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Archivi del mese: marzo 2016

Rito Greco propone, il Consiglio vota unanime. Le Terme di Acireale vanno tutelate

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su La Sicilia del 17 marzo 2016

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Terme, approvato all’unanimità un documento del Consiglio Comunale di Acireale

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Il documento approvato ieri in Consiglio Comunale ad Acireale

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Salta la riunione a Palermo oggi, ma Baccei vuole prima una soluzione politica al problema Terme

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E’  saltata la prevista riunione di oggi a Palermo in cui attorno ad un tavolo tecnico si sarebbero dovuti ritrovare, col Presidente Crocetta, i principali attori coinvolti nella complicata vicenda delle Terme di Acireale. Il Presidente, che ha preso un preciso impegno ad occuparsi in prima persona delle Terme, è da altre parti per motivi istituzionali. Un semplice rinvio di qualche giorno, non però un evitamento. Ci sarà così un po’ di più tempo per valutare le diverse alternative, sempre però che vi sia la volontà di vedere al più presto riaperte le Terme di Acireale, a beneficio di visitatori, turisti e quanti, anche fra i residenti, non hanno mai perso la speranza di tornare a beneficiare di cure salutistiche di primissimo piano. Pare che anche il super-tecnico assessore Baccei e la sua dirigente di settore Grazia Terranova siano adesso del medesimo avviso, cioè trovare una soluzione politica, largamente condivisa, per far ripartire le Terme. In ballo, infatti, ci sono i soldi del bilancio regionale, quelli che potrebbero perdersi ulteriormente se non si farà nulla, quelli che potrebbero spendersi (pochini in verità) per sbloccare alcuni passaggi importanti, come la redazione del bando. La faccenda rimane ancora complicata, perchè la matassa di crediti, debiti e vincoli giuridici non è facile da sbrogliare e qualunque alternativa proposta dovrà trovare consenzienti i creditori, in primis Unicredit. Però è già un passo avanti che un tavolo con tutti i creditori, con la regia dell’Assessorato, si potrà tenere nei prossimi giorni senza l’affanno di un rischio fallimento per la società di gestione. Del resto, se questo compito di raccordo non lo esercitasse la politica regionale che ha le prerogative per farlo, un tentativo del genere di convocare tutti i creditori lo esperirebbe di sicuro un organo giudiziario, ad esempio un curatore fallimentare, qualora le difficili carte delle Terme tornassero nuovamente in Tribunale. Per questo motivo, fermo restando che dovrà essere un buon bando la discriminante per attrarre o allontanare possibili investitori privati, l’assessore Baccei vorrebbe trovare una soluzione politica al problema delle Terme, allargando la base di discussione e coinvolgendo anche quei deputati che, per un motivo o per un altro, si sono defilati dalla vicenda negli ultimi mesi. Non sono questi i deputati dell’opposizione che, nei loro compiti istituzionali, si sono finora ben distinti, dimostrando di avere a cuore le sorti delle Terme di Acireale, in primis l’on.Angela Foti e poi pure il presidente della Commissione Bilancio Vincenzo Vinciullo. Questa volta ad esprimersi dovranno essere i deputati della maggioranza che sostiene il governo dell’on.Crocetta che è il momento che si facciano sentire con proposte chiare, mettendo da parte tatticismi e ritrovando unità di fronte all’obiettivo di vedere riavviate le Terme di Acireale quanto prima.

Terme di Acireale: a Palermo domani tavolo tecnico per trovare una via d’uscita, ma potrebbe anche saltare

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su Sicilia Journal

Mentre pubblichiamo questo articolo apprendiamo che l’incontro potrebbe anche saltare per impegni a Roma del Presidente Crocetta.

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PALERMO − Il Presidente Rosario Crocetta ha fissato per domani 16 marzo la data per il tavolo tecnico che a Palermo vedrà riuniti l’assessore Alessandro Baccei e i dirigenti del Dipartimento Bilancio, il liquidatore delle Terme Gianfranco Todaro, il sindaco di Acireale Roberto Barbagallo e una rappresentanza dei principali creditori istituzionali, in primis la banca Unicredit.

Il Presidente Crocetta ha così mantenuto l’impegno assunto in sede di votazione sulla legge regionale di stabilità quando venne approvato l’emendamento all’art. 53 presentato dal deputato del M5S Angela Foti, che estende adesso ai liquidatori il potere di redigere il bando di privatizzazione. In quella sede, lo stesso Crocetta e l’assessore all’Economia Baccei avevano presentato un ulteriore emendamento, poi prontamente ritirato, il quale prevedeva che la Regione potesse far cassa anche con la vendita ai privati di cespiti del patrimonio delle Terme. Di fronte all’intransigenza dei deputati del M5S, Foti e l’on. Mangiacavallo, il Presidente Crocetta si è visto costretto a rinnovare la promessa di un impegno in favore delle Terme, già più volte fatta sia in campagna elettorale che durante il suo mandato. Queste le premesse e dunque ci sarà domani l’incontro fra tutte le parti per tentare di trovare una via d’uscita al problema.

