Feed RSS

Archivi del mese: agosto 2013

Avanti tutta! L’esortazione del Dott. Giuseppe Cicala sul futuro delle Terme


Le dichiarazioni del Dott. Giuseppe Cicala, già componente dell’Ufficio di Gabinetto del Presidente Crocetta, pubblicate su Facebook,  a margine dell’intervista rilasciata dal direttore Florinda D’Anna sulle Terme di Acireale

Brava Florinda! Bel lavoro! Continuiamo cosi! E’ bastato un imput forte del commissario liquidatore, ing. Luigi Bosco, che ha ricevuto dal Presidente Crocetta il mandato politico di rilanciare le Terme e avvalersi del meglio delle risorse umane al momento in servizio presso l’Azienda come lei, per iniziare a fare semplicemente quello che le recenti, passate gestioni (non solo commissariali) avevano scientemente evitato: lavorare quotidianamente per dare valore al patrimonio immobiliare e dei servizi, piuttosto che farlo depauperare gradualmente per poi svenderlo… Col Governo Crocetta siamo riusciti a bloccare questo progetto “criminale” e adesso a ridare qualche segnale di vitalità dell’attività offerta all’utenza, come la riapertura di alcuni reparti. Sappiamo bene che, al momento, e’ un piccolo segnale di ripresa che non soddisfa appieno le ambiziose aspettative che il territorio ha di guadagnare le Terme come motore di un nuovo modello di sviluppo economico locale. Ecco perché stiamo lavorando, insieme agli assessorati regionali di competenza, a superare il prima possibile la fase di liquidazione e ad avviare l’iter burocratico per il rilancio delle attività alberghiere e termali. Per questo, pero’, come viene detto nell’intervista, abbiamo bisogno di una straordinaria vicinanza e di un protagonismo della città e del territorio. Oggi piu’ che mai! Avanti tutta!

cicalagiuseppe

Prenotazioni fino a novembre alle Terme di Acireale, assicura il direttore Florinda D’Anna


Di seguito il link alla pagina pubblica su Facebook di FanCity Acireale, con l’intervista rilasciata da Florinda D’Anna, direttore delle Terme di Acireale, che fa un appello perchè la città si mobiliti intorno alla vicenda degli stabilimenti termali, assicurando comunque che ci sono prenotazioni in atto fino a novembre, dopo la recente riapertura di alcuni reparti.

Il video è disponibile pure su Youtube

https://www.youtube.com/watch?v=_EoWpyDBRQY

Su L’Eco delle Aci le richieste del PD acese sulle Terme


dal settimanale L’Eco delle Aci

Con una lettera inviata al sindaco Garozzo, il segretario del circolo del Partito Democratico di Acireale, Antonio Raciti, nei giorni scorsi è tornato sulla problematica delle Terme acesi. Questo il testo della lettera, inviata per conoscenza anche agli organi di stampa:

“A seguito della visita di una delegazione del P.D. agli Stabilimenti termali di S Caterina, constatate alcune criticità riguardanti la problematica dei collegamenti con il territorio comunale nonché la carente informazione in ordine alla riapertura dei detti Stabilimenti, con la presente, ritenendo che anche l’Amministrazione comunale debba dare un proprio specifico apporto al processo in atto, con la presente si
CHIEDE
1) di inserire nei percorsi dei mezzi pubblici le Terme di S Caterina;
2) che l’Ufficio informazioni turistiche sito presso il Palazzo di Città si organizzi per informare sulle prestazioni termali, sui trasporti di cui sopra;
3) che, con apposito protocollo da sottoscrivere con l’Azienda, il Comune si faccia carico della apertura del parco termale nei giorni festivi utilizzando il personale comunale addetto alla vigilanza della Villa Belvedere (almeno fino a quando questa rimarrà chiusa)”.

28/08/2013

Reparti funzionanti a metà alle Terme di Acireale: ok inalazioni, out i fanghi


Ancora una foto, scattata in data odierna (29/8/2013), che evidenzia la piena funzionalità del reparto inalazioni, il primo ad esser stato riaperto dal liquidatore ing.Luigi Bosco nelle scorse settimane. Risulta aperto solo sulla carta, invece, il reparto di fangobalneoterapia che potrebbe tornare funzionante solo a novembre, come denunciato ieri sul quotidiano La Sicilia da un paziente, e velatamente confermato anche dallo stesso liquidatore che antepone il problema dei debiti e della procedura di liquidazione in corso alla necessità di riavviare le attività termalistiche.

inalazioni

“Per i fanghi torni a novembre”. Ma non era funzionanti tutti i reparti delle Terme di Acireale?


L’articolo di Licia Castorina su La Sicilia del 28 agosto 2013

fanghi-anovembre

Reparti funzionanti alle Terme di Acireale: una foto


Nonostante siano ancora tantissime le criticità (sul piano istituzionale, organizzativo, finanziario, dei rapporti con la Regione proprietaria, etc…) per la cui soluzione tanto il liquidatore ing. Luigi Bosco quanto alcuni politici si stanno fattivamente adoperando con la Regione Siciliana, i reparti chiave delle Terme di Acireale sono pienamente funzionanti, come testimoniano le immagini di una foto di oggi 27 agosto 2013 che ritrae alcuni pazienti al reparto inalazioni-insufflazioni, il primo ad essere aperto nelle scorse settimane, cui hanno fatto seguito la riapertura del reparto di fango-balneoterapia e la riattivazione del centro benessere.

repartoinalazioni

Terme: le tre mosse del PD


L’articolo su La Sicilia del 24/8 di Nello Pietropaolo

tremossedelpd

Terme di Acireale: attivismo del PD attraverso Fausto e Antonio Raciti


Il comunicato stampa dell’on.Fausto Raciti, rilanciato oggi da diversi siti, blog e dalla pagina Facebook del Comitato civico Terme.

COMUNICATO STAMPA ON. FAUSTO RACITI – 21/08/2013
Ieri una delegazione del Pd alle Terme di Acireale. On. Raciti: “Superare la fase simbolica della riapertura”

“Abbiamo salutato la recente riapertura di tre reparti delle Terme come un segno positivo, anche sul piano squisitamente simbolico. Ora, però, i reparti suddetti vanno messi in condizione di operare a pieno regime, facendo rientrare il personale necessario con mansioni operative”. Lo ha dichiarato ieri l’On. Fausto Raciti, al termine di un incontro tra i democratici acesi e la dottoressa Florinda D’Anna, svoltosi alle Terme di Santa Caterina. A visitare lo stabilimento, oltre al deputato nazionale, sono stati il segretario cittadino Antonio Raciti, il consigliere comunale Francesco Fichera ed il segretario dei Giovani Democratici di Acireale Mario Gerbino. I quattro hanno poi effettuato un sopralluogo tra i reparti dello stabilimento, compresi quelli ancora chiusi. “Sebbene in assenza di qualsiasi forma di pubblicità – ha aggiunto Fausto Raciti – la città e l’hinterland hanno risposto bene alla riapertura: nel solo mese di luglio sono state effettuate quasi 150 prestazioni, e le prenotazioni sono in aumento. Sono numeri sorprendenti, specie se si considera che attualmente sono all’opera un solo fanghino e pochissimi addetti alle inalazioni. Senza contare che i collegamenti urbani da e per lo stabilimento sono particolarmente carenti”. A questo proposito, il Pd acese ha proposto che gli eventuali “rinforzi” del personale vengano scelti dall’elenco del Ruolo speciale in cui confluirono i dipendenti delle Terme nel 2006, in un quadro di assoluta trasparenza. Un’ipotesi che i vertici delle Terme starebbero già vagliando, sebbene servano risorse e garanzie da parte della Regione Siciliana. “Un secondo aspetto da tenere sotto controllo – ha affermato Antonio Raciti, segretario cittadino – è la manutenzione degli impianti, che va razionalizzata ed intensificata”. “Ogni intervento – hanno poi concluso i democratici acesi – deve essere inquadrato nell’ambito di una più generale iniziativa volta alla salvaguardia del patrimonio immobiliare rispetto al contenzioso con Unicredit, ed alla esigenza di un quadro normativo regionale che consenta il rilancio del termalismo in Sicilia, quale fulcro di un progetto di sviluppo integrato dei territori termali da inserire nell’ambito della programmazione strategica della Regione nella programmazione UE 2014-2020”. In questo senso, il Pd spinge affinché venga stabilita una data per il già annunciato tavolo tecnico tra Regione Siciliana e Unicredit.

La lettera indirizzata al Sindaco Garozzo da Antonio Raciti rilanciata, fra l’altro, nella pagina Facebook del PD di Acireale

raciti-sindacodiacireale

Il direttore delle Terme di Acireale Florinda D’Anna incontra una delegazione del PD guidata dai Raciti


L’articolo di Gaetano Rizzo sul quotidiano La Sicilia del 22-8-2013. La notizia è stata riportata pure da CataniaBlogSicilia.

raciti-visitapd

Terme sempre più alla deriva. Dal governo regionale nessun cenno, nessuna idea


L’editoriale di Filippo Cardinale sul Corriere di Sciacca

Rosario-Crocetta

SCIACCA – EDITORIALE
IL “RIVOLUZIONARIO” CROCETTA SEMPRE PIU’ SOLO?

20/08/2013 09.15Editoriale di Filippo Cardinale

Il rivoluzionario Crocetta sempre più solo? Pare di si, almeno a leggere le dichiarazioni di diversi deputati dopo l’impugnativa del Commissario dello Stato della legge “antiparentopoli”. “Resisteremo, come abbiamo fatti nei mesi scorsi, ai Ddl del governo dai contenuti improponibili”, ha detto il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone. “Il disegno di legge lo ha voluto il governo. Io non ero d’accordo”, spiega il presidente della prima commissione Marco Forzese. La “rivoluzione” di Crocetta perde pezzi giorno dopo giorno. Grandi enunciazioni iniziali, tanto fumo e poco arrosto. Un rimpasto di governo appare assai probabile. Basta con gli spot, insomma. Lo evidenzia l’Udc, alleato importate di Crocetta che dice basta alla “superficialità delle proposte del governo”.

“ Per dieci mesi- scrive Accursio Sabella su LiveSicilia- l’Assemblea, con tutti i suoi limiti, compresa una non certo frenetica attività, s’è trovata a dover discutere e approvare una serie di provvedimenti “spot”, come ha sottolineato qualche deputato dell’opposizione. Buoni da dare in pasto ai media. Meno buoni per risolvere questioni pratiche. Ha dovuto ospitare le promesse di immaginifici Trinacria bond, della chiusura di decine di partecipate (con conseguenti, miliardari risparmi), è stata teatro dei passi avanti e indietro su Muos e Irpef, sulla vicenda Pip. E infine ha detto di sì alla “fondamentale” legge sulla doppia preferenza di genere, a quella dell’abolizione delle Province. Che ha permesso al governo di annunciare una riforma “epocale”. Dimenticando di spiegare, però, una volta cancellati i vecchi enti, cosa si volesse fare dei nuovi. Ma oggi il Parlamento, stanco anche delle continue assenze in Aula degli assessori tecnici e delle accuse che arrivano anche dal mondo degli industriali, ha deciso di rispondere alla “rivoluzione degli annunci”, ha scelto di opporsi ai disegni di legge insensati, promettendo l’avvio di una sorprendente e paradossale “resistenza”.

