, aveva dichiarato: “Tutto ciò dimostra che le Terme di Acireale possono e devono rinascere e anzi essere rilanciate in un progetto di sviluppo integrato con le risorse del territorio. Ma attenzione: chi per fini speculativi aveva tentato di distruggerle non si arrende. Lo si nota dal silenzio imbarazzato della gran parte della politica acese e dal commento stizzito di altri”.

A quali speculatori si riferisce il portavoce del comitato civico? A quale parte della politica sarebbe imputabile il silenzio imbarazzato? E di chi sarebbe il commento stizzito? La Rosa sembra ermetico in queste dichiarazioni, ma il suo pensiero – come quello di tanti altri esponenti del comitato civico, del PD e recentemente del Movimento Cinque Stelle – è chiarissimo. Di tutto si può parlare, ma la privatizzazione non è e non sarà mai una priorità.

Si può parlare di legge quadro regionale che, recependo la 323 nazionale del 2000, potrebbe dare impulso a tutto il settore del termalismo in Sicilia. In effetti, il disegno di legge regionale presentato nella scorsa legislatura da Concetta Raia e Giovanni Barbagallo del PD, ripresentato dalla deputata calatina all’inizio della nuova legislatura, è scaturito dal grande lavoro di analisi, documentazione e proposta del PD di Acireale che vi ha dedicato diversi convegni.

Si può parlare di turismo termale, nell’ambito di un “progetto di sviluppo integrato con le risorse del territorio”, ma purchè la parte sanitaria, possibilmente sotto l’egida di una scuola di specializzazione universitaria, risulti dominante rispetto a progetti alternativi che magari col termalismo c’entrano molto poco. Di benessere, poi, nemmeno a parlarne.

Si può parlare di tutto, ma guai ad affrontare il tema della privatizzazione. Qui entra in gioco lo spettro del passato e delle scelte compiute dalla politica. Scelte che, secondo La Rosa e altri, risponderebbero ad un chiaro e pianificato disegno di distruzione delle Terme di Acireale, a partire da un non ben precisato momento in cui il progetto della città termale pubblica sarebbe stato accantonato per sempre. Così, riparte la caccia ad un colpevole di cui non si conosce l’identità e che non è facile acchiappare; si alimenta il sospetto che tutto ciò che non sia in linea con il pensiero del PD risulti contiguo, se non addirittura connivente, a quel disegno di distruzione delle Terme; si cercano nuovi alleati politici in questa battaglia, avvincente e appassionante, che fin qui ha trascurato però un particolare.

Non è solo ad Acireale e a Sciacca che le Terme sono in crisi da tempo; i modelli di business tradizionali non sono più sostenibili e vanno profondamente rinnovati; i privati non saranno sicuramente la panacea di tutti i mali, ma di contro il pubblico non ha mai brillato per gestione oculata del termalismo e adesso che gli si chiede di fare il “mea culpa” e ritornare sui propri passi, non ha più un quattrino da spendere.

Se non si vuol rimanere nel limbo per sempre, una scelta, in pratica, la si dovrà pur fare. Non è chiaro, però, se l’on. Crocetta e il suo staff la pensino allo stesso modo.

Saro Faraci

Boom di presenze a Sciacca in un anno positivo per le aziende termali


L’articolo di Teleradio Sciacca

2013 POSITIVO PER LE AZIENDE TERMALI: BOOM DI PRESENZE A SCIACCA

2013 positivo per le dieci stazioni termali siciliane, boom di presenze straniere.

Lo dice Federterme, l’associazione che raggruppa le aziende termali. Tra le stazioni termali più positive quella di Sciacca. Dopo alcuni anni di sofferenza, il 2013 si sta confermando come l’anno della ripresa del settore termale con un aumento notevole di turisti, soprattutto stranieri, nelle dieci stazioni termali e nelle 114 strutture come i centri di benessere, beauty farm e centri di bellezza che si trovano all’interno degli alberghi.

Quindi il termalismo in Sicilia ha di nuovo appeal, nonostante tutte le difficoltà sorte negli anni per le vicende legate alla privatizzazione delle terme di Sciacca e Acireale.

E proprio a Sciacca c’è l’incremento maggiore, passando dalle 38 mila presenze del 2012, alle 41 mila di qualche giorno fa. Su un totale di 468 mila presenze fino ad oggi, 229 mila provengono dall’estero.

Una piccola ma importante goccia dei tanti turisti che scelgono la Sicilia. Il termalismo in Sicilia per la variabilità delle acque termali, per il numero di stazioni presenti, potrebbe essere un grande volano per l’economia dei territori dove sono presenti questi centri termali, invece il settore negli anni era diventato uno dei tanti carrozzoni della Regione, un postificio, non un settore che offriva servizi di qualità e ne ricavava ricchezza.

Così ad un certo punto la Regione imprenditrice ha deciso di togliersi dal settore, mettendo con un piano di privatizzazione i suoi beni termali come Sciacca e Acireale in vendita. Sono passati tredici anni da quella scelta e il passaggio ai privati di questi due centri non è ancora avvenuto.

Si dirà le solite cose siciliane. Se il trend quest’anno è cambiato, è probabile che si debba anche alle diverse proposte fatte ai turisti dai centri termali, con prezzi e offerte diversificate a secondo le diverse esigenze della famiglia. Ma quello che realmente serve è un piano strategico della Regione per il settore, che punti ad attrarre risorse private che investano nel termalismo, visto che la Sicilia ha questa peculiarità di possedere numerose sorgenti termali.

Basta vedere cosa è successo negli ultimi vent’anni in Trentino e in Alto Adige, dove il settore termale è diventato volano trainante dell’economia della Regioni. Perché in Sicilia questo non può accadere?

Terme di Acireale: si dimette il liquidatore Bosco?


L’articolo apparso su Messina Web

Terme Acireale: possibili dimissioni del Commissario Bosco

Pubblicato il 13 settembre 2013 – Flora Bonaccorso

Luigi Bosco, l’ingegnere con l’incarico di commissario straordinario delle Terme di Acireale e assessore ai Lavori Pubblici di Catania, starebbe meditando di rassegnare le dimissioni da commissario. Complicato gestire i due incarichi, raccontano le voci di corridoio.
Intanto che riflette sul da farsi, Luigi Bosco (nella foto) è candidato al rinnovo del Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri di Catania e ad oggi, con 28,66% delle schede scrutinate, è terzo con 421 voti dietro i 450 voti di Santi Maria Cascone (già assessore ai Lavori Pubblici della precedente amministrazione di Raffaele Stancanelli) e le 448 preferenze all’ingegnere Carmelo Maria Grasso.