Gli esiti del tavolo sono incerti fin d’ora e tutto dipende dal fatto se i vari convenuti sapranno ritrovarsi intorno al nocciolo della questione oppure continueranno a fare braccio di ferro fra interessi contrapposti.

Il “nocciolo della questione” è la riapertura degli stabilimenti di Santa Venera e di Santa Caterina, da tempo inattivi e pericolosamente avviati sulla strada del degrado se non verranno quanto prima riaperti. Se tutti crederanno che ciò sia possibile, per mano dei privati come prevede la legge, si potrà trovare sicuramente una soluzione che tenga conto anche di alcune criticità tuttavia non del tutto insormontabili. E’ solo questione di volontà.

Se, invece, si contrapporranno gli interessi di una o dell’altra parte, è serio il rischio che tutta la faccenda torni in alto mare, vanificando così la portata dell’emendamento fatto approvare dall’on. Foti prima in commissione Bilancio e poi in aula. E’ chiaro infatti che l’Assessorato all’Economia vuole sbarazzarsi quanto prima del problema del debito con l’Unicredit per continuare il cammino intrapreso su altri versanti al fine di mettere a posto i conti del bilancio regionale. Al Dipartimento Bilancio le Terme sono considerate alla stregua di altre partecipate regionali che succhiano solo risorse finanziarie e dunque disfarsene al più presto potrebbe liberare nuove risorse utili per la quadra dei conti. In queste ore, il dirigente dell’Assessorato all’Economia la dottoressa Grazia Terranova sta mettendo a punto con i suoi collaboratori una nuova proposta che avanzerà con ogni probabilità mercoledì al tavolo tecnico. Al di là della fattibilità di questa proposta, che ricalca quanto prevede la legge Marzano in merito ai piani di ristrutturazione delle imprese in crisi, rimane da vedere se la Terranova e l’assessore Baccei credano o meno alla riapertura delle Terme e alla possibilità che il liquidatore riesca a metter mano alla redazione di un bando di privatizzazione. I due per la verità sono un po’ scettici sull’appetibilità di un bando per i privati e non hanno fatto finora nulla per facilitare il percorso; ma non è detto che non cambino idea, specie se si renderanno conto che non ci rimetteranno un solo euro più di quanti ne abbiano perduti fino ad ora, tenendo le Terme chiuse e inattive.

Dall’altro lato del tavolo, ci sono altri attori che ancora non rinunciano alla speranza di vedere nuovamente operativi gli stabilimenti termali di Acireale.

In primis, c’è il liquidatore Gianfranco Todaro, al quale adesso spetterebbero i poteri di redazione di un bando di privatizzazione che, risolto il nodo del debito con Unicredit, dovrà risultare attrattivo per eventuali investitori privati, anche in relazione alla durata più lunga del diritto di usufrutto o della concessione. Ma prima Todaro dovrà attendere l’approvazione del bilancio che, nell’ultima assemblea dei soci, Terranova gli ha bocciato sulla base della relazione del Collegio dei revisori.

A quel tavolo siederà pure Roberto Barbagallo nella doppia veste di creditore delle Terme (quale rappresentante legale del comune di Acireale) e di sindaco della città dove insistono gli stabilimenti termali di S. Venera e S. Caterina. Non sarà certamente il comune di Acireale, verso cui le Terme hanno un grosso debito, ad infliggere un duro colpo alla società di gestione reclamando subito le sue spettanze; sono allo studio diverse ipotesi di rientro del debito o di sua compensazione con una parte del patrimonio che non è funzionale all’attività termale. Sul piano tecnico, le strade ci sono per venire incontro alle Terme di Acireale SpA.

E’ sul piano politico, invece, che il Sindaco dovrà reclamare dalla Regione maggiore rispetto che, fino ad ora, non c’è stato soprattutto da parte degli uffici dell’Assessorato all’Economia. Barbagallo arriverà a Palermo con un documento fresco di approvazione da parte del Consiglio Comunale, un documento unitario che è già stato votato all’unanimità dai capigruppo consiliari e che sarà presentato nella seduta del civico consesso programmata per questa sera 15 marzo. Ma il primo cittadino di Acireale dovrà provare ad andare oltre. A lui spetterà il compito, se ci riuscirà, di far ritrovare armonia e concordia al tavolo evitando che, ancora una volta, la riunione si trasformi in un duro braccio di ferro fra l’assessorato all’Economia e il liquidatore. Ci sono quasi sicuramente problemi di incompatibilità a pelle fra le due controparti, ma è un controsenso che, da un lato, il Presidente Crocetta nomini una professionista di sua fiducia quale liquidatore delle Terme e, dall’altro lato, che l’assessore Baccei e la dirigente Terranova lo sfiducino in continuazione sulla base di tecnicismi che neutralizzano la volontà politica di rilanciare il termalismo.

