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Ibernate le Terme di Acireale e di Sciacca


dal Quotidiano di Sicilia

termediacireale

Sono in liquidazione da dieci anni: sempre debiti (12 e 10 milioni di euro) anziché attività produttive. Lontano il modello Emilia Romagna: 175 mln € di fatturato e 1,1 mln di turisti

Terme regionali ibernate, è il caso di dirlo, non solo per il freddo di questi giorni, ma per la cristallizzazione in cui rimane la privatizzazione dei due stabilimenti più importanti della Sicilia: Sciacca e Acireale. Sbloccata la possibilità di mettere a bando la gestione dei due impianti, dopo 8 mesi non si è proceduto ad alcunché. L’unica novità è l’introduzione di una legge che permette alla Regione Siciliana di comprare i beni appartenenti alle strutture e di farsi carico (accendendo l’ennesimo mutuo) dei debiti attivi. Non è praticamente accaduto nulla neanche in questo frangente, mentre le amministrazioni delle due città interessate si sono dette pronte ad emanare i bandi per la privatizzazione.
Intanto ad Acireale si è succeduto il terzo liquidatore in un anno e mezzo, da Luigi Bosco si è passati a Gianfranco Todaro, che ha recentemente abbandonato la carica e sarà, secondo indiscrezioni interne, sostituito da Rosario Faraci.

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