Domani I Vespri in edicola con un articolo sulle Terme


Un brano dall’articolo che sarà pubblicato sul settimanale I Vespri nel nuovo numero, in edicola da domani

Il dibattito sul futuro delle Terme è rimasto circoscritto dentro le mura di Acireale. Stessa sorte è toccata a Sciacca. Basta una notizia, positiva o negativa, per evocare immediatamente prospettive di grande rilancio o viceversa scenari apocalittici. Intanto, mentre si discute e si chiacchiera nelle due cittadine una volta a vocazione termalistica, a Palermo si continuano a prendere decisioni, o a rinviarle sine die, con forti e preoccupanti ricadute sul futuro degli stabilimenti. Le dichiarazioni di Giuseppe Cicala, ex consigliere comunale acese, oggi collaboratore tecnico del governo Crocetta, non sono sufficienti a rasserenare gli animi: “Stiamo lavorando – dice Cicala – insieme agli assessorati regionali di competenza, a superare il prima possibile la fase di liquidazione e ad avviare l’iter burocratico per il rilancio delle attività alberghiere e termali”.

Cicala: “Superare la fase di liquidazione”. Cosa vuol dire esattamente?


Le dichiarazioni rilasciate dall’ex consigliere comunale PD Giuseppe Cicala, adesso collaboratore tecnico del Governo Crocetta, riportate da FanCity

“Stiamo lavorando, insieme agli assessorati regionali di competenza, a superare il prima possibile la fase di liquidazione e ad avviare l’iter burocratico per il rilancio delle attività alberghiere e termali”

Probabilmente, trattasi di un brano di una dichiarazione più ampia rilasciata dall’ex consigliere comunale, militante del PD, ma molto vicino politicamente al Presidente Crocetta. E’ una frase ermetica e non fa capire cosa significa superare la fase di liquidazione, quando trattasi di una procedura definita dalla legge che ha due possibili sbocchi: o la prosecuzione dell’attività in regime di continuità aziendale o lo scioglimento della società, in questo caso le Terme di Acireale SpA.  Poichè sul punto non si è nemmeno espresso il liquidatore l’ing.Luigi Bosco, sarebbe opportuno fare chiarezza quanto prima.

cicalagiuseppe

Il Termalismo in Grecia. Una ricerca (2010) dell’Istituto per il Commercio Estero


Lo studio dell’ICE (TERMALISMO IN GRECIA)

TERMALISMO IN GRECIA

A Terme dei Papi la gestione Sensi da vent’anni


dal sito di Federterme

La gestione Sensi delle Terme dei Papi compie 20 anni. Nel ricordarlo, un comunicato del Centro termale viterbese traccia un bilancio del numero degli arrivi e dei trattamenti erogati nel corso dell’ultimo ventennio.

termedeipapi

Sono arrivati – si precisa – “1.560.000 persone di tutte le età che nei venti anni hanno trovato soluzioni alle varie problematiche salutari. Un insieme di 6.780.000 trattamenti erogati tra cure Inalatorie, Fanghi, Grotta, Idrokinesi, Massaggi, e Trattamenti benessere”.
“Abbiamo visto – prosegue il comunicato – bambini crescere che oggi da adulti venticinquenni ricordano con piacere quello strano momento in cui alle Terme si doveva respirare il vapore con tutta l’attenzione e la cura di chi li circondava”.
“Abbiamo visto un’infinità di persone rimanere stupiti per l’inattesa scoperta delle possibilità e potenzialità delle nostre risorse termali nonché della cura e bellezza della struttura inserita in un luogo troppo spesso poco conosciuto e valorizzato quale è il nostro territorio”
“Con orgoglio – sottolineano alle Terme dei Papi – abbiamo appreso di tante e tantissime persone che sono venute a Viterbo attratti proprio dalle Terme e dalla loro idea positiva che via via veniva diffondendosi, apprezzando poi così i tesori nascosti della nostra città”.
“Non ci siamo mai fermati nella ricerca dell’innovazione, del migliore servizio, della qualità, cercando con impegno di valorizzare sempre di più questo nostro grande patrimonio, guidato da una famiglia viterbese, ma tesoro e ricchezza di tutti i viterbesi”.
Il comunicato ricorda alcuni degli ultimi grandi lavori di ottimizzazione, completati in questo anno, tra quali “la nuova SPA, con una superficie di 650 mq e 22 nuove sale trattamenti ed ancora nuovi e moderni tipi di trattamento realizzati intorno alla storica Grotta Naturale; ecco allora trasformata la piscina interna con la Vasca Hydrosound, gioiello unico nel suo genere, che permette il raggiungimento del massimo relax, dopo un percorso di piacevoli getti idro, distesi su appositi lettini ascoltando musica diffusa proprio dall’acqua”.
“Sulla base dei grandi risultati ottenuti in questi anni nel campo della riabilitazione con la Idrokinesiterapia abbiamo dedicato un apposito settore specifico con una vasca pensata e dedicata esclusivamente per questo tipo di servizio”.
Oggi – conclude il comunicato – è “con rinnovato ed entusiastico spirito costruttivo che vogliamo festeggiare insieme a tutti i nostri affezionati frequentatori questa importante traguardo”.

Privatizzazioni. Ne servono tante, benedette e subito


L’articolo pubblicato dal quotidiano L’Inkiesta (9 settembre 2013)

private

Siamo tornati alle privatizzazioni? Le sortite estive del Premier, Enrico Letta, hanno scatenato un dibattito piuttosto ampio, e soprattutto hanno condotto all’annuncio inequivoco, dal palco di Cernobbio, di un piano di dismissioni “ entro settembre”. Vale la pena, allora, mettere in ordine le idee e capire perché le privatizzazioni sono non solo utili, ma anche necessarie.

Generalmente, quando si discute di privatizzazioni lo si fa in riferimento al gettito ricavabile o come se le privatizzazioni fossero una scelta quasi religiosa. Si tendono, invece, a trascurare tre elementi fondamentali: a) cosa privatizzare (qui Nicolò Bragazza e Giovanni Vecchio); b) come come farlo ( qui ce ne occupiamo con Alberto Saravalle e qui il decalogo che abbiamo sviluppato come IBL); 3) perché farlo.