Si troverà domani a Palermo una larga intesa in grado di creare le premesse per una imminente riapertura delle Terme, facilitata dall’arrivo di seri investitori privati interessati a far ripartire gli stabilimenti di Acireale?

Saro Faraci

Mario Scandura per il Forum: “I punti salienti per un tavolo tecnico decisivo a Palermo il prossimo 16 marzo”

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Una nota del dott. Mario Scandura, co-coordinatore del Forum permanente per le Terme di Acireale

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La Commissione bilancio della Regione Siciliana ha convocato il 3 febbraio scorso l’assessore al bilancio e all’economia, il sindaco di Acireale, il liquidatore della società Terme di Acireale SpA in liquidazione e il Presidente del Lions Club di Acireale e co-coordinatore del Forum permanente delle Terme di Acireale per conoscere la situazione attuale della vicenda delle Terme di Acireale e per trovare idonee soluzioni. In quella sede le varie precise e puntuali richieste formulate dal co-coordinatore del Forum non hanno avuto alcuna risposta.

L’audizione, comunque, è stata utile perché si riusciti a sensibilizzare Presidente e componenti della Commissione dando un contributo per scongiurare il fallimento della società Terme di Acireale SPA in liquidazione. Altro obiettivo raggiunto, grazie al puntuale e tempestivo intervento dell’on. Foti presente in aula, è stato l’immediata presentazione di un emendamento alla legge n. 11 del 2010 subito approvato in commissione e successivamente in aula, col quale è stato esteso al liquidatore della società Terme di Acireale SpA il potere di redigere il bando per la privatizzazione.

La vicenda delle Terme di Acireale, con varie iniziative, è stata posta all’attenzione del mondo politico e finalmente la sua soluzione è stata presa in considerazione da Presidente della Regione che ha convocato, per il prossimo 16 marzo, una conferenza dei servizi per discutere sul futuro delle terme di Acireale e, ci auguriamo, sul rilancio della sua gestione.

Si tratta di un tavolo tecnico al quale dovranno partecipare tutti gli interlocutori principali a cominciare dal socio unico rappresentato dal suo massimo esponente il Presidente della Regione Siciliana, il liquidatore della società, il sindaco di Acireale e i principali creditori istituzionali. I partecipanti quindi debbono conoscere i problemi e debbono intervenire preparati per contribuire a chiarire e definire quanto meno i seguenti punti salienti:

  • Ribadire l’indisponibilità del patrimonio immobiliare regionale delle Terme di Acireale che deve restare di proprietà della Regione Siciliana.
  • Aumentare la durata del diritto di usufrutto e/o di un diritto equipollente per con sentire al gestore privato l’utilizzo del patrimonio immobiliare della Terme di Acireale per un periodo più lungo, ameno pari a 50 anni.
  • Prevedere l’inserimento nell’Avviso pubblico di manifestazione di interesse del pagamento, a carico dell’aggiudicatario, del debito verso l’Istituto di credito UNICREDIT SpA, salvo che si trovi prima una diversa soluzione che comunque non intacchi la consistenza immobiliare della società Terme di Acireale.
  • Consentire la compensazione dei debiti verso la Regione Siciliana con i crediti verso lo stesso Ente.
  • Escludere dal Bando gli immobili siti nel comune di Acireale frazione Pozzillo, non funzionali all’attività termale, per poter concordare col comune di Acireale l’estinzione del debito nei suoi confronto col la cessione degli stessi immobili.
  • Consentire la restituzione dei crediti tributari all’Ente che li ha ceduti.

La semplificazione in una sede così autorevole della situazione debitoria e creditoria e le indicazioni e le determinazioni puntuali del socio unico Regione Siciliana sarebbero il miglior mandato al liquidatore della società Terme di Acireale SpA in liquidazione per redigere l’Avviso pubblico di manifestazione di interesse per l’affidamento a soggetti privati della gestione e valorizzazione del complesso cremotermale e idrominerale di Acireale. Inoltre verrebbero rassicurati gli imprenditori interessati in quanto, dopo molto tempo, avrebbero un ben definito interlocutore con la richiesta autorevolezza.

Mario Scandura, Co-coordinatore Forum permanente per le Terme di Acireale

Per le Terme di Acireale tavolo tecnico mercoledì a Palermo

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su La Sicilia del 13/3/2016

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Terme, lo strano silenzio dei parlamentari acesi ma nessuno si sorprende

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sul settimanale I Vespri, in edicola da sabato 5 marzo