Il governo Crocetta ha davanti temi di grande spessore. Temi che non possono essere risolti solo con slogan o con l’effetto d’annunzio. Non vi è un’idea seria e concreta, ad esempio, sul turismo. Il governo Crocetta non ha mostrato nessuna novità, nessuna svolta. Solo qualche datata idea di rispristino dei casinò. Un’idea che sa di vecchio, di superato, ma soprattutto di superficialità. Il Governo Crocetta ha abolito le province, ma non ha edificato l’immediata alternativa. L’abolizione delle province ha creato vuoti immensi e tanti disagi rimasti, ancora oggi, senza risposte. Sul termalismo, sulla privatizzazione delle due società termali di Sciacca e di Acireale, il Governo Crocetta ha spento il megafono. Nessun cenno, nessuna idea. E le Terme vanno sempre più alla deriva.

L’attivismo di crocetta si sta notando su una raffica di nomine che ricorda gli anni di Cuffaro e di Lombardo.

Corrono sul web in modo anonimo le polemiche sul futuro delle Terme di Acireale


I commenti all’articolo di Daniela Gieri su Live Sicilia

onfotidottlarosa

3 commenti

Galatea 17-08-2013 – 17:41:57

All’on. Foti consiglio vivamente di documentarsi su tutta la normativa inerente le strutture termali, é facile straparlare x chi non rappresenta L’Ars la Signora non puó permetterselo, sia da deputato che da Acese. Il percorso del termalismo in Sicilia é stato definito nel 1999 dall’ Assemblea Regionale Siciliana e su questa scia si é continuati a legiferare. Il collasso della struttura é stato determinato dal mutamento del mercato che da termalismo sociale si trasformava in termalismo del benessere e le Terme di Acireale, essendo pubbliche sono rimaste fuori dal mercato economico e non sono riusciti a confrontarsi con la spietata legge della concorenza di mercato. Il problema economico, inizia con le mancate commesse del ministero della difesa e delle altre corporazioni, che usufruivano della ” gratuitá” SIGNORI pagava lo STATO ITALIANO, ( militari, finanzieri, polizia, ecc. usufruivano della gratuitá delle cure termali). Cosí le strutture, non rivendo quelle laute commesse, hanno iniziato ad andare in perdita. P.S. Il comitato civico rappresenta la Sinistra di Acireale e non é espressione della cittá, si informi la signora M5 stelle e1/2 . Gli Acesi sono persone determinate, coscienti della ricchezza che la struttura termale puó portare a tutta la cittá e non solo, ma bisogna avere l’onestá intellettuale di pensare che x il rilancio é necessaria una azione di rinascita del sistema, che non possa sulla fantomatica apertura della ” Putia” lo si vedrá quanto verrá a costare a tutti i Siciliani. Il rilancio passa da una azione di investimento serio e visto i conti in rosso della Regione Sicilia solo con investitori onesti, capaci, ma sopratutto del settore, SI RIUSCIRÁ a rilanciare le Terme in un’orbita turistico/sanitaria del benessere a livello internazionale. Il resto é populismo allo stato puro, che fa danno al sistema Economico della Sicilia.

  • Biagio 17-08-2013 – 18:28:12
    E come scrisse un noto storico:”Auspichiamo per le nostre Terme un avvenire sempre più florido:programmazione……..etc….”questo nell’anno 1982…..nel 1999 si decretò la fine del Termalismo in Sicilia, sotto mentite spoglie, con una legge che prevedeva la trasformazione in SPA delle due uniche Aziende termali siciliane pubbliche, entro 6 mesi dall’entrata in vigore della legge10/99, poi seguirono altre leggi di riordino del termalismo,ma che in effetti hanno intorbidito di più le acque, fino ad arrivare nel 2011 con la messa in liquidazione della “Terme di Acireale SPA”, e qui le dolenti note, perchè quel patrimonio che era rimasto, vetusto e anacronistico, si doveva conservare e custodire così come prevede il Codice civile in materia di “Liquidazioni” pena la responsabilità penale del liquidatore pro tempore, nel contempo alla Regione Siciliana è stato istituito “…Il Dipartimento Enti in liquidazione e Scocietà partecipate……” che ha il compito di vigilare………..e altro. Fermo restando che tutti i cittadini, compresi gli impiegati a vario titolo delle Terme ,sono ben contenti della riapertura dei reparti….ma che ben altro si aspettavano del famoso rilancio delle Terme, di cui periodicamente i vari politici nelle loro campagne elettorali ne fanno un cavallo di battaglia! Inviterei del resto tutti i politici a vario titolo dell’hinterland , compreso l’on.le Foti a fruire delle cure termali,specialmente dellla fangoterapia e stabilire se lo stabilimento odierno si può annoverare tra gli “Stabilimenti termali”. Se vogliamo il cambiamento, se vogliamo migliorare, dobbiamo avere il coraggio di affrontare la realtà e la lealtà di riconoscere che la Regione ha fallito nel suo tentativo di rilanciare il settore termale attraverso il privato(stante che la Regione non può fare Impresa!)
    Ci augureremmo tutti ,piuttosto di vedere pubblicato un progetto per la città termale
    di Acireale, e non importa se questo progetto passa per il Pubblico o per il Privato, l’importante che ci sia un progetto! Auguri !

    affiu 18-08-2013 – 19:15:34
    mi meraviglia “l’ONESTA'”intellettuale di Galatea..visto che da ex comunista ha cambiato ruolo in conformità della permanenza in azienda…! E’ proprio vero che le leggi hanno di fatto modificato l’ingresso dei curandi in azienda e la crisi ha fatto il resto ma è anche vero (e i fatti documentati mi danno ragione), che la speculazione politica che si è fatta: (creando due aziende, allontanando molti dipendenti, finanziando inutili commissari in strutture chiuse per trampolini di lancio politici, pagando consulenti esterni INUTILI, facendo finti bandi europei (sic) di gradimento (ari sic) interpellando Gonzi arabi che avrebbero dovuto investire sul nulla, facendo pignorare dei BENI della Regione, mantenendo ancora oggi una struttura che non si sa se è pubblica o privata da dare in gestione ad un ulteriore Commissario politicamente eletto…alle prossime comunali, non attivando convenzioni sanitarie, varando leggi di riordino del Termalismo, e udite udite nel 2011 con la messa in liquidazione della “Terme di Acireale SPA” la Regione smentisce se stessa ammettendo di fatto il fallimento della privatizzazione) HA RESO INUTILIZZABILE UN BENE DEGLI ACESI, i quali incavolati e alquanto determinati non vogliono ancora una volta farsi illudere sulla presenza di un investitore del settore che compri il nulla ed in una città economicamente morta. Evidentemente Galatea ha dimenticato che la” Putia” essendo pubblica riusciva nel bene e nel male a funzionare e di conseguenza a far funzionare un sottobosco economico di notevole portata per Acireale e sopratutto non costava nulla agli Acesi che con pochi investimenti, quelli si privati, si avrebbe avuto un rilancio non orbitale o internazionale ma Acese!

 

Il Rapporto sul Turismo del Benessere Termale in Sicilia 2012 è on line


Disponibile on line il Rapporto sul Turismo del Benessere Termale in Sicilia, edizione 2012, curato da Mercury-Turistica in collaborazione con la Regione Siciliana (gruppo di lavoro coordinato dal Prof. Emilio Becheri). Il Forum lo mette a disposizione dei lettori sul proprio sito

Rapporto Terme Sicilia 2012-1

 

Il Comitato civico plaude all’on.Foti e si prenota nuovamente per Palermo


Il testo del “post” del Comitato civico Terme sulla pagina Facebook – Ricordiamo che l’ultima volta che il Comitato Civico fu convocato ufficialmente a Palermo fu nell’aprile del 2011, in Commissione Bilancio. Allora non era ancora operativo il Forum permanente promosso dal Lions costituito il 1 giugno del 2011, di cui lo stesso Comitato Civico fa parte avendone deliberato, a maggioranza, la formale adesione.

Ringraziamo l’on. Angela Foti per il riconoscimento dell’impegno profuso dal Comitato Civico Terme di Acireale in questi anni. Se la nostra partecipazione a momenti di confronto in sede regionale sara’ confermata, daremo il nostro contributo di proposte nell’esclusivo interesse dei cittadini di Acireale e con l’esclusivo obiettivo della difesa e del rilancio delle Terme di Acireale.

onfotidottlarosaL’on.Angela Foti (Movimento Cinque Stelle) e il dirigente del PD Salvatore La Rosa (portavoce del Movimento Civico)

Terme, timida ripresa. M5S: Individuare i responsabili.


L’articolo di Catania Live Sicilia di Daniela Gieri

onfotidottlarosa

L’on. Angela Foti e il dott. Salvatore La Rosa.

ACIREALE – Salvare le Terme, patrimonio acese e siciliano. A distanza di pochi giorni dalla riapertura del reparto di Fango Balneoterapia, che insieme alla riapertura del reparto inalazioni fa ben sperare in una ripresa delle attività termali, il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle, con una interrogazione, ha chiesto al Governo di attivarsi per salvare il patrimonio immobiliare e di cercare le responsabilità individuali di chi “ha determinato una evidente dissipazione del patrimonio pubblico”.

“Dopo più di un decennio di incuria – dice il deputato Angela Foti a LiveSiciliaCatania – di cattiva gestione e di tentativi di smantellamento del patrimonio termale, che ha avuto il suo acume la scellerata scelta di chiudere i reparti, finalmente un commissario opera nell’interesse della città. Il M5S crede profondamente in un rilancio del termalismo in Sicilia, nel caso specifico di Acireale – prosegue il deputato – e, con una interrogazione, chiede al governo di mettere mano quanto prima al salvataggio del patrimonio immobiliare di cui la Regione è garante e di stabilire quali responsabilità individuali di commissari, funzionari e precedenti assessori, hanno determinato un’evidente dissipazione di patrimonio”.

Durante un colloquio con Crocetta e Bianchi dell’assessorato economia, la Foti ha chiesto che durante le ricontrattazioni dei mutui di Excelsior e Centro Polifunzionale, oltre a Unicredit, all’assessorato e Terme ci sia anche il comitato civico delle Terme – “Quale soggetto portatore di interessi per i cittadini,nello specifico – conclude Foti – ho chiesto una convocazione ufficiale per Salvo La Rosa, questa ricontrattazione non può più essere rimandata”.