In questo articolo intendo affrontare l’ultimo punto. Ci sono, infatti, quattro grandi ragioni per cui la scelta di privatizzare va fatta subito (andava fatta prima, in realtà), va fatta in modo radicale, e va fatta con convinzione. Parlerò soprattutto delle imprese controllate direttamente e indirettamente dal Tesoro, ma in buona parte quello che dico si applica anche alle partecipate locali e agli immobili, pur tenendo conto di alcune difficoltà aggiuntive legate, tra l’altro, alla dispersione della proprietà tra migliaia di enti e l’assenza di un censimento affidabile a livello nazionale.

In ordine di importanza, le ragioni per cui bisogna privatizzare sono: 1) le privatizzazioni portano concorrenza; 2) le privatizzazioni portano trasparenza; 3) le privatizzazioni portano giustizia sociale; 4) le privatizzazioni riducono il debito pubblico. Per tutte queste motivazioni, sia prese singolarmente sia prese nel loro complesso, una politica di privatizzazioni è oggi un passaggio ineludibile nel difficile percorso di risanamento del paese.

Sarebbe ingenuo pensare che, da sole, le privatizzazioni bastino a rendere servizi migliori, prezzi più bassi e chissà quali altri benefici. Sarebbe ancora più ingenuo sostenere che tali effetti possano sortire nell’immediato. Ma le privatizzazioni sono condizione necessaria, ancorché non sufficiente, a perseguire questi obiettivi. E’ politicamente sciagurato stare seduti su una tale montagna di quattrini, e rifiutarsi di raccoglierla e metterla a frutto.

Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/privatizzare-subito#ixzz2ePItaCdL

L’Eco delle Aci “Terme di Acireale: Ora o mai più”


L’articolo del periodico telematico L’Eco delle Aci

Esattamente due anni fa la lettera-appello all’allora Presidente della Regione Lombardo e all’Assessore all’Economia Armao: mai nessuna risposta

TERME DI ACIREALE: ORA O MAI PIU’

Terme di Acireale, ora o mai più. Con questo titolo due anni fa, esattamente l’8 settembre 2011, il Lions Club di Acireale attraverso il Forum permanente sulle Terme indirizzava una lettera-appello al Presidente della Regione e all’Assessore all’Economia, all’epoca nelle persone di Raffaele Lombardo e Gaetano Armao. Nessuno dei due, fino a quando quel governo è rimasto in carica, si è degnato di dare una risposta alle continue sollecitazioni  provenienti dal Forum e dalla società civile acese; anzi entrambi si sono distinti per aver sempre assicurato piena copertura politica a tutte le determinazioni assunte dai due liquidatori Margherita Ferro e Michele Battaglia, alcune delle quali – non sapremo mai se opportune o necessarie – sono risultate poi fortemente compromettenti per il funzionamento delle Terme di Acireale. Sono trascorsi due anni. C’è un diverso governo in carica, Presidente Rosario Crocetta e Assessore all’Economia Luca Bianchi; è stato nominato un altro liquidatore, Luigi Bosco, ma la musica non cambia. Crocetta e Bianchi, anche attraverso le interlocuzioni politiche avviate ora dal liquidatore ora dal PD ora dal Movimento Cinque Stelle, si sono limitati ad alcune generiche promesse di intervento.

Più fattivo dei precedenti è stato il liquidatore Luigi Bosco che, pur avendo riaperto alcuni reparti nel tentativo di rimettere in moto la macchina, ha le mani legate fintanto che la Regione Siciliana non dirimerà i nodi critici della questione del mutuo e, conseguentemente, del bando sulla privatizzazione. Ce lo ha confermato lui stesso telefonicamente.
I contenuti di quella lettera-appello del Forum, sebbene a distanza di due anni, sono quanto mai attuali.

Gli interrogativi rimangono sempre aperti. La Regione ha fatto tutto il possibile per preservare il valore del patrimonio aziendale delle Terme, pur operando la società di gestione in regime di liquidazione? Nell’ipotesi in cui si dovesse mettere mano al bando per la privatizzazione, ma sembra che i tempi si allungheranno, ha previsto la Regione di sentire le forze economiche, sociali e politiche di Acireale per evitare che sul futuro delle Terme, fino a prova contraria localizzate nella cittadina acese, debbano essere in pochi a decidere a Palermo? Ed ancora la Regione intende considerare le Terme alla stregua di tutte le altre partecipate non strategiche da dismettere immediatamente per evitare ulteriori perdite finanziarie; oppure, viceversa, intende considerarle strategiche ed avviare un serio piano di rilancio dell’intero settore che contemperi le esigenze di carattere sanitario, del termalismo del benessere con quelle di tipo turistico e culturale? Il Lions due anni fa sottolineava l’esigenza di assicurare maggiore inclusività ai processi decisionali riguardanti le Terme; in altre parole, ha chiesto ad alta voce piena concertazione fra tutti i soggetti istituzionali e la società civile acese. Perché non è stata mai attivata?

Saro Faraci

08/09/2013

Terme, Acireale come Viterbo. Il comitato civico rilancia un’iniziativa del M5S


L’articolo tratto dal sito del Movimento Cinque Stelle di Viterbo e rilanciato dal Comitato Civico Terme di Acireale attraverso il profilo Facebook

TERMALISMO

TERMALISMO

Il termalismo rappresenta forse il maggior spreco di risorse della città di Viterbo. Altre località, al contrario di Viterbo, hanno fatto dello sfruttamento delle proprie terme uno dei punti di forza della propria economia.. Il nostro obiettivo, quindi, è quello di eliminare lo stato di monopolio della gestione delle risorse termali  ad oggi esistente e di avviare una serie di progetti, concertati con le varie realtà locali ad esso collegate, per ampliare significativamente l’offerta di servizi legati alle terme. L’obiettivo è di rilanciare una serie di attività connesse e di creare nuovi posti di lavoro.

E’ evidente come la portata l/h della fonte del Bullicame superi di gran lunga le altre. Prendendo come riferimento quest’ultima, vorremmo far notare come le vicissitudini e l’alternanza di varie giunte abbia portato all’attuale situazione:

Le Ex Terme Inps sono di proprietà al 50% della Regione Lazio e al 50% al Comune di Viterbo.
Le Terme dei Papi usufruiscono della concessione della sorgente del Bullicame con un contratto in scadenza nel 2013.

L’obiettivo è quello di tutelare e riconnettere questa fascia di sorgenti allineate lungo l’Antica Consolare Cassia da differenti punti di vista : politico- economico, turistico,  ambientale.