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Ha lanciato un grido d’allarme il Forum permanente per le Terme nei giorni scorsi, ma nessuno lo ha raccolto. Sulla vicenda riguardante le Terme – sostengono quelli del Forum – i parlamentari acesi hanno tirato i remi in barca, proprio mentre l’imbarcazione stava per affondare. Forse per tatticismi interni agli schieramenti, convenienze pre-elettorali e scaramucce fra primedonne. Unica voce fuori dal coro quella di Angela Foti, deputata del M5S che, a dire il vero, ha preso a cuore le sorti delle Terme e nel difendere gli interessi di Acireale ha fatto un favore pure a Sciacca: adesso, per legge, il bando per l’affidamento ai privati della gestione degli stabilimenti potranno farlo i liquidatori e dunque, almeno sulla carta, il processo di privatizzazione risulterà più spedito. Sulla carta, però. Perché nella realtà, la politica regionale non ha più interesse ad impegnarsi sulle Terme. A parole, tutti sembrano d’accordo che siano una risorsa importante per lo sviluppo economico e turistico della Sicilia. E così non si contano più le dichiarazioni di speranza e di ottimismo. Il Presidente Crocetta ha convocato nei prossimi giorni a Palermo una conferenza di servizi per un tavolo tecnico con il socio unico Regione Siciliana, il liquidatore delle Terme di Acireale Gianfranco Todaro e i principali creditori della società, tra cui in primis il Comune di Acireale rappresentato dal sindaco Roberto Barbagallo. Qualche deputato ha parlato di “pannicelli caldi” perché, a suo avviso, la situazione sembra irrimediabilmente compromessa. Ma Crocetta è ottimista, salvo poi contraddire le proprie dichiarazioni quando nei fatti è interessato a smantellare quella parte del sistema delle partecipate regionali che è in perdita, e fra queste ci sono le Terme. Altro inguaribile ottimista è l’assessore al Turismo Anthony Barbagallo che avrebbe pensato ad un piano di promozione pubblica per farvi rientrare azioni di rilancio per le Terme (ancora pubbliche) di Sciacca e di Acireale, non solo per quelle private. Barbagallo, interessato ad acquisire visibilità ad Acireale, si propone da tempo come il risolutore dell’impasse Terme, ma la verità è un’altra: il suo collega all’Economia, l’assessore Alessandro Baccei non è più disposto a scucire un euro per sostenere la liquidazione e, viceversa, trova ogni occasione per fare cassa sul patrimonio delle partecipate. L’ultima mossa geniale di Baccei di monetizzare parte dei beni indisponibili delle Terme è stata stoppata dai grillini in aula, in sede di approvazione della legge di stabilità. Così l’emendamento all’art.53, presentato dal governo regionale, è stato ritirato e si è trovato l’escamotage di una imminente conferenza di servizi a Palermo per calmare la rabbia degli acesi. Della società civile e poi del sindaco Roberto Barbagallo. I parlamentari della città invece sono da tempo silenti sulla vicenda. Forse per tutti loro sarebbe stato meglio che le Terme andassero verso il fallimento i primi di febbraio, almeno si sarebbero scrollati di dosso la responsabilità politica, delegando ogni possibile iniziativa al curatore fallimentare. Invece, almeno per il momento la società di gestione non è fallita e dunque c’è ancora questa gatta da pelare. Troppo tecnica la faccenda, troppo complicata la matassa per assorbire prezioso tempo ai parlamentari acesi. Così Fausto Raciti, acese e segretario regionale del PD si tiene alla larga dalla vicenda, trascinando nel disimpegno pure coloro i quali fino ad ora, nel suo partito, si erano preoccupati di trovare una via d’uscita ai problemi del termalismo: in primis, l’on. Concetta Raia che con grande intelligenza aveva ripresentato ad inizio legislatura un disegno di legge sul riordino del sistema termale in Sicilia, salvo poi piombare nel silenzio anche lei. Ancora Nicola D’Agostino, in evidente imbarazzo sulla vicenda. Lui non ha controproposte da fare né intende avanzarne sia per non innervosire la piazza acese sia per non turbare i buoni rapporti da poco avviati con il sottosegretario Davide Faraone e dunque col suo delfino in Sicilia, l’assessore all’Economia Baccei. Poi c’è Raffaele Nicotra, imprenditore di Acicatena che, con i suoi compagni di partito Luca Sammartino e Alice Anselmo, si è addirittura espresso contro l’approvazione dell’articolo di legge che ha esteso ai liquidatori il potere di redigere il bando di privatizzazione delle Terme. Ed ancora, i deputati nazionali. Basilio Catanoso non parla più di Terme da anni, anche per evitare di gettare ombre sul periodo 2006-2009 in cui operò il consiglio di amministrazione presieduto da Claudio Angiolucci, da sempre a lui vicino. Infine, il sen. Andrea Vecchio, acese di residenza, imprenditore operante a Santa Venerina, che del tema non si è mai occupato. Il silenzio dei deputati rafforza la burocrazia regionale che sta provando in tutti i modi a smantellare le Terme. Ci vorrebbe una soluzione politica al problema, ma non si vuole trovarla.

Terme di Acireale riaperte tutto l’anno: un auspicio di cuore o uno scherzo di pessimo gusto?