Anche il Comitato Civico dà spazio su Facebook all’iniziativa dell’on.Foti


Dalla pagina Facebook del Comitato Civico

IMPORTANTE INIZIATIVA PARLAMENTARE DEL MOVIMENTO CINQUE STELLE ALLA REGIONE SICILIANA – L’ON ANGELA FOTI CHIEDE SPIEGAZIONI A CROCETTA E ALL’ASSESSORE ALL’ECONOMIA SU ALCUNE “INSPIEGABILI” SCELTE EFFETTUATE DAI GOVERNI PRECEDENTI INTORNO ALLE TERME DI ACIREALE.

Segue il testo dell‘interrogazione parlamentare (che tuttavia il sito dell’ARS continua ancora a riportare come interpellanza)

 

Discordanti posizioni sulla privatizzazione delle Terme all’interno del M5S


Sul sito del M5S di Acireale, è stata avviata a maggio 2013 una discussione sulle Terme di Acireale, a partire da un articolo pubblicato da L’Eco delle Aci.

Di seguito il link alla pagina, da cui si evincono posizioni discordanti riguardanti riguardo la valenza dello stabilimento termale (presidio sanitario, come sostiene il Pd, oppure struttura di attrazione turistica, come ritiene una militante del M5S?), e la natura della governance (privatizzazione o pubblicizzazione delle Terme?)

m5s

Un post di Carlo Stagnaro sulle privatizzazioni


tratto da Huffington Post

È bastata una semplice allusione alle privatizzazioni da parte del ministro Saccomanni (peraltro immediatamente ridimensionata) per scatenare un dibattito accesissimo sull’opportunità o meno di cedere partecipazioni e beni pubblici. Il tema è di fondamentale importanza, sia per i suoi potenziali effetti sui mercati interessati dalle privatizzazioni, sia per le ovvie conseguenze sul debito pubblico. La questione è estremamente complessa e non può essere valutata solo in termini contabili: bisogna quindi sperare che non si risolva tutto in un ballon d’essai estivo.

Per costruire il futuro, bisogna anzitutto studiare il passato: cioè la prima ondata italiana di privatizzazioni, tra il 1993 e il 2005. Il risultato – che molti hanno criticato – è tutt’altro che sconfortante. Il percorso non è sempre stato coerente, è rimasto incompiuto e sono stati commessi errori: la creazione dei “nocciuoli duri” che consentivano a pochi di avere controllo con investimenti limitati, le offerte pubbliche effettuate senza un percorso chiaro con l’obiettivo di monetizzare mantenendo il comando in mani pubbliche, le mancate liberalizzazioni che dovevano accompagnare il processo, l’aver favorito il mantenimento del controllo delle banche da parte delle fondazioni, l’aver omesso di incentivare le privatizzazioni anche degli enti locali (che, anzi, in questi anni hanno aumentato smisuratamente il numero di società partecipate). Benché gli esiti siano diversi a seconda dei casi, è comunque difficile negare che, in media, il paese ne sia uscito modernizzato e dinamico.

Sorvoleremo sull’annoso dibattito politico sul “se” privatizzare (già, peraltro, sono riprese le lamentazioni dei nemici ideologici della privatizzazione che invocano piuttosto, in sua vece, una nuova politica industriale) per concentrarci su quello tecnico del “cosa“, “come” e “quando“. Al riguardo, oggi possiamo far tesoro, non solo della nostra esperienza, ma anche delle regole e buone pratiche codificate dall’Ocse sulla scorta dei successi e fallimenti degli ultimi vent’anni.

Esistono tre grandi categorie di asset privatizzabili (cfr. gli studi dell’Istituto Bruno Leoni e di Astrid): le società (partecipate, direttamente o indirettamente, dal Tesoro o dagli enti locali), gli immobili (per oltre il 90% in mano agli enti locali) e le concessioni (che però richiedono un discorso a parte).

Tra le partecipazioni detenute dal Tesoro o dalla Cassa Depositi e Prestiti, alcune come Eni, Enel, StMicroelectronics, Terna, Snam e Finmeccanica, sarebbero facilmente cedibili e remunerative, ma sollevano problemi politici di opportunità che comunque in qualche modo devono essere superati. Tra le restanti, non quotate, invece, le principali sono Poste e Ferrovie (ma anche Istituto Poligrafico, Fintecna, Rai, ecc.) che richiederebbero delle operazioni preliminari. Per esempio, per le Ferrovie dovremo anzitutto procedere alla separazione dell’erogatore del servizio dalla rete, come abbiamo già fatto per elettricità e gas e come il commissario UE Kallas ci ha esortato a fare (è poi necessario sia pienamente funzionante il regolatore indipendente di settore, di cui sono appena stati designati i vertici in attesa di convalida parlamentare). Lo stesso tipo d’intervento può essere utile quando la natura conglomerata dei business, in presenza di oneri universali o altre forme di pubblico servizio, può dar vita a sussidi incrociati (come nel rapporto tra la rete postale e Bancoposta).

Per le partecipazioni degli enti locali il discorso sarebbe assai più lungo e comunque non sarebbero realizzabili a breve: basti ricordare la recentissima decisione della Corte Costituzionale che ha sancito la sopravvivenza delle società strumentali destinate alla dismissione per decisione del governo Monti.

Per quanto attiene agli immobili, è doveroso ribadire l’importanza del censimento dei beni potenzialmente alienabili in capo agli enti locali che ancor oggi non è stato completato. Molte amministrazioni non hanno neppure risposto alle richieste del Tesoro! Qui i problemi sono molteplici: gli enti non solo non sanno cosa possiedono, ma non vogliono vendere e non procedono ai cambiamenti di destinazione funzionali a una valorizzazione dei beni. Il processo non può che essere gestito centralmente e a tal fine occorrerebbe prevedere dei meccanismi di swap col debito.

Ovviamente, fermi i principi del federalismo, l’unico modo per costringere le amministrazioni a cedere i beni è procedere con il “bastone e la carota” ovvero incentivandoli, ma anche utilizzando con fermezza il patto di stabilità. Ci sono sicuramente immobili liberi in mano alle amministrazioni pubbliche e si potrebbe anche cominciare a vendere quelli dell’edilizia popolare che oggi sono spesso finiti in disuso o in mano di soggetti che non ne hanno i requisiti.

Per quanto attiene alle modalità di cessione, nel caso delle società interamente (o quasi) possedute dal Tesoro, è preferibile una serie di emissioni successive, in modo da scaglionare l’uscita dello Stato secondo una roadmap che, però, deve essere nota e credibile fin dall’inizio. Ma anche in presenza di partecipazioni non totalitarie, va evitata la cessione in blocco (cioè, la cessione del controllo): è meglio rinunciare a un po’ di gettito, per dar vita a forme di azionariato popolare. Tutto deve avvenire nella massima trasparenza, senza discriminazioni implicite o esplicite. È impensabile avviare un ampio piano di dismissioni senza attrarre capitali stranieri. Per gli immobili, una volta completato il trasferimento e le valorizzazioni si potrà procedere anche con gli strumenti dei fondi immobiliari o della Siiq, previsti dal Decreto legge 98/2011.

In sintesi, ciò che resta da privatizzare non è, con poche eccezioni, immediatamente cedibile. In termini quantitativi, nella migliore delle ipotesi si può immaginare di ricavare €200/250 miliardi di euro nell’arco di un quinquennio. La priorità, però, non è il quanto. Il rientro dal nostro ingente debito nei parametri del fiscal compact non potrà certo avvenire solo con le privatizzazioni. Neppure il quando: abbiamo tempi lunghi per farlo (purché le scadenze siano vincolanti). Occorre piuttosto capire se si ha la forza di avviare il processo arrivando fino in fondo.

È meglio dunque evitare soluzioni confuse e frettolose, finalizzate solo a risolvere cosmeticamente il problema del nostro debito (spostando fuori dal perimetro del bilancioasset e debito) e affrontare il problema in modo sistematico.

Non serve creare un collaterale per l’emissione di un bond, senza avere ben chiaro come e quando si venderebbero i beni per rimborsare il debito. Già troppe volte abbiamo fatto operazioni di facciata che alla lunga ci hanno solo pregiudicato.

Ciò che serve ora è definire se siamo disponibili a vendere in tutto o in parte le principali partecipazioni pubbliche, prevedere gli strumenti normativi per farlo (ove servano), forzare gli enti locali a trasferire gli immobili e procedere in tempo utile ai necessari cambi di destinazione, creare una task force dedicata che le realizzi. Nel passato abbiamo fatto troppi annunci e i mercati ci hanno ripagato a suon di spread. Ora, i fatti per favore.

Segui Carlo Stagnaro su Twitter: www.twitter.com/CarloStagnaro

Recuperato sul sito del M5S il testo dell’interrogazione dell’on.Foti sulle Terme di Acireale


In attesa della sua pubblicazione ufficiale sul sito dell’ARS, su Meetup.com, ove sono collegati diversi siti del Movimento Cinque Stelle, abbiamo trovato il testo dell’interrogazione del gruppo parlamentare all’Assemblea Regionale Siciliana, di cui è primo firmatario l’on.Angela Foti di Acireale

Angela-Foti-400x200

 

REPUBBLICA ITALIANA
ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA
GRUPPO PARLAMENTARE M5S

Interrogazione
(risposta scritta)

Chiarimenti in merito alla situazione debitoria della Terme di Acireale S.P.A e notizia circa eventuali azioni amministrative volte alla pianificazione del debito ed al rilancio della società.