POLITICO ECONOMICO:
Verificare lo stato delle concessioni termali attuali, che a quanto ci risulta sono in scadenza, il loro relativo sviluppo ed eventualmente rivedere le clausole contrattuali rinegoziandole in modo più vantaggioso per la comunità.
Dare opportunità di sviluppo di turismo termale delle altre sorgenti con l’approvazione di progetti di costruzioni eco-compatibili e di basso impatto ambientale.
Valutazione della possibilità di riqualificare le EX TERME INPS o per una gestione diretta delle acque termali o come creazione di un centro congressi e scuola di formazione per addetti al settore termale.
Valutare la possibilità di commercializzazione dei fanghi prodotti per usi medici o cosmetici.

TURISTICO
Creare pacchetti turistici che propongano un nuovo tipo di turismo che affiancandosi al tema delle cure termali avvicini al nostro territorio anche coloro che vorrebbero conoscere dall’interno la vera essenza del nostro territorio scoprendolo in bici, a cavallo, a piedi percorrendo sentieri, strade e percorsi che li portino a scoprire sorgenti, resti di terme romane, tagliate nel tufo, resti archeologici ecc…..

Inserire le terme in un circuito di eventi culturali programmati nell’arco dell’anno, di divulgazione scientifica, visite didattiche, manifestazioni artistiche, musicali, teatrali.
Collegare le terme al circuito enogastronomico programmando in collaborazione con le varie associazioni di categoria eventi di degustazione dei prodotti tipici presso le stazioni termali

Incentivare il turismo congressuale organizzando congressi medico scientifici sui benefici prodotti dall’uso dell’acqua sulfurea nella cura i varie patologie.
Far conoscere e dare visibilità alle terme di Viterbo nelle varie fiere di settore (vedi ad esempio: La Borsa internazionale del turismo che si tiene ogni anno a Milano, un evento in cui si incontrano domanda e offerta del settore turistico con 130 Paesi espositori dove proporre i vari pacchetti turistici che raccontino il nostro territorio ponendolo come meta appetibile in ogni stagione con un offerta di benessere, arte, storia, cultura, enogastronomia o Cosmoprof fiera leader mondiale nel settore della bellezza e della salute che si tiene a Bologna ogni anno dove pubblicizzare le qualità delle nostre Spa e dei centri benessere

AMBIENTALE
Riforestazione e rimboschimento di aree ripariali compromesse dall’inquinamento e dall’opera dell’uomo utilizzando un sistema di viabilità rurale da incentivare con percorsi ciclabili, pedonali e a cavallo che dovranno collegare tutte le sorgenti l’una con l’altra e la città con esse, creando una rete di collegamenti verdi longitudinali e trasversali dalla città verso il suo territorio e viceversa. Questo sistema sarà la base per l’incentivazione di un turismo durevole che possa essere una risorsa economica per la città ma allo stesso tempo possa divenire lo spunto per tutelare, conservare e ripristinare l’ambiente.

Acireale: acque termali tiepide quest’estate


L’articolo pubblicato sul n.32 del settimanale I Vespri (14 settembre 2013)

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E’ trascorsa un’altra estate e le Terme di Acireale rimangono nel limbo. Pesa come un macigno l’incertezza della burocrazia regionale sull’esito delle procedure di liquidazione e di privatizzazione. Si nota ancor di più la superficialità con cui tutta la classe politica, a cominciare dal Presidente, sta affrontando il tema del termalismo. L’on. Crocetta, purtroppo, non ha fatto registrare quella discontinuità che molti si aspettavano dopo l’era Lombardo. Le Terme sono lasciate al loro destino, sia a Sciacca come ad Acireale, e i liquidatori fanno il possibile per evitare che la gestione economica-finanziaria degli stabilimenti sia fallimentare, con inevitabili conseguenze sul  patrimonio aziendale. Ad Acireale, come abbiamo ricordato negli ultimi numeri, l’ing. Luigi Bosco, il liquidatore divenuto nel frattempo assessore nella giunta di Enzo Bianco, aveva riaperto prima dell’estate tutti i principali reparti con i quali le Terme, in convenzione o a pagamento, erogano le prestazioni specialistiche. In verità, solo il reparto inalazioni e insufflazioni ha funzionato a pieno regime. Per gli altri due, cioè fango-balneoterapia e il centro benessere, pur essendoci prenotazioni in atto, manca il personale stagionale e, ironia della sorte, non lo si può ripescare dai lavoratori posti nel ruolo speciale ad esaurimento con la legge regionale del dicembre 2004.

A fare notizia in questo mese di agosto, ci hanno pensato i politici locali. Rispetto ai soliti noti del recente passato, si registrano due “new entry”. Fausto Raciti, parlamentare nazionale del PD, segretario nazionale dei giovani democratici, figlio di Antonio, il segretario della locale sezione del partito. E poi Angela Foti, deputato regionale del Movimento Cinque Stelle, balzata agli onori della cronaca per aver chiamato i carabinieri per denunciare le lentezze della burocrazia regionale.

L’on.Raciti si è premurato di guidare una delegazione del suo partito per accertarsi direttamente con il direttore amministrativo delle Terme Florinda D’Anna sullo stato di salute dell’azienda. Ricevute rassicurazioni sul boom di prenotazioni (ma non è stato fornito dall’azienda alcun numero, pertanto si tratta al momento di generiche indicazioni), Raciti si è attivato su tutti i fronti locale, regionale e nazionale per chiedere una mobilitazione della politica in favore delle Terme di Acireale. A ruota lo ha seguito il papà che ha scritto al sindaco di Acireale.

Angela Foti invece ha presentato un’interrogazione parlamentare insieme ai suoi colleghi di partito, denunciando le nefandezze del più recente passato fino a chiedere alla Regione che si faccia promotrice di azioni contro chi è reso protagonista del reato di dissipazione del patrimonio pubblico. Più prudente nelle dichiarazioni l’on.Raciti; più decisa l’on.Foti.