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Ieri mattina Acireale si è svegliata con le vetrine di alcuni negozi di corso Savoia e del centro cittadino, i muri di piazza Europa e perfino i cancelli della Villa Comunale tutti tappezzati di locandine, riprodotte in copia da un originale degli anni novanta, che comunicano la riapertura delle Terme tutto l’anno. Si è trattata di una affissione non autorizzata, non v’è dubbio e ovviamente questo gesto anonimo non fa bene al decoro urbano della città di Acireale. Ma non è questo il punto. Può trattarsi di un auspicio di cuore che proviene da qualcuno che, avendo riaperto una pagina della storia di Acireale degli anni novanta, ha così voluto compiere un gesto che sa di “amarcord”. Acireale non può permettersi di dimenticare in fretta la sua storia. Può trattarsi, però, anche di uno scherzo di pessimo gusto di chi, invece, ha provato ad usare l’ironia come strumento di denuncia di uno stato di degrado in cui versano le Terme, per lo più per colpa della Regione. E’ facile ironizzare nell’anonimato senza metterci la faccia. Sta di fatto comunque che stamattina il Forum, da cinque anni ininterrottamente impegnato a difendere le Terme dallo scempio e a provarle a fare ripartire, ha ricevuto sulla sua pagina pubblica un messaggio di una signora, L.R., che così ha scritto “Buongiorno..ho visto ieri dei cartelli in corso Savoia e sui cancelli della Villa..Ma ha riaperto un reparto delle terme? Lo chiedo per mia madre che avrebbe bisogno di parecchie cure..Grazie.” Possiamo dire che il gesto post-carnascialesco dell’anonimo “attacchino” è già causa di procurato allarme? Nel frattempo, il Forum – come del resto quella parte della società civile impegnata seriamente nella denuncia, mettendoci sempre la faccia – attende gli esiti della riunione convocata la prossima settimana a Palermo dal Presidente Crocetta, proprio sul futuro delle Terme.

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Festeggia i cinquant’anni il Lions di Acireale che ha dato vita cinque anni fa al Forum sulle Terme

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Festeggerà questa sera la cinquantesima Charter Night il Lions Club di Acireale. Si tratta della ricorrenza della sua istituzione, avvenuta – su iniziativa di sedici professionisti ed intellettuali acesi – nel  lontano 1966. Alla presenza del Past President Internazionale Pino Grimaldi, del Past Direttore Internazionale Domenico Messina, del Governatore del Distretto Francesco Freni Terranova e di altre autorità lionistiche, si terrà questa sera a Villa Solaria la cerimonia, alla presenza dei Sindaci di Acireale Roberto Barbagallo e di Santa Venerina Salvo Greco. Il Lions Club ha dato vita il 1 giugno del 2011 al Forum permanente sulle Terme di Acireale che in questi anni ha portato avanti una battaglia civica in difesa delle Terme di Santa Venera e di Santa Caterina.

 

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Le Terme chiuse sono una vergogna

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L’articolo su La Sicilia del 4/3 a firma di Tony Zermo

 

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Terme di Acireale SpA, parla il liquidatore Todaro

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dal sito Catania Live Sicilia

“Certamente negli ultimi tempi – spiega il Commissario liquidatore – ho percepito di essere diventato un personaggio scomodo per qualcuno che sicuramente non ha a cuore il futuro delle Terme, ma anzi vorrebbe qualcun altro di suo gradimento nella figura di commissario per continuare a giocare”

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CATANIA – Il Commissario liquidatore delle Terme di Acireale spa, Gianfranco Todaro, fa il punto della situazione dell’impianto termale acese, sottolineando il delicato momento e segnalando l’importante appuntamento del prossimo 4 marzo, con la conferenza di servizi, a Palermo. “In questi quattro mesi di incarico – spiega l’avvocato Todaro – mi sono dovuto cimentare in parecchie problematiche gestionali che mi hanno messo a dura prova, infatti ho trovato una società in forte stato di indebitamento e soprattutto in forte crisi di identità. Era cessata da quasi otto mesi l’attività termale a seguito del distacco dell’energia elettrica negli impianti per un grosso debito nei confronti dell’Enel e poi ho dovuto impegnarmi su due gravi emergenze: la calamità naturale del cinque novembre scorso, che ha creato parecchi danni alle strutture termali ed in particolare al patrimonio boschivo, comportando la chiusura del Parco delle terme per motivi di sicurezza ed una istanza di fallimento proposta in danno della società termale da parte della Procura della Repubblica di Catania, in forza del potere a loro conferito dalla legge, qualora in sede di indagini penali ravvisino lo stato di insolvenza di una impresa.

La prima emergenza sarà risolta a giorni, in assenza di un intervento da parte dellaRegione, malgrado da me sollecitato, in forza di una bando in base al quale la ditta aggiudicatrice rimuoverà tutti gli alberi divelti durante l’allerta meteo, a costo zero. La seconda si è definita di recente con una sentenza da parte della sezione fallimentare del Tribunale di Catania (Giudice estensore dott. Antonio Caruso) che con una sentenza del tutto innovativa, rigettando l’istanza di fallimento, ha stabilito il principio della non fallibilità delle imprese in stato di liquidazione quando il patrimonio immobiliare sia sufficiente a garantire la soddisfazione dei creditori”.