DESTINATARI:

al Presidente della Regione Sicilia, all’Assessore per l’economia;
premesso che:
la società Terme di Acireale spa interamente di proprietà della Regione siciliana, com’è noto, nasce dall’idea, legge regionale 10/99 art. 23 comma 1, e successive modifiche, di dare alla gestione dei servizi delle terme pubbliche, uno strumento operativo maggiormente confacente alle esigenze del mercato dei servizi termali, ai quali non poteva rispondere adeguatamente l’Azienda Regionale Terme Santa Venera, ente pubblico, che sin dal 1954, anno della sua creazione con il D.L.vo P.Reg. 20.12.1954 n. 12, aveva svolto le funzioni gestionali con risultati di notevole impatto sul territorio sia in termini occupazionali, sia in termini di prestazioni sanitarie fornite, sia in termini, (cosa più rilevante) di ricaduta sull’indotto e su tutte le attività direttamente ed indirettamente alla presenza sul territorio di uno stabilimento termale aperto tutto l’anno che ha registrato sino a 350.000 cure l’anno erogate a circa 30.000 pazienti, che hanno determinato sino a 15.000 presenze alberghiere annue;

tutte le gestioni commissariali e consiliari, succedutesi nel tempo, alla guida della società ( e della sopravvissuta azienda) nonché le gestioni finalizzate alla liquidazione della società stessa, che sancisce il fallimento politico della normativa di privatizzazione, sono state segnate dalla ricerca non della salvaguardia della peculiarità che le terme costituiscono per il territorio in cui operano, ma esclusivamente dallo smantellamento scientifico del patrimonio e del know how aziendale con il fine inconfessato, di ridurre il valore commerciale dell’azienda e del suo patrimonio;

tutti i suddetti fatti risultano ampiamente comprovati dalle relazioni che alcuni commissari, succedutesi nel tempo, sia in quanto semplici burocrati non ansiosi di assumere responsabilità, sia per mera speculazione politica, hanno inviato agli organi regionali di controllo nonché agli uffici della presidenza della Regione;

tra le varie pagine sporche del libro che si sta scrivendo sulle terme di Acireale risalta quella in cui si tratta dell’albergo Palace Terme e del centro polifunzionale. Le due strutture hanno una storia singolare: ambedue sono state acquistate dall’Azienda regionale delle Terme Santa Venera, di proprietà della regione Siciliana e il cui bilancio costituisce appendice del bilancio regionale”(si trova al capitolo di spesa n° 473302), in parte con fondi propri dell’Azienda ed in parte facendo ricorso a mutui alberghieri agevolati ai sensi delle leggi regionali del 12.04.1967 n.46, 01.7.1972 n.32 e 18.07.1974 n.22;

le citate leggi regionali erano finalizzate all’incremento ed al sostegno delle iniziative turistiche da nascere sul territorio della Regione attraverso una dotazione economica e la creazione di un fondo di rotazione (art.2 L.R.46/67): le stesse intervenivano a favore di privati ed enti pubblici con contributi in conto interessi e prestando garanzie sussidiarie, tramite la stessa Regione Siciliana, a favore delle uniche due banche erogatrici e convenzionate, Banco di Sicilia e Sicilcassa (istituti di credito controllate dalla stessa Regione Siciliana);

presa la decisione di acquistare i due immobili con le delibere soggette al visto tutorio della Regione, in data 02.01.1992 con atto pubblico veniva stipulato il contratto di mutuo di lire 15.873.344.200 per l’acquisto dell’Hotel Palace Terme (allora denominato ex pastificio Leonardi) e in data 02.03.1993 veniva stipulato il contratto di mutuo per lire 8.511.136.000 per l’acquisizione del complesso polifunzionale;

il piano di ammortamento dei due mutui prevedeva per il primo trentasei mensilità in rate costanti, oltre due anni di preammortamento, di lire 1.183.867.904 ciascuna la prima con scadenza il giorno 01.01.1994 e così fino alla estinzione del mutuo. La detta semestralità in conformità al decreto assessoriale n.1738/6 del 12.10.1991 e della legge Reg. n.31 del 17.5.1984 veniva convenuta in lire 670.671.258 a carico dell’Azienda delle Terme e lire 513.196.646 (contributo sugli interessi) a carico della Regione Siciliana (Articolo 2 del contratto di mutuo del 30 luglio 1993 ai rogiti del Notaio Portale da Catania), il tasso di interesse veniva convenuto nella misura del 13,95% annuo. Per il centro polifunzionale l’importo concesso a mutuo era di lire 8.511.136.000 restituibile in anni venti compreso uno di preammortamento, con 19 rate semestrali fisse con scadenza il 30 giugno e 31 dicembre di ogni anno e con una rata di lire 609.769.955 di cui lire 347.832.170 a carico dell’azienda delle terme pari al 5% annuo e lire 261.937.785 a carico della Regione Sicilia quale contributo sugli interessi per la differenza sull’ interesse determinato in sede di definitivo. (i dati si riferiscono all’art. 1 e all’art. 2 del contratto di mutuo alberghiero ai rogiti del notaio Portale di Catania del 2.3.1993);

Tutte le rate compresa quella di preammortamento contrattualmente prevista, sono state regolarmente onorate dall’Azienda delle Terme, rispettivamente, fino alle scadenze di giugno 2005 e luglio 2005.

A partire da fine 2005, con la gestione trasferita alla TERME di ACIREALE SpA, non è stata pagata nessuna rata di mutuo in scadenza per cui ad oggi risultano non pagate 12 rate su un totale di 36 del mutuo riguardante l’Albergo Excelsior Palace, e 16 rate su un totale di 26 del mutuo riguardante il centro polifunzionale per la riabilitazione.

considerato che:
che il Banco di Sicilia oggi Unicredit, ha prima messo in mora la società Terme di Acireale spa, subentrata nei diritti e nelle obbligazioni della Azienda delle terme, e poi ha dato corso alle procedure di recupero coatto delle semestralità non pagate giungendo fino a chiedere la vendita forzata dell’intero complesso immobiliare costituito dall’Albergo Palace Terme e dal centro polifunzionale;

che nelle more l’Albergo ha chiuso l’attività, per motivazione seppur legalmente sostenibili, sicuramente non corrette sul piano della corretta gestione del patrimonio pubblico in quanto lo stesso albergo risulta oggi incustodito, oggetto di vandalismi e sicuramente in via di grave deterioramento (basti considerare tutti gli impianti inutilizzati che proprio per la inutilizzazione diventano inservibili e ciò con danno irreparabile non solo per la struttura, ma per la proprietà dell’immobile che lo vede svalutare rispetto alla tutela patrimoniale che è principio inderogabile della gestione di ciò che è pubblico);

che il centro polifunzionale non è mai entrato in funzione ed è stato oggetto di comodati a favori di terzi più o meno contigui alla parte politica che ha avuto responsabilità gestionali negli anni;

ritenuto che:
non si hanno informazioni circa la reale entità del debito a carico dell’azienda delle terme oggi Terme spa in quanto non si conosce se la Regione siciliana ha regolarmente pagato le quote semestrali di sua spettanza ai sensi e per gli effetti dei contratti di mutuo sottoscritti autorizzati con i decreti ad essi allegati;

non si hanno notizie circa la possibilità che l’azienda, prima e la spa dopo, ed in ogni caso la Regione, avevano di intervenire circa una possibile definizione stragiudiziale della procedura esecutiva in corso alla luce delta enormità degli interessi applicati ai suddetti mutui ed in ogni caso alla marginalità dell’impagato rispetto a quanto già versato;

non si comprende come la Regione non sia intervenuta a pagare in ogni caso le rate di mutuo scadute e a scadere stante l’obbligazione assunta contrattualmente e stante che paradossalmente era la stessa regione, con il contributo a pareggio, con il fondo di rotazione, e con la proprietà dell’istituto di credito, a pagare se stessa;

non si comprende perché tutte le amministrazioni che si sono susseguite alla guida dell’azienda delle Terme di Acireale e della spa Terme malgrado la contribuzione regionale non siano riuscite ad evitare l’azione giudiziaria da parte della Banca mutuataria alla luce della precisa obbligazione da parte della Regione Siciliana di assumersi gli oneri debitoria della Azienda delle terme di Acireale.
Chiede di sapere:
se la Regione siciliana ha pagato le proprie quote di mutuo in relazione ai contratti del 30 luglio 1993 e del 2.3.2013;

qualora tali rate di mutuo non siano state pagate, se non ritengano opportuno individuare chi ha dato disposizioni in tal senso;

se l’attuale Presidente della Regione alla luce del chiaro reato di dissipazione di patrimonio pubblico operato da amministratori delle Terme (azienda ed spa) e dai suoi predecessori nonché da funzionari regionali e assessori al ramo non abbia l’intenzione di procedere per il recupero dei danni economici subiti dalla Regione e dalla società da essa controllata trasmettendo gli atti alla Corte dei Conti e se il caso alla procura della Repubblica competente;

se l’attuale presidente della regione abbia intenzione di dare espresso mandato all’attuale Commissario straordinario di procedere all’appianamento della situazione debitoria con l’ex Banco di Sicilia oggi Unicredit, per fermare la procedura esecutiva in corso e riportare pienamente nella disponibilità della Regione tramite la società controllata Terme sia l’albergo Termale che il Centro polifunzionale.

se l’attuale presidente della regione abbia intenzione di dare espresso mandato all’attuale Commissario straordinario della società Terme spa di procedere con le azioni di responsabilità personale, in sede civilistica, nei confronti degli amministratori e dei commissari che si sono succeduti net tempo alla guida dell’Azienda delle Terme e della società Terme spa anche al fine di evitare che il commissario e lo stesso Presidente della Regione restino coinvolti non solo politicamente nella dissipazione del patrimonio termale di Acireale.

(gli interroganti chiedono lo svolgimento con urgenza)

(25 Luglio 2013)

 

FIRMATARI

FOTI, CANCELLERI, CAPPELLO,  CIACCIO, CIANCIO, FERRERI, LA ROCCA, MANGIACAVALLO, PALMERI, SIRAGUSA, TRIZZINO, TANCREDI, ZAFARANA, ZITO

Raciti (PD): Due anni di chiusura immotivata


Il post di Antonio Raciti (segretario della locale sezione acese del PD) sulla pagina Facebook di Fancity

Marzo 2011-Marzo 2013: Due anni di chiusura immotivata hanno depauperato il valore dell’Azienda e sottratto servizi ai cittadini. Ci chiediamo come mai si potevano pagare numerose consulenze esterne (e ci piacerebbe sapere se si è continuato a pagarle anche ad impianti chiusi) e non si potevano manutenere gli impianti come sta facendo (fra mille difficoltà e ostacoli frapposti allo svolgimento dell’attività) l’attuale Commissario? Qui sotto la nota a firma Battaglia e Ferro con la quale veniva portato a termine il disegno della chiusura delle Terme perseguito da oltre un decennio con l’obbiettivo dello smembramento e svendita dell’Azienda.

raciti-chiusuraimpianti

A Crocetta Sciacca sembra una croce


L’editoriale di Filippo Cardinale sul Corriere di Sciacca

SCIACCA – EDITORIALE
A CROCETTA SCIACCA SEMBRA UNA CROCE

12/08/2013 08.47

Editoriale di Filippo Cardinale

E’ già grave che un presidente della Regione non senta il bisogno di far visita ad una città che è un importante polo turistico. E’ già grave che un presidente della Regione venga a Sciacca solo se la giunta comunale è del suo stesso colore politico. E’ gravissimo che un presidente della Regione risponda picche ai numerosi solleciti epistolari del primo cittadino di Sciacca.

La legalità non si predica solo con enunciazioni sparate per colpire nel mucchio. Un presidente della Regione ha il dovere di governare, di fare, di programmare, di interessarsi delle risorse della nostra Isola. E Sciacca di risorse abbonda.

Sarebbe stato un bel gesto da parte del presidente Crocetta fare visita a Sciacca. Se Cristo si è fermato a Eboli, Crocetta si ferma nei paesi limitrofi alla nostra Sciacca. Menfi, Sambuca, etc.