Nessuno dei due, tuttavia, ha fatto cenno alla privatizzazione della gestione che, unitamente alla liquidazione della società di gestione, sono gli unici obiettivi che la Regione si è prefissa nel 2010 con la legge 11, mai pienamente raggiunti finora, modificabili solo se l’articolo di legge verrà emendato. Da fonti non ufficiali  è chiara la posizione del PD, del comitato civico nato nel 2010 da una sua costola, e adesso anche del Movimento Cinque Stelle attraverso la Foti: gli stabilimenti termali di  Acireale sono di interesse pubblico ed è giusto che rimangano sotto l’egida regionale fintanto che erogheranno un servizio sanitario utile innanzitutto alla collettività locale e poi anche ai turisti. Di privatizzazione manco a parlarne e, in merito alla liquidazione, richiesta di massima chiarezza in ogni attività, a cominciare dalla questione del contenzioso con Unicredit e a finire con l’assunzione dei lavoratori stagionali.

In pratica, è la stessa linea di pensiero da sempre ribadita da Salvatore La Rosa, il portavoce del comitato civico, dirigente del PD, in passato candidato a sindaco di Acireale, che l’on.Foti vorrebbe ammettere al tavolo tecnico con la Regione, in rappresentanza della società civile acese. Avvenne già nell’aprile 2011 dinanzi alla Commissione Bilancio nel corso di una infuocata riunione, passata alla storia per il litigio fra lo stesso La Rosa e l’on. D’Agostino a proposito della veridicità delle dichiarazioni contenute nella Relazione di Margherita Ferro inviata alla Corte dei Conti.

Ad onor del vero, se non fosse stato per La Rosa, per i militanti del PD, per il comitato civico che ne è espressione, e adesso per il M5S, la politica ad Acireale non si sarebbe più occupata delle vicende delle Terme di Acireale. Se non ci fosse stato poi il Forum promosso dal Lions, che ininterrottamente da giugno del 2011, promuove un’energica azione di sensibilizzazione, informazione e documentazione anche attraverso il proprio sito (che ad Agosto ha tagliato il traguardo dei 50.000 visitatori), i fari sulle Terme si sarebbero spenti definitivamente.

E’ molto strano che invece, in questa calda estate, non si sia fatto più sentire il liquidatore delle Terme, l’ing.Bosco che, in verità, è stato in tutt’altre faccende affaccendato, essendosi dovuto occupare della demolizione del ponte del Tondo Gioeni a Catania. Il liquidatore del resto la sua parte l’ha svolta all’inizio. Ha riaperto tutti i reparti. Ha rimesso in moto la macchina, per produrre qualche ricavo utile a tamponare la difficile situazione finanziario. Si è prodigato per mediare fra Unicredit e la Regione rispetto alle legittime pretese della banca di venire in possesso degli immobili pignorati. La parte tecnica l’ing.Bosco l’ha assolta in modo adeguato.

E’ su quella politica che forse ci si attendeva di più, perché diverse sono ancora le questioni in ballo: l’approvazione del bilancio del 2012; la decisione se operare in regime di continuità o nell’ottica dello scioglimento; le risorse dell’amministrazione regionale per completare gli ultimi investimenti necessari prima dell’emanazione del bando per la privatizzazione.

Un bando che potrebbe non arrivare mai, se forze politiche contrarie e favorevoli alla privatizzazione si neutralizzano completamente, nel contesto della più totale incertezza e del più totale disinteresse manifestati dal governo regionale e dal suo Presidente

Saro Faraci

Ora o mai più! Due anni trascorsi quasi inutilmente nell’interlocuzione con la Regione Siciliana


Riproponiamo a distanza di due anni la lettera-appello inviata dal Forum l’8 settembre del 2011 al Presidente della Regione, all’Assessore all’Economia e, per conoscenza, a numerosi altri rappresentanti istituzionali della Regione, della Provincia di Catania e del Comune di Acireale. Sono trascorsi due anni e molte questioni segnalate in quella lettera-appello sono rimaste insolute. Il Forum, nonostante l’ampia rappresentatività associativa, non è mai stato convocato a Palermo dalla Regione Siciliana.

 

Oggetto: Terme di Acireale – “Ora o mai più”

Acireale, 8 settembre 2011

            Abbiamo il piacere di portare a conoscenza delle S.V. Ill.me che dal 1 giugno 2011 è attivo il Forum permanente sulle Terme di Acireale promosso dal Lions Club di Acireale.

Il Forum è un presidio attivo di informazione (attraverso il sito Internet www.termediacireale.it), un luogo di interazione (attraverso le pagine su Facebook e Twitter) e una piattaforma di raccordo fra gruppi, movimenti ed associazioni del territorio interessati a partecipare al dibattito sul rilancio del termalismo in Sicilia e, in particolare, nella città di Acireale.

Ad oggi il Forum ha promosso la pubblicazione di oltre cento articoli sulla pubblicistica locale e regionale, ha raccolto importanti documenti di analisi e di studio pubblicati sul sito Internet e conta ventuno formali adesioni, in rappresentanza di ampie e diversificate categorie della società civile locale, provinciale e regionale.

 Un primo incontro operativo fra gli aderenti al Forum si terrà il 29 settembre p.v. alle ore 18.00 presso l’Excelsior Palace Hotel di Acireale e siamo lieti di estenderVi fin d’ora l’invito a partecipare, se ne avrete piacere, anche per fornire qualche aggiornamento, ove Lo riterrete opportuno, sul procedimento di liquidazione in atto, sull’imminente processo di privatizzazione e su altre possibili iniziative pubbliche dirette a rilanciare il termalismo in Sicilia e a preservare, ad Acireale e nei suoi dintorni, il grande patrimonio storico, culturale, turistico e sanitario rappresentato dalle Terme.

 Non sarà sfuggito alle S.V. il forte attaccamento degli Acesi alle Terme di Acireale, sito di grande valore e pregio storico, culla di tradizioni culturali ed artistiche, patrimonio del turismo e della sanità isolani. Avrete sicuramente notato sia la notevole attenzione con cui la stampa, soprattutto locale, segue l’evoluzione della vicenda sia il contributo al dibattito pubblico assicurato da opinion leader, comitati ad hoc ed associazioni locali e, più recentemente, anche dal Forum permanente sulle Terme promosso dal Lions Club.

A quest’ultimo può senz’altro ascriversi il merito di aver vivificato e rilanciato il dibattito sul termalismo a seguito della Conferenza del 9 aprile, in cui il Lions ha coinvolto fra gli altri Federterme e Invitalia; aver pungolato le istituzioni locali (Consiglio Comunale ed Amministrazione comunale di Acireale) a riservare una maggiore attenzione sulle vicende delle Terme e ad avviare una più diretta interlocuzione con gli uffici dell’amministrazione regionale; ad aver sollecitato consiglieri provinciali e deputati regionali, alcuni dei quali hanno raccolto prontamente l’invito, a fare quanto possibile per preservare il termalismo locale. Un indiscusso merito è aver promosso la raccolta di materiali di studio, documenti ufficiali e articoli di stampa che rappresentano la “memoria storica” della presenza delle Terme ad Acireale, sin dal 1873.