“Vorrei ricordare – continua il Commissario liquidatore – che il complesso termale chiusoda mesi e quello alberghiero, chiuso da anni (fanno parte del patrimonio della società termale due alberghi, ovvero l’Excelsior Palace Hotel e l’Hotel delle Terme) sono in pessime condizioni di manutenzione e nell’ultimo anno sono stati oggetto di vandalismo e furti, essendo cessata l’attività di vigilanza per assenza di fondi per garantire tale servizio. La società ha una esposizione debitoria di circa dodici milioni di euro e di alcune centinaia di migliaia di euro di crediti.

Appena subentrato all’ingegner Luigi Bosco sono immediatamente entrato in contrasto con l’Ufficio liquidazioni che anziché coadiuvarmi nella mia difficile attività, ha invece con grande impegno frapposto ogni mezzo per intralciare il mio cammino, auspicando in piena audizione, davanti alla II Commissione legislativa Bilancio della Regione, Presidente on. Vinciullo, il fallimento delle Terme come panacea di ogni problema. Si è proseguito poi con la bocciatura del bilancio 2014 ed il divieto nei confronti del liquidatore di poter pubblicare un bando di evidenza pubblica per la gestione ai privati. Per aggirare questo ultimo ostacolo ho ritenuto opportuno proporre, durante la mia audizione in Commissione Bilancio un emendamento alla legge 11 del 2010, dove era previsto che il bando per la gestione ai privati delle terme di Acireale e Sciacca fosse di competenza della Regione.

L’emendamento, nel corso dell’esame della Finanziaria, è stato approvato ed oggi i liquidatori di entrambe le società termali possono, in autonomia provvedere alla pubblicazione di un bando ad evidenza pubblica per la gestione ai privati. L’emendamento è stato oggetto di contrasto di una parte della deputazione regionale catanese, che ha tentato sino all’ultimo, ma senza successo, di far sopprimere l’emendamento così come sono andate a vuoto le proposte di modifica da parte dell’Ufficio liquidazioni, che prevedevano la possibilità di vendere (o perlomeno svendere) alcuni beni anche singolarmente per soddisfare i creditori”.

“Quale sarà adesso il prossimo passo? –prosegue Todaro -Sicuramente l’individuazione, di concerto con la Regione, di un advisor che possa predisporre un bando di evidenza pubblica supportato da uno studio di fattibilità e marketing. Certo l’approvazione dell’emendamento proposto dall’on. Foti ha spianato la strada dopo che, a seguito della L. 11 del 2010 si era affidato alla Regione possibilità di pubblicare un bando ad evidenza pubblica per affidare ai privati la gestione del complesso termale. Sarà importante la conferenza di servizi che si terrà il 4 marzo a Palermo, indetta dal Presidente Crocetta, che ha voluto prendere personalmente in mano la situazione, consentendo intanto l’approvazione dell’emendamento nella sua forma originaria, ritirando gli emendamenti governativi e quelli soppressivi e convocando la conferenza di servizi alla presenza dell’assessore Baccei, dei liquidatori delle terme e dei maggiori creditori. In tale occasione saranno dettate le linee guida che dovranno tenere i liquidatori per la gestione dei bandi e personalmente ho proposto di aumentare il periodo di usufrutto concesso alle società oggi in liquidazione dai rimanenti 18 anni ad almeno 50 anni, per rendere più appetibile il bando agli stakholders interessati”.

“Certamente negli ultimi tempi – conclude il Commissario liquidatore – ho percepito di essere diventato un personaggio scomodo per qualcuno che sicuramente non ha a cuore il futuro delle Terme, ma anzi vorrebbe qualcun altro di suo gradimento nella figura di commissario per continuare a giocare. Purtroppo per loro il giocattolo si è rotto e dovrebbero ricordarsi che un uomo intelligente come Rosario Crocetta non cadrebbe mai in simili trabocchetti”.

Tavolo tecnico sulle Terme alla Regione: si terrà lo stesso ma non più il 4 marzo

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La Conferenza di Servizi indetta dal Presidente della Regione a Palermo per un tavolo tecnico sulle Terme di Acireale non si terrà più il 4 marzo per sopravvenuti impegni del Presidente, ma si terrà ugualmente entro la settimana successiva. Al tavolo dovrebbero partecipare il socio unico Regione Siciliana, e dunque: il Presidente Crocetta, l’assessore all’Economia Alessandro Baccei e la dirigente dell’Ufficio Speciale per la Chiusura delle Liquidazioni Grazia Terranova; e poi il liquidatore delle Terme di Acireale SpA Gianfranco Todaro; ancora il Sindaco di Acireale Roberto Barbagallo, nella doppia veste di Sindaco della città dove insistono le Terme e di creditore della società di gestione. La proroga di qualche giorno dovrebbe consentire al Consiglio Comunale di riunirsi e di produrre, auspicabilmente, un documento di indirizzo che possa orientare l’azione dell’amministrazione cittadina. Il Forum sta perfezionando un documento che sottoporrà all’attenzione del Sindaco in vista della riunione di Palermo.