Se qualcuno ancora non ha spiegato al presidente proveniente da Gela, l’altra parte del sud della Sicilia, che Sciacca possiede la più grossa risorsa termale della Sicilia e del Mezzogiorno, lo faccia.

Se qualcuno ancora non ha spiegato a Crocetta che Sciacca ha la seconda flotta peschereccia della Sicilia, lo faccia.

Se qualcuno non ha spiegato ancora a Crocetta che Sciacca ha una storia e tradizione del corallo tanto da classificare il corallo stesso come unico al mondo per la sua coloritura salmonata, lo fgaccia.

Se qualcuno non ha ancora spiegato a Crocetta che Sciacca ha una secolare tradizione artigianale che si esprime nella lavorazione della ceramica, lo faccia.

Se qualcuno ancora non ha spiegato a Crocetta che sul territorio di Sciacca vi è una delle più belle strutture golfistiche del mondo, lo faccia.

Se qualcuno non ha fatto tutto questo, allora rimane il rammarico che il presidente Crocetta sconosca di suo questo nostro immenso patrimonio e ha bisogno di un suggeritore serio.

Sciacca attende alcune risposte dal presidente della “rivoluzione”. Una per tutte sulle terme. Nonostante un mare di lettere inviategli dal sindaco Di Paola, Crocetta continua ancora a nutrire verso Sciacca quel brutto sentimento di distacco, di indifferenza. Due sentimenti che si mescolano all’omertà. Far finta di sconoscere le esigenze di questo importante territorio è omertà.

Se invece è consapevole delle emergenze che vi sono, allora il senso delle istituzioni dovrebbe prevalere. La migliore risposta è la concretezza, sono i fatti. Per adesso, sul nostro territorio, rispetto all’importanza delle risorse sopra elencate, dobbiamo constatare che dal megafono del Presidente sono pervenute solo parole. Anzi, in verità, neanche queste.

E’ triste constatare che l’ultimo presidente della Regione a far visita a Sciacca è stato Totò Cuffaro. Né Lombardo, né Crocetta, hanno sentito la necessità di entrare nel perimetro saccense. Forse è casualità? A noi sembra un segno, purtroppo assai evidente.

 

Interpellanza dell’on.Foti sui debiti delle Terme di Acireale


L’articolo di Licia Castorina su La Sicilia del 14 agosto 2013

foti-lasicilia

10 Things Italy does better than anywhere else: per la CNN ci sono le Terme e c’è pure l’Etna!


10 things Italy does better than anywhere else

By Jordan Burchette and Silvia Marchetti, for CNN
August 7, 2013 — Updated 1637 GMT (0037 HKT)
Boiling as much beneath the surface as its people, Italy pioneered the world's first large-scale spas, exporting them as they colonized Europe. Watery therapies include island baths (such as those on volcanic Ischia), Tuscan hot springs, mountain baths in the town of Bormio and the thermal park of Lake Garda.
Boiling as much beneath the surface as its people, Italy pioneered the world’s first large-scale spas, exporting them as they colonized Europe. Watery therapies include island baths (such as those on volcanic Ischia), Tuscan hot springs, mountain baths in the town of Bormio and the thermal park of Lake Garda.
 STORY HIGHLIGHTS
  • Italy loves hot baths so much that it covers the cost of some therapies for citizens
  • Italy boasts the most beaches in Europe, 248 of which have been awarded Blue Flag status
  • Pizza’s great, but Italy truly shines in its amazing array of delicious desserts

(CNN) — Pizza, pasta, Verdi, the Coliseum, runway models.

We know Italy does some things incomparably well.

But travelers to the elegant boot don’t just want to eat spaghetti, deal with opera and gawk at old ruins.

Beyond the clichés, you’ll find 10 other surprising ways in which Italy shines.

More on CNN: Verdi: Exploring the Italian hometown of a musical genius

1. Flattery

Depending on whether or not you think the occasional catcall or butt grab is flattering, you’ll find Italians are aggressively complimentary of friends and beautiful strangers alike.

A historical tool for both disarming and defusing, flattery is the fulcrum on which Italian society teeters.

As Luigi Barzini writes in “The Italians,” “The people have always employed such arts offensively, to gain advantages, destroy rivals and conquer power and wealth; and defensively, as the squid uses ink, to blind and confound powerful men, dictators and tyrants.”

But you’ll likely only notice the butt grabs.

2. Hot baths

If flattery doesn’t get you out of your clothes, the peninsula’s 380 spa sites offering healing mud and bubbles will.

Boiling as much beneath the surface as its people, Italy pioneered the world’s first large-scale spas, exporting them as they colonized Europe.

Watery therapies include island baths (such as those on volcanic Ischia), Tuscan hot springs, mountain baths in the town of Bormio and the thermal park of Lake Garda.

Just drinking the mineral-rich water in some places is reputed to be healthy.

So convinced is the Italian government of the healing power of hot springs and geothermal mud packs that it covers the cost of some therapies for its citizens.

Free hot springs in Tuscany: www.turismo.intoscana.it

3. Cursing

Best thing about an Italian curse -- it looks as good as it sounds.
Best thing about an Italian curse — it looks as good as it sounds.

Be it in Italian or any other language, the accent of native Italy turns any expletive into a blunt force instrument.

Rhythmic, staccato and with an almost operatic legato that fuses syllables together like a hammer-on guitar note, swearing here is a performance art.

Inspired mostly by pigs, anatomical exit points and promiscuous women, Italian profanities — which vary by region — sound equal parts dramatic, angry and comical.

Powered by the passion characteristic of the Italian people, the results stun, intimidate and even charm their recipients, sometimes all at once.

More on CNN: 15 best coffee bars in Rome

4. Beach bumming

With 7,400 kilometers (4,600 miles) of coastline, Italy boasts the most beaches in Europe, as well as 27 marine parks.

Summer temperatures peak in many places at just below 30 C (86 F), compared with the mid 20s (70s F) in France and Portugal.

It’s like swimming in tropical waters, minus the sharks and trinket hawkers.

When it comes to beaches, it’s a tough choice between blinding-white dunes, pebble and even turf shores, but 248 Italian beaches have been awarded Blue Flag status for clear waters and unspoiled sands.

More on CNN: Italy’s best beaches and islands

5. Pop-up governments

Italians tear through regimes like their sports cars do dinosaur juice.

Since the end of World War II, Italy has established 62 governments under 38 prime ministers (40 if you count Silvio Berlusconi’s three total terms), and only one has lasted a full five years.

Fearing the rise of another Mussolini, Italy’s constitutional system years ago provided for a weak executive branch that requires majorities in both legislative houses just to get anything done.

That, combined with an already fractured political landscape of small, warring parties, puts Italy’s average MPG (months per government) barely over 12.

6. Volcanoes

Mt Etna - the world\'s second most active volcano - is in Italy.
Mt Etna – the world’s second most active volcano – is in Italy.

Ten active volcanoes allow Italy’s geology to vent the way voting gives release to its citizens.

The country’s (and Europe’s) largest volcano is Mt. Etna in Sicily, the world’s second most active volcano after Hawaii’s Mauna Loa.

Etna’s spectacular eruptions, soot-blackened scenery, lava flows and extensive caves draw more than a million tourists a year.

It leads TripAdvisor’s top-10 must-see volcanoes list, along with four other Italian spouters, including Mt. Vesuvius.

In June, Etna became a UNESCO World Heritage Site, joining three other Italian volcanoes, including the Aeolian islands of Vulcano (no translation prizes there), Lipari and Stromboli, known as the Mediterranean’s Lighthouse for its breathtaking eruptions.

Mt. Etna tours and excursion: www.sicilytravel.net

More on CNN: Scandal-rocked Pompeii finally gets a makeover

7. Dessert

Apple pie is good and all, and it’s never a bad time for a sticky slice of baklava, but for sheer volume and variety of treats, nothing beats Italian sweets.

Much is made of the peninsula’s food, the usual suspects being pizza, pasta and antipasti.

But the real stars of Italian cuisine are gelato, tiramisu, cannoli, Neapolitan, biscotti spumoni, tartufo, zeppole — hell, Italy has nearly as many signature desserts as it’s had governments.

Italian confectioners work in all media, too, combining cakes, cookies and creams both iced and otherwise to create the world’s vastest, tastiest arsenal of desserts.

Ironically, Italians don’t even really eat this stuff, most often preferring a piece of fruit or chocolate after a meal instead.

8. Caving

Rich in crumbly, sieve-like karstic landscapes, Italy is one of the most cave-pocked countries on the planet, with more than 35,000 cavities above ground and thousands more underwater.

Grotta Gigante holds the Guinness World Record for largest accessible cave on Earth at a yawning 850 meters (2,788 feet) wide, with 500 steps that descend 100 meters (328 feet) into the earth.

Other notable caves include the Blue Grotto on Capri, where Emperor Tiberius loved to swim. Inside the Grotta del Vento, winds whip through its tortuous trails at 40 kilometers an hour.

More info: Rock climbing and caving in Italy

More on CNN: 24-hour tourism: Rome in a day

9. Sports cars

Ferrari Dino - four wheels or \
Ferrari Dino – four wheels or “phwoar!” wheels?

Eliciting more turns per head than even its fashion models do, Italy’s catalog of exotic land jets is what Porsche drivers dream about.

What began as a racecar manufacturer in the 1930s has become the standard bearer for aspirational autos — in 2012, Ferrari sold just 7,000 cars, but booked $3 billion in revenues.

Meanwhile, Lamborghini may be owned by German Audi now, but the hips are still all Italiano.

Pagani, Alfa Romeo, Maserati — these names are sex on wheels.

Italy doesn’t even crack the top 20 in global auto production, but for out-of-your-league supercars that cover more adolescent male bedroom walls than Kate Upton, no other country can outrace Italy.

10. River cruises

Unlikely to be among the top two or three or hundred things that spring to mind when you think of Italy, river cruising on the peninsula is actually a vibrant business, and new routes keep opening up.

Italian rivers aren’t as long or easily navigated as those in the rest of Europe, but visitors can float from one beautiful UNESCO World Heritage Site to another.

Po River Travel, UniWorld and European Waterways offer week-long cruises that take in areas like the Venice Lagoon, Manuta, Padu, the Po Valley and Verona, the city of Romeo and Juliet.