Per tali motivi, recentemente il Forum ha lanciato l’idea di promuovere la costituzione di una Fondazione pubblica per preservare l’inestimabile valore culturale del patrimonio, tangibile ed intangibile, delle Terme.

            La delicatezza del procedimento di liquidazione in atto, sotto la vigilanza dell’Assessorato Regionale all’Economia attraverso la Ragioneria Generale e il Dipartimento Bilancio e Tesoro, impone rigore e determinazione nell’espletamento di tutti gli atti necessari per provvedere alla liquidazione delle attività, al pagamento dei debiti sociali, alla risoluzione di tutti i rapporti pendenti e all’attribuzione al socio-Regione del residuo attivo.

Ciò è propedeutico al percorso di affidamento della gestione ai privati, nei tempi, con le modalità e le soluzioni che saranno previsti dal bando di gara della privatizzazione che la Regione Siciliana si accingerà ad approvare con il concorso dell’advisor.

Il lavoro svolto dai liquidatori, sebbene poco visibile ed eccessivamente riservato per una procedura che comunque rimane pubblica, è apprezzabile, anche per le enormi responsabilità che esso quotidianamente comporta, esponendo i due professionisti a forme diverse di “controllo sociale” da parte dell’opinione pubblica.

             Tuttavia, ci permettiamo di segnalare all’On.le Presidente della Regione e all’Assessore all’Economia l’opportunità che il procedimento di liquidazione in atto, sebbene vincolato all’espletamento di atti formali previsti dalla legge, sia condotto, là dove vi sono margini di operatività come nel caso delle Terme di Acireale, in modo da preservare il più possibile il valore commerciale dell’azienda, strettamente legato sia al costante funzionamento degli impianti sia alla continuativa erogazione di prestazioni, soprattutto di tipo specialistico-termale.

Non essendo state rese note dai liquidatori le effettive condizioni di funzionamento dello stabilimento, esprimiamo viva preoccupazione sul fatto che l’attuale stato di liquidazione abbia finito per prevaricare definitivamente le esigenze di operatività e funzionalità dell’azienda, senza poter soddisfare pienamente gli utenti, residenti e turisti, che intendono beneficiare delle prestazioni erogate dalle Terme di Acireale.

Pur comprendendo la eccezionalità del momento attuale, caratterizzato da uno stato di liquidazione che ha precedenza rispetto a quello di ordinario funzionamento dell’azienda, ma ritenendo comunque che vi siano spazi percorribili per preservare fino in fondo la continuità aziendale nell’erogazione delle prestazioni, saremmo oltremodo lieti di poter ricevere notizie su cosa si sta facendo, cosa si farà e si potrà fare per preservare il valore commerciale dell’azienda sul mercato, senza depauperarlo ancor prima che la gestione venga affidata ai privati.

             Al punto in cui si trovano le Terme di Acireale, essendo stata per legge stabilita la liquidazione volontaria della sua società di gestione, essendo stato da poco avviato il lungo percorso di privatizzazione con la selezione dell’advisor, siamo convinti che “ora o mai più” sia doverosa un’azione concertata fra tutti i soggetti istituzionali pubblici le cui attività e responsabilità si intersecano inevitabilmente, come nel più recente passato, con i percorsi giuridici ed aziendali delle Terme.

La straordinarietà del procedimento di liquidazione, che segue binari ben precisi vincolati al rispetto delle leggi, non equivale alla cancellazione del patrimonio sanitario, culturale e turistico delle Terme; il disimpegno della Regione imprenditrice nel settore del termalismo non può corrispondere ad una mancanza di programmazione sul rilancio di questo settore in Sicilia, unico nel suo genere per la specificità della risorsa “acqua” nell’isola; la competenza quasi esclusiva della Regione in materia di termalismo non esclude che vi siano azioni concertate a tutti i livelli delle soggettività pubbliche, anche per creare quelle virtuose sinergie necessarie per potenziare il sostegno a politiche di marketing territoriali in grado di rendere il contesto più attrattivo e assicurarsi il concorso delle migliori energie imprenditoriali del mondo privato indispensabili per assicurare una efficiente e manageriale gestione degli stabilimenti termali.

             “Ora o mai più” è necessario che, sotto la guida illuminata della Regione Siciliana che mantiene importanti e insostituibili prerogative sul settore, vi sia piena armonia fra tutte le soggettività pubbliche per salvare il termalismo ed evitare di scaricare completamente sui privati l’onere di rilanciare uno stabilimento, senza avere prima una chiara idea del riposizionamento di un comparto, mortificato nel corso degli anni nelle sue enormi potenzialità.

“Ora o mai più” è necessario che la politica, in concorso con le professionalità espresse dai suoi uffici, riesca a ricomporre i tasselli di un mosaico che, una volta riunificato, possa dare a tutti, anche al di fuori della Sicilia, l’idea che i Siciliani hanno a cuore e non intendono depauperare la risorsa termalismo.

“Ora o mai più”, in una logica di inclusività dei processi decisionali che assicuri la più ampia partecipazione democratica dei cittadini alle scelte strategiche riguardanti il proprio territorio, è fondamentale ascoltare le proposte che provengono dalla società civile ed integrarle ad una autentica progettualità pubblica che, pur nelle difficoltà finanziarie del momento, si sappia distinguere per capacità di visione oltre il presente, lungimiranza nella tutela dei beni patrimoniali pubblici, ed intelligenza nella programmazione.

             In linea con la “mission” che gli è stata assegnata dal Lions Club di Acireale, di cui è diretta espressione, il Forum continuerà a vigilare attentamente sul procedimento di liquidazione, sugli atti propedeutici alla privatizzazione, sulle iniziative di programmazione economica riguardanti il termalismo, ed è fin d’ora disponibile a promuovere ulteriori occasioni pubbliche di confronto e di dibattito, qualora queste ultime possano restituire al territorio (operatori turistici, imprenditori e professionisti, associazioni, e gruppi di impegni, società civile) maggiore consapevolezza sulle attuali condizioni dello stabilimento e maggiore serenità sul futuro delle Terme.

             Siamo fermamente convinti che la liquidazione di una società non equivale alla liquidazione della sua storia, specialmente se essa ha rappresentato e può continuare a rappresentare una importante risorsa per lo sviluppo economico del territorio.