Perla Jonica, si attende lo Sceicco

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l’articolo di Tony Zermo su La Sicilia del 1/3/2016

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Scongiurato il fallimento delle Terme, il 4 marzo si va a Palermo

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dal sito Cronaca Oggi (l’articolo è di Maurizio Giordano)

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Sul difficile momento, che si protrae da tempo e che stanno vivendo le Terme di Acireale spa, sugli attuali sviluppi della controversa e dibattuta questione che pare, a breve, debba arrivare ad una svolta, abbiamo incontrato il Commissario liquidatore, avv. Gianfranco Todaro, 52 anni, che quattro mesi fa è subentrato all’ing. Luigi Bosco.

L’attuale commissario liquidatore, l’avv. Todaro, durante il nostro incontro ci ha chiarito meglio gli aspetti riguardanti la situazione delle Terme di Acireale, prospettandoci poi le imminenti novità.

Ci vuole fare un primo bilancio della sua attività di Commissario liquidatore delle Terme di Acireale? Quando si è insediato ed al momento quale è stato il suo compito e quali difficoltà ha incontrato nello svolgimento del suo delicato incarico?
“Sono Commissario liquidatore delle Terme di Acireale spa, società in liquidazione, da quattro mesi, essendo subentrato al precedente liquidatore ing. Luigi Bosco, nel frattempo dimessosi. Ho trovato una società in forte stato di indebitamento e con grosse problematiche gestionali, ma soprattutto in forte crisi di identità.
Avevano cessato da quasi otto mesi l’attività termale a seguito del distacco dell’energia elettrica negli impianti per un grosso debito nei confronti dell’Enel. Mi sono dovuto immediatamente cimentare su due gravi emergenze, quali la calamità naturale del cinque novembre scorso, che ha creato parecchi danni alle strutture termali, ma in particolare al patrimonio boschivo, comportando la chiusura del Parco delle terme per motivi di sicurezza ed una istanza di fallimento proposta in danno della società termale da parte della Procura della Repubblica di Catania, in forza del potere a loro conferito dalla legge, qualora in sede di indagini penali ravvisino lo stato di insolvenza di una impresa. 
Entrambe le problematiche mi hanno messo a dura prova. La prima emergenza sarà risolta a giorni, in assenza di un intervento da parte della Regione, malgrado da me sollecitato, in forza di una bando in base al quale la ditta aggiudicatrice rimuoverà tutti gli alberi divelti durante l’allerta meteo, a costo zero. La seconda si è definita di recente con una sentenza da parte della sezione fallimentare del Tribunale di Catania (Giudice estensore dott. Antonio Caruso) che con una sentenza del tutto innovativa, rigettando l’istanza di fallimento, ha stabilito il principio della non fallibilità delle imprese in stato di liquidazione quando il patrimonio immobiliare sia sufficiente a garantire la soddisfazione dei creditori. Mi corre l’obbligo, a tal proposito, ringraziare lo studio legale associato Di Cataldo & Zappalà che con grande pazienza e professionalità, contro ogni pronostico, ha difeso in giudizio la società Terme di Acireale”.

Le Terme di Acireale
Le Terme di Acireale

In quali condizioni ha trovato, appena insediato, il complesso termale di Acireale e soprattutto qual era la sua situazione debitoria?
“Il complesso termale chiuso da mesi e quello alberghiero, chiuso da anni (fanno parte del patrimonio della società termale due alberghi, ovvero l’Excelsior Palace Hotel e l’Hotel delle Terme) sono in pessime condizioni di manutenzione e peraltro nell’ultimo anno oggetto di vandalismo e furti, essendo cessata l’attività di vigilanza per assenza di fondi per garantire tale servizio. La società ha una esposizione debitoria di circa dodici milioni di euro e di alcune centinaia di migliaia di euro di crediti. La prossima settimana avrò un incontro a Palermo alla Presidenza della Regione, con il Presidente della Regione Rosario Crocetta, l’assessore al Bilancio Baccei, il liquidatore delle Terme di Sciacca, i sindaci delle rispettive città termali ed i maggiori creditori, proprio per concordare un piano per la ristrutturazione del debito”.