More info: Euro river cruises

Il “copia e incolla” sull’interrogazione che non è mai arrivato dall’on. Angela Foti


Ecco una snapshot della discussione fra il responsabile della pagina Facebook del Forum e l’on.Angela Foti, deputata regionale del M5S, autrice di una interrogazione (o interpellanza) il cui testo non è stato ancora reso ufficiale sul sito dell’Assemblea Regionale Siciliana, e che lo stessa deputata si era impegnata a comunicarci ieri. 

onorevolefotiforumsufacebook

E’ un’interpellanza non un’interrogazione quella sulle Terme di Acireale. Firmataria l’on.Angela Foti


E’ una interpellanza, non un’interrogazione, quella di cui è primo firmatario l’on.Angela Foti, deputato regionale del Movimento Cinque Stelle. E’ la numero 99, porta la data del 30 luglio, è stata annunciata in Aula il 6 agosto (seduta n.66) ed è menzionata da oggi sul sito della Assemblea Regione Siciliana. Si intitola “Chiarimenti in merito alla situazione debitoria delle Terme Acireale s.p.a.”. Presto ne pubblicheremo i contenuti, che ancora sul sito ufficiale della Regione non sono stati resi noti.

angela-foti

Ma c’è un’interrogazione parlamentare del M5S sulle Terme di Acireale?


Queste le dichiarazioni dell’on.Angela Foti, riportate sul sito del Movimento Cinque Stelle il 30 luglio scorso

Il M5S – dice Angela Foti – crede profondamente in un rilancio del termalismo in Sicilia, a partire dal recepimento della legge 323 del 2000 e della massima valorizzazione dei PO Fesr 2014-2020. Nel caso specifico di Acireale – prosegue il deputato – il gruppo parlamentare ha chiesto al governo con una interrogazione di mettere mano quanto prima al salvataggio del patrimonio immobiliare di cui la Regione è garante e di procedere alla ricerca delle responsabilità individuali dei vari commissari, funzionari e precedenti assessori che hanno determinato una evidente dissipazione di patrimonio pubblico, richiedendo il necessario parere della Corte dei Conti”.

Visitando la pagina ufficiale del deputato acese sul sito dell’ARS, fra le 158 interrogazioni parlamentari di cui è co-firmatario e le 10 interrogazioni di cui è primo firmatario l’on.Foti, non abbiamo trovato traccia di una specifica interrogazione parlamentare riguardante le Terme di Acireale, mentre sicuramente vi è l’interrogazione riguardante le Terme di Sciacca data 26 aprile 2013.  firmata dal gruppo parlamentare del Movimento Cinque Stelle.

Ci è sfuggita qualche notizia? Abbiamo cercato male sul sito ufficiale della Regione?

angela-foti

 

E’ del 26 aprile l’interrogazione parlamentare del M5S sulle Terme di Sciacca


tratto dal sito dell’Assemblea Regionale Siciliana

XVI Legislatura ARS

 

INTERROGAZIONE

(risposta scritta)

N. 711 – Chiarimenti in merito alla concessione e  successiva

revoca della  proroga  per  la  presentazione  delle

manifestazione  di  interesse  di   cui   all’Avviso

pubblico per l’affidamento a soggetti privati  della

gestione e valorizzazione del complesso  termale  di

Sciacca (AG).

 

Al  Presidente  della  Regione  e   all’Assessore

per l’economia, visti:

lo Statuto della Regione siciliana;

il D.P. Reg. 28 febbraio 1979, n. 70 che  approva

il Testo  Unico  delle  leggi  sull’ordinamento  del

Governo   e   dell’Amministrazione   della   Regione

siciliana;

vista la legge regionale 8 luglio 1977, n.  47  e

s.m.i.;

visti altresì il  Decreto  del  Presidente  della

Regione n. 578/GAB del 22/11/2012 con  il  quale   é

conferito  l’incarico  di  Dirigente  Generale   del

Dipartimento regionale del Bilancio e del  Tesoro  –

Ragioneria Generale della Regione al  dott.  Mariano

Pisciotta e il D. Lgs. 12  aprile  2006,  n.  163  e

s.m.i.;

vista inoltre la legge regionale 12 luglio  2011,

n. 12 con cui  é recepito il D. Lgs. 12 aprile 2006,

n. 163 e s.m.i.;

considerato  in  particolare  l’art.   29   della

Direttiva comunitaria e l’art.  58  del  Codice  dei

contratti pubblici, di cui al D.Lgs. 12 aprile 2006,

n. 163 e s.m.i. recante  la  disciplina  del dialogo

competitivo e s.m.i.;

vista inoltre la legge regionale 12 maggio  2010,

n.  11  e,  in  particolare,  l’art.  21  in  cui  è

stabilito che la Ragioneria Generale della  Regione,

tramite lo  svolgimento  di  una  gara  ad  evidenza

pubblica, affida a soggetti privati la gestione e la

valorizzazione   dei   complessi   cremotermali    e

idrominerali esistenti  nel  bacino  idrotermale  di

Sciacca,  compreso  lo  sfruttamento   delle   acque

termali  e   idrominerali,    nonché   le   attività

accessorie e complementari;

valutato il D.D. n. 2345 del 13/12/2012  con  cui

sono stati approvati gli atti  di  gara  consistenti

nell’Avviso  pubblico  per  la   manifestazione   di

interesse, il Disciplinare di gara e  il  Capitolato

minimo delle opere e  dei  servizi,  pubblicati  per

estratto sulla GURS, parte II, n. 50 del 14 dicembre

2012  e  pubblicati  altresì   nel   sito   internet

dell’Assessorato Regionale dell’Economia;

considerato inoltre:

che nell’avviso pubblico è stata fissata la  data

del 28  marzo  2013  quale  termine  ultimo  per  la

ricezione     presso     l’Assessorato     Regionale

dell’Economia delle manifestazioni di interesse;

che la Società Sviluppo  Italia  Sicilia  S.p.A.,

con la quale la Ragioneria Generale ha stipulato  un

apposito contratto di servizio in data  22  dicembre

2011 per prestare l’assistenza tecnica e  supportare

la stessa nella gestione di tutte le fasi  di  gara,

con e-mail del 22  marzo  2013,  ha  manifestato  la

necessità  di  prorogare  di  ulteriori  3  mesi  il

termine stabilito nell’avviso pubblico, al  fine  di

permettere ai soggetti  che  già  hanno  manifestato

interesse   all’affidamento   della    gestione    e

valorizzazione del complesso termale di Sciacca,  di

poter  presentare  la  documentazione  prevista  dal

bando,  attesa  la  complessità  e  la  vastità  del

patrimonio immobiliare;

che con il suddetto D.D. è stato  nominato  quale

Responsabile  del   Procedimento   l’avv.   Gabriele

Morreale, Dirigente dell’Unità  di Staff  4   Affari

Legali  e  Contenzioso   dell’Assessorato  Regionale

dell’Economia;

che l’avv. Gabriele  Morreale,  a  seguito  della

scadenza  del   comando   presso   il   Dipartimento

Regionale del Bilancio e  del  Tesoro,  è  rientrato

presso la propria amministrazione di appartenenza;

il D.R.G. n. 661 del 27 marzo  2013  con  cui  il

termine per la presentazione della manifestazione di

interesse di cui all’Avviso pubblico, approvato  col

D.D. n. 2345  del  13/12/2012,  è  prorogato  di  90

giorni  a   decorrere   dalla   data   di   scadenza

originariamente fissata e con cui è  nominato  nuovo

Responsabile  del  Procedimento  il  dott.   Antonio

Grasso;

il D.R.G. n. 712 del 2 aprile 2013  con  cui,  in

virtù  del  potere  di  autotutela  della   Pubblica

Amministrazione e nel pubblico interesse è  revocata

la proroga di 90 giorni del termine di presentazione

delle manifestazioni di interesse di cui  all’Avviso

pubblico    Manifestazione    di    interesse    per

l’affidamento a soggetti privati  della  gestione  e

valorizzazione   dei   complessi   cremotermali    e

idrominerali di Sciacca ;

la Nota n. 19576 del 4 aprile  2013,  emessa  dal

Responsabile del Procedimento, dott. Antonio Grasso,

mediante  la   quale   si   comunica   al   Servizio

Informatico  del  Sito   Ufficiale   della   Regione

Siciliana la revoca D.R.G. n.  661  del  27/03/2013,

nella parte in cui ha  previsto  la  proroga  di  90

giorni   del   termine   di   presentazione    delle

manifestazioni  di  interesse  di   cui   all’Avviso

pubblico    Manifestazione    di    interesse    per

l’affidamento a soggetti privati  della  gestione  e

valorizzazione   dei   complessi   cremotermali    e

idrotermali di Sciacca ;

che la  proroga  di  90  giorni  del  termine  di

presentazione  delle  manifestazioni  di  interesse,

prevista dal D.R.G. n. 661 del 27  marzo  2013,  era

stata annunciata con  notevole  anticipo,  spingendo

con molta probabilità i potenziali investitori a non

scoprire strategicamente le proprie intenzioni entro

la data originaria di scadenza  fissata  per  il  28

marzo 2013;

che gli  atti  di  gara  consistenti  nell’Avviso

pubblico per  la  manifestazione  di  interesse,  il

Disciplinare di gara e il  Capitolato  minimo  delle

opere e dei servizi, pubblicati per  estratto  sulla

GURS, parte  II,  n.  50  del  14  dicembre  2012  e

pubblicati     altresì     nel     sito     internet

dell’Assessorato Regionale dell’Economia, sono stati

redatti solo in lingua italiana e non  pubblicizzati

adeguatamente;

per sapere se non ritengano opportuno:

che  sia  fatta  immediatamente  piena  luce  sul

motivo della pubblicazione  dell’avviso  di  proroga

oltre  il  termine  ultimo  di  presentazione  delle

offerte;

che  siano   individuati   i   responsabili   del

gravissimo   danno    patrimoniale    potenzialmente

arrecato   alla   Regione    siciliana    e    della

cancellazione  dell’opportunità  di  sviluppo,   più

unica che rara, di  un  territorio  come  quello  di

Sciacca già economicamente provato;

data  la  contingenza  della  situazione,   porre

rimedio all’errore  commesso  riemettendo  un  nuovo

Avviso  pubblico  di  gara  che  sia  ampiamente   e

largamente diffuso e pubblicizzato, ricorrendo anche

all’uso di atti di gara tradotti in una o più lingue

straniere.

(26 aprile 2013)

MANGIACAVALLO – CANCELLERI – CAPPELLO

CIACCIO – CIANCIO – FERRERI – FOTI

LA ROCCA CLAUDIA – PALMERI – SIRAGUSA

TRIZZINO – TANCREDI – VENTURINO

ZAFARANA – ZITO

Affidare ad una Fondazione termale tutti i buoni propositi degli acesi?


Il post pubblicato sulla pagina Facebook del Forum permanente sulle Terme di Acireale della Signora Anna Cavallaro

Non si tratta di polemica…è giunto il momento di vedere la realtà con gli occhi della verità..!Piuttosto suggerirei di creare una “Fondazione” termale, dove possono confluire tutti i buoni propositi delle forze politiche, cittadini, club service…a mezzo di erogazione di denaro..così da rilanciare il vero sistema termale Acese! Utopia…!