             Cordialità

Prof. Rosario Faraci

Dott. Mario Scandura

Coordinatori Forum permanente sulle Terme di Acireale

Le Terme rimangono nel limbo. Oggi I Vespri in edicola con uno speciale


Il settimanale I Vespri oggi in edicola con un articolo di aggiornamento sulla vicenda delle Terme

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I Vespri (in edicola sabato) racconta gli interventi di Raciti (PD) e Foti (M5S) sulle Terme di Acireale


Un brano dell’articolo che apparirà sabato 7 settembre sul settimanale I Vespri

“A fare notizia in questo mese di agosto, ci hanno pensato i politici locali. Rispetto ai soliti noti del recente passato, si registrano due “new entry”. Fausto Raciti, parlamentare nazionale del PD, segretario nazionale dei giovani democratici, figlio di Antonio, il segretario della locale sezione del partito. E poi Angela Foti, deputato regionale del Movimento Cinque Stelle, balzata agli onori della cronaca per aver chiamato i carabinieri per denunciare le lentezze della burocrazia regionale”

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L’ing.Bosco al Forum: “Non siamo assenti, ma i problemi da risolvere sono tanti”


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Siamo stati raggiunti telefonicamente questa mattina dall’ing.Luigi Bosco, liquidatore della società Terme di Acireale SpA, assessore tecnico nella giunta di Enzo Bianco a Catania. Una gradevole conversazione di una decina di minuti in cui si è fatto il punto della situazione sugli stabilimenti termali. Il liquidatore ci ha rassicurati di aver sollecitato ulteriormente il governo regionale, e lo stesso Presidente Crocetta, in merito alla costituzione del tavolo tecnico con Unicredit Management. Quel tavolo è di grandissima importanza, perchè propedeutico alle decisioni da assumere riguardo ai contenuti del bando di privatizzazione. E’ lì che si stabiliranno le sorti dell’ex albergo Excelsior Palace e del centro polifunzionale, in atto oggetto di un contenzioso con la banca, per inadempimenti (della Regione) rispetto al contratto di mutuo a suo tempo stipulato. Non è escluso che, essendosi interessato direttamente il Presidente Crocetta, la costituzione del tavolo possa avere un’accelerazione fin dai prossimi giorni – ha dichiarato l’ing.Bosco. Altro nodo: il bilancio al 31/12/2012 non ancora approvato, nonostante si sia arrivati addirittura a settembre 2013. Come mai, gli abbiamo chiesto? Il bilancio – ci ha rassicurato il liquidatore – è in via di formazione e presto verrà approvato e dunque reso pubblico nel rispetto degli adempimento di rito che ne prevedono la pubblicità formale al sistema camerale. Ulteriore nodo, quello degli impianti. Allo stato sono ridondanti, come accertato da alcuni tecnici, e richiedono ulteriori interventi di manutenzione per via del fermo degli stabilimenti negli ultimi due anni. Sono necessarie nuove risorse e – aggiungiamo noi, dato che il liquidatore si è limitato a segnalare il problema – bisognerà capire se un’ulteriore dotazione sarà messa a disposizione dalla Regione oppure dai privati quando e qualora dovessero subentrare nella gestione delle Terme SpA all’attuale liquidatore. Nel frattempo – questa è la più importante rassicurazione fatta da Luigi Bosco – si registrano nuove prenotazioni tanto nei reparti pienamente funzionanti (insufflazioni e inalazioni) quanto in quelli che, pur aperti, necessitano di personale (il reparto fangobalneoterapia). Il personale sarà presto assunto, con una tipologia di contratto che consenta di rispettare il vincolo stabilito dalla legge del 28/12/2004, quella che ha disposto che, a seguito della trasformazione delle vecchie aziende autonome in società per azioni, il personale eccedente confluisse “in un ruolo speciale ad esaurimento della Regione Siciliana, conservando la posizione giuridica, economica e previdenziale posseduta alla data di trasformazione delle citate aziende”. In questo modo, si potranno soddisfare le esigenze dell’utenza, soprattutto nei mesi di punta (settembre, ottobre e novembre) che da sempre registrano picchi di domanda delle prestazioni specialistiche. Non essendoci dati a disposizione, il liquidatore ci ha promesso che li renderà disponibili non appena avrà contattato il direttore sanitario delle Terme la dott.ssa Linda Grimaldi. Nel ringraziare l’ing.Bosco per le precisazioni, abbiamo suggerito al liquidatore di organizzare al più presto una conferenza stampa e rendere note queste informazioni ai giornalisti e all’opinione pubblica

Rosario Faraci, Co-ordinatore del Forum permanente sulle Terme di Acireale


					

La Rosa (PD e Movimento Civico): Chi specula sulle Terme non si arrende


Su Facebook il commento di Salvatore La Rosa, dirigente del PD e portavoce del comitato civico, alle recenti dichiarazioni della dott.ssa Florinda D’Anna, direttore amministrativo delle Terme

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“Tutto ciò dimostra che le Terme di Acireale possono e devono rinascere e anzi essere rilanciate in un progetto di sviluppo integrato con le risorse del territorio. Ma attenzione: chi per fini speculativi aveva tentato di distruggerle non si arrende. Lo si nota dal silenzio imbarazzato della gran parte della politica acese e dal commento stizzito di altri”

La passione per la politica ogni tanto gioca brutti scherzi


L’articolo pubblicato in data odierna dal periodico telematico Eco delle Aci

ACIREALE: TERME FUNZIONANTI A META’, SERVE PERSONALE STAGIONALE

 