Lei si è da subito innamorato della struttura e dell’incantevole sito e da liquidatore si è trasformato in salvatore delle Terme. Si è intestato una battaglia per salvare sia la struttura acese che quella di Sciacca, ma si è dovuto scontrare fortemente con la burocrazia, con il disinteresse, con mille interessi …
“Non conoscevo a fondo la bellezza e soprattutto l’importanza del sito termale che sono andato ad amministrare. E’ un patrimonio che definirei unico nel contesto delle stazioni termali di primaria importanza a livello nazionale. Ho condotto sin dall’inizio una serie di battaglie anche in favore della società Terme di Sciacca, anch’essa in condizioni disastrose e con un situazione debitoria altrettanto importante.
Entrambe le società si trovano nell’attuale situazione di dissesto, a causa di mancata erogazione di alcun finanziamento da anni e da parte del socio unico, ovvero la Regione Sicilia, in forza di una interpretazione restrittiva da parte dell’Ufficio Speciale liquidazioni all’assessorato regionale al Bilancio ed all’Economia. Sono immediatamente entrato in contrasto con l’Ufficio liquidazioni che anziché coadiuvarmi nella mia difficile quanto spinosa attività, ha invece con grande impegno frapposto ogni mezzo per intralciare il mio cammino, auspicando in piena audizione, davanti alla II Commissione legislativa Bilancio della Regione, Presidente On. Vinciullo, il fallimento delle Terme come panacea di ogni problema. Questo ha suscitato ovviamente la mia immediata reazione, costringendomi ad allontanarmi dall’aula. L’azione demolitrice da parte dell’Ufficio liquidazioni è poi continuato con la bocciatura del bilancio 2014 ed il divieto nei confronti del liquidatore di poter pubblicare un bando di evidenza pubblica per la gestione ai privati. Per aggirare questo ultimo ostacolo ho ritenuto opportuno proporre, durante la mia audizione in Commissione Bilancio un emendamento alla legge 11 del 2010, dove era previsto che il bando per la gestione ai privati delle terme di Acireale e Sciacca fosse di competenza della Regione. Tale emendamento, nel corso dell’esame della Finanziaria, è stato approvato ed oggi i liquidatori di entrambe le società termali possono, in autonomia provvedere alla pubblicazione di un bando ad evidenza pubblica per la gestione ai privati. L’emendamento è stato oggetto di contrasto di una parte della deputazione regionale catanese, che ha tentato sino all’ultimo, ma senza successo, di far sopprimere l’emendamento così come sono andate a vuoto le proposte di modifica da parte dell’Ufficio liquidazioni, che prevedevano la possibilità di vendere (o perlomeno svendere) alcuni beni anche singolarmente per soddisfare i creditori”.

Quale potrà essere il futuro delle Terme di Acireale e dopo l’approvazione dell’emendamento in aula, proposto dall’on. Foti del M5S, si arriverà allora al bando ed alla gestione dei privati?
“Il prossimo passo è quello della individuazione di concerto con la Regione di un advisor che possa predisporre un bando di evidenza pubblica comunque supportato da uno studio di fattibilità e marketing.
Sicuramente l’approvazione dell’emendamento proposto dall’on. Foti spiana la strada dopo che a seguito della L. 11 del 2010 si era affidato alla regione possibilità di pubblicare un bando ad evidenza pubblica per affidare ai privati la gestione del complesso termale, ma dopo cinque anni si era rimasti in un sistema paludoso, che solo attraverso un mio intervento deciso con il quale ho chiarito perché la Regione non poteva pubblicare il bando, atteso che i beni si appartenevano od erano comunque in usufrutto alle società termali in liquidazione e da qui la proposta da me fatta in Commissione Bilancio, durante l’audizione del 3 febbraio 2016, di emendare l’art. 21 della L. 11 del 2010 affidando al liquidatore la gestione del bando per l’affidamento ai privati”.

Quali saranno i prossimi passi e come si evolverà, secondo lei, la controversa vicenda delle Terme?
“Nutro parecchie speranze nella conferenza di servizi che si terrà il 4 marzo a Palermo, indetta dal Presidente Crocetta, che ha voluto prendere personalmente in mano la situazione, consentendo intanto l’approvazione dell’emendamento nella sua forma originaria, ritirando gli emendamenti governativi e quelli soppressivi e convocando la conferenza di servizi alla presenza dell’assessore Baccei, dei liquidatori delle terme e dei maggiori creditori. Ritengo che in quella occasione saranno dettate le linee guida che dovranno tenere i liquidatori per la gestione dei bandi. Ho proposto, intanto, di aumentare il periodo di usufrutto concesso alle società oggi in liquidazione dai rimanenti 18 anni ad almeno 50 anni, in modo da rendere più appetibile il bando agli stakholders interessati”.

C’è effettivamente un interesse a salvarle o prevalgono, come spesso accade, oscuri interessi privati?
“Forse oggi, grazie alla presa di posizione del Presidente Crocetta si, ma nel passato una cordata burocratico-politica, con scopi di natura affaristico-speculativi, ha sicuramente remato contro, portando lentamente le società termali sul baratro del fallimento. Fortunatamente siamo riusciti a scongiurare il fallimento, ma il nemico è sempre in agguato. Ho percepito di essere diventato un personaggio scomodo e c’è chi ha già, anche se non in modo ufficiale, chiesto la sostituzione al vertice della società termale, con qualcuno di suo gradimento”.