Corre su Facebook la polemica fra una lettrice e il Comitato Civico


Dalla pagina Facebook del Forum permanente sulle Terme di Acireale, le dichiarazioni di Anna Cavallaro in replica al post del Comitato Civico Terme di Acireale pubblicato il 30 luglio

Chi vuole mantenere tutto ciò non vuole il rilancio delle Terme…e poi smettiamola con “vogliamo…..” sapete bene che la Regione non ha soldi…e che i beni pignorati andranno perduti! e smettiamola ancora……. e da circa 30 anni che si cercano i colpevoli della” rovina delle Terme”…..prima con i Commissari…….poi con i Direttori……….! Finiamola di fare dietrologia…. piuttosto pensate veramente al rilancio delle terme..e non a mantenere i piccoli orticelli di coloro “che fino ad ora ci hanno creduto” per i loro interessi personali..!

terme-di-Acireale-1-553x415-300x225

Affidato ad un post su Facebook il pensiero del Comitato civico sulla riapertura del reparto di fangobalneoterapia

Inserito il

Il post pubblicato su Facebook il 30 luglio

RIAPERTO IL REPARTO DI FANGOBALNEOTERAPIA DELLE TERME DI ACIREALE.

Dopo il reparto inalazioni e dopo il reparto insufflazioni, riaprono i fanghi.
Splendido! Complimenti al Commissario. E complimenti a quelli che in questi anni non si sono mai arresi.
Ma allora, ci domandiamo, perché le Terme sono state chiuse per due anni? Chi le ha chiuse? Per quali inconfessati motivi? E non risponderà per questo a nessuno? All’opinione pubblica, alla Magistratura? Perché si voleva distruggere un patrimonio sanitario, professionale, economico, turistico della Città?
A proposito: il quotidiano La Sicilia fa confusione e scrive di riapertura del reparto benessere. Invece si tratta di sanità, di medicina naturale, di un presidio terapeutico da secoli presente nel territorio delle Aci.
Adesso chiediamo con forza:
1) l’apertura del Centro Polifunzionale (riabilitazione e fisioterapia);
2) una severa ricognizione dei costi e una valutazione attenta delle consulenze esterne;
3) che la Regione Siciliana onori gli impegni finanziari assunti e non metta a rischio il patrimonio immobiliare delle Terme di Acireale;
4) che il termalismo diventi un obiettivo strategico della Regione Siciliana, utilizzando i fondi europei;
5) che venga al più presto approvato il disegno di legge sul riordino e la valorizzazione del termalismo siciliano.

Alle Terme di Comano si punta più sullo stabilimento e meno sull’albergo

Inserito il

dal sito di Federterme

NUOVO CORSO TERMALE ALLE TERME DI COMANO

Mercoledì 07 Agosto 2013 15:39

 

alt

La profonda revisione della spending review termale ha stabilito nuove priorità per lo sviluppo delle Terme di Comano. Si punta a valorizzare lo stabilimento, piuttosto che il settore alberghiero. Così, in termini di investimenti, lo stabilimento passa dai 7.700.000 euro previsti a 16.300.000. E vengono accantonate le nuove progettate strutture alberghiere il Sibilia Comana e il vecchio albergo Terme, che doveva essere ristrutturato.
Nuova attenzione sarà poi dedicata alla Vecchia Fonte, che verrà riqualificata con un raddoppio dello stanziamento inizialmente previsto: da 700.000 a 1.500.000 euro. Anche il Centro benessere sarà interamente riprogettato, ma l’investimento stabilito a suo tempo non sarà incrementato: 14.000.000 di euro.
E’ stata riconfermata l’importanza di una collaborazione pubblico-privato che potrebbe garantire la sostenibilità del nuovo piano di rilancio. Anche con lo strumento del project financing..
Il nuovo albergo non si farà come inizialmente previsto e dovrà essere riconvertito in una struttura di servizio.
Nel nuovo corso termale, la leggera riduzione di ricavi all’albergo e allo stabilimento è previsto che sarà ampiamente compensata dalla riduzione dei costi: il che a livello generale potrà già considerarsi un successo stagionale.
E il nuovo corso impresso all’azienda sembra dare i primi frutti, grazie anche all’impegno del riconfermato direttore Giorgio Onorati, e al gioco di squadra tra Terme e Apt che è un po’ “il segreto” – come è stato definito – del positivo corso odierno.
Insomma, nuovo impulso e nuove motivazioni alla revisione del business plan per il prossimo quinquennio.
Una boccata di ossigeno che viene anche dai primi dati stagionali: corroborano lo status generale, recuperando il gap dell’anno precedente e attuando l’attesa inversione di tendenza.
In un quadro di crisi nazionale del settore termale, la situazione a Comano viene giudicata ” positiva, anche in presenza di una nuova strategia web affidata a seguito di regolare asta al gruppo Real Web e Blupixel.it di Trento”.

Il deputato nazionale Marinello chiede al Governo nazionale di vigilare sulla Regione per il termalismo

Inserito il

dal sito del Corriere di Sciacca

SCIACCA – CRONACA
TERME: INTERROGAZIONE DI MARINELLO

25/07/2013 12.41

Il parlamentare saccense Giuseppe Marinello ha presentato un’interrogazione sulle Terme al Ministro dell’economia.

Marinello chiede quali provvedimenti di propria competenza il Governo intenda assumere per un’attenta valutazione delle attività economiche delle società controllate dalla Regione, al fine di evitare ricadute sull’economia nazionale; se e quali provvedimenti intenda adottare, nell’ambito della propria competenza, per verificare la legittimità della gestione delle Terme di Sciacca SpA e se non ritenga di accertare eventuali responsabilità; se non ritenga opportuno assumere ogni necessaria iniziativa nell’ambito delle proprie competenze volta a garantire la salvaguardia e la tutela dell’intero patrimonio termale, e per la sua fruibilità.

Sciacca, i quattro interrogativi del PDL sulle Terme

Inserito il

dal sito del Corriere di Sciacca

SCIACCA – POLITICA
TERME: I 4 INTERROGATIVI DEL PDL

26/07/2013 10.24

Il Pdl non molla sulle Terme e con una nota firmata dal coordinatore cittadino Alfonso Fiorica e dal capogruppo consiliare Gaetano Cognata lancia strali contro la Regione.

Questi alcuni degli interrogativi posti dal Pdl:

  • Come mai la Regione una volta approvato il bando di gara per l’affidamento della gestione del patrimonio immobiliare della Terme di Sciacca S.p.A. non ha provveduto a pubblicarlo in maniera integrale sulla gazzetta ufficiale della Regione Siciliana, sulla GURI e sulla Gazzetta Europea, o comunque in lingua inglese, considerata la sua valenza?
  • Non appare contradittorio che da un lato il liquidatore della Terme di Sciacca Spa sia stato autorizzato a proseguire nella attività turistica-alberghiera, senza mezzi e sostanze, e dall’altro si sia proceduto a pubblicare “per pochi intimi” l’avviso di manifestazione di interesse per l’affidamento della gestione delle nostre. Terme a soggetti privati?
  • Come mai nonostante sia stata presentata alla scadenza una sola offerta parziale non accettata, non si è provveduto a ripubblicarlo in maniera celere e più adeguata?
  • Perchè si sta perdendo tutto questo tempo che incide negativamente sul ns. prezioso patrimonio Termale che, ovviamente, si sta disgregando?

“Mentre da un lato si procede a rilento nella procedura di evidenza pubblica di affidamento in gestione a privati, l’attuale liquidatore si trova costretto “a navigare a vista” per tamponare le emergenze che ogni giorno si profilano senza poter fare alcuna programmazione aziendale, e nella impossibilità oggettiva di porre in essere atti idonei a salvaguardare il nostro patrimonio termale, che necessita di consistenti interventi strutturali”, affermano i due esponenti politici.

Facendo da sponda all’interrogazione parlamentare presentata da senatore Giuseppe Marinello i due concludono: “auspichiamo che il Governo nazionale, per quanto di competenza, intervenga tempestivamente presso il Governo Regionale al fine di chiarire diversi aspetti della vicenda, adottando anche i provvedimenti che riterrà utili ed opportuni al fine di salvaguardare il  patrimonio termale”.

Terme di Sciacca, una lettera ai deputati agrigentini

Inserito il

dal sito del Corriere di Sciacca

SCIACCA – POLITICA
TERME, LAZZANO SCRIVE AI DEPUTATI: “PERCHE’ IL VOSTRO SILENZIO?”

29/07/2013 13.26

Questa la lettera di Mario Lazzano ai deputati agrigentini.

Egregi Sigg. Deputati all’Ars,

sulle Terme di Sciacca cala un silenzio roboante da parte del Governo della Regione Siciliana guidato da Rosario Crocetta. Non si capisce perchè fino ad oggi nonostante numerosissime sollecitazioni da parte del Sindaco di Sciacca indirizzate al Governatore ed all’Assessore al ramo circa la vicenda relativa al bando che prevede al privatizzazione delle Terme di Sciacca, non si riesce ad ottenere nessuna risposta.”

Capisco che il Governatore è affaccendato ad altre faccende quali la querelle tutta interna al PD-Megafono, ma sappia che la Comunità di Sciacca non è più disposta ad accettare supinamente questa strafottenza su un patrimonio mondiale che è rappresentato dalle Terme di Sciacca.

Si invitano pertanto, i sigg. Deputati all’Ars cosi come ha già fatto il Sen.Giuseppe Marinello del PDL, al Senato della Repubblica di presentare apposita interrogazione urgente al Presidente della Regione prima della chiusura estiva dei lavori d’aula.

A Sciacca sono furiosi con il Presidente Crocetta che snobba il termalismo

Inserito il

dal sito del Corriere di Sciacca

SCIACCA – CRONACA
TERME: DI PAOLA SCRIVE, CROCETTA IGNORA

29/07/2013 11.17

“Il Governo regionale dia immediato riscontro ai numerosi solleciti dell’Amministrazione comunale, delle forze politiche, dell’opinione pubblica, sul rilancio delle Terme di Sciacca”.

E’ quanto dichiara oggi il sindaco Fabrizio Di Paola che ieri sera ha avuto l’opportunità di discutere della questione anche con l’assessore Nelli Scilabra, in città ospite di Sciacc’Art.

“E’ da un anno– dice il sindaco Fabrizio Di Paola – che sollecito la Regione Siciliana. Ho scritto lettere, ho incontrato il presidente Rosario Crocetta. Nel corso degli ultimi mesi ho anche avuto modo di discuterne con diversi assessori regionali: Bianchi, Valenti, Stancheris, Lo Bello e ieri sera Nelli Scilabra. Lo scorso 10 luglio ho inviato l’ennesima lettera al Governo regionale chiedendo la convocazione di un incontro. Ma ancora niente, non ho ricevuto alcun riscontro. In questi giorni registro, intanto, delle prese di posizione che condivido in pieno: l’interrogazione al governo nazionale del senatore Giuseppe Marinello per la salvaguardia e la tutela del patrimonio termale; la presa di posizione del Pdl che pone una serie di interrogativi evidenziando come il processo di privatizzazione stia procedendo a rilento (io direi che sta andando avanti col freno a mano tirato).