La passione per la politica ogni tanto gioca brutti scherzi. Mentre il liquidatore Luigi Bosco (nella foto), già presidente dell’Ordine degli ingegneri, è stato alle prese con l’abbattimento del ponte Tondo Gioeni, la prima grande scommessa pubblica della nuova giunta di Enzo Bianco, è toccato a Florinda D’Anna, direttore amministrativo, fare gli onori di casa alle Terme di Acireale. In questo mese d’agosto, il funzionario regionale ha ricevuto una delegazione del PD, guidata dall’on.Fausto Raciti, fornendo ampie rassicurazioni sul buono stato di salute dell’azienda e sulla riapertura degli impianti. Quindi, intervistata qualche giorno fa da un blog su Facebook (FanCity), ritornando sull’argomento e sul presunto boom di prenotazioni fino a novembre, si è spinta anche oltre, arrivando addirittura ad auspicare la necessità di “far venire meno la procedura di liquidazione che ci tarpa un po’ le ali sulla produttività dell’attività”. Quest’ultimo è un terreno un po’ delicato sul quale la dott.ssa D’Anna si è avventurata, poiché ogni decisione sulle sorti della liquidazione delle Terme di Acireale SpA spetta alla Regione (in verità un po’ assente negli ultimi tempi) attraverso le prerogative esercitabili dal suo liquidatore, ovvero l’ingegnere Bosco. Qui i nodi aperti sono ancora tanti: il ritardo con il quale verrà approvato il bilancio al 31 dicembre 2012 (siamo a settembre 2013 e il documento non è stato ancora pubblicato); le risorse finanziarie che la Regione vorrà eventualmente destinare alla copertura del debito con Unicredit per la vicenda dell’albergo Excelsior Palace e del centro polifunzionale (il tavolo tecnico con Unicredit ancora non si è costituito); le determinazioni riguardo l’andamento della procedura di liquidazione sulla quale la proprietà (cioè la Regione) dovrà esprimersi, decidendo se optare per la continuità dell’attività oppure per lo scioglimento della società. Nodi da sciogliere prima di passare la mano ai privati, ammesso che si pubblicherà il bando. Nonostante questi problemi, tuttavia, le Terme stanno funzionando, seppure non a pieno regime. Funziona il primo reparto riaperto, quello di inalazioni e insufflazioni, come testimoniano alcune foto pubblicate dal Forum sul proprio sito. Poco o nulla si sa sugli altri due reparti, quello di fango-balneoterapia e il centro benessere, ugualmente riaperti dal liquidatore, ma forse non operativi. Sembra, infatti, che con la dotazione di personale in atto, le Terme non riescano a far fronte alle richieste della clientela almeno fino a novembre. Bisogna assumere lavoratori stagionali, con le giuste qualifiche. A rigore, si dovrebbe procedere ripescando il personale fra le figure collocate nel ruolo speciale, a seguito della legge 17 approvata il 28/12/2004. Tuttavia, c’è qualche difficoltà burocratica che si sta discutendo in questi giorni con la Regione. Da qui ad affermare che la procedura di liquidazione verrà meno, però, la strada è lunga. E, comunque, sono parole che avrebbe dovuto dire l’ing.Bosco che, però, stranamente in questo mese d’agosto è rimasto assai silenzioso.
Saro Faraci

02/09/2013

Dichiarazioni politiche e non solo tecniche di Florinda D’Anna: “Far venir meno la procedura di liquidazione che ci tarpa le ali”


Dall’intervista rilasciata da Florinda D’Anna a FanCity, rilanciata dal nostro sito e dall’entusiastico post su facebook del Comitato civico, si ricava una dichiarazione molto importante, che spinge sul versante politico e non solo tecnico le parole di Florinda D’Anna, il direttore amministrativo delle Terme di Acireale.

L’intervistata ad un certo punto afferma che le Terme hanno avviato un’interlocuzione con l’Assessorato [all’Economia] per “far venir meno la procedura di liquidazione che ci tarpa un po’ le ali sulla produttività dell’attività“. Il brano ovviamente è estrapolato da un’intervista che ha affrontato altri temi quali: le prenotazioni fino a novembre; l’esigenza di reclutare lavoratori stagionali fra il personale del ruolo speciale; gli ostacoli di natura oggettiva dopo la chiusura degli stabilimenti per due anni; l’esiguità delle risorse; la necessità di un apporto della città intera di Acireale.

Ma sono proprio le affermazioni riguardanti la possibilità di far venire la procedura di liquidazione che evidentemente sono molto “pesanti” e chiamano in causa la proprietà, ovvero la Regione Siciliana attraverso l’Assessorato all’Economia, e il liquidatore nominato dal governo Crocetta ovvero l’ing. Luigi Bosco.

In attesa di poterlo chiarire con i diretti interessati, ci chiediamo, infatti:

  1. come sia possibile far venir meno la procedura di liquidazione, quando essa è prevista dalla legge regionale 12/5/ 2010 n.11 che, unitamente alla liquidazione della società di gestione Terme di Acireale SpA, prevede l’affidamento ai privati della gestione degli stabilimenti termali;
  2. quale dovrebbe essere il ruolo dell’ing.Bosco o, in sua vece, quale nuova figura dovrebbe essere prevista, se la procedura di liquidazione verrà meno;
  3. se invece, nelle parole della D’Anna, fosse sottinteso che la Regione proprietaria deve ancora esprimersi, attraverso il liquidatore, se gestire la liquidazione nell’ottica della continuità dell’attività o dello scioglimento della società così come prevede il diritto societario, ma che purtroppo dai bilanci approvati in questi anni dai liquidatori (prima Battaglia e Ferro; adesso Bosco) non si desume affatto.

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Un boom di richieste di cure alle Terme di Acireale. Il commento del Comitato Civico alle parole di Florinda D’Anna


Il post su Facebook del Comitato civico Terme, rilanciato dal Partito Democratico, a commento della intervista di Florinda D’Anna apparsa su FanCity

florindadanna

 

 

In una recente intervista, la dott.ssa Florinda D’Anna dichiara che pur tra mille ostacoli, senza alcuna politica di marketing, con carenza di personale e con difficoltà tecniche e organizzative, si registra un vero boom di richieste di cure.
Dopo una chiusura di due anni, a dir poco scandalosa, i cittadini ritrovano la possibilità di fruire di terapie naturali, efficaci ed economiche. La nostra città ritrova nel termalismo una propria vocazione, possibile fulcro di uno sviluppo integrato tra le risorse del territorio.
Occorre quindi più che mai proseguire nel rilancio delle Terme di Acireale, assicurando una gestione aziendale trasparente, oculata ed efficiente.
Ciò significa:
– ribaltare con coraggio i metodi del passato anche e soprattutto nella gestione del personale: che sia sufficiente, competente e selezionato con procedure trasparenti. Nessuno spazio alla lottizzazione politica e alle vecchie rendite di posizione;
– procedere immediatamente con una seria politica di marketing, ripristinando i contatti e le convenzioni sanitarie, riattivando il sito internet (oggi ancora inspiegabilmente chiuso).
Alla politica ed al Governo Regionale, poi, il compito di garantire un quadro normativo e la necessaria programmazione strategica per consentire al termalismo siciliano di assumere il ruolo che gli spetta.