Tutto ciò – dice il sindaco – deve indurre il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, l’assessore all’Economia Luca Bianchi, tutto il governo della Regione ad esprimersi, a rispondere alle numerose sollecitazioni provenienti dal territorio, a non perdere più tempo e ad assumere una decisione prima possibile”.

Cinquantamila volte grazie

Inserito il

Il sito http://www.termediacireale.it, organo ufficiale del Forum permanente sulle Terme di Acireale, attivo da marzo 2011, ha raggiunto e superato la quota di 50.000 visite uniche. Ad maiora semper!

50000

Terme di Acireale: tornano i fanghi, si vedono i turisti. Ma il Pd locale sogna ancora un futuro diverso

Inserito il

L’articolo pubblicato sul n.29 del settimanale I Vespri del 10 agosto 2013, da oggi in edicola

racitifausto

Terme di Acireale. C’è un fatto nuovo, del quale vi riferiremo subito. C’è un senso, una possibile spiegazione, dietro a questo e altri più recenti fatti. C’è l’uso che dei fatti si è fatto e quello che è possibile fare. Infine, c’è la soluzione al problema che, evidentemente, non è facile quando si affronta la questione termalismo in Sicilia.

Andiamo al “fatto nuovo”. Come promesso dal liquidatore ing.Luigi Bosco, il reparto di fango balneoterapia  è stato riaperto nei giorni scorsi unitamente al centro benessere. Se si considera la precedente riapertura del reparto di insufflazioni ed inalazioni, e l’imminente approvazione di un regolamento per la concessione ai privati del parco delle Terme di Santa Venere nonché il ripristino della bambinopoli, i fatti nuovi sono promettenti, specie dopo la stasi degli ultimi anni nel periodo del doppio commissariamento Margherita Ferro-Michele Battaglia. Molte prestazioni sanitarie sono convenzionate col servizio sanitario regionale; altre sono a pagamento. Ne hanno fin qui usufruito e ne stanno usufruendo sia i locali che qualche turista venuto appositamente ad Acireale per beneficiare delle cure termali.

La possibile autentica “spiegazione del fatto” nuovo va chiesta direttamente al liquidatore il quale, raggiunto telefonicamente ci ha riferito di aver attivato, non senza qualche responsabilità che si è direttamente assunto, tutti i servizi in grado di portare qualche ricavo al deficitario bilancio della società Terme di Acireale SpA, “in modo da valorizzare pienamente la macchina”, pur con gli inevitabili difetti che il riavvio comporta. Ai ricavi da servizi corrispondono anche i relativi costi, tuttavia il saldo parziale sarebbe positivo. E’ chiaro che, essendo le Terme un bene pubblico, ciascuno è libero di individuare altre possibili spiegazioni di questi fatti, ma il rischio – aggiungiamo noi – è l’esercizio di una mera retorica. Di sicuro, c’è però che il bilancio al 31 dicembre 2012 non è stato ancora approvato (l’ing.Bosco ci ha assicurato che ciò avverrà entro l’estate) e pertanto non è dato sapere con certezza qual era la situazione di partenza economico, finanziaria e patrimoniale quando il liquidatore ha deciso, nel corso di questo anno, di riattivare alcuni importanti servizi termali specialistici. Dallo stesso bilancio si dovrebbe poi evincere quale sarà l’orientamento della proprietà, cioè della Regione, in merito alla gestione aziendale, ovvero se indirizzarla verso il definitivo scioglimento della società oppure verso la sua continuità. Un nodo che finora non è stato mai affrontato, lasciando ai liquidatori di turno la grossa responsabilità sulle azioni da intraprendere (in tal senso, Bosco si è dimostrato sicuramente più attivo ed intraprendente dei suoi predecessori Ferro e Battaglia, perché sicuramente più competente).

L’”uso dei fatti” è lasciato all’impiego in modo strumentale che si fa degli eventi. Su questo terreno, acesi e non acesi, politici e politicanti, sono abilissimi nel riportare, a favore della propria tesi, ogni fatto nuovo che riguardi le gloriose Terme di Santa Venera e Santa Caterina. A titolo esemplificativo, con grandissimo tempismo, all’indomani della notizia della riapertura del reparto dei fanghi, il Partito Democratico di Acireale ha affidato alle dichiarazioni del suo deputato nazionale, Fausto Raciti figlio di Antonio segretario della locale sezione del partito,  ogni considerazione riguardo il passato, il presente e il futuro delle Terme di Acireale. Ha detto Raciti: “E’ un ulteriore, sensibile passo in avanti verso il definitivo rilancio dello stabilimento. Ora però va accelerato il processo di riordino del comparto. La strategia del Pd di Acireale non cambia: attraverso la mediazione della deputazione regionale (in particolare degli onorevoli Concetta Raia ed Anthony Barbagallo), abbiamo chiesto al Governo Regionale ed al commissario Luigi Bosco di evitare la svendita dei beni immobili collegati alle Terme (e dunque di risolvere nel miglior modo possibile la grana del contenzioso), di discutere ed approvare una legge organica sul termalismo siciliano, di considerare il termalismo sanitario come un asset nodale per il turismo nell’Isola, e di avviare infine le procedure per riportare le Terme al centro di un processo di sviluppo che interessi il territorio acese”.

In pratica, il giovane Raciti si è spinto sul terreno della discussione sulle possibili “soluzioni al problema”, l’ultimo degli argomenti cui abbiamo fin qui accennato. Soluzione al problema che rimane incerta, difficile e farraginosa, tenuto conto che la Regione non ha sciolto del tutto alcune riserve riguardo la configurazione che dovrà dare al bando per l’affidamento della gestione ai privati. Tra l’altro, il famoso tavolo tecnico costituito con Unicredit Management non si è ancora riunito (è saltata la riunione del 17 luglio) e non ha discusso alcune idee che anche lo stesso liquidatore ha in mente rispetto alla valorizzazione degli asset termalistici, incluso lo stabilimento di Pozzillo di cui le Terme di Acireale hanno la titolarità sulla nuda proprietà, ma non sull’usufrutto.

Chi fino ad ora ha parlato ha ancora una volta omesso di far riferimento all’unico punto certo di questa vicenda: la privatizzazione sancita con la legge regionale del 2010, entro cui ogni possibile azione di rilancio delle Terme (di proprietà pubblica) fino al momento va ricondotta. O forse si ritiene di avere grande forza di persuasione sul governo regionale Crocetta per indurlo a rivedere il disegno di privatizzazione e mantenere le Terme di Acireale nell’alveo delle società partecipate dalla Regione? Il bello della politica è anche questo. Mai dire mai.

Saro Faraci

Oggi I Vespri in edicola con un articolo sulle Terme di Acireale

Inserito il

Questo il brano conclusivo dell’articolo

Chi fino ad ora ha parlato ha ancora una volta omesso di far riferimento all’unico punto certo di questa vicenda: la privatizzazione sancita con la legge regionale del 2010, entro cui ogni possibile azione di rilancio delle Terme (di proprietà pubblica) fino al momento va ricondotta. O forse si ritiene di avere grande forza di persuasione sul governo regionale Crocetta per indurlo a rivedere il disegno di privatizzazione e mantenere le Terme di Acireale nell’alveo delle società partecipate dalla Regione? Il bello della politica è anche questo. Mai dire mai.

Due pesi e due misure. Federterme chiede un tavolo di confronto per il termalismo in Calabria, ma non fa nulla per le Terme di Sciacca e di Acireale in Sicilia.

Inserito il

dal sito di Federterme

“Un tavolo di confronto urgente per scongiurare la chiusura definitiva delle terme di Calabria”: lo chiede Costanzo Jannotti Pecci, Presidente di Federterme, al Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti

Un tavolo di confronto è la richiesta urgente del Presidente di Federterme, Costanzo Jannotti Pecci contenuta in una lettera aperta al Presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, per trovare risposte concrete ad esigenze non ulteriormente procrastinabili e per garantire la sopravvivenza economica e sociale di oltre 1500 persone impegnate direttamente e indirettamente nelle aziende termali calabresi.

P.S. Il Co-coordinatore del Forum permanente delle Terme di Acireale Prof. Rosario Faraci ha incontrato nella primavera del 2012 a Roma il presidente Jannotti Pecci e i vertici di Fedeterme chiedendo un intervento urgente presso il governo regionale siciliano, a suo tempo presieduto dall’on. Raffaele Lombardo. A quella richiesta Federterme non ha mai dato riscontro

Il Movimento Cinque Stelle: Il termalismo va rilanciato

Inserito il

dal sito del Movimento Cinque Stelle

Terme di Acireale, riaperto reparto fangobalneoterapia. M5S soddisfatto: “Il termalismo in Sicilia va rilanciato”

PUBBLICATO IL 30 LUGLIO 2013 · IN COMUNICATI STAMPA, IN EVIDENZA

Il deputato M5S all’Ars Angela Foti esprime soddisfazione per riapertura del reparto di fango balneoterapia delle Terme di Acireale,

Dopo più di un decennio di incuria, cattiva gestione e tentativi di smantellamento del patrimonio termale, che ha raggiunto l’acme nella scellerata scelta di chiudere i reparti, finalmente un commissario che opera nell’interesse della città.

Il M5S – dice Angela Foti – crede profondamente in un rilancio del termalismo in Sicilia, a partire dal recepimento della legge 323 del 2000 e della massima valorizzazione dei PO Fesr 2014-2020. Nel caso specifico di Acireale – prosegue il deputato – il gruppo parlamentare ha chiesto al governo con una interrogazione di mettere mano quanto prima al salvataggio del patrimonio immobiliare di cui la Regione è garante e di procedere alla ricerca delle responsabilità individuali dei vari commissari, funzionari e precedenti assessori che hanno determinato una evidente dissipazione di patrimonio pubblico, richiedendo il necessario parere della Corte dei Conti”.

I Vespri: Terme di Acireale, c’è un fatto nuovo.

Inserito il

“Terme di Acireale. C’è un fatto nuovo, del quale vi riferiremo subito. C’è un senso, una possibile spiegazione, dietro a questo e altri più recenti fatti. C’è l’uso che dei fatti si è fatto e quello che è possibile fare. Infine, c’è la soluzione al problema che, evidentemente, non è facile quando si affronta la questione termalismo in Sicilia”. Inizia così l’articolo sulle Terme di Acireale che il settimanale I Vespri pubblicherà nel numero in edicola da sabato 3 agosto.